Articoli marcati con tag ‘discriminazione’

 

 

Uno spettro si aggira per l’europa ( e per il mondo). Ma non è lo spettro del comunismo, come diceva il Manifesto del partito comunista pubblicato da Karl Marx e Friedrich Engels nel 1848. Lo spettro di oggi ha la forma di una siringa.  Una siringa piena di pseudo-vaccino Leggi il resto di questo articolo »

 

Ripubblichiamo, oggi 6 /8/2023, l’articolo già pubblicato sul nostro sito il 6/8/ 2021.

Per non dimenticare uno dei momenti più vergognosi e ignobili della dittatura sanitaria inaugurata il 9 marzo del 2020 ( leggi QUI): il green pass. Leggi il resto di questo articolo »

GLR-NOTIZIE  110  -  23/11/2022

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Difesa della salute: buona intenzione. Difesa dell’ambiente: buona intenzione. Difesa del clima: ottima intenzione. Risparmio energetico: buona intenzione. Facilitazione digitale per tutti: grande intenzione. Tutte ottime intenzioni.

Ma poichè queste “buone intenzioni” sono quelle dei gestori criminali del piano criminale globale chiamato Grande Reset… poichè sono gestite da Big Money, Big Pharma, Big Tech e dai governi locali loro complici che stanno distruggendo Costituzioni e Diritti e Libertà… Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Ci è sembrato che il miglior modo d’introdurre questo lungo, articolato e drammatico articolo ( composto di testi e video) fosse il capolavoro del pittore norvegese Edvard Munch (1863-1944) “L’Urlo”, dipinto agli inizi del ’900. Come a significare verso quali orrori, nel nuovo secolo appena iniziato, l’umanità e lo storia andassero. Su quel viottolo in collina, passeggiando accanto ad un bel laghetto, all’improvviso l’Autore ne ha una consapevolezza terribile Leggi il resto di questo articolo »

NOTIZIE-FLASH (42) – 10/7/2022

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE Leggi il resto di questo articolo »

 

CONSIDERAZIONI (33)

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Si, Gobetti, aveva ragione quando scrisse così in un articolo:

Il fascismo in Italia è un’indicazione di infanzia perché segna il trionfo della facilità, della fiducia, dell’entusiasmo. Si può ragionare del ministero Mussolini come di un fatto d’ordinaria amministrazione. Ma il fascismo è stato qualcosa di più; è stato l’autobiografia della nazione… In Italia non ci sono proletari e borghesi: ci sono soltanto classi medie… Mussolini non è dunque nulla di nuovo: ma con Mussolini ci si offre la prova sperimentale dell’unanimità, ci si attesta l’inesistenza di minoranze eroiche, la fine provvisoria delle eresie…. Né Mussolini né Vittorio Emanuele hanno virtù di padroni, ma gli Italiani hanno bene animo di schiavi.

(PIERO GOBETTI, da “RIVOLUZIONE LIBERALE” del 23 novembre 1922 ) Leggi il resto di questo articolo »

 

 

hitler non è morto.

hitler è in ogni uomo/donna o governo  che discriminano una persona gay o di colore o di un’altra religione o laica o di un’altra etnia o di un’altra cultura o di un’altra visione politica o povera o femmina o maschio o disabile o malata o vecchia o brutta o giovane o timida o non pulita o immigrata o che non ha studiato o che fa un lavoro ritenuto umile o disoccupata o dissidente o con senso critico o che ha liberamente deciso di non vaccinarsi. Leggi il resto di questo articolo »

 

 

E ricomincia la tiritera invernale. La tiritera dei morti in aumento, dei positivi in aumento, dei ricoverati in aumento, delle rianimazioni, delle varianti, delle dosi, delle ondate, dei lock down minacciati, della pioggia di criminali green pass.  La tiritera dei numeri à gogo, sparacchiati senza verifiche serie ( vedi GLR-NOTIZIE 41 qui ).

La solita ignobile tiritera della paura, dell’impaurire, dello spaventare attraverso lo starnazzamento dei giornaloni e delle televisionone asservite al governucolo draghiano. La solita ignobile e vomitevole tiritera del gracidare di politicanti, vaccinologi ed esperti (diciamo così…) accodati. E ricomincia il solito piagnisteo dei covidioti addomesticati.

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Karl Kraus (1874-1936), scrittore ed aforista austriaco

 

“Il diavolo veste Prada” titolava un film del 2006. Ora non “veste più Prada” ma veste green-pass. Ora veste Grande Reset. Ora veste stato terapeutico: tutt’altra moda. Ora il diavolo veste draghi, veste speranza, letta, sileri, ecc. Veste burioni, crisanti, bassetti, ecc. Ora il diavolo veste bill gates, rothschild, soros, fauci, ecc. Eh si, tutt’altra moda, no?

Ora il diavolo veste industria farmaceutica, industria ecologica, industria di commercio elettronica, associazione difesa consumatori, associazione difesa ambiente Ora veste sindacato, organizzazione culturale, organizzazione sportiva. Tutt’altra moda, no? Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Il progetto criminale globale chiamato Grande Reset ( vedi qui con molta attenzione:  https://www.gruppolaico.it/category/rassegna-stampa/emergenza-rassegna-stampa/ ) non prevede la DIGNITA’.

Per il Grande Reset, sostenuto da governi complici come il nostro, la DIGNITA’ è qualcosa di obsoleto, di non efficiente, di anti economico. La DIGNITA’ non è prevista nella costruzione della “Nuova normalità”, del nuovo uomo patologizzato in eterno e quindi soggetto Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Chi conosce un po’ le storie dei totalitarismi ha capito subito in cosa consista la “Nuova Normalità” prevista, programmata e indotta dai gestori del progetto criminale globale chiamato Grande Reset ( leggete questi “tanti” articoli qui: https://www.gruppolaico.it/category/rassegna-stampa/emergenza-rassegna-stampa/ )

E questa “Nuova Normalità” accettata supinamente e servilmente da masse di covidioti, che vaccinati sono diventati cittadini di serie A, Leggi il resto di questo articolo »

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Che miserabile libertà quella del covidiota-vaccinato-cittadino di serie A!

Una miserabile libertà che, grazie alla sua paura ossessionante del virus manipolata dai media asserviti, non è più garantita dalla Costituzione e dai diritti inalienabili del cittadino ( cose che ha contribuito a distruggere) ma concessa dai capricci Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Dalla cattiveria non può venire nulla di buono, lo capisce anche una gallina. Solo il covidiota-vaccinato-cittadino di serie A non lo capisce e crede che dalla cattiveria, dalla ferocia, dall’odio, dalla violenza verbale di questi giorni dei politicanti, dei vaccinologi da tv, degli operatori sanitari allineati, dei giornalisti di servizio possa venire un bene, il bene supremo per questi poveretti: la salute.

Non sanno, i poveretti, che quando viene seminato odio, discriminazione Leggi il resto di questo articolo »

 

 

 

Con la grande “paraventata” del virus presentato sempre di più come la peste bubbonica del XXI secolo chi vuoi capisca le parole di Pertini. Chi vuoi si accorga di questa “emergenza” infinita. Chi vuoi capisca che siamo in pieno fascismo nella forma dello “stato terapeutico” come il grande filosofo francese Foucault avvertiva già negli anni 80.

Che “paraventata” geniale per addomesticare masse di covidioti. Che “paraventata” hanno costruito i criminali gestori Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Comunicato Urgente Green Pass

Vorrei farvi una domanda con alcune premesse.

  • Considerato che è assodato che il COVID19 è una sorta di colpo di stato a livello mondiale, con il quale le case farmaceutiche, le lobby finanziarie, ci vogliono tutti malati e tutti inoculati con trattamenti genici sperimentali, i cosiddetti “Vaccini”.
  • Considerato che risulta evidente come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Leggi il resto di questo articolo »

E’ lo sporco gioco dei gestori oscuri ( ma si conoscono nome e cognome) del progetto criminale globale chiamato Grande Reset e dei governi complici come il nostro governucolo draghiano ( leggi i tanti articoli qui: https://www.gruppolaico.it/category/rassegna-stampa/emergenza-rassegna-stampa/ ).

Dopo aver fatto la scelta infame e senza ritorno d’instaurare in italia la discriminazione sociale Leggi il resto di questo articolo »

 

 

“Come avviene ogni volta che si instaura un regime dispotico di emergenza e le garanzie costituzionali vengono sospese, il risultato è, come è avvenuto per gli ebrei sotto il fascismo, la discriminazione di una categoria di uomini, che diventano automaticamente cittadini di seconda classe…. La “tessera verde” costituisce coloro che ne sono privi in portatori di una Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Questa è la vostra ora, ottenebrati nella mente e nel cuore. Ora già iniziata il 9 marzo 2020. E’ l’ora del buio che avete dentro, politicanti criminali e complici covidioti accucciati. E’ l’ora in cui la tenebra che attanaglia la vostra ipotetica testa porta l’italia a fare un grande passo di progresso… all’indietro, Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Segregazione per motivi razziali. Segregazione per motivi religiosi. Segregazione per motivi di classe. Segregazione per motivi di genere. Segregazione per motivi di origine nazionale. Segregazione per motivi etnici. Segregazione per motivi politici. Segregazione per ragioni economiche. Segregazione per motivi legati alle scelte sessuali. Segregazione per motivi residenziali. Segregazioni familiari e negli ambienti di lavoro. Segregazioni, discriminazioni à gogo!

Adesso aggiungiamo ( grande meta dell’umanità) a questa lunga ignobile lista la segregazione vaccinale, ideata dai criminali gestori del Grande Reset e dai loro governucoli complici, che prepara la segregazione terapeutica e, in un futuro molto prossimo, la segregazione digitale ( se sei pieno di nano-robot nel sangue e quindi utile oppure se sei rimasto un inutile “umano”: transumanesimo prossimo venturo…). Leggi il resto di questo articolo »

 

 

“E’ bellissimo vedere file di ragazzi come quelle fuori da un concerto ma che invece vanno a vaccinarsi contro il Covid…” Ecco le ignobili dichiarazioni del 7 giugno scorso di tale pierpaolo sileri, purtroppo sottosegretario del ministero della “salute” (?) e rappresentante del m5s, il mefitico partito italiano più coinvolto, con il pd, con i progetti criminali globali del Grande Reset ( Qui puoi approfondire con moltissimi Leggi il resto di questo articolo »

 

Frederick Douglass (1818- 1895) politico e scrittore statunitense

 

Per capire perchè i governi mondiali sono così istericamente ossessionati di vaccinarci tutti, compresi i gatti e i canarini, secondo le direttive del piano criminale globale chiamato Grande Reset vi consigliamo di leggere questo articolo: Pericolo vaccino (19). Uno pseudo-vaccino per controllarci..

Un intruglio propagandato come vaccino pieno di nanorobot, che prenderanno possesso dei nostri corpi e delle nostre vite, è la loro ossessione: di miliardari, case farmaceutiche, presidenti, imperatori, re, feudatari, valvassori, valvassini e valvassinucci e poi dei servi della gleba, i fessi di turno. Leggi il resto di questo articolo »

 

 

I gestori del piano criminale di dominio globale chiamato Grande Reset dal suo stesso ideologo, klaus schwab ( e non dai “negazionisti” come crede il povero covidiota; approfondite con gli articoli a questo link: https://www.gruppolaico.it/category/rassegna-stampa/emergenza-rassegna-stampa/ ), sono arrivati, animati da amore e da vera preoccupazione per la nostra salute Leggi il resto di questo articolo »

C’è un diritto per il tempo di pace, e c’è un diritto per i tempi di guerra. Non siamo in guerra (o invece sì?), però intanto le nostre leggi indossano l’elmetto. Da quando sono stati accertati i primi due casi di contagio (30 gennaio), sull’Italia cade una grandinata di provvedimenti normativi, sempre più severi, sempre più stringenti. Di conseguenza s’offuscano le libertà costituzionali, cambia la catena di comando. E il coronavirus infetta l’ordinamento giuridico italiano, oltre agli italiani in carne e ossa. Leggi il resto di questo articolo »

Una Repubblica fondata sulla paura? Cerchiamo di vedere un poco nel groviglio dei nostri sentimenti politici. La paura, per l’appunto, è un sentimento e i sentimenti si possono dividere a seconda che inducano ad agire o a subire. Diciamo così: sentimenti attivi o passivi. Leggi il resto di questo articolo »

Il caso della professoressa Rosa Maria Dell’Aria, colpita da sanzione disciplinare perché avrebbe omesso di vigilare sul contenuto di un lavoro dei suoi studenti è di inaudita gravità: perché chiama in causa fondamentali principi costituzionali, quali la libertà di insegnamento (art. 33), il diritto all’istruzione (art. 34), la libertà di manifestazione del pensiero (art. 21). Si tratta di diritti che Norberto Bobbio considera presupposti necessari a rendere realmente tale una democrazia. Leggi il resto di questo articolo »

Istituzioni a confronto

La disobbedienza civile non vale solo nei regimi dispotici. È, anzi, il sale della democrazia. A provocarla è, come ha scritto Hannah Arendt nel 1970, «l’incapacità del governo di funzionare adeguatamente». I cittadini sono assaliti dal dubbio sulla legittimità di una legge. Non sanno, però, come esprimerlo, perché l’opposizione è affievolita o tace del tutto. Il timore è di restare inascoltati, mentre il governo insiste in quelle iniziative «la cui legalità e costituzionalità suscitano molti interrogativi». Leggi il resto di questo articolo »

Il decreto immigrazione. Discriminare, come fa il provvedimento che porta trionfalmente il nome del suo estensore, fra cittadini italiani per nascita e cittadini naturalizzati genera una diseguaglianza di tipo etnico come norma del nostro Stato

La cittadinanza moderna nasce sulle barricate parigine alla fine del Settecento come sviluppo del droit de cité, un diritto “per” e “degli” immigrati. Diritto di entrare e risiedere che consentiva di diventare cittadini a tutti gli effetti, con gli stessi diritti e doveri degli altri, uguali di fronte alla legge e al potere costituito. Leggi il resto di questo articolo »

«Il razzismo è principalmente un prodotto dell’Occidente. La sua logica è stata pienamente sviluppata, scrupolosamente attuata e portata fino alle estreme conseguenze, proprio nel contesto che presupponeva l’uguaglianza fra gli uomini».

QUESTE PAROLE sono di George Fredrickson (1934-2008), professore di storia degli Stati Uniti e condirettore dell’Istituto di ricerca per gli studi comparativi su razza e identità, fra i massimi esperti d’oltreoceano di razzismo. Poiché il fanatismo ha visto e prodotto forme di discriminazione anche in Oriente (il conflitto tra cinesi e giapponesi ha generato una notevole letteratura a proposito) e rintraccia come vittima, a volte, anche l’uomo bianco, tale giudizio sembrerebbe avventato. In realtà la dichiarazione è netta e precisa, ed esprime il nucleo centrale del libro appena riproposto da Donzelli, Breve Storia del razzismo (pp. 186, euro 18), e cioè che l’esclusione su base genetica nasce inscindibilmente con il capitalismo del XIV-XV sec., e in contrasto con quella mentalità democratica ritenuta inviolabile per i dominanti bianchi. Fredrickson stabilisce un confine chiaro tra cosa significhi razzismo e cosa sia invece l’antisemitismo, l’antigiudaismo e la schiavitù dei neri. Leggi il resto di questo articolo »

 

Il nuovo libro di Paolo Flores d’Arcais: il ruolo del pensiero democratico radicale come unico strumento di integrazione di fronte al fanatismo

Molte cose è il libro di Paolo Flores d’Arcais “La guerra del Sacro. Terrorismo, laicità e democrazia radicale” (Raffaello Cortina Editore): un allarme per il pericolo che l’Islam fondamentalista rappresenta per gli ideali politici dell’Occidente, una denuncia delle debolezze e delle ipocrisie dei nostri governi, una teoria delle condizioni irrinunciabili della democrazia. Il “precipitato” di tutti i discorsi anzidetti è nella parola laicità, intesa nel senso più rigoroso, senza gli aggettivi oggi di moda (sana, positiva, vera: aggettivi che non l’arricchiscono, ma l’avvelenano). Le considerazioni che seguono non sono, propriamente, una recensione. Sono piuttosto un tentativo d’inquadrare i problemi e di sollecitare riflessioni su questioni cruciali per il nostro avvenire. Leggi il resto di questo articolo »

Meno diritti, più discriminazione e maltrattamenti. Non è un Paese per migranti, rifugiati e rom, la tortura non è reato e non applica i trattati.

Oggi Amnesty International ha presentato il suo Rapporto 2014-2015 che definisce «Vergognosa e inefficace la risposta globale alle atrocità degli Stati e dei gruppi armati» e dal quale emerge che il 2014 è stato « un anno devastante per coloro che cercavano di difendere i diritti umani e per quanti si sono trovati intrappolati nella sofferenza delle zone di guerra. I governi a parole sostengono l’importanza di proteggere i civili ma i politici di tutto il mondo hanno miseramente fallito nel compito di tutelare coloro che più avevano più bisogno d’aiuto». Un giudizio durissimo che riguarda anche il nostro Paese ed il nostro governo. Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia sottolinea: «Durante il semestre di presidenza dell’Unione europea, l’Italia ha sprecato l’opportunità di dare all’Europa un indirizzo diverso, basato sul rispetto dei diritti umani, sul contrasto alla discriminazione e soprattutto su politiche in tema d’immigrazione che dessero priorità a salvare vite umane, attraverso l’apertura di canali sicuri di accesso alla protezione internazionale, piuttosto che a controllare le frontiere».

Vi proponiamo la scheda dell’Italia contenuta nel rapporto: Leggi il resto di questo articolo »

Cinquant’annifa, 250.000 persone si raccolsero a Washington in una grande manifestazione «for jobs and freedom» per il lavoro e la libertà, organizzata da Philip A. Randolph, storico sindacalista militante nero e da Bayard Rusting, pacifista nero, gay, in odore di comunismo. Intervennero sindacalisti, leader religiosi, protagonisti dei movimenti, artisti. Il tutto culminò con lo storico discorso di Martin Luther King, e la sua celebre perorazione: «Ho un sogno…» Sono parole memorabili e in un certo senso sfortunate perché la loro eloquenza ha finito quasi per farci dimenticare le centinaia di migliaia di persone senza le quali quel discorso sarebbe rimasto solo un grande esercizio di retorica, e ridurre questa realtà di massa all’icona di una persona sola. E, riciclata e avvilita in tanti modi (dal caffè Kimbo ad Anna Oxa, da Silvio Berlusconi a Quagliarella) la frase del sogno ha finito per cancellare dalla memoria tutto il resto del discorso e la sua radicale politicità: «Ho un sogno, un sogno profondamente radicato nel sogno americano.  Ho un sogno, che questa nazione un giorno sorgerà e vivrà il vero significato del suo credo: Riteniamo che certe verità non abbiano bisogno di dimostrazioni: che tutti gli uomini sono creati uguali… Ho un sogno, che le mie quattro bambine un giorno vivranno in una nazione dove saranno giudicate non dal colore della pelle ma dal contenuto del carattere. Ho un sogno, che un giorno ogni valle sarà elevata, ogni colle e ogni monte sarà abbassato, gli spazi ruvidi saranno levigati e i luoghi distorti saranno raddrizzati, e la gloria del Signore sarà rivelata e tutti i mortali la vedranno insieme». Leggi il resto di questo articolo »

Preparandosi a riprendere in mano il timone del governo, la politica farebbe bene a riflettere sulle ragioni della sua Caporetto, nel novembre 2011. Ciò che ha atterrato l’onorabilità della politica non furono tanto gli scandali sessuali del premier o le diffusissime vicende di corruzione, ma l’impotenza a fare il suo lavoro: governare. L’incapacità, non la disonestà, ha mandato a casa il governo Berlusconi. Questa accusa è molto più grave di quella di corruzione. Poiché mentre la disonestà è l’esito di una deturpazione che non mette in discussione la politica ma alcuni suoi praticanti, l’inadeguatezza a prendere decisioni mette in luce un limite oggettivo della politica democratica. Leggi il resto di questo articolo »

Le lotte per ridurre le ineguaglianze si sono per lungo tempo concentrate sulla ripartizione equa delle ricchezze. Da qualche decennio un nuovo tipo di domanda muove l’esigenza di redistribuzione verso il rispetto delle diversità, delle identità minoritarie e alla lotta contro le discriminazioni. Si può pensare il rapporto fra queste due concezioni, in modo che esse si rafforzino reciprocamente? Il «riconoscimento» si è imposto come un concetto-chiave della nostra epoca, nell’ora in cui il capitalismo accelera i contatti transculturali, rompe gli schemi interpretativi e politicizza le identità. I gruppi mobilitati sotto il vessillo della nazione, dell’etnia, della «razza», del genere, della sessualità lottano per «fare riconoscere una diversità». In queste lotte l’identità sostituisce gli interessi di classe come luogo della mobilitazione politica – si chiede più spesso di essere «riconosciuto» come Nero, omosessuale, lombardo [ndt.: corrézien nel testo = cittadino della Corrèze, altipiano della Francia sud-occidentale] o ortodosso come sinonimo di fondamentale ingiustizia. Leggi il resto di questo articolo »

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