Articoli marcati con tag ‘complicità’

 

 

L’articolo complessivo che oggi proponiamo alla vostra riflessione e indignazione è la continuazione dell’articolo Un papa cappellano, già pubblicato sul nostro sito alcuni giorni fa.

Lo proponiamo oggi, 29 marzo 2024, che per la chiesa cattolica e le chiese protestanti è venerdì santo Leggi il resto di questo articolo »

 

Chissà quanti ricordano lunedi 9 marzo 2020. Chissà quanti ricordano anche tra i nostri pochi lettori lunedì 9 marzo 2020.

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Ecco due dottoresse coraggiose, come dovrebbe essere ogni medico che ha fatto il giuramento d’Ippocrate.

Ecco due dottoresse coraggiose, che conoscendo la verità sugli pseudo-vaccini, sulla pseudo-pandemia e sulla dittatura sanitaria biocratica organizzata dal Grande Reset, non hanno detto bugie, non sono state zitte per convenienza, non hanno voluto essere delle criminali Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Il 2023 non è un anno “nuovo” ma è iniziato già “stravecchio”, come abbiamo detto abbondantemente QUI e QUI. E cosa possa rendere il 2023, durante i mesi che verranno, un anno meno “vecchio” con alcune venature di “nuovo” lo abbiamo detto QUI. Leggi il resto di questo articolo »

 

 

 

La non consapevolezza, il nostro stolido non voler sapere e capire è la nostra complicità con il progetto criminale globale chiamato Grande Reset ( vedi i tanti articoli QUI). E’ la complicità dei covidioti.

La non consapevolezza della crisi mondiale iniziata con la scusa feroce della pseudo-pandemia, del colpo di stato globale iniziato contro l’umanità, del progetto di distruggere la società civile e progettare la depressione economica, sociale Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Si, Gobetti, aveva ragione quando scrisse così in un articolo:

Il fascismo in Italia è un’indicazione di infanzia perché segna il trionfo della facilità, della fiducia, dell’entusiasmo. Si può ragionare del ministero Mussolini come di un fatto d’ordinaria amministrazione. Ma il fascismo è stato qualcosa di più; è stato l’autobiografia della nazione… In Italia non ci sono proletari e borghesi: ci sono soltanto classi medie… Mussolini non è dunque nulla di nuovo: ma con Mussolini ci si offre la prova sperimentale dell’unanimità, ci si attesta l’inesistenza di minoranze eroiche, la fine provvisoria delle eresie…. Né Mussolini né Vittorio Emanuele hanno virtù di padroni, ma gli Italiani hanno bene animo di schiavi.

(PIERO GOBETTI, da “RIVOLUZIONE LIBERALE” del 23 novembre 1922 ) Leggi il resto di questo articolo »

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Così, tanto per cominciare, una tabella che i media asserviti non ci fanno certo conoscere:

 

15472 morti a causa del vaccino al 19/6/2021. (allarga l'immagine)

 

Fonte: Eudravigilance

https://dap.ema.europa.eu/analytics/saw.dll?PortalPages Leggi il resto di questo articolo »

 

 

L’immagine qui sopra mostra il pericolo più grande dell’uso della mascherina: un addomesticamento micidiale  gestito da una “manona” non tanto misteriosa. E’ la “manona” del nostro governucolo draghiano agli ordini delle “manone” dei gestori del piano criminale globale chiamato Grande Reset: Big Money, Big Pharma, Big Tech, Big Agricolture ( per approfondire leggete gli articoli che trovate qui: https://www.gruppolaico.it/category/rassegna-stampa/emergenza-rassegna-stampa/ )

“Manone” che devono portare avanti, celato dal paravento dello pseudo-virus da cui salvarci, il progetto devastante che si chiama “nuova normalità”. “Manone” che devono portare avanti la base della “nuova normalità”: l’ADDOMESTICAMENTO Leggi il resto di questo articolo »

 

Buona notte e sogni d’oro ai dormienti al tempo del progetto criminale del Grande Reset! (vedi gli articoli a questo link: https://www.gruppolaico.it/category/rassegna-stampa/emergenza-rassegna-stampa/)

Buona notte e sogni d’oro a chi è convinto che Big Money, Big Pharma, Big Tech e i governi si stanno preoccupando della nostra salute e non di costruire un potere assoluto su un mare di addomesticati (noi).

Buona notte e sogni d’oro a chi è covidiota e tutto contento crede che ritorneremo alla normalità se ci faremo vaccinare, tamponare, mascherare, curare, sanificare, disinfettare come topi-cavia.

Buona notte e sogni d’oro a chi non sa niente del progetto della “Nuova Normalità” di cui si è discusso al Word Economic Forum di Davos,  gennaio 2021. Leggi il resto di questo articolo »

 

Il mondo è minacciato molto seriamente da Big Money, Big Pharma, Big Tech, Big Agricolture, Warp Speed e Media alleati tra di loro ( e denominati Mr Global)  per il folle progetto di stravolgimento del mondo e dell’umanità chiamato Grande Reset coperto, per ora, dal virus e dalla paura indotta: questo ci dice l’importante articolo che segue e che propone riflessioni urgentissime di una grande esperta americana di economia finanziaria.

Questo articolo è un grande contributo alla comprensione ( per chi ha conservato il senso critico e il pensiero) del diabolico progetto d’ingegneria umana e sociale veicolato attraverso un virus normale presentato ad hoc come la peste nera del XXI secolo. Virus che pochissimo ha a che fare con veri problemi sanitari ma è piuttosto un “magico” virus politico e soprattutto economico-finanziario. Leggi il resto di questo articolo »

 

Questa straordinaria lettera aperta a quei medici che non sembrano essere fedeli al loro Giuramento d’Ippocrate diventa anche una presentazione del progetto criminale del Grande Reset ( qui chiamato Quarta Rivoluzione Industriale) di cui essi, dopo i covidioti, sono i primi complici.

Mascherine soffocanti i polmoni e l’identità, distanziamenti sociali devastanti i rapporti, prossime vaccinazioni pericolosissime per la nostra integrità fisica, trionfo della digitalizzazione selvaggia attraverso la telemedicina vedono molti, troppi medici servilmente consenzienti per interesse personale e, forse, addirittura per assurda convinzione o totale ignoranza. Questa lettera coraggiosa richiama il loro onore di medici che sembrano proprio avere dimenticato. Leggi il resto di questo articolo »

Ripubblichiamo e aggiorniamo questo articolo visti i nuovi summovimenti governativi sui contagi con insistenza parossistica sulla mascherina e la minaccia di un nuovo lockdown. Non pensiate che loro abbandonino l’idea di un nuovo regime sanitario dietro il paravento del virus. (GLR)

 

Fascismo in mascherina

Dopo anni di ridicole ossessioni per un immaginario ritorno del fascismo, ora ve lo ritrovate a casa e nemmeno l’avete riconosciuto. Pensavate che sarebbe apparso in fez e camicia nera e invece indossa la mascherina chirurgica; credevate che avrebbe tentato di impaurirvi con l’invasione di un nemico in carne ed ossa, fosse anche un esercito di migranti, e invece vi mette davanti un “nemico invisibile”.

D’altronde i tempi cambiano, e con loro i mezzi per suscitare la nostra paura atavica della morte. Leggi il resto di questo articolo »

Vi sono momenti nella storia in cui non si può essere inconsapevoli; bisogna essere consapevoli e non esserlo equivale a essere colpevoli. Leggi il resto di questo articolo »

Repubblica: res publica: la “cosa”comune a tutti e proprietà di nessuno. Lo spirito che anima dall’interno ogni interesse particolare, ogni professione, gli affetti e le idee di ciascuno, senza che nessun carattere possa imprigionarlo in sé, presumere di esserne l’incarnazione. Leggi il resto di questo articolo »

Molière

Questo testo è il monologo di don Giovanni dall’opera teatrale Don Giovanni o il convitato di pietra (1665) di Molière ( 1622- 1673).  Di assoluta attualità sociale e politica…

 

DON GIOVANNI: “Non c’è più alcuna vergogna nell’essere ipocriti; l’ipocrisia è un vizio di moda e come tutti i vizi di moda passa per virtù. La parte dell’uomo per bene è la migliore che si possa recitare. Oh, la professione dell’ipocrita ha meravigliosi vantaggi! Leggi il resto di questo articolo »

Ho denunciato il mio capo che aveva usato 500 mila € dell’azienda (soldi pubblici) per le sue spese. Intorno a me, dopo, terra bruciata: trasferito, ho cambiato lavoro.

Dal libro di Andrea Franzoso,  Il disobbediente,  ed. PaperFirst 2017  € 12

“Usa quelle informazioni a tuo vantaggio”, mi suggerì l’allora capo del collegio sindacale della società per la quale lavoravo: Ferrovie Nord Milano. Si riferiva alle spese pazze dell’allora presidente Norberto Achille. Io, invece, andai dai carabinieri e denunciai le ruberie. Avevo scoperto che il presidente addebitava all’azienda le proprie spese personali e quella della sua famiglia: abiti firmati, argenteria, elettrodomestici, serate in locali notturni, viaggi, il noleggio di un’auto in California, pranzi e le cene al ristorante in località di villeggiatura, la spesa al supermercato, la benzina, gli abbonamenti alla PayTV – compreso l’acquisto di film porno –, le scommesse sportive e il poker online, la toelettatura del cane, articoli di profumeria, 125 mila euro di telefonate fatte dai suoi familiari con i cellulari di servizio, oltre 180 mila euro di multe accumulate da suo figlio con l’auto aziendale e così via. In totale, circa mezzo milione di euro. Leggi il resto di questo articolo »

Come Cristo cacciò i mercanti, anche don Massimo avrebbe dovuto cacciare i militanti di Forza Nuova dalla sua parrocchia: è necessario un gesto ancora più eloquente che faccia intendere a tutti che la Chiesa è antifascista.

Intervistato dalla collaboratrice de ilfattoquotidiano.it Emilia Trevisani, fuori dalla chiesa di don Massimo Biancalani a Pistoia, un giovanotto di Forza Nuova ha affermato che “un fascista è un buon cattolico”. Cosa intenda per cattolico non so e non mi interessa sapere.

Quel che è certo, è che un fascista non può essere cristiano, se essere cristiano vuol dire vivere l’insegnamento di Cristo. Il cristianesimo afferma che esiste un solo Dio, ama la libertà politica e morale, predica la carità, la pace, la fratellanza degli esseri umani, l’uguale dignità di tutti; il fascismo eleva lo stato totalitario a divinità da adorare, detesta la libertà politica e morale e la vuole piegata all’esigenza superiore della disciplina imposta con la forza, disprezza la carità (leggete cosa scriveva Giovanni Gentile), ama la guerra come esperienza mistica nella quale eccelle la forza degli individui e dei popoli, disprezza i deboli, farnetica di razze superiori (destinate a comandare) e razze inferiori (destinate a obbedire). Leggi il resto di questo articolo »

La società moderna si concede il lusso di tollerare che tutti dicano ciò che vogliono perché oggi, di fondo, tutti pensano allo stesso modo.

Al volgo non interessa essere libero, ma credersi tale.

L’idea del “libero sviluppo della personalità” sembra degna di ammirazione finché non incappa in individui la cui personalità si è sviluppata liberamente.

Oggi a partecipare si finisce per essere complici.

Nicolas Gomez Davila (1913- 1994), filosofo e scrittore colombiano,  da “In margine ad un texto esplicito“, 1986

 

vedi:  Pensiero Urgente n.190)

Pensiero Urgente n.166)

La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.

Paolo Borsellino, magistrato  ( dal discorso commemorativo dell’amico Giovanni Falcone, Palermo 25 giugno 1992) Leggi il resto di questo articolo »

Non c’è bisogno di combattere questo tiranno, di toglierlo di mezzo; egli viene meno da solo, basta che il popolo non acconsenta più a servirlo. Non si tratta di sottrargli qualcosa, ma di non attribuirgli niente; non c’è bisogno che il paese si sforzi di fare qualcosa per il proprio bene, è sufficiente che non faccia nulla a proprio danno. Leggi il resto di questo articolo »

LIBERTÀ E GIUSTIZIA
La corruzione che ci circonda.

Pubblichiamo un estratto dell’intervento di Gustavo Zagrebelsky pronunciato lunedì sera a Modena in occasione della manifestazione “Per un’Italia libera e onesta” organizzata da Libertà e Giustizia.

Il nostro Paese sta sprofondando nel conformismo (…) siamo usciti da una consultazione elettorale che ha dato il risultato a tutti noto, ma la cosa che colpisce è questo saltare sul carro del vincitore. Tacito diceva che una delle abitudini degli italiani è di ruere in servitium: pensate che immagine potente, correre ad asservirsi al carro del vincitore. Noi tutti conosciamo persone appartenenti al partito che ha vinto le elezioni che hanno opinioni diverse rispetto ai vertici di questo partito. Ora non si tratta affatto di prendere posizioni che distruggono l’unità del partito, ma di manifestare liberamente le proprie opinioni senza incorrere nell’anatema dei vertici di questo partito (…) Queste persone, dopo il risultato elettorale, hanno tirato i remi in barca e le idee che avevano prima, oggi non le professano più. Danno prova di conformismo. (…) Leggi il resto di questo articolo »

… pensano solo ai loro comodi. E i politici li assecondano

Caro Michele, seduta su una panchina guardo la piazza del mio paese  e penso alle parole di Gian Antonio Stella al Festival di Sanremo: «Chi vive nel brutto è più facile che diventi brutto; le mafie hanno bisogno del brutto  e del degrado per prosperare e creare con­senso». Il mio paese è Castelvetrano, un tempo ha dato i natali a Giovanni Gentile, oggi a Matteo Messina Denaro. Il mio pa­ese è brutto ma ha una sola cosa bella, anzi bellissima, una piazza pedonale che abbraccia tutto il piccolo centro storico, realizzata con i fondi della comunità eu­ropea. È lo spazio dei nostri bambini, l’u­nico in cui possono correre, giocare e an­dare in bicicletta; per il resto il nulla, un intero paese non dedica né progetti né pensiero ai propri figli. Adesso però i commercianti si lamenta­no, perché con il traffico chiuso non gua­dagnano abbastanza. Il nostro giovane e illuminato sindaco dà loro ragione e ha fatto sapere che farà di tutto per accoglie­re la loro richiesta e riaprire la piazza al traffico. Tu mi dirai: qual è la novità? I no­stri bambini sono italiani, ancora di più siciliani, ed è giuste che imparino presto che da noi tutto ciò che è bello non va di­feso e tutelato in quanto bene prezioso, e di tutti, ma ignorato, sporcato, cancellato. In fondo andare a piedi in edicola a comprare il giornale è troppo faticoso, meglio andare in auto e parcheggiare in tripla fila.

Simona Pizzo – Castelvetrano (Trapani) Leggi il resto di questo articolo »

Pietro… con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!».

Atti degli Apostoli   2, 40

Mi chiedi che cosa secondo me dovresti soprattutto evitare? La folla. Non puoi ancora affidarti a essa tranquillamente. Quanto a me, ti confesserò la mia debolezza: quando rientro non sono mai lo stesso di prima; l’ordine interiore che mi ero dato, in parte si scompone. Qualche difetto che avevo eliminato, ritorna… I rapporti con una grande quantità di persone sono deleterî: c’è sempre qualcuno che ci suggerisce un vizio o ce lo trasmette o ce lo attacca a nostra insaputa. Più è la gente con cui ci mescoliamo, tanto maggiore è il rischio

L. A. Seneca,  Lettere a Lucilio  7 Leggi il resto di questo articolo »

La condanna è arrivata, e irresponsabili non sono i giudici, ma coloro che la mettono in discussione. Non accettarla, o dipingerla come sintomo di un disegno politico, vuol dire minare lo stato di diritto alle fondamenta. Il guitto Berlusconi, ormai vecchio e gonfio, con la sua faccia da bambolotto di plastica, continua la recita, stancamente, come per inerzia, ma la cosa più triste è che un paese intero questa recita la segue e la subisce da un ventennio. E senza neppure la consolazione di poter dire di aver vissuto una pagina drammatica. Perché qui prevale la farsa, come nella peggior tradizione italica. Ora però una domanda che riguarda i cattolici e le gerarchie. Come è stato possibile che per tanti, troppi anni la Chiesa istituzionale e un largo numero di sedicenti cattolici abbiano appoggiato quest’uomo? Com’è stato possibile che tanti cattolici, a tutti i livelli, abbiano votato e chiesto di votare per lui, che gli abbiano concesso credito, che lo abbiano visto come l’uomo della provvidenza? Com’è stato possibile che una parte, una larga parte del mondo cattolico non abbia provato un moto di spontanea ripulsa verso il guitto impegnato a usare la politica e gli italiani per il proprio tornaconto? Leggi il resto di questo articolo »

Quando nei giorni scorsi sentivo proporre per il nuovo Papa il nome Francesco, dicevo subito a chi mi stava vicino: questo è impossibile. Nessun Papa avrebbe la faccia tosta di attribuire a sé un nome di questo stampo, per ragioni storiche e ideali. La figura di Francesco resta nella storia della Chiesa una figura troppo distinta e autorevole perché proprio un Papa possa con un gesto di annessione farla tranquillamente sua. Esistono figure diverse nella storia e quella di Francesco d’Assisi sta bene in quanto attesta una dimensione sua propria. Proprio il cattolicesimo è fatto di queste tensioni. Le dissonanze giovano alla dialettica storica e spirituale.

Sorpresa. Il primo papa gesuita si è imposto il nome Francesco, smentendo in un colpo ogni remora. Il potere papale si estende anche ai nomi e può far suo, senza alcun rispetto, tutto ciò che decide di fare suo. C’è stato un bell’episodio però alla presentazione del nuovo vescovo di Roma, quando il neoeletto ha chiesto al popolo di piazza San Pietro prima di tutto un momento di preghiera per lui. Questo è serio e bello. Leggi il resto di questo articolo »

Il presidente Napolitano ha detto una cosa essenziale, domenica a Rimini, e niente affatto ovvia: che nella crisi che traversiamo il linguaggio di verità è un´arma fondamentale. E che se la politica sta fallendo è perché quest´arma l´ha volontariamente ignorata per anni. Per questo siamo «immersi in un angoscioso presente, nell´ansia del giorno dopo»: un popolo tenuto nel buio non vede che buio. A destra la crisi è stata minimizzata, sdrammatizzata, spezzando nell´animo degli italiani la capacità di guardarla in faccia con coraggio e intelligenza. Prioritario era difendere, a ogni costo, l´operato del governo: «anche attraverso semplificazioni propagandistiche e comparazioni consolatorie su scala europea». Ma la sinistra non è meno responsabile: nella battaglia contro Berlusconi non c´era spazio per l´analisi della crisi, delle mutazioni che impone, dei privilegi che mette in questione. Leggi il resto di questo articolo »

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