Articoli marcati con tag ‘mafia’

 

 

Il 4 dicembre 1945 viene ucciso a Ventimiglia di Sicilia (PA) con colpi di lupara da parte di sicari mafiosi GIUSEPPE PUNTARELLO ( 53 anni) autista di una ditta di trasporti e segretario della sezione locale del PCI.

 

vedi:  Un autista determinato: GIUSEPPE PUNTARELLO

Comitini (AG)

Il 29 novembre 1946 muoiono uccisi a colpi di lupara sparati da sicari mafiosi su una strada tra Aragona e Comitini (AG)   FILIPPO FORNO  (46 anni) bracciante e sindacalista e GIUSEPPE PULLARA bracciante. Leggi il resto di questo articolo »

 

Il 28 novembre 1946 muore a Calabricata (Catanzaro)  uccisa da un colpo di fucile GIUDITTA LEVATO ( 31 anni) contadina.

 

vedi: La contadina che diede tutto: GIUDITTA LEVATO


Joppolo Giancaxio (AG)

Il 25 novembre 1946 muore ucciso a Joppolo Giancaxio (AG) con colpi di lupara da parte di sicari mafiosi GIOVANNI SEVERINO contadino e segretario della Camera del Lavoro locale.

Severino era un animatore coraggioso delle lotte contadine. I responsabili dell’assassinio non furono mai trovati.


 

Il 25 novembre 1945 muore a Cattolica Eraclea (AG) dopo essere stato gravemente ferito con due bombe a mano lanciate da sicari mafiosi GIUSEPPE SCALIA (39 anni) contadino e sindacalista socialista.

 

vedi: Un contadino sindacalista: GIUSEPPE SCALIA

 


 

L’8 novembre 1947 viene ucciso dalla mafia a Marsala (TP) con colpi di fucile VITO PIPITONE  (39 anni) contadino e dirigente della Confederterra locale.

 

vedi:  Un contadino determinato: VITO PIPITONE

 

 

 

Il 3 novembre del 1915  muore a Corleone (PA) ucciso a colpi di rivoltella dalla mafia BERNARDINO VERRO (49 anni) sindacalista, politico e sindaco di Corleone.

 

vedi:  Un sindaco in lotta: BERNARDINO VERRO

San Giuseppe Jato ( PA)

Il  3 novembre 1947 viene ucciso dalla mafia a San Giuseppe Jato (PA) CALOGERO CAIOLA testimone oculare della strage di Portella della Ginestra.

Caiola era un piccolo proprietario terriero della zona e il giorno della Strage di Portella della Ginestra del 1 maggio 1947, aveva probabilmente riconosciuto dei suoi compaesani che tornavano verso casa armati di lupara e mitragliatrice. Si stava preparando a testimoniare coraggiosamente al processo per la Strage come testimone oculare, ma fu ucciso sei mesi dopo vicino a casa sua.

Gli inquirenti non collegarono l’omicidio alla sua testimonianza: infatti si cominciarono ad inventare elementi che aiutassero a dipingere Caiola come un poco di buono, una persona di dubbia moralità, addirittura con tendenze perverse. Nessuno osò parlare di omicidio di mafia.

Caiola è una di quelle tante vittime innocenti di mafia “morte due volte”. Prima col sangue, poi con l’infamia e la dimenticanza. I suoi resti riposano nel cimitero di San Giuseppe Jato.

 

vedi:  Una strage di contadini: PORTELLA DELLA GINESTRA


 

Il 27 ottobre del 1972 viene ucciso a Ragusa con sei colpi di pistola dalla mafia GIOVANNI SPAMPINATO (25 anni),  giornalista.

 

Vedi:Il giornalista che cercava la verità: GIOVANNI SPAMPINATO

Il 25 ottobre del 1947 a Terrasini (PA) muore ucciso dalla mafia con bastonate in testa e crivellato di proiettili GIUSEPPE MANIACI (38 anni) segretario della Confederterra locale e dirigente comunista.

Nonostante le minacce mafiose si batteva da tempo contro il latifondo e per i diritti dei contadini. Era stato, in passato, nel carcere di Porto Longone (LI) come detenuto per reati comuni e aveva conosciuto i dirigenti comunisti MAURO SCOCCIMARRO (1895- 1972) e UMBERTO TERRACINI (1895- 1983), imprigionati per attività antifascista.

Questo incontro segnò il cambiamento di Maniaci e la nascita del suo impegno politico e sindacale. Le autorità conclusero le indagini, dopo l’omicidio, dicendo che “era escluso il movente politico”. I resti di Maniaci riposano nel cimitero di Terrasini.


Santa Ninfa (TP)

Santa Ninfa (TP)

Il 22 ottobre del 1946 a Santa Ninfa (TP) muore ucciso a fucilate da un sicario mafioso GIUSEPPE BIONDO mezzadro.

Iscritto alla Federterra, che lottava per l’applicazione della legge Gullo del 19 ottobre 1944 sulla divisione del prodotto al 60% per il mezzadro e al 40% per il proprietario, Biondo rivendicava ( attraverso una sua forte partecipazione all’attività sindacale) la ripartizione dei prodotti agricoli per sè e per gli altri contadini della zona secondo il decreto, assolutamente non accolto da padroni e gabellotti mafiosi.

Inoltre Biondo era stato sfrattato illegalmente dal proprietario del terreno, ma era tornato a lavorarvi e il proprietario decise, allora, di far uccidere da un suo campiere il mezzadro. L’assassino non fu mai giudicato e i resti di Biondo riposano nel cimitero di Santa Ninfa.


 

Il 15 ottobre del 1920 muore a Palermo ucciso da un sicario della mafia GIOVANNI ORCEL (33 anni)  tipografo e sindacalista socialista.

 

vedi:  La lotta di un tipografo: GIOVANNI ORCEL

L’8 ottobre del 1998 muore a Caccamo (PA) ucciso dalla mafia con colpi di fucile DOMENICO GERACI (44 anni), politico e sindacalista.

 

vedi: Il coraggio di un politico: DOMENICO GERACI

 


lapide dedicata a Mirmina

Il 3 ottobre del 1920 muore a Noto (SR) ucciso dalla mafia con un colpo di pistola PAOLO MIRMINA (23 anni) sindacalista socialista molto attivo nella lotta per le terre siciliane.

Da sempre si era scontrato con i poteri forti della mafia siciliana che mal tolleravano il suo impegno a favore dei lavoratori e dei contadini locali.

Mirmina infatti era diventato giovanissimo capolega dei braccianti alla Camera del Lavoro di Noto e osò sfidare i possidenti terrieri per difendere i diritti dei contadini.

Il suo omicidio avvenne durante il comizio del parlamentare socialista Vacirca, partito non gradito al “potentato” perché era dalla parte del popolo: gli squadristi dei “baroni” – dietro specifico incarico – stavano disturbando il comizio per fa sì che Vacirca non parlasse e se ne andasse e il giovane Mirmina li raggiunse per invitarli a smetterla. La riposta fu un colpo di pistola dritto al cuore. I 4 delinquenti – che peraltro avevano già precedenti penali – furono assolti con formula piena.

I resti di Mirmina riposano nel cimitero di Noto.

Il 15 ottobre 1944, sul luogo dell’omicidio venne deposta una targa commemorativa.  L’incisione recita:

“Qui umile ed impavido difensore della sublime causa proletaria cadeva colpito da ignobile mano sicaria Paolo Mirmina il 3 ottobre 1920. Il proletariato netino nel XXVI della sua scomparsa lancia il severo monito che non invano caddero tutte le gloriose avanguardie dell’avvenire sociale”.


 

Il 27 Settembre 1960 viene ucciso a Lucca Sicula (AG) con vari colpi di lupara da parte di sicari mafiosi PAOLO BONGIORNO (38 anni) sindacalista e politico comunista.

 

vedi:  Il coraggio di un jurnataru: PAOLO BONGIORNO


 

 

Il 22 Settembre del 1919 viene ucciso a Prizzi (PA) da sicari mafiosi con due colpi di fucile GIUSEPPE RUMORE sindacalista e segretario locale del Partito Socialista.

 

vediUn socialista scomodo: GIUSEPPE RUMORE

Alia (PA)

Il 22 Settembre 1946 vengono uccisi ad Alia (PA) con una bomba a mano GIROLAMO SCACCIA e GIOVANNI CASTIGLIONE contadini.

Mentre era in corso una riunione di contadini, nella casa del segretario della Camera del Lavoro ad Alia, per discutere delle possibilità di assegnare i feudi “Raciura” e “Vacco” alle cooperative di contadini, in seguito ai decreti “Gullo” (ottobre 1944),  ignoti lanciarono bombe a mano all’interno della casa e poi spararono numarosi colpi di lupara. I contadini Scaccia e Castiglione morirono sul colpo, mentre altri 13 rimasero feriti. Nessuno venne condannato per l’attentato e i resti di Scaccia e Castiglione riposano nel cimitero di Alia.


Ficarazzi (PA)

 

L’11 settembre 1945 viene ucciso a Ficarazzi (PA) a colpi di lupara da parte di sicari mafiosi AGOSTINO D’ALESSANDRO guardiano di pozzi e segretario della locale Camera del Lavoro.

 

vedi: Il coraggio di un guardiano: AGOSTINO D'ALESSANDRO


 

 

Il 5 settembre del 2010 viene ucciso a Pollica (SA) con 9 colpi di pistola in un agguato camorristico ANGELO VASSALLO (57 anni) imprenditore ittico, politico e sindaco.

 

Vedi:  Il sindaco che difese il suo paese: ANGELO VASSALLO

 

 

Il 13 agosto 1955 muore ucciso a Cattolica Eraclea (AG)  con sette colpi di lupara da parte di sicari mafiosi GIUSEPPE SPAGNOLO (55 anni) contadino, sindaco e attivista sindacale comunista.

 

Vedi:  La determinazione di un contadino: GIUSEPPE SPAGNOLO

 

 

Il 7 agosto 1952 muore ucciso a colpi di accetta da parte di sicari di Cosa Nostra a Caccamo (PA) FILIPPO INTILI (51 anni) contadino e militante comunista.

 

Vedi:  La passione di un contadino: FILIPPO INTILI

 

 

Il 6 agosto 1945 muore ucciso con due colpi di lupara da parte di sicari di Cosa Nostra a Casteldaccia (PA) ANDREA RAIA (38 anni) artigiano di fuochi artificiali, sindacalista e segretario della Camera del Lavoro locale.

 

Vedi:  Il sindacalista che difendeva i poveri: ANDREA RAIA

 


 

 

L’ 8 luglio 1949 muore ad Alcamo (TP) ucciso da Cosa Nostra LEONARDO RENDA (43 anni) contadino, segretario della DC e assessore comunale.

 

Vedi:  Un uomo "troppo" probo: LEONARDO RENDA

 

 


Bagheria (PA

 

Il 2 luglio 1962 muore ucciso da Cosa Nostra con due colpi di lupara a Bagheria (PA) GIACINTO PULEO bracciante agricolo.

 

Vedi:  Il bracciante che disse no: GIACINTO PULEO

 

 


 

Il 28 giugno 1946 muore ucciso da Cosa Nostra a colpi di lupara  a Naro (AG) PINO CAMILLERI (27 anni) studente, politico e sindaco socialista.

 

Vedi:  Il coraggio di un giovane sindaco: PINO CAMILLERI

 

 


 

Il 22 giugno 1947 vengono uccisi a Partinico (PA) da una banda criminale che assale la Camera del Lavoro locale GIUSEPPE CASARRUBEA (48 anni) e VINCENZO LO IACONO (38 anni) contadini e  dirigenti sindacali.

 

 

 

 

Vedi:  Il coraggio di due militanti: GIUSEPPE CASARRUBEA e VINCENZO LO IACONO


 

Il 16 maggio 1946 muore a Favara (AG) ucciso da un sicario di Cosa Nostra con un colpo di lupara alla nuca GAETANO GUARINO (44 anni) farmacista, sindaco e politico socialista.

 

Vedi:  Il coraggio di un giovane sindaco: GAETANO GUARINO

 

Il 16 maggio 1955  muore a Sciara (PA) ucciso da Cosa Nostra  con sei colpi di lupara SALVATORE CARNEVALE (32 anni) bracciante e sindacalista della CGIL socialista.

 

Vedi:  Il sindacalista che ancilu era: SALVATORE CARNEVALE

 

Il 9 maggio 1978 muore a Cinisi (PA) ucciso da Cosa Nostra GIUSEPPE IMPASTATO (30 anni, detto Peppino) attivista civile, giornalista, politico e poeta.

 

Vedi:  Il giovane che non voleva abituarsi: PEPPINO IMPASTATO

Partinico (PA)

L’8 maggio 1947 muore ucciso a Partinico (PA) con un colpo di fucile in bocca MICHELANGELO SALVIA (41 anni) contadino, dirigente comunista della Camera del lavoro locale.

Vedi:  L'uomo a cui hanno chiuso la bocca: MICHELANGELO SALVIA

 


 

Il 1 maggio 1947 a Portella della Ginestra ( PA)  avvenne una STRAGE DI LAVORATORI durante la Festa del Lavoro del 1 Maggio.

 

Vedi:  Una strage di contadini: PORTELLA DELLA GINESTRA

 

 

 


 

 

Il 1 aprile del 1948 muore ucciso in un agguato mafioso a Camporeale (PA) CALOGERO CANGELOSI (42 anni) contadino, esponente socialista e segretario locale della CGIL e della Camera del Lavoro.

 

Vedi:  Il sindacalista che dava fastidio: CALOGERO CANGELOSI

 

 

Il 25 marzo del 1957 muore ucciso a Camporeale (PA) in un agguato mafioso PASQUALE ALMERICO  (43 anni)  maestro elementare, segretario della locale sezione DC e sindaco del paese.

 

Vedi:  Il maestro che seppe dire no: PASQUALE ALMERICO

 

Il 24 marzo del 1966 viene ucciso a Tusa (ME) dalla cosiddetta mafia dei pascoli CARMELO BATTAGLIA (43 anni) sindacalista socialista,  assessore comunale, dirigente della Camera del lavoro di Tusa e della sezione locale del Psi.

 

Vedi:  L'uomo che non si era arreso: CARMELO BATTAGLIA

 

 

Il 17 marzo del 1958 muore a Licata (AG) ucciso con un colpo di pistola in un agguato mafioso VINCENZO DI SALVO (32 anni) operaio edile e dirigente sindacale.

 

Vedi:  Il coraggio di un operaio: VINCENZO DI SALVO

 

 

Il 10 marzo del 1948 viene ucciso a Corleone (PA) in un agguato mafioso PLACIDO RIZZOTTO (34 anni) sindacalista, politico e Partigiano .

 

Vedi:  L'uomo che guardava negli occhi: PLACIDO RIZZOTTO

 

 

Il 2 marzo 1948 viene ucciso a Petralia Soprana (PA) con due colpi di fucile da parte di sicari mafiosi EPIFANIO LI PUMA (55 anni) contadino, sindacalista e politico.

 

Vedi:  Il sindacalista che non aveva paura: EPIFANIO LI PUMA

 

 

Il 29 febbraio del 1920 muore ucciso a Prizzi (PA) da sicari mafiosi NICOLA ALONGI (57 anni, detto Nicolò) contadino, sindacalista socialista, politico e giornalista.

 

Vedi:  Un contadino sovversivo: NICOLA ALONGI

Il 22 febbraio 1948 viene ucciso a colpi di mitra dalla banda di Salvatore Giuliano sulla strada tra Alcamo e Castelvetrano nei pressi di Gibellina (TP) VINCENZO CAMPO avvocato e vicesegretario regionale della DC.

Campo, nato ad Alcamo (TP), era candidato alla Camera per la DC nelle elezioni nazionali del 18 aprile 1948 ma la sua candidatura era fortemente contrastata da un’altra corrente del suo stesso partito legata agli interessi dei mafiosi locali. Venne ucciso mentre tornava, con un furgoncino e accompagnato dal figlio, da un comizio fatto Alcamo  e andava a Sciacca (AG) per un altro comizio.

Al funerale ci fu una enorme partecipazione di popolo con bandiere nazionali e cittadine ma successivamente  l’avvocato Campo e il suo omicidio furono archiviati e dimenticati. I resti di Vincenzo Campo riposano nel cimitero di Agrigento, città in cui viveva e lavorava da tempo.

Questo delitto rientrava nelle strategie della mafia per un pieno controllo della DC siciliana in funzione anticomunista e dirette quindi contro gli esponenti democristiani (come Campo) più aperti al dialogo e al confronto politico e sociale con altre forze politiche e sindacali.


Alcamo (TP)

Il 18 febbraio 1962 viene ucciso in un agguato mafioso ad Alcamo (TP) GIOVANNI MARCHESE (40 anni) bigliettaio di un’azienda di trasporti e sindacalista della CGIL.

 

Vedi:  Il coraggio di un bigliettaio: GIOVANNI MARCHESE

 


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