Articoli marcati con tag ‘intolleranza’

 

Giordano Bruno, l’Uomo degli infiniti mondi. Oggi 17 febbraio 2024 è la Memoria dell’uccisione brutale di Giordano Bruno a Roma per opera dell’oscurantismo della chiesa cattolica e della sua feroce inquisizione ( vedi QUI).

Giordano Bruno, l’Uomo degli Infiniti Mondi che solca con le ali del suo pensiero l’immensità dello spazio. Giordano Bruno, addio! Leggi il resto di questo articolo »

 

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Medici a servizio del cittadino e non del regime sanitario, non dei progetti criminali di modificazione dell’umanità che il Grande Reset persegue in funzione della “nuova normalità” ( leggi gli articoli al link: https://www.gruppolaico.it/category/rassegna-stampa/emergenza-rassegna-stampa/ )

Medici che si ricordano del giuramento d’Ippocrate che hanno fatto di servire in verità il paziente e non di partecipare da complici spaventati a ciniche manipolazioni sanitarie, come sta avvenendo. Medici, infermieri ed esperti che, quindi, il regime sanitario censura non permettendo che le loro analisi scientifiche possano essere divulgate attraverso i media come quelle, invece, di medici e scienziati proni al Grande Reset. Come quelle del mefitico comitato tecnico scientifico da cui veniamo giornalmente ammorbati. Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Perdonateci se in apertura poniamo una frase di hitler ma egli fu, purtroppo, un grande esperto di propaganda di stato e censura per manipolare la gente. Ogni regime fascista e regime comunista faranno la stessa cosa. Anche le democrazie diventate democrature malate useranno la propaganda di stato e la censura per occultare verità scomode, anche se con qualche cautela ipocrita. In Italia ne sappiamo bene qualcosa…

D’altra parte anche l’ideologo e mentore del Grande Reset Klaus Schwab ha buoni legami con l’ideologia nazista, leggete qui: Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (15). Si stanno preoccupando per noi.... E approfondite leggendo Leggi il resto di questo articolo »

 

Il progetto criminale del Grande Reset per una “nuova normalità” e per il nostro addomesticamento sanitario e, poi, digitale marcia spedito. Noi italiani abbiamo pure un presidente del consiglio ben legato agli ambienti di Big Money, Big Pharma, Big Tech, Big Agricolture che sono nella stanza dei bottoni del Grande Reset ( vedi: Attenti ai draghi! ).

Il vaticano, la chiesa di francesco e lo stato d’israele intanto anticipano i nodi scorsoi, che ci attendono tutti secondo il programma del Grande Reset, con la corda-vaccino, scopo fondamentale per la modificazione del nostro DNA ( per chi ancora “vive tra le nuvole” invitiamo caldamente a leggere gli articoli a questo linkhttps://www.gruppolaico.it/category/rassegna-stampa/emergenza-rassegna-stampa/. Poi pensi ciò che vuole. Leggi il resto di questo articolo »

Da anni ormai, giornali e TV parlano tutti la stessa lingua neoliberista, espongono le medesime nozioni infondate e ripropongono le identiche cure, già viste fallire, per i mali di cui lo stesso sistema è causa. Più di recente sono divenuti intolleranti verso opinioni critiche e alternative, che crescono numerose nel web. La consapevolezza delle collettività è intollerabile per il sistema costruito su nozioni infondate. Leggi il resto di questo articolo »

Il manifesto di Vargas Llosa. Come impedire che la pandemia diventi un pretesto per l’autoritarismo

Che la pandemia non sia un pretesto per l’autoritarismo. È questo il titolo del Manifesto redatto dal premio Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa e pubblicato sul sito della sua Fundación Internacional para la Libertad (FIL). Fra i firmatari italiani: il politologo Angelo Panebianco, l’imprenditore Franco Debenedetti, l’artista Massimo Mazzone e Alberto Mingardi dell’Istituto Bruno Leoni. Leggi il resto di questo articolo »

Si sono fermati anche stavolta. Il vertice di maggioranza che doveva dare via libera alla correzione dei decreti sicurezza ha fatto un mezzo passo avanti, ma non è ancora il traguardo. Tra i partiti della Resistibile Armata Giallorossa non c’è accordo. M5S e Pd, Italia Viva e Leu rendono manifesto quello che già si temeva all’atto di nascita di un governo da “stato di emergenza e di eccezione”. Leggi il resto di questo articolo »

Stiamo scendendo nell’abisso, senza sapere dove arriveremo, fino a quando cammineremo nel buio. Dobbiamo cominciare a domandarci dove porta e quando si fermerà questa mutazione in corso del nostro Paese, che dopo aver travolto il linguaggio e la coscienza civica sta attaccando lo spirito di convivenza fino ad alterare il carattere collettivo degli italiani, liberando forze sconosciute e inquietanti, in un’inversione morale della democrazia. Leggi il resto di questo articolo »

Gattalico, località Campi Rossi, provincia di Reggio Emilia. Era il 25 luglio 1943 quando la famiglia Cervi, a seguito della caduta del regime fascista e il conseguente arresto di Mussolini, decise di organizzare una grande festa offrendo pastasciutta a tutti i residenti della zona. Il podere nel quale si svolsero i festeggiamenti era stato acquistato dalla famiglia e le sue terre erano state rese coltivabili grazie a moderne tecniche di agricoltura, mentre parte dei 20 ettari di terreno che lo componevano erano stati dedicati all’allevamento di mucche e api. Leggi il resto di questo articolo »

Dagli ultrà al web, le radici del nuovo antisemitismo

Sono tornate le “zecche”. “Zecca” è la senatrice a vita Liliana Segre, sono “zecche” il deputato Lele Fiano e il giornalista Gad Lerner. Il finanziere miliardario George Soros è “zecca”, e anche Bruno Sed, presidente dell’ospedale Israelitico, proprietario a Roma dello storico caffè Greco, un tempo ritrovo di artisti e intellettuali e oggi nel mirino degli hooligan antisemiti. Leggi il resto di questo articolo »

Ci sono momenti nella Storia in cui tanti piccoli indizi fanno una prova, per poi arrivare ai gesti eclatanti che diventano una confessione. È appena successo in Italia, con l’ufficialità parlamentare. Al Senato bisognava votare una mozione per istituire una commissione straordinaria contro odio, violenza, razzismo e antisemitismo. Leggi il resto di questo articolo »

Facebook ha (finalmente) preso atto che Casa Pound e Forza Nuova rientrano in una categoria espressamente bandita dalle regole che ogni utente sottoscrive: “Qualsiasi associazione di almeno tre persone organizzata con un nome, un segno o simbolo e che porta avanti un’ideologia, dichiarazioni o azioni fisiche contro individui in base a caratteristiche come la razza, il credo religioso, la nazionalità, l’etnia, il genere, il sesso, l’orientamento sessuale, malattie gravi o disabilità”. Leggi il resto di questo articolo »

Questi quattordici mesi di governo gialloverde ci hanno consegnato una certezza: gli italiani sono innamorati di Giuseppe Conte. Sulla scorta di una proverbiale isteria di massa, il premier uscente è stato eletto dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica come salvatore della patria, trovandosi a ricoprire il ruolo di protagonista indiscusso di questo agosto monopolizzato dalla politica. Leggi il resto di questo articolo »

E se? E se Matteo Salvini non stesse trasformando gli italiani a sua immagine a colpi di tweet, ma inseguisse lui la maggioranza degli italiani?

Se alla maggioranza del famoso popolo piacesse davvero fare selfie mandando baci e mangiando Nutella, sognasse di stare sulla spiaggia a torso nudo con le cubiste, vagheggiasse un giro sulla moto d’acqua della polizia (dove la cosa imbarazzante non è la polizia, ma la moto d’acqua) e non disdegnasse di tenere la pistola sotto il cuscino? Leggi il resto di questo articolo »

Caro direttore, sono la mamma adottiva di due figli nati in Africa. Negli ultimi mesi, noi madri di figli di etnie diverse stiamo vivendo sulla nostra pelle e quella dei nostri figli, esperienze viste e raccontate nei film americani degli anni Cinquanta e Sessanta sulla condizione dei neri. Leggi il resto di questo articolo »

Appello

Caro direttore, è una normativa perfino peggiore della precedente, questo “decreto sicurezza bis” in procinto di passare al vaglio del Senato. Finalità e scopi restano però gli stessi: restringere sempre più l’area dei diritti e dunque della civiltà. Leggi il resto di questo articolo »

Raniero La Valle

Care Amiche ed Amici,

la Camera ha approvato il secondo decreto sicurezza di Salvini dopo aver espresso su di esso un voto di fiducia al governo con 325 voti contro 248. Il decreto è incostituzionale non solo in quanto a singoli articoli della Costituzione e del diritto internazionale che lasciamo ai giuristi e al presidente della Repubblica di valutare ai fini di accertarne l’illegittimità, ma sopratutto è in antitesi con lo spirito globale della Costituzione, con la sua stessa ragion d’essere che com’è noto non è la ragion di Stato ma la ragione delle persone umane come cittadini, non come individui isolati ma come membri di comunità politiche. Leggi il resto di questo articolo »

Sara Cunial

Questo è l’intervento della deputata del Gruppo Misto della Camera dei Deputati SARA CUNIAL nella seduta parlamentare a Montecitorio del 25 luglio 2019 durante la discussione per la conversione in legge del cosiddetto Decreto Sicurezza bis. Cunial ( nata nel 1979)  è stata eletta il 4 marzo del 2018 come parlamentare del Movimento 5 Stelle, nella circoscrizione Veneto 2,  da cui è stata espulsa il 17 aprile del 2019 per posizioni contrarie al suo partito. Cunial è passata al Gruppo Misto. Il testo corrisponde allo “stenografico” della Camera dei Deputati.

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Doriana Sarli

Questo è l’intervento della deputata del Movimento 5 Stelle della Camera dei Deputati DORIANA SARLI nella seduta parlamentare a Montecitorio del 25 luglio 2019 durante la discussione per la conversione in legge del cosiddetto Decreto Sicurezza bis. Sarli (nata nel 1961)  è stata eletta il 4 marzo del 2018 come parlamentare del Movimento 5 Stelle, nella circoscrizione Campania 1. Il testo corrisponde allo “stenografico” della Camera dei Deputati. Leggi il resto di questo articolo »

Il Cara di Mineo, centro di accoglienza per richiedenti asilo, ha chiusoi battenti il 9 luglio. Oltre ai richiedenti asilo, avevano trovato ospitalità nella struttura anche 117 cani randagi, adesso costretti a cercare una nuova casa. Alcuni migranti invece sono stati trasferiti in differenti centri, mentre quelli che per il Decreto Sicurezza hanno perso ogni diritto o tutela sono finiti per strada. Leggi il resto di questo articolo »

I razzisti sono sempre esistiti. Ma adesso diventano tanti a causa delle parole d’ordine che ci somministra la politica.

Siamo in guerra, anche se il capo dello Stato non l’ha mai dichiarata, come vorrebbe la Costituzione. Navi da guerra presidiano i nostri mari, per respingere l’assalto dei migranti. Con il rinforzo d’aerei militari, motovedette, radar, in virtù dell’intesa stipulata dai ministri Trenta e Salvini. Sorgerà un muro fra l’Italia e la Slovenia, stando all’idea di Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli. Leggi il resto di questo articolo »

Attenzione, perché così finisce male. Strano che fra tutte le analogie storiche, alcune decisamente stiracchiate, adoperate per comprendere meglio il nostro presente, non venga in mente a nessuno la suggestione delle guerre civili: la politica ridotta a guerra totale tra connazionali che sparano all’impazzata da trincee contrapposte, la degradazione dell’avversario a nemico da abbattere, anche fisicamente, l’odio assoluto e feroce come carburante per alimentare le armi di offesa. Leggi il resto di questo articolo »

Gli insulti urlati sulla banchina a Lampedusa a Carola Rackete sono rimbalzati contro il suo volto sereno, non hanno scalfito quella compostezza data dalla consapevolezza di aver messo il proprio corpo a disposizione della propria responsabilità, cosa non scontata. Non scontata, in un Paese in cui il ministro dell’Interno, spaventato da un’eventuale condanna, si è sottratto al processo per sequestro di persona nel caso Diciotti facendosi salvare dalla sua maggioranza. Leggi il resto di questo articolo »

Un senso di spossatezza e di astensione, che non è dovuto al caldo, è calato sulla nostra vita e la condiziona, la regola. Come? Con una sorta di muta astensione, a volte offesa, a volta cercando soltanto di non esserci. Quanti di voi, lettori, parlate, giudicate e prendete posizione in una conversazione in pubblico, se il pubblico non sono pochi intimi? Leggi il resto di questo articolo »

In Italia esisteva un argine che valeva tanto per la Lega di Bossi quanto per quella di Salvini, almeno fino all’anno scorso. Entrambi potevano raggiungere la doppia cifra al Nord, tenere saldamente il Veneto ed essere l’ago della bilancia per la tenuta dei governi di centrodestra, ma non superavano la linea simbolica che passando per Roma divideva il sopra dal sotto. Quell’argine di memoria, orgoglio e appartenenza territoriale resisteva da oltre vent’anni, ma ora è crollato. Il Sud ha dimenticato. Leggi il resto di questo articolo »

Il caso della professoressa Rosa Maria Dell’Aria, colpita da sanzione disciplinare perché avrebbe omesso di vigilare sul contenuto di un lavoro dei suoi studenti è di inaudita gravità: perché chiama in causa fondamentali principi costituzionali, quali la libertà di insegnamento (art. 33), il diritto all’istruzione (art. 34), la libertà di manifestazione del pensiero (art. 21). Si tratta di diritti che Norberto Bobbio considera presupposti necessari a rendere realmente tale una democrazia. Leggi il resto di questo articolo »

L’intervista. Lo studioso Pierluigi Valsecchi: “Il razzismo che torna è figlio dell’ignoranza e della rimozione dei nostri crimini”. Intanto supera le 25 mila firme il Manifesto in difesa della storia di Giardina, Segre e Camilleri.

Quanta Africa c’è nella coscienza degli italiani? E che relazione esiste tra la recrudescenza razzista verso l’uomo nero e i vuoti di memoria sui nostri crimini coloniali? Il Manifesto perla Storia ci obbliga a porre una domanda cruciale in un’Italia che dà prova di intolleranza e xenofobia. «In realtà nella cultura italiana la decolonizzazione non è mai cominciata», dice Pierluigi Valsecchi, storico dell’Africa con cattedra all’Università di Pavia. Ora sta per ridare vita alla rivista Africa per l’editore Viella, ma i suoi studi sull’area occidentale africana sono prevalentemente in lingua inglese ed è già questa una spia del problema: «Agli italiani non interessa l’Africa come soggetto storico autonomo, ma solo in relazione al l’Italia o all’Europa». Leggi il resto di questo articolo »

Da sempre la Storia si alimenta dei nostri terrori, dai grandi conflitti in Europa fino ai sovranismi attuali. Anche lo Stato, diceva Hobbes (188- 1679), nasce così Per questo dobbiamo usare l’antidoto più potente e meno buonista: la fiducia

 

La paura è il filo conduttore della nostra storia, dal tempo dei grandi conflitti in Europa, della “guerra civile di religione”, dei conflitti di classe e della cosiddetta guerra civile europea del secolo scorso fino a noi e alla rinascita del nazionalismo, del cosiddetto sovranismo e del razzismo, che si denomina “suprematismo bianco”. Leggi il resto di questo articolo »

Lo spettacolo d’arte varia di un ministro dell’Interno che irride e fa il bullo con un ragazzino di tredici anni sembra la plastica rappresentazione dei meccanismi psicologici che spingono tanta gente a votarlo. Forte con i deboli, morbido con i forti, basta con tutta quella faccenda complicata che è l’etica, tutti quei discorsi teorici da professoroni o da buonisti. Qui si fanno i fatti, si menano le mani, si stringe la mascella, si querelano gli scrittori, si bullizzano i ragazzini, non ce n’è per nessuno. E questo piace. Leggi il resto di questo articolo »

Sicurezza è una parola truccata. Infatti i politici adesso la usano come garanzia per i cittadini, facendo credere che, ora che comandano loro, hanno steso una rete che cattura i malfattori all’istante, se necessario li tiene a lungo in mare (il gelo e un mare in tempesta con onde di dieci metri non sono una gran punizione per chi sta andando a minacciare i cittadini, o come aggressore o come terrorista), se necessario ti autorizza a sparare in casa al primo segno di pericolo, e se muore qualcuno vuol dire che stava nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Leggi il resto di questo articolo »

II populismo ha molte facce e un’anima sola. Nel recente saggio Uno non vale uno (Marsilio, pagine 156, €12), Massimiliano Panarari, sociologo e docente alla Luiss, illustra con ironia i motivi per i quali non è il caso di cedere alle lusinghe delle sirene populiste e, soprattutto, al richiamo della democrazia diretta, mito che ha origini antiche, ora coagulatosi nella Rete.

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Diciamolo subito, per disarmare i numerosi cantori del sovranismo in servizio permanente effettivo. Ovviamente nessuno si sogna di accostare Leoluca Orlando a Gandhi e Danilo Dolci, o Luigi de Magistris a Martin Luther King e Aldo Capitini. Ma mai come stavolta, senza scomodare Sartre, si può dire che «ribellarsi è giusto». In questa Italia passata con troppa fretta dal rancore alla cattiveria (come dice il Censis), “l’atto sedizioso” dei sindaci di Palermo, Napoli e altre città è una benedizione politica, oltre che una ribellione etica. In quel rifiuto di applicare il decreto sicurezza non si può non vedere un sano embrione di quella «disobbedienza civile» che Gustavo Zagrebelsky auspicava giusto un mese fa, proprio su questo giornale. Leggi il resto di questo articolo »

Negli spazi pubblici delle nostre città si moltiplicano in questi giorni i presepi. Nella mia Firenze, il presidente del consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani (Pd), ne ha fatto realizzare una mostra nella sede del Consiglio, e ha teorizzato: “Con la mostra dei presepi in Consiglio regionale lanciamo un messaggio politico istituzionale, perché il presepe è al centro della nostra tradizione e deve caratterizzare gli spazi pubblici”.

D’altra parte, l’esempio viene dal vertice della Repubblica: il 12 dicembre il presidente Sergio Mattarella ha inaugurato al Quirinale, la casa di tutti gli italiani, un grandioso presepe materano. E durante il discorso alla nazione del 2015, alle spalle di Mattarella era stato disposto a favore di telecamera un presepe napoletano sotto una campana di vetro. Leggi il resto di questo articolo »

“Con l’approvazione del decreto Sicurezza si stravolge di fatto la Costituzione”. La voce dell’Associazione Nazionale Partigiani ancora una volta si leva per dire la verità. E la dura, triste verità è che festeggiamo l’ottantesimo delle leggi razziali con una legge francamente razzista. Non solo sul piano del colore della pelle, ma anche su quello sociale.

L’aspetto più odioso della legge Salvini è forse proprio l’evidente odio verso i poveri. Torna la tassa (già introdotta dalla Lega nel 2009 e poi abrogata) sulle rimesse dei migranti. Sì: non sulle transazioni finanziarie, non sui grandi capitali. Ma sui soldi che i poveri mandano a casa. Leggi il resto di questo articolo »

Intervista al padre comboniano Alex Zanotelli

Questa è la vendetta di Matteo Salvini. Pare incredibile che il ministero dell’Interno entri in causa. Ma noi non possiamo restare così passivi ad assistere alla persecuzione di una persona giusta come Mimmo Lucano.

Padre Alex Zanotelli, secondo lei che cosa dovrebbero fare gli italiani?

È maturo il tempo per la disobbedienza civile. Non chiedo eroismo, ma bisogna rischiare qualcosa. Non si può assistere passivamente. Ricordiamo i tempi di Martin Luther King quando c’era chi disobbediva e rischiava il carcere per una causa giusta. Leggi il resto di questo articolo »

Non so se Domenico Lucano abbia imparato da Danilo Dolci o da Marco Pannella che quando una cosa è umana, doverosa e necessaria la fai anche a tuo rischio e pericolo. Ma certo la vita di Lucano è una vita di gesti folli (traduci: riconoscere subito i diritti di chi diritti non ne ha). Come Danilo Dolci, come Pannella.

Benché oggi la Repubblica italiana se ne vergogni, Dolci è stato in prigione. E Pannella è stato più volte in punto di morte perché usava la sua arma non violenta del digiuno, per restituire diritti negati, per esempio far diventare umane le condizioni di vita nelle carceri italiane. Lucano sapeva benissimo che stava urtando contro i limiti della legge. Ma non contro la Costituzione, che ha evidentemente ispirato ogni suo gesto di soccorso ai profughi. Leggi il resto di questo articolo »

Venerdì all’Angelus il Papa ha detto che il Maligno è sempre al lavoro. Era la mattina dopo la squallida notte del summit europeo e aveva tutte le ragioni di dirlo. In quella notte l’Italia, che aveva sempre salvato i profughi, tentava un patto di ferro con coloro che li hanno sempre lasciati morire. L’Italia è stata respinta perché non ha ancora chiuso davvero le frontiere come invocano da tempo le migliori figure italiane ed europee della storia contemporanea. Leggi il resto di questo articolo »

Il 23 agosto del 1927 muoiono giustiziati sulla sedia elettrica nel penitenziario di Charlestown (Boston, USA) NICOLA SACCO (36 anni) e BARTOLOMEO VANZETTI (39 anni) anarchici italiani.

Vanzetti nacque a Villafalletto nel Cuneese figlio di un agricoltore. A vent’anni entra in contatto con le idee socialiste e, dopo la morte della madre, decide di partire per l’America nel 1908, miraggio di una vita migliore per gli italiani dei primi del Novecento. Stabilitosi nel Massachusets, milita in gruppi anarchici e nel 1916, per sfuggire all’arruolamento, si trasferisce in Messico.

È qui che stringe amicizia con Nicola Sacco un calzolaio proveniente dalla provincia di Foggia (da Torremaggiore) e anch’egli attivista anarchico. Da allora Nick e Bart diventano inseparabili e frequentano i circoli anarchici americani. Vanzetti, al processo, descriverà così l’esperienza dell’immigrazione:

“Al centro immigrazione ebbi la prima sorpresa. Gli emigranti venivano smistati come tanti animali. Non una parola di gentilezza, di incoraggiamento, per alleggerire il fardello di dolori che pesa così tanto su chi è appena arrivato in America.” Leggi il resto di questo articolo »

L’8 marzo  del 415 viene massacrata ad Alessandria d’Egitto da una folla di fanatici cattolici IPAZIA (forse 45 anni) matematica, astronoma e filosofa.

Ipazia nacque ad Alessandria d’Egitto intorno alla metà del IV secolo da Teone, noto geometra ed insegnante di matematica ed astronomia. Ipazia fu prima sua allieva e poi collaboratrice. Lo scrittore Filostorgio (368- 439) sostenne che: Ella divenne migliore del maestro, particolarmente nell’astronomia e che, infine, sia stata ella stessa maestra di molti nelle scienze matematiche”.

Ipazia ebbe tutti i titoli per succedere al padre nell’insegnamento di matematica, astronomia e filosofia nella comunità alessandrina all’interno del glorioso Museo (edificio dedicato alle Muse, ossia alle divinità protettrici delle arti e delle scienze e fondato 700 anni prima. Era un luogo d’incontro tra esperti ed anche d’insegnamento: per secoli fu la massima istituzione culturale del mondo ellenistico e al Museo era annessa la famosa  Biblioteca, la più grande del mondo antico). Leggi il resto di questo articolo »

C’è un luogo comune sull’America che è rimbalzato nei media tradizionali e sui social media in queste settimane: a fronte dei colpi bassi tra i candidati e degli scandali, svelati o annunciati addirittura da agenzie pubbliche come l’Fbi, cadono i miti sull’America delle regole e della democrazia. Un luogo comune che non coglie nel segno perché non è una novità che la politica americana superi l’immaginazione quanto a spietata durezza. Leggi il resto di questo articolo »

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