Questo testo è il monologo di don Giovanni dall’opera teatrale Don Giovanni o il convitato di pietra (1665) di Molière ( 1622- 1673). Di assoluta attualità sociale e politica…
DON GIOVANNI: “Non c’è più alcuna vergogna nell’essere ipocriti; l’ipocrisia è un vizio di moda e come tutti i vizi di moda passa per virtù. La parte dell’uomo per bene è la migliore che si possa recitare. Oh, la professione dell’ipocrita ha meravigliosi vantaggi!
E’ un’arte le cui imposture sono sempre guardate con rispetto, ed anche quando il suo inganno viene scoperto, nessuno osa protestare. Tutti gli altri vizi del genere umano sono esposti a censura ed ognuno è libero di attaccarli apertamente; ma l’ipocrisia, no, è un vizio privilegiato che chiude la bocca a tutti e si gode in pace una impunità sovrana.
A furia di imposture, si crea una società di complici, e chi tocca uno di loro si mette contro tutti gli altri; tutti coloro che invece sono veramente sinceri ed onesti sono sempre presi in giro, cascano nella rete degli ipocriti ed offrono ciecamente il loro sostegno a coloro che in realtà scimmiottano la loro condotta.
Non crederesti mai quante persone di questo tipo io conosca, che con l’aiuto di tale stratagemma hanno coperto con un velo di decenza le scelleratezze della loro gioventù, che hanno cercato riparo sotto il manto della religione, e sotto questo comodo pretesto si sentono autorizzati ad agire impunemente.
Nonostante gli altri siano consapevoli dei loro intrighi e li conoscano per quello che sono, il loro credito rimane intatto. Sono ben accolti ovunque, e con una lieve flessione della testa, qualche sospiro profondo e gli occhi stralunati, rimediano per tutte le loro malefatte.
E’ sotto questo comodo riparo che voglio prendere rifugio e mettere al sicuro i miei affari. Non abbandonerò mai le mie care abitudini, ma avrò cura di celarle, evitando di mostrare il piacere che da esse deriva. Se mai sarò scoperto, l’intera congrega di ipocriti prenderà le mie parti e mi difenderà contro tutti.
Insomma, ho trovato l’unico modo sicuro di fare impunemente tutto quello che mi pare. Mi ergerò a censore delle azioni altrui! Parlerò male di tutti! Se verrò offeso anche solo superficialmente, non perdonerò mai ed anzi odierò per sempre. Diverrò il paladino degli interessi del cielo e sotto questo comodo pretesto inseguirò i miei nemici, li accuserò di empietà, e saprò scatenare contro di loro gli ufficiosi zelanti i quali, senza capire da che parte è la verità, li riempiranno di insulti e li condanneranno dall’alto della loro autorità.
È così che bisogna approfittare delle debolezze degli uomini, è così che un uomo saggio si adegua ai vizi della sua epoca.”
Vedi: L’insostenibile ipocrisia di chi vuole il presepe con i profughi, ma non i migranti