Articoli marcati con tag ‘ONU’

 

 

Bio-crazia, clima-crazia, energia-crazia, digitale-crazia, emergenza-crazia, paura-crazia: le sbarre della nostra prigione a cielo aperto.

Il suffisso “crazia” viene dal greco “kratos” che significa “potere”, la forza del potere. Il potere del progetto criminale globale chiamato Grande Reset, gestito dalla cricca di farabutti dell’aristocrazia finanziario-usuraia ( stra-miliardari come bill gates, ad esempio…) è la “crazia” che incombe su tutti noi, Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Deve, deve arrivare per ciascuno di noi la scelta da che parte stare.

Se dalla parte del progetto criminale globale chiamato Grande Reset ( gestito, all’interno degli oscuri antri del deep state globale, dall’aristocrazia finanziario-usuraia con la servile complicità di politici, governi ed istituzioni mondiali) attraverso la nostra sciocca resilienza, la nostra stolta inconsapevolezza, il nostro superficiale modo di vivere, quindi attraverso una colpevole complicità servile. Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Dovremmo essere preoccupati, si! Molto preoccupati e non continuare a vivere come se niente fosse ( leggi QUI). Ci dispiace non proporre articoli tranquillizanti, bonari, rasserenanti ma da tre anni non è il momento di essere sereni e resilienti. E non lo sarà neanche nel prossimo futuro Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Chi comanda nel mondo? Chi ha deciso, autoelettosi dio, di svuotarci con protervia delle nostre identità ( leggi QUI) e di ciò che possediamo ( leggi QUI) ?

Chi comanda, chi decide, all’interno delle oscure budella del deep state globale ( leggi QUI), delle nostre vite e del nostro futuro mentre molti, troppi di noi sono “i come se niente fosse” e Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Il progetto criminale globale chiamato Grande Reset ( vedi i tanti articoli QUI) è un verminaio che affonda i suoi luridi piedi in un verminaio ancora più grande: il deep state (rileggi assolutamente QUI). Leggi il resto di questo articolo »

Governi non usino emergenza per zittire opposizioni e media

(ANSA) – GINEVRA, 27 APR -

L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet ha ammonito i paesi a rispettare lo stato di diritto, durante la pandemia da coronavirus, limitando nel tempo le misure eccezionali, al fine di evitare una “catastrofe” per i diritti umani. Leggi il resto di questo articolo »

Tutto il mondo guarda con il fiato sospeso all’esito delle prossime elezioni americane, in particolare il mondo occidentale che vede negli Stati Uniti, per utilizzare un’espressione di Paolo Guzzanti, condivisa da una totalizzante maggioranza, ‘il faro della nostra civiltà’. E allora andiamola a vedere, necessariamente a volo d’uccello, la storia di questo ‘faro della civiltà’. Comincia con un vile (Winchester contro frecce) e spietato genocidio, non disdegnando l’uso delle ‘armi chimiche’ allora a disposizione, whisky per fiaccare l’integrità di un popolo altamente spirituale come i Pellerossa. Leggi il resto di questo articolo »

Non si parla più di clima né di quel che accadrà della terra, da quando la crisi è entrata nelle nostre vite stravolgendole con politiche recessive, disuguaglianze indegne, e una disoccupazione che assieme alla speranza spegne l’idea stessa di futuro. La terra lesionata era il grande tema all’inizio del secolo, e d’un colpo è stata estromessa dal palcoscenico: non più male da sventare, ma incubo impalpabile. Diritto troppo immateriale e nuovo, accampato dal pianeta.

Esiste invece, l’infermità della terra che l’uomo ha causato e sta accentuando: anche se è caduta fuori dal discorso pubblico, anche se è divenuta invisibile come certi malati incurabili che non vogliamo guardare da vicino, e per questo releghiamo in ospizi lontani. È come se, paradossalmente, la crisi ci avesse liberati dell’ineffabile paura che avevamo negli anni Novanta — la morte del pianeta — mettendo al suo posto tante altre paure: non meno angosciose, ma più immediate e senza rapporto con quella trepidazione non più così concreta, traslocata nelle periferie dei nostri pensieri e inquietudini. Leggi il resto di questo articolo »

«Nella prefazione allo Human Development Report delle Nazioni Unite del 1998, John Galbraith documentava che il 20% della popolazione mondiale si accaparrava l’86% di tutti beni e i servizi prodotti nel mondo, mentre il 20% più povero ne consumava solo l’1,3%. Oggi, a quasi undici anni di distanza, queste cifre sono andate, purtroppo, di male in peggio: il 20% più ricco della popolazione consuma il 90% dei beni prodotti, mentre il 20% più povero consuma l’1%».

……….

«La disuguaglianza sociale nei paesi ricchi persiste a causa della fede tenace nei dogmi dell’ingiustizia, e può essere uno choc per le persone scoprire a un certo punto che forse c’è qualcosa di sbagliato in molta parte del tessuto ideologico della società in cui viviamo. Come quelli le cui famiglie possedevano un tempo le piantagioni coltivate dagli schiavi dovevano considerare naturale quel tipo di proprietà al tempo della schiavitù, e come il non voto alle donne era considerato un tempo “una condizione di natura”, così tante grandi ingiustizie dei nostri giorni sono, per molti, semplicemente parte del panorama della normalità».

Daniel Dorling,    da  Injustice. Why social inequality persists,    2010

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