Archive del 2016

Raccolta fondi straordinaria. Il comitato per il No e la lotta impari contro il governo

 

UN CONTRIBUTO PER SALVARE LA CARTA

La quota delle 500 mila firme, che avrebbe dato diritto ai rimborsi elettorali, non è stata raggiunta. Per questo il Comitato del No ha deciso di avviare una sottoscrizione straordinaria che permetta di sostenere le spese della campagna referendaria. Ecco alcuni stralci dell’appello che trovate su www.iovotono.it.

La sproporzione delle forze in campo è evidente. Da un lato abbiamo il governo che ha reclutato i migliori professionisti internazionali della persuasione, ha dalla propria parte una larga parte della carta stampata ed attua una pervasiva informazione sulle reti televisive pubbliche. Fondi illimitati, mezzi illimitati, ed una pervicace decisione di imporre al Paese le nuove regole che ha fatto approvare dal Parlamento. Leggi il resto di questo articolo »

Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri.

Alda Merini ( 1931- 2009), poetessa

Referendum riforme il libro che spiega “Perché No” al Senato dei nominati-immuni (Marco Travaglio e Silvia Truzzi)

I fatti, punto per punto – La controriforma tradotta, i voltafaccia di chi dice Sì, la garanzia dello scudo per inquisiti e imputati. E le proposte alternative.

Oggi esce, nelle librerie e nelle edicole insieme al Fatto, il nuovo libro di Marco Travaglio e Silvia Truzzi, “Perché No – Tutto quello che bisogna sapere sul Referenzum d’autunno contro la riforma Boschi-Verdini” (ed. Paper First, pagg. 204, 12 euro). Una guida al referendum costituzionale con la storia dei padri costituenti e ricostituenti, la controriforma tradotta in italiano, le bugie e i voltafaccia di chi dice Sì, i consiglieri regionali e i sindaci inquisiti o imputati che potranno andare in Senato con l’immunità, le proposte alternative per una buona riforma, i modelli stranieri e le ragioni del No. Di queste, in tutto 35, ne anticipiamo 15. Leggi il resto di questo articolo »

Riforme – Il vademecum di Gustavo Zagrebelsky e del suo allievo Francesco Pallante

Il libro di cui vi parliamo è un manifesto anti-rottamazione. Non solo perché uno degli autori è un “professorone”, ma perché l’altro è un suo allievo. E dunque questo lavoro testimonia che c’è un modo diverso – la staffetta, la trasmissione dei saperi – per attuare il ricambio. Loro diranno, noi diciamo è un vademecum sulle “riforme” istituzionali che Gustavo Zagrebelsky ha scritto con Francesco Pallante, professore associato di Diritto costituzionale a Torino. Il risultato è appunto un “noi”, pronome che non solo indica un augurabile plurale contrapposto alle smanie egocentriche del premier, ma è anche il senso di un punto di vista condiviso, che va oltre la differenza generazionale. Leggi il resto di questo articolo »

BREXIT ci ha catapultato indietro di svariati decenni, quando scrittori e uomini di cultura teorizzavano il dispregio per la “democrazia”, a tutti gli effetti ancora il nome di un pessimo governo perché governo degli ignoranti, di chi non sapeva capire il “vero” interesse del paese perché non aveva beni da difendere o carriere da coltivare. Così pensava per esempio François Guizot, un ministro liberale francese di metà Ottocento, che ebbe il nostro Mazzini come oppositore e con lui tutti i fautori del suffragio universale. Dopo il referendum britannico per l’uscita dall’Unione europea, sembra di assistere a un refrain di simili posizioni. Leggi il resto di questo articolo »

Hawking profeta inascoltato. Lo scienziato britannico intervistato da Larry King: “I tre grandi pericoli sono la stupidità umana, l’intelligenza artificiale e l’inquinamento”

L’astrofisico inglese Stephen Hawking è completamente paralizzato dalla sclerosi laterale amiotrofica, ma vede ancora più lontano di tutti. In una conferenza a Tenerife ha indicato nella stupidità dell’uomo, nell’inquinamento e nell’intelligenza artificiale i tre più grandi pericoli che minacciano la nostra sopravvivenza e ha confessato di non farsi illusioni sul fatto che le cose possano migliorare. Leggi il resto di questo articolo »

Il risultato del referendum britannico è la vendetta della realtà sulle astrazioni e i calcoli errati dei burocrati comunitari

 

Nel Parlamento europeo di cui sono membro, quel che innanzitutto colpisce, osservando la reazione alla Brexit, è la diffusa assenza di autocritica, di memoria storica, di allarme profondo – e anche di qualsiasi curiosità – di fronte al manifestarsi delle volontà elettorali di un Paese membro. (Perché non va dimenticato che stiamo parlando di un Paese ancora membro dell’Unione). Una rimozione collettiva che si rivela quanto mai grottesca e catastrofica, ma che dura da decenni. Meriterebbe studi molto accurati; mi limiterò a menzionare alcuni punti essenziali. Leggi il resto di questo articolo »

Persino nella peggiore delle ipotesi, nel caso della disfatta totale, rimane una differenza abissale, come quella tra il giorno e la notte. Una strada sale verso i regni dei grandi sentimenti, verso chi sacrifica la propria vita per una nobile causa, verso il destino di cade con le armi in pugno; l’altra scende invece verso le basse regioni dei campi di schiavitù e dei mattatoi, dove esseri primitivi hanno stretto con la tecnica un patto omicida. Qui non si parla più di destini, qui ciascuno è solamente un numero. Se avere ancora un proprio destino o essere considerato un numero: è questa la decisione che oggi sta di fronte a tutti, ma che ciascuno deve prendere da solo.

Ernst Jünger (1885- 1998), scrittore e filosofo tedesco, dal  Trattato del ribelle, 1951 Leggi il resto di questo articolo »

La capacità di immaginare mondi diversi ci ha resi particolarmente pericolosi, non soltanto come cacciatori. La nostra specie ha causato estinzioni in tutto il pianeta. Tra le vittime molti grandi animali e altri tipi di Homo

 

Si parla molto delle cosiddette specie esotiche invasive . Stabilitesi nel nuovo habitat, esse causano l’estinzione di altre specie, facendo variare significativamente gli ecosistemi naturali preesistenti. Nella lunga lista di colpevoli pubblicata dalle autorità che tutelano la biodiversità manca però una specie, di origine africana, che è riuscita in tempi relativamente brevi a invadere l’intero pianeta: Homo sapiens . Su come questo sia potuto accadere, e con quale impatto ambientale, cominciamo ora a farci un’idea, ma esistono ancora molti punti oscuri. Leggi il resto di questo articolo »

Nel marzo di trentasei anni fa Italo Calvino pubblicava su questo giornale un articolo intitolato Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti. Vale la pena di rileggerlo (o leggerlo) non solo per coglierne amaramente i tratti di attualità, ma per chiedersi quale significato possa essere attribuito oggi a parole come “onestà” e “corruzione”. Per cercar di rispondere a questa domanda, bisogna partire dall’articolo 54 della Costituzione, passare poi ad un detto di un giudice della Corte Suprema americana e ad un fulminante pensiero di Ennio Flaiano, per concludere registrando il fatale ritorno dell’accusa di moralismo a chi si ostina a ricordare che senza una forte moralità civile la stessa democrazia si perde. Leggi il resto di questo articolo »

Per decisione di Renzi, il referendum di ottobre sarà di fatto un plebiscito sulla sua leadership. E se vincerà, Renzi potrà vantare di avere il consenso diretto (senza la mediazione del Pd) ed esplicito del popolo da lui chiamato a pronunciarsi. L’Italia diventerà così una democrazia plebiscitaria. La posta in gioco non è trasformare il Senato in un’accozzaglia di nominati e modificare il rapporto Stato-regioni, ma cambiare la Repubblica democratica in una democrazia plebiscitaria con Renzi padrone assoluto. Leggi il resto di questo articolo »

Gustavo Zagrebelsky. Per l’ex presidente della Consulta la riforma del Senato sommata all’Italicum “realizza il sogno di ogni oligarchia: umiliare la politica a favore delle tecnocrazie”. Intervista di Ezio Mauro

PROFESSOR Zagrebelsky, dunque più che a un referendum saremmo davanti a un golpe, come sostiene il fronte del “no” alla riforma che lei guida insieme a altri dieci ex presidenti della Consulta, e a molti costituzionalisti? Non lo avete mai sostenuto nemmeno davanti agli abusi di potere di Berlusconi e alle sue leggi ad personam: cos’è successo?
«Nel “fronte del no” convergono preoccupazioni diverse, come è naturale. Vorrei però che si lasciassero da parte le parole a effetto. L’atmosfera è già troppo surriscaldata. Contesto la parola golpe, non l’allarme. Come si fa a non vedere che il potere va concentrandosi e allontanandosi dai cittadini comuni? Non basta per preoccuparsi?». Leggi il resto di questo articolo »

Ciò che succede in America è come una lezione di anatomia: corpi esausti e svuotati continuano a menare colpi in modo sbagliato, in epoche sbagliate, ciascuno senza colpire. Trump e Sanders sembrano in preda a una euforia da stress estremo. Ma hanno perduto del tutto il senso del tempo, del luogo e del dopo di quello che stanno facendo. Trump non sarà mai una persona rispettabile, e se dovesse vincere (nessuno lo vuole ma potrebbe) resterebbe un uomo ridicolo, anche con l’atomica in mano. Sanders è caduto, come un personaggio di Lewis Carroll, nel buco profondo di un mondo rovesciato. Dice e ripete cose di un altro mondo che c’era ma non c’è Leggi il resto di questo articolo »

Verona. Un’insegnante scrive agli studenti

VERONA
Care ragazze e cari ragazzi,
l’anno scolastico volge al termine, eppure sento il bisogno di scrivervi perché vi ho sempre considerati soggetti di diritto e mai semplicemente studenti. Mi rivolgo a voi perché questo, dopo tanti anni d’insegnamento, è il mio modo naturale di situarmi nel mondo, perché è a voi che ho cercato di trasmettere, nel tempo, quel senso permanente di scomodità che consiste nel non sentirsi mai a proprio agio, nell’avvertirsi sempre un poco fuori posto o, come sosteneva Adorno, nell’interpretare la forma più alta di moralità non sentendosi mai a casa, nemmeno a casa propria. Leggi il resto di questo articolo »

Il pronunciamento netto a favore della riforma istituzionale col quale ieri Vincenzo Boccia ha inaugurato il mandato alla guida di Confindustria non è uno dei tanti pareri che piovono in questi giorni, in seguito alla scelta renziana di aprire la campagna referendaria con mesi di anticipo. Sul sì degli industriali, che verrà ufficializzato il 23 giugno dal Consiglio generale dell’associazione, non c’erano dubbi. Le motivazioni dell’entusiasta sostegno degli industriali alla riforma meritano tuttavia di essere considerate con attenzione. Leggi il resto di questo articolo »

Confino: «Un colossale edificio di mistificazione e di frode», come lo definì Primo Levi. Furono quindicimila gli italiani condannati tra il 1926 e il 1943. Fra loro migliaia di antifascisti. Non una “villeggiatura” concessa da Mussolini ai suoi, stereotipo che ancora a volte emerge nell’opinione pubblica italiana. Per questo è particolarmente utile il lavoro di Ilaria Poerio, studiosa dell’Italia e dell’Europa contemporanee, che nel suo saggio A scuola di dissenso. ci restituisce, nella sua verità, un importante capitolo della nostra storia. Che permette, in controluce, anche di ricostruire il modo in cui venne organizzato il dissenso e la lotta politica al regime. Leggi il resto di questo articolo »

Il mondo ingiusto l’hanno da raddrizzare i poveri e lo raddrizzeranno solo quando l’avranno giudicato e condannato con mente aperta e sveglia come la può avere solo un povero che è stato a scuola. Leggi il resto di questo articolo »

Teoria critica della società. Per il filosofo tedesco Habermas i processi decisionali sono stati svuotati dal prevalere dei meccanismi di mercato
Testo pubblicato dall’ultimo numero della rivista «Vita e pensiero» , tratto da un’intervista di Michaël Foessel a Jürgen Habermas.

Il capitalismo finanziario globalizzato e autonomo, da parte sua, si sottrae ampiamente all’intervento del politico nella nostra società globalizzata e sempre più interdipendente, che però resta frammentata in Stati nazionali. Dietro il paravento della democrazia, le élite politiche mettono in opera in maniera tecnocratica gli imperativi dei mercati senza offrire praticamente alcuna resistenza. Chiuse nelle loro prospettive di Stati nazionali, non hanno altra scelta. Preferiscono così sconnettere i processi politici decisionali dallo spazio pubblico moribondo le cui infrastrutture si sfaldano. Leggi il resto di questo articolo »

Il nostro sistema politico non si propone di imitare le leggi di altri popoli: noi non copiamo nessuno, piuttosto siamo noi a costituire un modello per gli altri. Si chiama democrazia, poiché nell’amministrare si qualifica non rispetto ai pochi, ma alla maggioranza. Leggi il resto di questo articolo »

La discussione sul referendum costituzionale che si celebrerà in autunno è iniziata. Sebbene si tratti indubbiamente dell’applicazione formale della trama di cui all’art. 148, l’illegittimità dichiarata della legge elettorale e l’Aventino delle opposizioni per respingere quanto elaborato da una maggioranza non eletta, mutano il senso di quanto sta avvenendo. Più di un referendum con cui il popolo sovrano conferma un nuovo compromesso costituzionale fra i suoi rappresentanti in Parlamento, quello che sta andando in scena è un plebiscito muscolare con cui un gruppo di potere chiama il popolo a raccolta intorno al vitalismo (fare per fare) del proprio capo. Non un referendum costituente, ma un plebiscito politico intorno al mutamento formale di un documento, la Costituzione del `48, già nella prassi completamente svuotata di contenuto. Leggi il resto di questo articolo »

Capita che i tedeschi abbiano ragione. Immanuel Kant, nel cercare la ricetta della pace perpetua, la individuò nella federazione tra stati, quello che manca all’Europa oggi. Lo studioso Jorg Huffschmid ammonì come il problema delle società avanzate fosse il «finanzcapitalismo» e non la crisi. La finanza al cubo ha infatti completamente rovesciato il concetto di capitale. Quello classico, che produce valore, quando si costruisce una scuola, un ponte, si elabora una nuova medicina, si creano posti di lavoro, sembra relegato ai tempi del Piano Marshall, lo si vorrebbe rievocare con la politica dei «soldi dagli elicotteri» da imporre alla Bce. Insomma è quasi un’utopia. Quello contemporaneo, il valore invece lo estrae, imponendo e sfruttando prezzi e tassi sui mutui, erogando prestiti a chi non può chiederli e rovesciando poi sulla collettività i debiti degli altri, come accaduto nel 2008. Leggi il resto di questo articolo »

Lo “spirito della Resistenza” rilanciò un Paese uscito a pezzi dalla guerra: grazie a una straordinaria classe politica

«Isolamento dei luoghi, profondità delle tradizioni e delle culture, bellezza austera e luminosa dei caratteri fisici e umani»: questa era l’Italia che si allungava, piena di ostacoli geografici e disuguaglianze economiche, davanti agli occhi di Vasco Pratolini, improvvisato suiveur del Giro d’Italia, nel 1947. Le sue cronache ci restituiscono un ritratto vivido ed efficace dell’Italia di allora, alternando immagini di una realtà senza tempo, frammiste a quelle totalmente attraversate dalla febbre politica che segnava l’attualità dell’immediato dopoguerra. Leggi il resto di questo articolo »

Tutti gli altri tentativi di modifica sono falliti perché i partiti erano troppo ingombranti, mentre oggi si realizza per la loro debolezza
Nel saggio di Nadia Urbinati dubbi e rischi della riforma della nostra Carta

Quali sono i rischi che la riforma Boschi, sulla quale gli italiani si esprimeranno con un referendum in autunno, reca con sé per la qualità della nostra democrazia? Qual è il retroterra ideologico e culturale della modifica dei 40 articoli della Costituzione? In La vera Seconda Repubblica (Raffaello Cortina Editore) la presidente di “Libertà e Giustizia”, Nadia Urbinati, che insegna Teoria politica alla Columbia University, e David Ragazzoni, dottorando in scienza politica alla medesima Columbia, rispondono a tutte le domande. Leggi il resto di questo articolo »

Ha scandalosamente ragione Roberto Saviano quando dice, in una bella intervista a Sky, che “la parola bontà è oggi impronunciabile”, ma che lui crede in essa e nel rapporto umano “uno a uno”. Non a caso egli parlando della bontà, con un atto di fede e di speranza civile (non avendo più fede e speranza nelle istituzioni, nella politica, nei media e nella giustizia “in nome della quale vengono compiuti i peggiori crimini”), afferma qualcosa di talmente inaudito da suscitare l’imbarazzo del silenzio. Leggi il resto di questo articolo »

Primo maggio, festa del lavoro. Solo spiragli di luce nelle tenebre della globalizzazione.

Celebriamo il Primo Maggio. Certo, con il concerto di Piazza San Giovanni a Roma ma con qualche filo di speranza in più, con qualche segno di risveglio sindacale dal letargo degli ultimi anni nella Germania Federale con gli scioperi operai in 130 imprese, con la svolta socialista del partito laburista britannico guidata da Jeremy Corbyn in parallelo con l’insorgenza pre-elettorale di Bernie Sanders nel partito democratico americano, ma anche e soprattutto con gli eventi di Place de la Republique a Parigi e nelle altre città della Francia dove studenti e lavoratori da più di una settimana si battono contro le riforme del patetico socialista Francois Hollande che ha imboccato la strada dell’italiano Matteo Renzi. Leggi il resto di questo articolo »

Da una forma di stato e di governo nata dall’antifascismo a una plasmata sulle richieste della finanza. Non importa se uscire dalla crisi significa uscire dalla democrazia

«La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione». È su queste fondamenta, sulle parole del secondo comma dell’articolo 1 della Costituzione, che poggia l’edificio della giovane democrazia italiana: tanto sulle prime (i sovrani siamo noi), quanto sulle seconde (fuori delle forme e dei limiti previsti dalla Costituzione stessa non c’è sovranità popolare, ma arbitrio del più forte). Oggi un Governo non legittimato da un voto – e che gode della fiducia di un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale – prova a cambiare, in un colpo solo, 47 articoli della Costituzione, e invoca un referendum-plebiscito su se stesso («Se perdo il referendum, lascio la politica», dichiara il Presidente del Consiglio). Leggi il resto di questo articolo »

Fascismo e Resistenza non rappresentano solo due momenti storici, ma costituiscono due ‘antropologie’ radicalmente agli antipodi, divise da un’alterità incolmabile. Purtroppo, però, mentre l’antropologia fascista sembra parte integrante del corredo ‘genetico’ degli italiani, lo ‘spirito della Resistenza’ – che impone capacità critica, libertà di pensiero, autonomia – è stato un’anomalia per il nostro paese. Che non a caso, infatti, l’ha sostanzialmente lasciato cadere nell’oblio .

Franco Cordero (1928), giurista e scrittore.

 

vedi: Il compito degli uomini della Resistenza non è ancora finito

La Costituzione repubblicana nata nelle bande partigiane

Il presente che nutre il fascismo

 

Piero Calamandrei 1889- 1956

No, il compito degli uomini della Resistenza non è ancora finito. Bisogna che essa ancora sia in piedi. È difficile determinare i suoi compiti; ma tutti sentiamo che c’è ancora qualche cosa da fare. Intanto, c’è ancora da far conoscere, dopo dieci anni, che cosa la Resistenza fu. Gli italiani ancora non lo sanno; anche coloro che ne fecero parte non sanno appieno quanta ne fu l’estensione e la grandezza. Specialmente i giovani, i giovanetti che vengono su ora, ignorano tutto di essa. Quando furono commemorati, un mese fa, i fratelli Cervi, il sentimento generale, anche tra gli uomini della Resistenza, fu la commossa meraviglia; nessuno si immaginava la possibilità di tanta grandezza in quella famiglia di gente semplice ed oscura. E così per altri cento episodi. Leggi il resto di questo articolo »

Se ci fosse Gaber. Quante volte l’ho pensato. Cosa direbbe Gaber. In qualche modo lo ha già detto. Ha già descritto venti anni fa quello che succede oggi. Nulla di profetico. Solo rapporto causa e effetto. L’aria pesante, che in una delle sue ultime canzoni veniva a mancare, sta finendo. Viviamo in apnea. E quel suo “far finta di essere sani”è diventato un “far finta di essere ancora vivi”. Il teatro-canzone del grande cantante e critico del costume italiano è finito con lui. Ma prosegue il teatro: sempre meno canzone, sempre più falsato. Leggi il resto di questo articolo »

Purtroppo è andata come si temeva. Davide non ce l’ha fatta a sconfiggere Golia. Il referendum e chi l’ha sostenuto a mani nude hanno perso la battaglia: e non perchè i No abbiano sconfitto i Sì, anzi tutto il contrario. Ma perchè il quorum non è stato raggiunto. Così il referendum è fallito e le grandi compagnie potranno seguitare imperterrite a estrarre gas e petrolio in mare entro le 12 miglia dalle coste italiane per tutto il tempo e nella quantità che vogliono, risparmiando sulle royalty e danneggiando l’ambiente e lo Stato. Leggi il resto di questo articolo »

Matteo Renzi si è scandalizzato perché le opposizioni, all’ultimo passaggio della sua “riforma” costituzionale alla Camera, sono uscite dall’aula al momento del voto, lasciando che la sua maggioranza Pd-Ncd-Sc-Verdini (che è minoranza nel Paese) se l’approvasse da sola: “Dopo che per 30 anni queste riforme sono state discusse e mai realizzate, era una questione di serietà votare e vedere chi aveva i numeri. Questa è democrazia”. A parte la bizzarria di un premier che invita i cittadini a disertare le urne del referendum sulle trivelle (commettendo fra l’altro un reato) e poi si meraviglia se le opposizioni disertano l’aula, va detto che lì il voto era ormai scontato e inutile: la legge non consente di emendare un testo costituzionale nelle ultime due letture, ma solo di approvarlo o di respingerlo in blocco, e a Montecitorio la maggioranza è blindata anche senza il soccorso verdino.

Leggi il resto di questo articolo »

Maria Rita D’Orsogna, è fisico e professore associato presso il dipartimento di matematica della California State University at Northridge, a Los Angeles, dove vive stabilmente. Nell’ottobre del 2007, ricevette una telefonata di un amico da Lanciano, in Abruzzo, dove vivono i suoi genitori e durante la conversazione l’amico le parlò di un misterioso “centro oli” di Ortona. Non c’erano molte informazioni all’epoca, su quella che poi si scopri essere una raffineria proposta dall’ENI fra i campi del Montepulciano per trattare petrolio di scarsa qualità e fortemente inquinante. Ad ogni modo, Maria Rita D’Orsogna comprese subito che estrarre petrolio scadente e raffinarlo fra i vigneti era qualcosa di nefasto che non avrebbe portato niente di buono all’Abruzzo. Così, anche se da lontano tutti le dicevano che era una battaglia persa, lei si mise all’opera. Leggi il resto di questo articolo »

“Ora che il governo della Repubblica è caduto nel pieno arbitrio di pochi prepotenti, re e tetrarchi sono divenuti vassalli loro, a loro popoli e nazioni pagano tributi: noi altri tutti, valorosi, valenti, nobili e plebei, non fummo che volgo, senza considerazione, senza autorità, schiavi di coloro cui faremmo paura sol che la Repubblica esistesse davvero. Ma chi, chi se è un uomo, può ammettere che essi sprofondino nelle ricchezze e che sperperino nel costruire sul mare e nel livellare i monti, e che a noi manchi il necessario per vivere? Che essi si vadan costruendo case e case l’una appresso all’altra e che noi non si abbia in nessun angolo un tetto per la nostra famiglia? Leggi il resto di questo articolo »

Europa. Nell’ostilità contro i nuovi flussi migratori si occultano le responsabilità dirette che le potenze euro-atlantiche hanno nelle guerre e negli squilibri economici che condannano all’emigrazione

In più di un ventennio, gli Usa e i loro maggiori alleati europei hanno intrapreso azioni militari con i più vari e pretestuosi obiettivi, senza alcun risultato coerente e apprezzabile. Lo stesso è avvenuto in tanti interventi, affatto interessati e arbitrari, nei conflitti interni di altri paesi. Su un altro versante, le pur giustificate reazioni a violenti attentati terroristici sono apparse spesso velleitarie o fuori misura se non, addirittura, strumentali. Ancor più grave e desolante è l’incapacità di rispondere in modo responsabile e adeguato ai nuovi e crescenti flussi migratori, cui si reagisce con vane chiusure e negazione dei diritti umani. Leggi il resto di questo articolo »

DA qualche tempo a questa parte il tema della corruzione occupa le prime pagine dei nostri giornali e attira l’attenzione, e lo sdegno, dell’opinione pubblica. Non mancano i cinici che, autodefinendosi realisti, fanno notare che la corruzione è sempre esistita. Deplorano quello che definiscono moralismo e denunciano le campagne anti-corruzione come sempre tendenti a squalificare l’avversario politico. Invece occuparsi, e preoccuparsi della corruzione, oggi convertita in una perversa normalità, non è moralismo, ma una oggettiva necessità sia politica che culturale. Leggi il resto di questo articolo »

Parte conclusiva dell’intervista di Furio Colombo a Pier Paolo Pasolini. Roma, pomeriggio del 1 novembre 1975, poche ore prima dell’assassinio del Poeta.

D – Se non vogliamo usare frasi fatte un’indicazione ci deve pur essere. Per esempio: nella fantascienza, come nel nazismo si bruciavano libri come gesto iniziale di sterminio. Chiuse le scuole, chiuse le televisioni, come anima il suo presepe? Leggi il resto di questo articolo »

La parola guerra è un trucco e una trappola. Serve per dire: svegliatevi e andate a colpire. Si tratta di una vecchia cultura che continua a raccontarti: se non spari per primo, sparano a te. È vero. Ma, nel suo orrore, la sparatoria, l’esplosione e persino la strage sono una piccola parte di un tutto che certo è la più complicata e pericolosa situazione dalla fine della Seconda guerra mondiale. Il delicatissimo lavoro di analisi è disturbato da una folla vociante che chiede di scambiare morte per morte. Leggi il resto di questo articolo »

L’ipocrisia del cosiddetto mondo civilizzato è assoluta, le ‘buone coscienze’ si dicono dispiaciute oppure propongono soluzioni – vedi sparare sui barconi, combattere gli scafisti (come?) – che sono peggiori del dramma in atto. Quello che viene nascosto e non viene detto all’opinione pubblica europea e italiana è quali sono le cause di questa fuga dall’Africa e dal Medio-Oriente. Leggi il resto di questo articolo »

La ricetta dello studioso francese Pierre Rosanvallon: “La democraticità delle elezioni va unita alla democraticità dell’azione di governo”.
Intervista di Fabio Gambaro

PARIGI «Inostri regimi possono essere considerati democratici, noi però non siamo governati democraticamente». Parte da questa amara constatazione il nuovo utilissimo saggio di Pierre Rosanvallon, “Le bon gouvernement” (Seuil), ultimo capitolo della sua ormai più che decennale riflessione sulle forme e i caratteri della democrazia. In queste pagine lo studioso francese che insegna al Collège de France parte dall’insoddisfazione dei cittadini di fronte a governi che non rispettano le regole della trasparenza e della responsabilità, proponendo oltretutto politiche confuse e illeggibili. Motivo per cui considera urgente tracciare una mappa delle regole del buongoverno e delle modalità che consentano ai cittadini di esercitare un controllo più stringente sulle azioni della politica. Solo il buon governo, infatti, può battere il disincanto democratico. Leggi il resto di questo articolo »

Il breve saggio che segue nella traduzione italiana sul fascismo americano di Donald Trump e le sue analogie con i fascismi europei dello scorso secolo, a firma di Chris Hedges è apparso il 1° marzo sul sito web “truthdig!” e “Counterpunch”, prima delle primarie in Florida e nello Ohio. Chris Hedges, corrispondente dall’estero per il New York Times dal 1990 al 2005, premio Pulitzer per il giornalismo, è autore di numerosi bestsellers, ultimo in ordine di tempo “Salari di ribellione: l’imperativo morale della rivolta”. Si definisce socialista e viene considerato uno dei più acuti, aspri e documentati critici del grande Impero d’Occidente. Lucio Manisco


LA VENDETTA DELLE “CLASSI INFERIORI” E L’ASCESA DEL FASCISMO AMERICANO

Le elites educate nelle università hanno scatenato per conto delle corporazioni una brutale offensiva neoliberale contro i poveri del mondo del lavoro. Ora è stato presentato loro il conto. La loro duplicità – impersonate da politici come Bill e Hillary Clinton e Barack Obama – per decenni ha avuto gran successo. Queste elites, molte formate negli istituti “Ivy League” della costa atlantica, hanno sempre parlato di valori – civiltà, inclusione, condanna del razzismo esplicito, fanatismo bigotto, tutela dei ceti medi – pugnalando poi alle spalle le classi inferiori, nell’interesse dei loro padroni corporativi. Il gioco è ora finito. Leggi il resto di questo articolo »

Calendario eventi
maggio 2025
L M M G V S D
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031 
Cerca nel Sito
Newsletter
In carica...In carica...


Feed Articoli