Filosofo e politico italiano (1936-2023)

 

Israele deve salvarsi da se stesso. E non rimane molto tempo per farlo, per terminare questa guerra detta contro Hamas ma più correttamente contro i palestinesi. Una guerra iniziata già da 75 anni.

Più si va avanti e più israele morirà insieme ai palestinesi che opprime e uccide: questo fa capire molto bene il professor Jeffrey Sachs, consigliere del Segretario generale dell’ONU:

“I crimini di guerra di Israele a Gaza, che secondo il Centro per i diritti costituzionali rasentano il genocidio, minacciano di distruggere i legami civili, politici, economici e culturali di Israele con il resto del mondo. In Israele crescono le richieste affinché il primo ministro Benjamin Netanyahu si dimetta immediatamente. Un nuovo governo israeliano dovrebbe cogliere l’opportunità di trasformare la carneficina in una pace duratura attraverso la diplomazia”.

Israele si trova dentro un inferno di disordini proprio perché ha a lungo negato al popolo palestinese i diritti umani, economici e politici fondamentali. Proprio perchè ha negato alla Palestina di esistere come Stato libero ed autonomo, con la complicità ( anzi la volontà) degli USA e del peggior Occidente, compresa la nostra indefinibile italia.

L’orrore della prigione a cielo aperto di Gaza, del mattatoio di bambini, vecchi e donne ha, quindi, un’origine lontana che io, tu, noi abbiamo il dovere di conoscere, il dovere di capire, il dovere di sapere insieme al dovere di non accontentarci del liquame, dello spurgo pseudo-informativo che esce dai media asserviti alle logiche del deep-state, che opera dietro questa guerra come dietro la guerra in ucraina e dietro il progetto criminale globale chiamato Grande Reset.

Quindi ben più che un diritto: un dovere morale che è il primo atto di solidarietà con tutte le vittime anche quelle ebree che dissentono dalla lurida “politica” dello stato d’israele è vengono emarginate e chiamate traditrici ( leggi QUI e QUI).

Questo articolo complessivo di oggi è un ulteriore contributo per il nostro dovere di conoscere le radici di questa tragedia, contributo che si unisce a quelli già precedenti che trovate QUIQUIQUI, QUI e QUI e a cui assolutamente vi rimandiamo.

Non esiste una guerra buona, giusta o santa che porta democrazia ed uguaglianza. La guerra è sempre una sconfitta, è sempre inciviltà pura, è sempre una violenta tracotanza per dominare il prossimo, è sempre un progetto diabolico di sottomissione e di annientamento di esseri umani. Anche di sterminio. (GLR)

 

Gaza

 

 

Israele, guerra alla pace

In questa chiacchierata con Franco Fracassi abbiamo cercato di ricostruire i passaggi fondamentali della storia di Israele, fino agli attentati del 7 ottobre.

 

Franco Fracassi, giornalista

Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

 

“GUERRA ALLA PACE”. ALLE ORIGINI DEL CONFLITTO IN MEDIO ORIENTE

“Guerra alla pace” è un libro inchiesta che scava a fondo nel conflitto tra Israele e Palestina, chiedendosi perché finora tutti i tentativi di fare una pace giusta siano naufragati, a volte anche dopo l’omicidio degli attori principali.

Il giornalista Franco Fracassi ha raccolto documenti, video, interviste e prove di vario genere nel corso di una inchiesta durata per quasi dieci anni e che lo ha portato non solo in Israele e in Palestina, ma anche negli Stati Uniti, in Canada e nei paesi arabi.

 

Franco Fracassi, giornalista

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La questione palestinese. Dal 1948 al nuovo secolo: il seme della violenza.

Il periodo che va dalla fine della guerra del 1948, definita dai sionisti prima guerra di indipendenza e dai palestinesi Nakba (disastro), fino all’inizio del XXI secolo è caratterizzato da un quadro di grande complessità e denso di forti contraddizioni a livello sia regionale sia mondiale, che ha reso a tutt’oggi la questione palestinese ancora senza soluzione…

 

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la-questione-palestinese



 

 

Ben-Gvir, o del “sionismo fascista”

Chi è il leader ultranazionalista grazie al cui successo Netanyahu tornò al potere.

 

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Il paradosso di Israele

Oggi lascio la parola di altri perché è così triste vedere a che punto siamo giunti dopo 75 anni di dittatura delle élite sociopatiche nordamericane che mancano persino le parole.

Però ci si guadagna perché riprenderò un discorso su Israele che (Bertrand Russel, 1872-1970) il filosofo, matematico e agitatore politico scrisse due giorni prima di morire il 31 gennaio del 1970.

L’uomo che aveva risolto tanti paradossi logici si è trovato alle prese con un paradosso molto difficile da risolvere, soprattutto con un paradosso che nessuno voleva sbrogliare e cioè che l’aggressività dimostrata dai governi israeliani non portavano alla pace, ma determinavano la determinazione a resistere.

Ecco il testo:


“Lo sviluppo della crisi in Medio Oriente è pericoloso e istruttivo. Per oltre 20 anni Israele si è espanso con la forza delle armi. Dopo ogni fase di questa espansione Israele ha fatto appello alla “ragione” e ha suggerito “negoziati”. Questo è il metodo tradizionale del potere imperiale, perché vuole consolidare con la minima difficoltà ciò che ha già preso con la violenza. Ogni nuova conquista diventa la nuova base della negoziazione proposta dalla forza, che ignora l’ingiustizia della precedente aggressione.

Le aggressioni commesse da Israele deve essere condannate, non solo perché nessuno Stato ha il diritto di annettere territori stranieri, ma perché ogni espansione è un esperimento per scoprire quanta ulteriore aggressione il mondo tollererà. I rifugiati che circondano la Palestina, a centinaia di migliaia, sono stati recentemente descritti dal giornalista di Washington IF Stone come “la macina morale attorno al collo dell’ebraismo mondiale”. Molti rifugiati sono ormai entrati nel terzo decennio della loro precaria esistenza in insediamenti temporanei. La tragedia del popolo palestinese è che il proprio  Paese è stato “donato” da una potenza straniera ad un altro popolo per la creazione di un nuovo Stato. Il risultato fu che molte centinaia di migliaia di persone innocenti sono rimaste  permanentemente senza casa.

Ad ogni nuovo conflitto il loro numero è aumentato. Per quanto tempo ancora il mondo è disposto a sopportare questo spettacolo di sfrenata crudeltà? È assolutamente chiaro che i rifugiati hanno tutto il diritto alla patria da cui sono stati cacciati, e la negazione di questo diritto è al centro del conflitto in corso. Nessun popolo al mondo accetterebbe di essere espulso in massa dal proprio Paese; come si può chiedere al popolo palestinese di accettare una punizione che nessun altro tollererebbe? Un insediamento giusto e permanente dei rifugiati nella loro patria è un ingrediente essenziale di qualsiasi vera soluzione in Medio Oriente.

Ci viene spesso detto che dobbiamo simpatizzare con Israele a causa delle sofferenze degli ebrei in Europa per mano dei nazisti. Non vedo in questo suggerimento alcun motivo per perpetuare alcuna sofferenza. Ciò che Israele sta facendo oggi non può essere perdonato, e invocare gli orrori del passato per giustificare quelli del presente è una grossolana ipocrisia. Non solo Israele condanna alla miseria un vasto numero di rifugiati, ma Israele condanna anche le nazioni arabe che solo di recente sono emerse dallo status coloniale, al continuo impoverimento poiché le richieste militari hanno la precedenza sullo sviluppo nazionale.

Tutti coloro che vogliono vedere la fine degli spargimenti di sangue in Medio Oriente devono garantire che qualsiasi accordo non contenga i germi di un futuro conflitto. La giustizia richiede che il primo passo verso una soluzione sia il ritiro israeliano da tutti i territori occupati nel giugno 1967. È necessaria una nuova campagna mondiale per contribuire a portare giustizia alle popolazioni del Medio Oriente che da troppo tempo soffrono”,


Con estrema chiarezza Russel sbaraglia tutti i falsi argomenti che ancora oggi vorrebbero giustificare una pulizia etnica senza precedenti. Ma leggendo tra le righe ci dice anche un’altra cosa e cioè che questi mostruosi comportamenti non porteranno ad una vittoria finale, ma inaspriranno solo la determinazione degli avversari.

E di fatto in questo orrore di Gaza si può facilmente scorgere la disperazione per la vendetta che si preparerà e per l’impossibilità di correggere questa rotta suicida una volta che essa è stata intrapresa.

https://ilsimplicissimus2.com/   7/11/2023

 

 

 

Ecco un esempio della FOLLIA dei nostri tempi e della falsa “democrazia” di cui ci si unge la bocca…

 

 

 

 

DALLA RETE ( allargare le immagini)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANNO IV DEL REGIME SANITARIO- ECOLOGICO- DIGITALE

 

 

 

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Biocrazia!

Un mostro che  possiede il mondo e il nostro futuro.

Chi comanda nel mondo.

 

 


 


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