Articoli marcati con tag ‘sacrificio’

Per i morti della resistenza


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Vivono per sempre

Gli occhi che furono chiusi alla luce Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Il 3 ottobre del 1931 muore sul mar Tirreno in un incidente aereo LAURO DE BOSIS (30 anni) scrittore, poeta e Antifascista.

 

vedi:  Il volo di un antifascista: LAURO DE BOSIS

 

Ogni dittatura, specialmente questa sanitario-ecologico-digitale iniziata in italia il 9 marzo del 2020 ( leggi QUI ), è squallore immane e suscitatrice di miserabilità e desolazione morale nella gente. Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Nei giorni di settembre del 1943 iniziò il lungo autunno ( e inverno) della RESISTENZA che solo nell’aprile del 1945 avrebbe portato l’italia alla LIBERAZIONE dal nazi-fascismo. La primavera della LIBERAZIONE passò per lunghi autunni e inverni e fiorì nel terreno degli immensi sacrifici e della straordinaria generosità dei RESISTENTI: uomini, donne, ragazzi, giovani e vecchi (LEGGI: "La crisi benefica della Resistenza": 8 settembre ). Leggi il resto di questo articolo »

La disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo Stato diviene dispotico o, il che è la stessa cosa, corrotto. E un cittadino che scende a patti con un simile Stato è partecipe della sua corruzione e del suo dispotismo… La disubbidienza civile è la forma più pura di agitazione costituzionale. Leggi il resto di questo articolo »

Una domanda

 

La peste segnò per la città l’inizio della corruzione… Nessuno era più disposto a perseverare in quello che prima giudicava essere il bene, perché credeva che poteva forse morire prima di raggiungerlo.

Tucidide, La guerra del Peloponneso, II, 53

 

Vorrei condividere con chi ne ha voglia una domanda su cui ormai da più di un mese non cesso di riflettere. Com’è potuto avvenire che un intero paese sia senza accorgersene eticamente e politicamente crollato di fronte a una malattia? Le parole che ho usato per formulare questa domanda sono state una per una attentamente valutate. Leggi il resto di questo articolo »

C’è un solo valore incrollabile al mondo: l’intransigenza e noi ne saremmo per un certo senso i disperati sacerdoti… Noi vediamo diffondersi con preoccupazione una paura dell’imprevisto che seguiteremo a indicare come provinciale per prevenire gravi allarmi. Ma di certi difetti sostanziali anche in un popolo “nipote” di Machiavelli non sapremmo capacitarci, se venisse l’ora dei conti. Il fascismo in Italia è una catastrofe, è un’indicazione di infanzia decisiva, perché segna il trionfo della facilità, della fiducia, dell’ottimismo, dell’entusiasmo. Si può ragionare del Ministero Mussolini come di un fatto d’ordinaria amministrazione.

Ma il fascismo è stato qualcosa di più; è stato l’autobiografia della nazione. Una nazione che crede alla collaborazione delle classi; che rinuncia per pigrizia alla lotta politica, è una nazione che vale poco. Confessiamo di aver sperato che la lotta tra fascisti e socialcomunisti dovesse continuare senza posa: e pensammo nel settembre del 1920 e pubblicammo nel febbraio scorso la “Rivoluzione Liberale”, con un senso di gioia, per salutare auguralmente una lotta politica che attraverso tante corruzioni, corrotta essa stessa, pur nasceva. In Italia, c’era della gente che si faceva ammazzare per un’idea, per un interesse, per una malattia di retorica! Ma già scorgevamo i segni della stanchezza, i sospiri alla pace. Leggi il resto di questo articolo »

Accade talvolta di restare vivi perché qualcuno, in nome di quei princìpi, muore, per difendere chi è minacciato… la vita è certo un valore, ma non è detto sia il valore supremo; gli antichi ammonivano a non perdere, per amore della vita, per sopravvivere a ogni costo, le sue ragioni e il suo significato…. Chi vuol salvare la propria vita la perderà e chi è disposto a perderla la salverà, sta scritto nel Vangelo, testo non certo incline alle trombonate.

Claudio Magris (1939), da Livelli di guardia. Note civili (2006- 2011)

 

vedi: Pensiero Urgente n.257)

Pensiero Urgente n.261)


Gli esseri umani si dividono in due categorie: gli egoisti, che nulla mai sacrifi­cano per il bene comune, e i veri patrioti, che a pro degli altri volon­tariamente sacrificano ciò che hanno di più caro. Questi sono sem­pre misconosciuti, insultati e infangati, mentre i primi governano il mondo.

Giuseppe Garibaldi

dalla lettera del 1860 ad Augusto Vecchi ( 1814- 1869), scrittore e patriota

 

vedi:  Contro i nazionalisti torniamo patrioti

Pensiero Urgente n.207)

Pensiero Urgente n. 102)

Pensiero Urgente n.260)

Pure a sinistra serve l'amor di patria


…   “Non è già un teorema di economia politica o una tesi filosofica, quale che ne sia in definitiva  l’efficacia chiarificatrice, ciò che spinge gli uomini a combattere, a sacrificarsi e, se è necessario, a morire per un ideale, ma un impulso morale. Leggi il resto di questo articolo »

1926-2016.  Il 15 febbraio di novant’anni fa moriva in Francia a soli 24 anni, a causa dei postumi di un pestaggio squadrista, colui che prima e meglio di tutti capì la vera natura del fascismo.

Piero Gobetti (Torino, 1 giugno 1901 ­ Neuilly-sur-Seine, Parigi, 15 febbraio 1926) è stato un intransigente, questo il suo vizio capitale in un paese come l’Italia dove i più non capiscono, o fingono di non capire, che vi sono tempi e circostanze in cui l’intransigente è il vero realista e il fautore dell’accomodamento è un povero illuso.

Chi ha avuto ragione, alla luce della storia, quelli che hanno cercato fino all’ultimo l’accordo con Mussolini nella speranza di attenuarne le ambizioni eversive, o Piero Gobetti che fin dalla marcia su Roma chiamava alla lotta senza quartiere? Roma ­ scriveva nel 1924 ­ nacquero immediatamente almeno due antifascismi. Il primo era la resistenza dei battuti dal colpo di stato: l’antifascismo, per intenderci, dei vecchi democratici e liberali che erano stati ministri o ministeriali nel dopoguerra e dei filofascisti delusi. [...] Leggi il resto di questo articolo »

Il 3 ottobre del 1931 muore sul mar Tirreno in un incidente aereo LAURO DE BOSIS (30 anni) scrittore, poeta e antifascista.

De Bosis era uno dei giovani intellettuali più in vista nel suo tempo: nacque a Roma ultimo di sette figli in una famiglia molto vivace dal punto di vista culturale che contribuì in maniera efficace alla impostazione della sua vasta cultura e allo sviluppo della sua  disposizione alla poesia ed alla critica letteraria. Si  laurò in chimica a Roma nel 1922 ma la sua passione rimase il mondo letterario.

De Bosis, di cultura monarchica, fu antifascista fin dalla marcia su Roma (1922) e nel 1924 si recò negli Stati Uniti per tenere conferenze di carattere storico, letterario e filosofico per conto della società Italia-America di New York. Qui continuò a mostrare la sua indignazione per i metodi della dittatura fascista in Italia e per la propaganda mussoliniana. Leggi il resto di questo articolo »

Di fronte al sacrificio degli uomini della Resistenza, di fronte all’esempio di spontanea accettazione del sacrificio che essi dettero, verrebbe voglia a noi superstiti di inginocchiarci come dinanzi a un miracolo. Ma no: non fu un miracolo: fu una realtà politica. Qualcosa che sta sulla terra: qualcosa che continua, che continuerà, se noi vorremo.

Piero Calamandrei (1889- 1956), dal discorso del 28/2/1954 Leggi il resto di questo articolo »

2 marzo 2014
17:00a20:00

vedi: La Resistenza da difendere

LETTERE DEI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA ITALIANA. 8 settembre 1943- 25 aprile 1945

Lelio Basso: "Quella parata è contro la Repubblica"

Resistenza. Un antidoto alla indifferenza.

Roma, 10 settembre 1943. La Resistenza continua

28 aprile 2013
17:00a20:00

 

vedi: La Resistenza da difendere

LETTERE DEI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA ITALIANA. 8 settembre 1943- 25 aprile 1945

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Se ho lavorato, questo è dovuto unicamente alle convinzioni morali che ormai sono la spina dorsale di ogni mio agire, la convinzione che la vita va vissuta come una missione… un uomo senza ideali non è un uomo ed è doveroso sacrificare, quando è necessario, ogni cosa per questi ideali.

Pilo Albertelli, Martire delle Fosse Ardeatine  1944

 



Il 10 marzo 1872 muore a Pisa, nella casa dei Nathan-Rosselli, sotto il falso nome di dottor John Brown e rifiutato dall’Italia unita

GIUSEPPE  MAZZINI

 PADRE DELLA REPUBBLICA ROMANA DEL 1849

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