La disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo Stato diviene dispotico o, il che è la stessa cosa, corrotto. E un cittadino che scende a patti con un simile Stato è partecipe della sua corruzione e del suo dispotismo… La disubbidienza civile è la forma più pura di agitazione costituzionale.
La disubbidienza civile è la violazione deliberata, pubblica e non violenta di una o più leggi ritenute ingiuste (o incostituzionali), accompagnata dalla disposizione a sottomettersi volontariamente alla pena prevista per detta violazione.
Per praticare la disobbedienza civile abbiamo bisogno anche di una perfetta disciplina e dell’educazione all’obbedienza volontaria. La disobbedienza civile è l’espressione attiva della non-violenza. La disobbedienza civile distingue la non-violenza del forte dalla non-violenza passiva, cioè negativa, del debole. E come la debolezza […] anche la non-violenza passiva non può servire alla realizzazione dei nostri fini.
Mahatma Gandhi (1869- 1948), filosofo, politico e Animatore sociale indiano
Articoli che vi raccomandiamo di leggere:
L'uomo della disubbidienza civile: HENRY DAVID THOREAU
Democrazia e Disobbedienza, una sfida su cui riflettere
Terrore sanitario (8). Contro il dissenso.
La democrazia e il diritto di Resistenza
Mascherine: perdere la "faccia" e sottomissione!