Dobbiamo ripartire da questo articolo, QUI, perchè la presupposta emergenza climatica è il nuovo “covid” che, con l’intreccio devastante con tutte le altre presupposte emergenze, ci costringerà a subire limitazioni della nostra libertà, impoverimento forzato, controlli ossessionanti, modificazione violenta delle nostre esistenze, addomesticamento e asservimento assoluti molto più gravi di quelle della presupposta emergenza sanitaria (leggi QUI).

Modificazioni violente del nostro esistere e delle nostre città (leggi QUI) per renderci schiavi sottomessi ( molto più di quanto già lo siamo) progettate da un’aristocrazia finanziaria ( èlite, BIG MONEY, catena di banchieri, fondi d’investimento, agenzie di rating che della VERA ECOLOGIA se ne fregano perchè sono una lurida congrega di usurai internazionali che sanno creare solo micidiali debiti) che ha deciso una “nuova normalità” da imporre ad ogni costo ( leggi QUI sulla Agenda 2030) secondo la sua visione aberrante e criminale di un Grande Reset dell’umanità e del mondo. Per salvare i suoi dollari e la sua presunta civiltà Occidentale ( leggi dominio) con emergenze a gogò (leggi i tanti articoli QUI).

In italia soprattutto ( in evidente declino culturale, etico, sociale, politico, scolastico, giuridico ed economico, dove la lobotomizzazione di massa ha mosso fulmineamente passi da gigante, grazie anche alla manipolata pandemia covidiota a cui segue quella climatico-energetica ) l’emergenza perenne, in deroga allo Stato di diritto, e’ diventata la nuova normalita’.

Alla prova dei fatti: la tecnocrazia globale ha sostituito la democrazia incompiuta. L’italia è in mano all’aristocrazia finanziaria ( con i suoi accoliti nostrani) e a milioni di covidioti asserviti. Un’aristocrazia del denaro che è in guerra contro di noi, contro me e te, ricordatelo: leggi QUI. In guerra contro me e te anche e soprattutto con questa balla della rivoluzione green, della transizione energetica.

Transizione ecologica, transizione climatica, futuro più sostenibile, bio-diversità, controllo delle emissioni di CO2, svolta green, difesa dell’ambiente, efficienza energetica, energia rinnovabile, green economy, eco-sostenibilità,  “Eco” come prefisso soffocante imposto su tutto e di più: ecco i nuovi anelli di una catena ( fatta di belle, carezzevoli, bucoliche paroline per fessi) che si sta eco-stringendo intorno alle nostre mani e al nostro collo, mentre c’illudiamo di essere liberi, da veri schiavi come dice Goethe.

Una dittatura ecologica che unita alla dittatura sanitaria e a quella digitale non è nient’altro che il volto aggiornato dell’eterno fascismo, italiano e ormai globale.

Un fascismo ( dell’aristocrazia finanziaria mondiale) non fatto più di camicie nere e saluto romano ma di micidiali geoingegneria,  ingegneria sociale e ingegneria umana. E gli eco-gonzi analfabeti continuano ancora a pensare che tutto ciò che sta accadendo non abbia nulla a che fare con il fascismo: leggi QUI !

Ma si, fidatevi di tutto questo bailamme climatico-energetico. Affidatevi a questa eco-catena. Sprofondate nell’orribile eco-mondo che un’eco-aristocrazia finanziaria ci sta preparando, per essere eco-felici di essere eco-diretti in tutto, eco-controllati in tutto ( forse anche mentre faremo un’eco-pipì), eco-normalizzati, rigorosamente eco-spaventati e spendendo tanti, tanti eco-soldi. W la eco-schiavitù! (GLR)

 

 

 

 

 

Almeno questo essere chiamato signorini dice una parte di verità. Una tragica eco-verità. Mo’ eco-capite?

 

“I PREZZI DEVONO CRESCERE PER LA TRANSIZIONE CLIMATICA” LA DICHIARAZIONE INQUIETANTE DI BANKITALIA

Con il mastodontico intervento di 200 miliardi di euro la Germania ha dimostrato una cosa: non ci sono ostacoli reali che impediscono di aiutare famiglie e imprese, è sufficiente la volontà politica.

Questo assunto pone però l’Italia di fronte ad una verità piuttosto imbarazzante, ossia che la nostra classe dirigente non ha come volontà e obiettivo quello di sostenere cittadini e piccole e medie imprese.

Per Bankitalia è giusto che i prezzi aumentino?

A riprova di questo atteggiamento, inspiegabilmente autolesionista, ci sono alcune dichiarazioni recenti fatte da vertici di importanti istituzioni. È il caso di Luigi Federico Signorini, direttore generale di Banca d’Italia, che è intervenuto all’assemblea annuale dell’Associazione nazionale fra le Imprese Assicuratrici, parlando dell’attuale crisi energetica ed economica attraversata dall’Italia.


“Sono d’accordo con le misure di molti governi per mitigare l’impatto immediato dei rialzi eccezionali dei prezzi energetici, ma va ricordato come tali prezzi devono crescere per raggiungere i nostri obiettivi di lungo termine nella transizione climatica, obiettivi che l’attuale transizione rende ancora più vitali”, questa la dichiarazione dai tratti inquietanti fatta da Signorini.


In sostanza uno dei vertici di Bankitalia sta dicendo che l’attuale impennata dei prezzi energetici non deve essere contrastata, bensì assecondata, per arrivare ad un obiettivo: la fantomatica transizione climatica.


Il costo della transizione scaricato sugli ultimi

Famiglie e piccole e medie imprese sono quindi chiamate al grande sacrificio, sobbarcandosi interamente sulle proprie spalle l’onere della cosiddetta svolta green. Si tratta della conferma di quanto avevamo già anticipato su Byoblu, ben prima dell’inizio del conflitto. Quando cioè l’Unione europea aveva imposto agli Stati membri il rispetto di una lunga serie di impegni in vista della transizione ecologica, tra cui l’introduzione di nuove tasse, come quella sulla plastica.


In questo scenario la guerra c’entra quindi molto poco e anzi sembra essere cascata a pennello per velocizzare un processo che era già stato avviato. Signorini ufficializza quindi un’iniziativa che ricorda molto da vicino quella dell’Oro alla patria di fascista memoria. Quando il regime chiese ai cittadini italiani il sacrificio della propria fede nuziale per poter continuare a finanziare la campagna militare in Etiopia. Oggi la fede nuziale si è trasformata nel salasso sulle bollette, mentre la campagna militare è diventata una ipocrita crociata ideologica.


Gli amanti dello spread

Nell’universo di chi intende scaricare sugli ultimi il costo di una trasformazione imposta dall’alto si inserisce anche Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali Torino, che in riferimento alle future azioni di Governo ha dichiarato che: “Il nuovo governo dovrà scegliere le priorità e risolvere l’emergenza. Lo spread sarà il giudice dei progressi, regressi e sussulti. Non possiamo farlo ballare”. Tradotto significa che l’azione del Governo non dovrà essere giudicata dai cittadini, ma da investitori privati stranieri che, come sappiamo, non guardano di buon occhio manovre finanziarie espansive favore dei ceti medio bassi.

In Italia continua quindi a sopravvivere un’élite che sembra considerare la tutela delle piccole e medie imprese e della classe medio bassa in generale, come un ostacolo alla realizzazione dei propri interessi.

Hanno passato mesi a dare la caccia ai putiniani, accusando di tradimento chiunque non si attenesse alla linea ufficiale che prevedeva un tifo sfegatato per Zelensky. Ma ecco che adesso si mettono a discutere di dialogo, di trattative. E fingono di scoprire che la guerra è dolorosa e terribile.

https://www.byoblu.com/  11/10/2022

 

Leggi:

VACCINI, RECOVERY FUND E GREEN DEAL: LA CHIAMATA ALLE ARMI DI URSULA VON DER LEYEN:   QUI

Bolletta elettrica, ecco perché aumenterà del 40% dal primo ottobre:  QUI

Unione Industriale di Torino, parla il presidente Marsiaj: “Momento drammatico, serve un piano di emergenza”:  QUI

 

 

 

 

La eco-ferocia della pseudo eco-rivoluzione green imposta alle popolazioni per un’eco-ideologia eco-sporca di eco-idioti. Mo’ eco-capite?

 

BOLLETTE, GUERRA E RIVOLUZIONE  GREEN

È dall’inizio della guerra in Ucraina che ci dicono come il caro bollette sarebbe causato dal conflitto.

In realtà si tratta di una gigantesca bugia, quello che pesa davvero è la presunta rivoluzione green: una transizione energetica che grava sulle tasche dei più poveri.

 

Francesco Borgonovo

Vedi e ascolta QUI

11/10/2022

 

 

 

 

PERCHÉ IL WORLD ECONOMIC FORUM AMA GRETA: IL SISTEMA CONTROLLATO DI ASSEGNAZIONE DI CO2 PER I CITTADINI ESPROPRIATI E FELICI

“Il vostro limite di CO2 per il mese è stato raggiunto, purtroppo non possiamo più vendervi carne e frutta tropicale. Che ne dite di patate e verdure coltivate localmente?”. Questi sono i tipi di messaggi che potreste ricevere nel prossimo futuro dall’app di pagamento sul vostro dispositivo di monitoraggio personale con funzione telefonica quando entrerete in un supermercato verso la fine del mese dopo esservi riscaldati troppo o magari aver fatto una grigliata – questo almeno secondo la lobby corporativa del World Economic Forum.

A settembre, il World Economic Forum ha pubblicato un contributo del “Mission Director” del Forum per le cosiddette smart city. In esso Kunai Kumar, ministro indiano dei Lavori e degli Affari Urbani, si schiera a favore dell’assegnazione dei diritti di emissione di CO2 ai consumatori. In questo processo, tutta la CO2 rilasciata nel ciclo di vita di un prodotto viene attribuita all’acquirente. “Il mio carbone”: Un approccio per città inclusive e sostenibili”, è il titolo dell’articolo.

Kumar fornisce involontariamente una buona visione degli interessi delle società informatiche e finanziarie che realizzano e controllano la rete globale sempre più interconnessa di flussi finanziari e di dati. Dopo aver letto l’articolo, viene da chiedersi perché le aziende internazionali, soprattutto quelle statunitensi, abbiano accolto e sostenuto a braccia aperte Greta Thunberg e il movimento Fridays for Future, nonostante le misure adottate dalle normali aziende contro il cambiamento climatico siano principalmente svantaggiose.

Kumar scrive che i budget personali per le emissioni di carbonio hanno avuto poco successo finora a causa della resistenza politica e della mancanza di un “meccanismo equo per tracciare le emissioni”. Non è chiaro il significato di equo in questo contesto. Tuttavia, negli ultimi cinque-sette anni si sono verificati importanti sviluppi sociali, ambientali e tecnologici che potrebbero contribuire all’attuazione di tali programmi “my carbon”:

1. Covid-19: “Un numero enorme di restrizioni inimmaginabili per la salute pubblica sono state accettate (adottate) da miliardi di cittadini in tutto il mondo”, scrive il direttore della missione del World Economic Forum. In altre parole, è stato dimostrato che tutto ciò che viene venduto come socialmente responsabile viene accettato.


2. La quarta rivoluzione industriale: “I progressi delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, la blockchain e la digitalizzazione, possono consentire di tracciare le emissioni di carbonio personali, di sensibilizzare e di fornire consigli personalizzati per fare scelte etiche e a basse emissioni di carbonio quando si consumano prodotti e servizi”. Vengono elencate le cosiddette tecnologie per la “casa intelligente” e i contatori “intelligenti” per l’elettricità e il gas, nonché le app personalizzate per misurare le emissioni personali e migliorare le decisioni di acquisto.


Inoltre, in linea con la famigerata promessa del Forumnon possiederai nulla e sarai felice”, si suppone che i modelli di business si basino sul riutilizzo completo, come i “prodotti come servizi”, in cui non si possiedono più i macchinari ma si paga in base all’utilizzo. A questo scopo si possono utilizzare i dati in tempo reale e i dati storici di tutti i prodotti e degli utenti.

L’applicazione svedese Svalna viene evidenziata ed elogiata come esempio. Secondo la sua stessa descrizione, utilizza i dati delle transazioni finanziarie degli utenti provenienti da operazioni di pagamento elettronico per registrare tutti i prodotti acquistati e determinare così le emissioni indirette di CO2 degli utenti.

3. Maggiore consapevolezza ambientale: il 64% dei cittadini del mondo ritiene che il cambiamento climatico sia un’emergenza globale. L’80% delle persone che vivono nei Paesi industrializzati è disposto a cambiare il proprio stile di vita per affrontarlo. I giovani adulti, che sono in prima linea nelle principali proteste per il clima, sono più preoccupati degli anziani.

Quindi ci sono buone possibilità di compiere i passi successivi necessari. Questi sono per il direttore della missione:

Costi più elevati per le attività e i beni ad alta intensità di CO2.

Rendere visibile l’impronta di carbonio personale.

Una nuova definizione della giusta quota personale di emissioni con limiti accettabili per le emissioni individuali.

Non si tratta di un sogno del futuro, ma è molto vicino. In Norvegia, le autorità statistiche stanno obbligando i fornitori di servizi di pagamento e le catene di supermercati a fornirgli i dati con cui registrare esattamente gli acquisti di ogni individuo, per scoprire quali cibi e bevande consumano i cittadini.


Si può anche capire cosa viene acquistato nel complesso, ma si vuole sapere chi compra esattamente cosa. In questo modo, lo Stato vuole essere in grado di valutare meglio quanto siano sani o meno i suoi cittadini e determinare su quali gruppi (o persone?) deve lavorare in particolare se vuole migliorare le abitudini alimentari.


Se l’app Svalna funziona davvero come descritto dall’azienda, in Svezia è già possibile sapere quali prodotti sono stati acquistati dai dati di pagamento dei processori. In Baviera, Vienna, Roma e Bologna si stanno sperimentando gli eco-token, che consentono di accumulare punti in base a comportamenti ecologici (e digitali) e di scambiarli con denaro contante, a condizione di sottoporsi a un monitoraggio completo del proprio comportamento quotidiano.

Il fatto che i cittadini siano resi responsabili delle emissioni di anidride carbonica di prodotti sui quali non hanno alcuna influenza e che spesso desiderano solo perché è stato creato un desiderio attraverso grandi campagne pubblicitarie è solo un aspetto di questa agenda. Il più importante: per le mega-corporazioni dell’industria informatica e finanziaria che dominano a livello globale, non c’è quasi niente di meglio che la transizione verso un’economia di allocazione controllata a livello centrale. Perché sono loro che assegnano e controllano, e quindi detengono tutto il potere nei loro tentacoli.

Questa è la transizione al neofeudalesimo che descrivo nel mio libro Endgame of Capitalism. Possiamo ancora evitarlo se un numero sufficiente di persone si sveglia, smette di partecipare e fa pressione sulla politica. Dopotutto, questo ci mette in sintonia con quasi tutte le aziende nazionali che stanno subendo un duro colpo in questa campagna dominata dalla Silicon Valley e da Wall Street. In ogni caso, la maggioranza delle grandi (e potenti) aziende tedesche sono di proprietà di società di investimento straniere come Blackrock, e quindi stanno al gioco.

Nota aggiuntiva

Questo post non è un commento per stabilire se la Terra si stia riscaldando (ovviamente), se questo sia solo un male (per molti in molti modi) o una catastrofe e, soprattutto, se sia in nostro potere fermarlo. Trovo che quest’ultimo aspetto sia abbastanza difficile da giudicare per un profano, data la complessità scientifica della questione e le campagne di confusione con grandi quantità di denaro da parte di società e gruppi interessati da entrambi i lati del dibattito, in modo da rimanere in disparte in questa discussione.


Il mio intento è invece semplicemente quello di sottolineare quanto sia grande il pericolo per gli attivisti del clima di essere imbrigliati in un’agenda che difficilmente apprezzeranno. Si può dare per scontato che le grandi aziende non siano interessate a salvare il mondo.


Altrimenti, coloro che promuovono questa agenda non navigherebbero e non si sposterebbero continuamente in mezzo mondo con i loro mega yacht e jet privati per vivere la bella vita nei loro luoghi più belli e di tanto in tanto discutere dei modi migliori per ridurre le impronte di carbonio delle persone comuni.

https://norberthaering.de/news/co2-budgets/   2/10/2022

 

 

 

 

GRETA THUNBERG O DELL’AMBIENTALISMO CHE PIACE AI PADRONI

La giovane scandinava Greta Thunberg è stata eletta da qualche anno ad avatar delle lotte per l’ambiente. Eppure, se analizzato in trasparenza, il suo ambientalismo dei “venerdì per il futuro” appare perfettamente complementare rispetto alla green economy globalcapitalistica: quella che ritinteggia di verde l’economia di mercato in nome del business assai più che della celebrata difesa dell’ambiente.

La verità è che per tutelare realmente l’ambiente occorrerebbe cambiare modello di sviluppo: ed è ciò che il “modello Greta”, interclassista e general-generico, non prende neppure in esame. Per questo, la proposta di Greta è quella che più piace al padronato cosmopolitico, che non per caso la celebra senza tregua in ogni luogo.


Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

IL MONDO SMART – IL BRAVE NEW WORLD

In nome dell’abbattimento della CO2 il mondo cambierà. L’Unione Europea prevede di spendere 270 miliardi di Euro l’anno per  “tutelare il clima”. Queste sono le cifre nei prossimi 40 anni secondo Connie Hedegaard. L’obiettivo sarebbe di ridurre le emissioni di gas serra tra l’80 e il 90 per cento entro il 2050 favorendo la creazione di Smart Cities.


La Smart Grid consiste nell’installazione di una rete capillare di controllo elettronico in grado di monitorare e coordinare la vita nella società. In nome della ‘sicurezza e della sostenibilità’ saranno applicati dei dispositivi di controllo e misurazione negli apparecchi di uso quotidiano (lavatrice, frigo, termosifone, caldaie, lampadine…contatori). Tutte le attività, in luoghi pubblici e privati, saranno inseriti in una estesa rete di sorveglianza. Ogni attività collegata ad un dispositivo elettronico (sensori) sarà identificata e registrata. BIG DATA. Dati su abitudini e attività quotidiani delle persone saranno raccolti, registrati e conservati in una banca dati.


La commissione europea ha lanciato l’iniziativa Smart Cities & Communities European Innovation Partnership (SCC).

Smart Cities & Communities diventa una parte fondamentale del nuovo programma dedicato alla ricerca Horizon 2020. Uno dei principali motori che spinge verso questa evoluzione sono gli obiettivi Europei di eco-sostenibilità “20-20-20”, che entro il 2020 prevedono la riduzione del 20% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990, l’aumento dell’efficienza energetica del 20% e la provenienza del 20% di energia elettrica da fonti rinnovabili.

La rivoluzione arriva poi nelle case di tutti. La case di ognuno deve diventare ‘intelligente e green’. Il convincimento è il seguente: è fondamentale per ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera che diventi una priorità per tutte le persone.

Tutti quindi ‘devono necessariamente diventare responsabili’ nei confronti dell’ambiente, partendo dal nostro piccolo. E cosa significa? La nostra casa deve diventare smart. Per facilitare il passaggio ci sono belle promesse: sarà gestito al meglio comfort, benessere, sicurezza, riduzione costi e consumi. Le valanghe di articoli che pubblicizzano le case smart dicono questo.

C’è un piccolo inconveniente.


Saremo spiati, seguiti, controllati. Sapranno ancora di più dove ci troviamo e con chi siamo. Conosceranno ancora meglio i nostri gusti, le nostre abitudini, le preferenze politiche, i prodotti che ci piacciono e quelli che odiamo. Di noi conoscono tutto ormai. Grazie al cellulare, tablet o pc siamo costantemente filtrati, scannerizzati, analizzati.  Qualsiasi informazione possa essere raccolta dalle nostre abitudini è merce preziosa. Oggi 10 miliardi di computer, smartphone e tablet si scambiano continuamente in tutto il mondo flussi di dati.


L’enorme mole di dati che si raccoglie sui singoli individui permettono alle agenzie di intelligence di compiere un’analisi predittiva dei comportamenti dei singoli, questo anche per ‘individuare i potenziali soggetti pericolosi’.

Un mondo smart è clean e sostenibile? Non lo è.

Saremo (ancora di più) immersi nelle microonde, giorno e notte.

Sono ormai sempre più numerose le prove e le testimonianze, internazionali e nazionali, sui danni prodotti da “elettrosmog”, cioè da campi elettromagnetici (EM) nocivi per la salute umana, prodotti da antenne, cellulari, cordless, Wi-Fi e altri prodotti similari.

Numerosi studi dimostrano che la radiazione da radiofrequenza danneggia l’ambiente, sia la flora che la fauna. E non avremo via di scampo. Nemmeno George Orwell nel suo libro “1984” si era spinto tanto, era più avanzato Huxley nel suo Brave New World. Pare che abbia scritto un copione per il futuro.

La “dittatura dolce” è cominciata. E noi, in nome della CO2 e del Global Warming, l’abbiamo accettata?

https://www.nogeoingegneria.com/     2/4/2017


 

 

 

L’ECOLOGIA ALL’AMERICANA E’ IMPORRE CON RICATTI E VIOLENZA I REQUISITI “GREEN

I parametri “giusti ed ecologici” sono stabiliti da centri di ricerca americani e imposti al mondo dagli organismi Onu, Ocse, Who, e Nato, tutti di rigorosa estrazione americana,

I Paesi che hanno avuto uno sviluppo a due zeri sono criminalizzati, perché non sono abbastanza verdi, secondo le regole rese obbligatorie ai destinatari di queste misure . Lo scopo è quello di bloccare le loro economie, di modificare gli assetti sociali nazionali resuscitando un nuovo colonialismo esercitato anche da Cina, Giappone e Russia.

Ebbene, i Paesi con tassi veloci di sviluppo devono frenarsi nel rispetto dei nuovi limiti ambientali, dopo che l’Occidente ha realizzato senza restrizioni i propri interessi economici inquinando, deforestando, uccidendo, creando colpi di Stato, rivoluzioni colorate, ecc. L’Occidente sta cercando di scaricare i danni ambientali e geopolitici su Paesi che non vogliono accettare queste virate degli organismi Onu, Nato WHO, WEF, BILDERBERG, tutti con sede in USA.


Imporre con ricatti e violenza i requisiti “green” appena cucinati è una guerra geopolitica travestita da motivi umanitari, giusti, lacrimevoli, green-con-le-treccine. L’ambiente viene propagandato da anni su morfologie immaginarie costruite a tavolino da organizzatissime agenzie di comunicazione. La nuova svolta comunicativa di queste strutture disinformative? La svolta elettrica sui trasporti.


Tale virata non evidenzia che il materiale per l’accumulazione dell’energia viene estratto da bambini a mani nude in Africa e che l’energia per le batterie e l’uso domestico è garantita da fonti petrolifere, gassose, nucleari e dal fossile!

Ma questo aspetto risulta essere marginale se non addirittura sistematicamente nascosto o minimizzato dall’informazione di rete, dai giornali, dalle compagnie televisive perché il progetto “verde” deve andare avanti ad ogni costo!

Se le fonti di energia si riducono o si chiudono? Poco male. Si procede al progressivo saccheggio degli ultimi averi guadagnati dalle popolazioni mondiali con fatica. In cambio, a ciascuno viene assegnato un sussidio minimo di cittadinanza il cui importo totale costa meno del valore complessivo delle risorse finanziarie e immobiliari razziate, spacciandole per libertà economica.


Il risultato? La diffusione di un pauperismo planetario predicato da “maîtres à penser” come Harari, Attali, Schwab, Zuckerberg, dall’ONU, il WHO, l’Aspen Institute, l’Ispi, Limes, le università private finanziate degli USA e altri che decantano i pregi del nuovo umanoide appiattito in un eterno presente e divoratore di universi artificiali venduti da santoni come Zuckerberg, Apple, ELON MUSK e simili.


Te lo do io l’ambiente!

https://www.lapekoranera.it/    20/8/2022

 

 

 

 

LOCKDOWN ENERGETICO CAVALLO DI TROIA DEL GREAT RESET

L’Unione Europea lo ha già annunciato, il prossimo inverno potrebbero esserci dei lockdown energetici. Che si tratti di cali di corrente o di interruzioni programmate, la società occidentale fortemente energivora non è pronta.

Per il giurista e professore Ugo Mattei si tratta dell’ennesimo tassello che compone il Great Reset, un piano delle élite politico-finanziarie per azzerare la società e ricostruirne una nuova basata su transumanesimo e quarta rivoluzione industriale.

Da questa situazione si può però sperare in una rinascita positiva costruendo da subito delle reti solidali per un giorno istituire delle istituzioni veramente democratiche.


Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

Nessuna emergenza climatica: 1100 scienziati contro la narrazione catastrofista

Questa notizia non la troverete nel mainstream perché essa è proibita dai padroni del medesimo: oltre 1.100 scienziati del clima di tutto il mondo, guidati  dal premio Nobel per la fisica  Ivar Giaever hanno firmato un documento in cui viene decostruita la pseudo emergenza climatica e si afferma che la scienza è degenerata in una discussione basata su credenze, e su modelli astratti non su solide evidenze.

Insisto sulla questione climatica perché sono convinto che sarà essa a diventare la narrazione centrale dell’oligarchia permettendo di rendere accettabili  e anzi  virtuosi tutti i sacrifici e gli scassi sociali. l’impoverimento e la carenza che sono invece parte di una funesta “visione” portata vanti dal capitalismo finanziario.

Cominciano perciò col dire che 1100 scienziati e ricercatori  del settore sono un numero enorme vista la difficoltà nel mondo accademico di raccogliere sovvenzioni per qualsiasi ricerca sul clima che si discosti dall’ortodossia politica: siamo di fronte alle stesse cose denunciate durante la pandemia, anche se ovviamente più limitate perché a nessuno viene imposto un  vaccino contro il riscaldamento globale, tuttavia  l’intreccio fra università, riviste di settore, investimenti privati  di fatto privilegia o spinge una tesi sulle altre a causa della sua convenienza economico – politica…….


Continua la lettura QUI

 

 

 

 

OCTE: PARERE SULL’AGENDA CLIMATICA E IL CULTO DELLE PALE EOLICHE

L’OCTE – Osservatorio contro la Transizione Ecologica – ha pubblicato un nuovo documento dal titolo: “Parere sull’agenda climatica e il culto delle pale eoliche“, volto a mettere in guardia dall’allarmismo climatico odierno, strumentale all’adozione di nuovi “strumenti restrittivi di diritti e libertà fondamentali” da parte del potere.

Come scrive l’Osservatorio:

La strumentalizzazione a fini di politici di evidenze scientifiche incerte non costituisce una novità, come l’affaire COVID ha posto sotto gli occhi di tutti e come ora traspare dalle ulteriori emergenze pianificate e messe in atto da organizzazioni e governi liberisti, globalisti e transumanisti.

Ed esempi di questo tipo in chiave climatica li abbiamo visti sia con le “ordinanze sindacali adottate in alcune città italiane finalizzate alla riduzione del consumo di acqua potabile” motivate da un’emergenza idrica che probabilmente mai è esistita veramente, sia con le pale eoliche che:

Cresciute come funghi sull’intero territorio nazionale, e salutate con entusiasmo dai fautori della sostenibilità e della cosiddetta transizione ecologica, le pale eoliche stuprano il paesaggio tutelato dalla Costituzione, alterano la morfologia del territorio, producono infrasuoni in grado di arrecare danni alla salute umana anche a distanze considerevoli, sottraggono risorse allo Stato e quindi ai cittadini e minacciano direttamente la sopravvivenza della fauna selvatica.

Partendo da questi presupposti, nel suo parere l’OCTE pone una alcune domande e fa una serie di considerazioni, concentrandosi in particolare sull’efficienza di questa tecnologia e sulle difficoltà effettive che ne riguardano l’utilizzo. In particolare:

il Paese che ha puntato di più sull’energia eolica, ossia la Germania, nonostante investimenti massicci e ingenti sussidi statali, riesce a produrre, grazie a essa, non più del 5% del suo fabbisogno elettrico. Proiezioni disponibili per l’Italia indicano che la sostituzione con l’eolico del 50% della produzione elettrica nazionale imporrebbe l’installazione di circa 80.000 turbine, con una media di 1 turbina ogni 4 kmq2, Alpi comprese.

In base a quanto esposto nel parere, l’OCTE:

chiede alla comunità scientifica e accademica italiana di recuperare il ruolo tradizionale della scienza, al fine di favorire il benessere della società;


sollecita i cittadini a riconsiderare i toni apocalittici della narrazione dominante in merito al presunto riscaldamento globale di origine antropica, esaminando criticamente i costi derivanti dai diktat imposti, sotto forma di pretesa transizione ecologica;


invita il Parlamento e il Governo a disciplinare questa materia sulla base di solide analisi scientifiche, assicurando in ogni caso il primato delle esigenze di interesse generale sugli interessi privati.

Il parere dell’OCTE: scarica il PDF QUI

https://www.ecsel.org/octe/

https://comedonchisciotte.org/   10/10/2022

 

 

 

 

LA CO2 COME CAPRO ESPIATORIO E LA VIA VERSO UN ‘MONDO NUOVO’

Normalmente consideriamo inquinanti delle sostanze che contaminano e rendono sporco o pericoloso l’ambiente. Il numero di sostanze inquinanti prodotte dall’uomo ed immesse nell’ambiente è astronomico.

Le sei sostanze inquinanti più pericolose al mondo sono secondo la Green Cross, il cromo esavalente, il piombo, il mercurio, i radionuclidi, i pesticidi, il cadmio. Ma da un po’ di anni si parla praticamente di un inquinante soltanto: la anidride carbonica (CO2) rilasciata dall’uomo….

 

Continua la lettura scaricando il PDF:

la-co2-come-capro-espiatorio-e-la-via-verso-un-mondo-nuovo


 

 

 

 

DE-POPOLAZIONE E AMBIENTE INQUINATO: UN PROGETTO DIABOLICO.

Altro che difesa del clima….

Vedi e ascolta:

depopolazione-e-ambiente-inquinato


 

 

allarga l'immagine

 

 

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

 

 

Tanti interventi e riflessioni fatte dai rappresentanti delle Liste Antisistema, che si sono presentate alle elezioni, li trovate nei sei GLR-NOTIZIE-VOTO,  QUI.

Pur se sconfitti, le loro analisi rimangono preziosissime per continuare la Resistenza.

 

 

Ultimi articoli che vi raccomandiamo di leggere e rileggere:

Pericolo vaccino (37). Un'arma biologica contro di noi?

GLR-NOTIZIE  107 - 7/10/2022

Una guerra nella guerra (3). Una guerra contro te e me.

Il fascismo? C’è già da due anni.

GLR-NOTIZIE-FLASH  47 – 30/9/2022

Ex-italia: nulla di buono all’orizzonte…

GLR-NOTIZIE-FLASH  46 - 27/9/2022

Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (26). Un’Agenda che incombe.

GLR-CONSIDERAZIONI 37. Noi, bacati e servili.

La regina del panfilo

GLR-CONSIDERAZIONI  36.  La tenaglia

 

 

Il sito di La PekoraNera riporta un prezioso elenco continuamente aggiornato di notizie su malori e morte improvvise, assolutamente in continuo aumento. I giornali citati nell’elenco quasi mai creano una correlazione tra vaccinazione e malori o morti improvvise.

Ma sappiamo ( o dovremmo sapere) che siamo sotto un regime sanitario, quindi… Comunque a voi leggere, sapere  e riflettere.

LEGGERE QUI

 

Raccolta di sospetti eventi avversi da “vaccini anti Covid-19”, in ordine cronologico, provenienti dalla stampa italiana e internazionale. Inseriti così come pubblicati in origine, anche in lingua originale non tradotta. Lista aggiornata continuamente.

Vedi QUI

 

Tante notizie sui danni delle mascherine, dei tamponi e degli pseudo-vaccini QUI

 

Leggi “GLR-NOTIZIE” e “ GLR-NOTIZIE FLASH” precedenti QUI

 

 

INFORMAZIONI DI RESISTENZA

QUI

 

SENTI IL DOVERE DI DIFFONDERE QUESTE NOTIZIE

 

 


Calendario eventi
ottobre 2022
L M M G V S D
 12
3456789
10111213141516
17181920212223
24252627282930
31EC
Cerca nel Sito
Newsletter
In carica...In carica...


Feed Articoli