Siamo un popolo scordarello, molto scordarello  (rileggi QUI). Ma siamo anche un popolo ignorantello, molto ignorantello. Un popolo che nel suo insieme ( con eccezioni, certo) IGNORA la sua storia, la sua situazione di subalternità agli USA e, soprattutto, all’inghilterra fin dall’800 e in modo totale dal 1945.

Un popolo ignorantello che non studia, che non legge ( siamo tra il 24 e il 28 posto nel mondo nella classifica dei paesi dove si legge di più) e che quindi poi beve a catinelle la propaganda governativa, di regime che il mainstream ammansisce su virus, vaccini, clima, emergenze, energia, guerra e su elisabetta regina. E il covidiota trionfa!

Un popolo ignorantello e  scordarello che ignora che l’italia ha una palla di ferro al piede ( soprattutto a partire dal 1945) che si chiama intrusione continua dell’inghilterra nella sua politica, nella sua economia, nella sua sovranità. Se non ignorasse, il popolo ignorantello, allora vedrebbe elisabetta regina in ben altro modo e rifiuterebbe le ignobili melensaggini televisive su costei.

Se non fosse così ignorantello ( e pure orgoglioso di esserlo) forse scoprirebbe cosa c’è dietro il delitto Matteotti (1924), dietro il delitto Mattei (1962), dietro la scomparsa misteriosa del giornalista Mauro De Mauro (1970), probabilmente dietro l’assassinio di Pasolini (1975), dietro il delitto Moro (1978), dietro bombe e stragi, dietro il Grande Reset in corso, dietro draghi e dietro  tanti altri casi tragici della nostra tormentata storia dal 1945, che avremmo il dovere morale e civico di conoscere, visto che viviamo in questo nostro disgraziato paese.

E non avrebbe timore di essere chiamato “dietrologo” o complottista o cospirazionista da stupidi giornalisti o opinionisti di regime asserviti. E si ricorderebbe quanto aveva avuto ragione Cassandra ( prima “complottista” della storia) nell’avvertire, non ascoltata e dileggiata dai troiani, che il Cavallo degli Achei nascondeva la distruzione di Troia.

Se non fosse un popolo così ignorantello scoprirebbe cosa c’è dietro un panfilo a Civitavecchia nel 1992 con la sua regina, cosa c’è dietro la devastazione economica del nostro paese, con la palla di ferro al piede, e scoprirebbe che ciò che sta accadendo economicamente e politicamente oggi, in questi giorni, è solo l’ultimo momentaneo atto di un percorso di depredazione del nostro stato cominciato da quel panfilo di elisabetta regina ( vediamo se ce la facciamo a leggere QUI superando la pigrizia).

Avremmo il sacrosanto dovere di sapere, conoscere, studiare per la nostra dignità, per i nostri figli, per i nostri nipoti e bis-nipoti, per potergli spiegare che purtroppo sono nati in un paese a sovranità limitatissima, quasi nulla e quindi educarli a regolarsi di conseguenza. Meglio stendere un velo pietoso su cosa la stragrande maggioranza delle famiglie ha invece passato e passa a figli, nipoti, bis-nipoti e bis-bis-nipoti…

Se non fosse così ignorantello il popolo studierebbe e vorrebbe capire chi è stata veramente elisabetta, cosa sono veramente l’inghilterra, gli USA, la NATO, i nostri “cari amici-alleati”. Capirebbe e conoscerebbe  l’ombra della mano inglese in complotti, ricatti e manipolazioni che hanno segnato e segnano la nostra tragica storia. E forse si deciderebbe a studiare testi preziosi pubblicati in questi anni ( come questo che vi super-raccomandiamo: vedi QUI ).

E capirebbe meglio il perchè dell’ultimo orrendo regalo al mondo e all’italia di elisabetta regina: la nuova premier liz truss.

Vedete un po’ che potete ( e volete) fare. GLR

 

 

Panfilo Britannia

 

SI E’ SPENTA L’AFFAMATRICE DI POPOLI E PROPRIETARIA DEL BRITANNIA

La caratteristica principale della propaganda è quella di essere somministrata alla popolazione per blocchi di argomenti, lanciati a ripetizione in infinite varianti, come faceva la pubblicità di un noto aperitivo, il cui nome veniva martellato decine di volte in pochi minuti.

Con questo sistema ci siamo sorbiti la psychotreccina, la psychopandemia, la psychovairola (vaiolo della scimmia), la psychoucraina, la psychoecologia. Adesso veniamo affogati nella psychowindsor.

Amici e nemici sono accomunati nella giaculatoria rievocativa debitamente pastorizzata, infarcita di filmatini ed immagini in bianco e nero della sovrana eterna. Saremo investiti da una viscosa melassa mediatica alla quale possiamo opporci solo chiudendo tivù ed accesso alla rete per un certo tempo.

Va seguito il metodo della resistenza passiva adottata dal Mahatma, e con ampio successo. Esercitare lo sciopero bianco. Rallentare, diluire, temporeggiare …

Questo improvvido profluvio di notizie pastorizzate per suscitare la lacrimuccia, tramite servizi televisivi e giornali scandalistici, ha il compito di nascondere questioni di importanza superiore.


La gente deve essere distratta dal fatto che la trapassata è stata la proprietaria del panfilo Britannia, che attraccava nella rada di Civitavecchia il 2 giugno del 1992.

Quindi ha dato esplicita autorizzazione al suo utilizzo, debitamente notiziata dai servizi MI5 e MI6, soprattutto dal Secret Intelligence Service (SIS) collegato con l’ambasciata inglese vicino a Porta Pia a Roma: sede fatta saltare in aria il 31 ottobre 1946 dall’organizzazione paramilitare sionista Irgun Zvai Leumi, che ne rivendicava l’azione.


E’ un fatto noto che il popolo non abbia buona memoria, né la cultura necessaria a ricordare che l’Inghilterra è ancora oggi il nostro nemico mortale, che tenta ripetutamente di azzopparci assassinando imprenditori, politici ed intellettuali artefici di una via autonoma.

La linea strategica che guida questo lento massacro? Una frase del beneamato Churchill ce lo spiega: “chi controlla l’Italia controlla il Mediterraneo”.

Non dimentichiamo che il ridetto Churchill chiese alla camera dei Comuni l’autorizzazione di prolungare i bombardamenti aerei in Italia, e per creare altri milioni di morti. L’odio viscerale degli inglesi si è manifestato tempo dopo e con profondo livore contro i nostri connazionali, quando qualche decennio fa l’Italia vinceva contro la nazionale inglese. I giornali dell’epoca scrissero ignobilmente: “La vittoria di trecentomila camerieri”. Sempre gli inglesi sono stati gli unici a non accettare i recenti verdetti dei vertici sportivi intentando una causa legale. Si tratta di un popolo che è incapace di perdere, ma chiede che gli sconfitti accettino in silenzio la loro sottomissione.

Abbiamo ancora aperta una questione, e senza una risposta decente: perché fu usato il panfilo Britannia di esclusiva proprietà della corona? Perché i presenti sul naviglio non sono scesi a terra? Paura di attentati? Oppure lo scopo era quello di mettere sotto pressione psicologica gli italiani, rudemente convocati su un’area controllata dai banchieri anglosassoni?


Perché utilizzare un mezzo navale della corona? Forse perché la corona regna sul serio e governa pure, direttamente e brutalmente. Il battello era quindi il segnale “qui comandiamo noi!”


Pochi ne sono coscienti, ma tutto quello che facciamo, pensando di essere furbi, navigati, cinici, tosti, smaliziati, risponde a percorsi simbolici millenari. Basta prendersi la briga, talvolta faticosa, di leggerli.

La fotografia dove appare la regina ed il duca di Kent ( vedi sotto) è un segnale di alta potenza, per coloro che sono in grado di capirlo. In forza del suo ruolo di capo assoluto della massoneria mondiale, il duca di Kent ( ora Carlo III) ha commissariato la Casata Windsor. Lo ha fatto capire senza dire nulla e stando in piedi sul balcone.

Nulla può la ricchissima casata anglosassone contro il sinedrio massonico capeggiato dal ridetto duca. Deve solo obbedire. Se ne deduce che la casata è commissariata e sotto stretta osservazione. Perché? Forse è in corso un violentissimo scontro sotterraneo fra fazioni mondiali? Meglio parlare di calcio, di tv a pagamento e di un oceano di informazioni irrilevanti.


Il battello regale è un topos che afferma il predominio secolare degli inglesi sul mare: voi siete stati convocati in un luogo che noi controlliamo, manifestando il loro potere costruito sulla talassocrazia. Il battello poteva provenire da una flotta civile o, diversamente, essere un natante militare. Invece no.

Il battello doveva essere quello posseduto dalla casata Windsor, come a dire che è l’Inghilterra, come un unicum sotto la monarchia, a decidere i destini dei Paesi occupati e da razziare metodicamente, anche con il ricorso alla forza: come poi è accaduto con la serie infame di attentati terroristici nella Penisola ai danni di tutti coloro che hanno tentato di dare all’Italia una propria via allo sviluppo economico e sociale.


La casata Windsor è stata rappresentata dalla passata regnante con mano dura e spietata, specialmente danneggiando il nostro martoriato Paese. Tutto questo non va dimenticato né occultato ipocritamente dalla prevedibile melassa ipnotica e pastorizzata che colpirà la popolazione italica, come al solito propensa alla lacrimuccia deamicisiana, e mai al recupero di dignità per costruire una propria via alla autodeterminazione.

Pekoranera, 9/9/2022

 

 

elisabetta II e il duca di Kent, ora carlo III

 

 

FINE DI UN’EPOCA CHE HA CAMBIATO TUTTO TRANNE LA MONARCHIA. MORTA LA REGINA CHE FU ‘SPONSOR’ DELLE PRIVATIZZAZIONI ITALIANE

Da qualsiasi punto la si voglia vedere, con la scomparsa della regina Elisabetta II si chiude un’epoca. Il suo regno ha attraversato due secoli. La Regina ha conosciuto Winston Churchill, innumerevoli premier, capi di Stato e ben 5 Papi. Quando è salita al trono c’erano Truman, Stalin, Churchill, Adenauer, Mao, e De Gasperi.

LA REGINA ELISABETTA SIMBOLO DELLA TRADIZIONE

Ieri sera la nota di Buckingham Palace recitava: “Sua Maesta’ e’ morta serenamente a Balmoral”. Nel Regno Unito e in tutto il Commonwealth la monarchia più che un riferimento politico è un simbolo della tradizione. E sappiamo a quanto siano legati i britannici alle tradizioni. Quindi il cordoglio di oggi per gli anglosassoni è profondo e sincero.

Diverso è cercare di spiegare i tre giorni di lutto nazionale del Brasile indetti dal presidente Jair Bolsonaro come “messaggio di condoglianze”. Cosa il Brasile abbia a che fare con la Regina Elisabetta II è da chiarire, ma di certo il Brasile con la monarchia ha molto a che fare. La sua storia è infatti quella di una Colonia del regno portoghese poi elevata a territorio membro del Regno Unito portoghese. Una storia di sfruttamento e impoverimento comune a tutti i Paesi vittime dell’espansionismo coloniale.

UN’EPOCA LUNGA 7 DECENNI

Certamente la figura della Regina Elisabetta II è stata particolarmente significativa perché è riuscita nei sette decenni del suo regno a proteggere la sua monarchia dai cambiamenti della cultura nel mondo. Un’abilità che le va riconosciuta. Di certo in questo è stata anche aiutata dall’indole degli inglesi che hanno saputo accogliere ad esempio  la rivoluzione del costume con la prima minigonna nel 1963 a King’s Road a Londra, ma non sono mai riusciti ad accettare un referendum per l’abolizione della monarchia come avvenuto in Italia.

La morte della regina Elisabetta “è uno shock per la nazione e per tutto il mondo” ha commentato la premier britannica Liz Truss che ha parlato alla nazione da Downing Street. La Truss è stata l’ultimo premier di una lunga serie ad essere ricevuto dalla regina. Nel Regno Unito da oggi partono i dieci giorni di lutto nazionale e il protocollo seguirà con l’insediamento del nuovo Re, Carlo III.

1992, LA REGINA ELISABETTA SPONSORIZZA COL BRITANNIA LA SVENDITA DELL’ITALIA

Difficilmente in queste settimane sentirete ricordare i diversi episodi controversi del regno di Elisabetta II. Noi vogliamo però ricordarne almeno uno particolarmente significativo per il nostro Paese, quello legato al panfilo reale Britannia. La nave fu varata il 16 aprile 1953, ed entrò in servizio l’11 gennaio 1954, a cavallo della salita al trono della Regina.

Il Britannia, durante la sua vita operativa, è stato spesso utilizzato per il trasporto non solo dei membri della Famiglia Reale, ma anche di importanti personalità straniere.


Infatti il 2 giugno del 1992 Elisabetta II presta il suo grande panfilo ad un ignoto gruppo chiamato British Invisibles, appunto gli Invisibili, per l’organizzazione di un seminario sulle privatizzazioni in Italia, a cui presero parte importanti manager ed economisti. Massima riservatezza e macchine fotografiche vietate, come insegna la tradizione dei vertici del club Bilderberg voluto da David Rockfeller. Quando le discussioni avvengono su temi che possono segnare i destini di nazioni e popoli, le porte sono sempre chiuse.


SUL BRITANNIA DELLA REGINA UN GIOVANE MARIO DRAGHI SPIEGAVA PERCHÈ SVENDERE L’ITALIA

Ed infatti successe anche in quella “crociera” misteriosa. A distanza di parecchi anni, di quell’evento che indicò la via scelta dal gotha della finanza per l’Italia, molto è stato ricostruito.

L’incontro avvenne in acque italiane. La nave attraccò al porto di Civitavecchia facendo poi rotta lungo la costa dell’Argentario. Alla riunione parteciparono, oltre ad alcuni banchieri del Regno Unito, anche un gruppo di manager ed economisti italiani: Herman van der Wyck, presidente Banca Warburg; Lorenzo Pallesi, presidente INA Assitalia; Jeremy Seddon, direttore esecutivo Barclays de Zoete Wedd; Innocenzo Cipolletta, direttore generale di Confindustria; Giovanni Bazoli, presidente Banca Antonveneta; Gabriele Cagliari, presidente Eni; Luigi Spaventa; Romano Prodi. Intervenne anche un giovane Mario Draghi allora Direttore Generale del Ministero del Tesoro che fece un discorso discorso sull’inevitabilità delle privatizzazioni in Italia.

Lo Stato tramite l’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) controllava treni, aerei e autostrade per intero, idem per acqua, elettricità e gas, l’ 80% del sistema bancario, l’intera telefonia, la Rai, porzioni consistenti della siderurgia e della chimica. I settori di partecipazione erano praterie sconfinate: assicurazioni, meccanica ed elettromeccanica, settore alimentare, impiantistica, fibre, vetro, pubblicità, supermercati, alberghi, agenzie di viaggio. Impiegava il 16% della forza lavoro nel Paese.


Gli anglosassoni con sponsor la Regina “dettarono” le istruzioni su come “vendere” l’Italia, ossia su come obbligatoriamente privatizzare le industrie tricolore.


Il resto è storia e dopo 30 anni i risultati della visione espressa sotto la Union Jack, la bandiera inglese, sono sotto gli occhi di tutti. Anche questo ha significato per noi italiani l’epoca della Regina Elisabetta II.

 

Vedi e ascolta QUI

 

 

 

L’ANGLOSFERA E LA CORONA

“Britannia rules the waves”. La Gran Bretagna domina le onde, si affermava, si faceva, si cantava. Ed erano i secoli in cui la potenza marinara sottomise, colonizzò e sfruttò gran parte del mondo. Poi troppe guerre, nemici, spese, i conti non tornavano più e quei pezzi di terra si ripresero la libertà.

Apparve un succedaneo, gli USA, ma capirono presto che senza il know how secolare dei cugini, soprattutto senza l’MI6, quello di James Bond, prendersi il mondo sarebbe rimasto un sogno.. E vennero, in rapida successione, l’UKUSA, trattato segreto del 1946 tra i paesi anglofoni, la NATO ad anglo-egemonia, la Brexit e ora l’AUKUS, riedizione militare dell’UKUSA dedicata allo spionaggio, tanto da chiamarsi anche Five Eyes, I Cinque Occhi.

Ne rivelò la pervasività globale Edward Snowden. Gradualmente si verificò uno spostamento dell’asse dell’anglosfera dalla Casa Bianca a Buckingham Palace. Che ospita ancora il capo di Stato di tutti i cinque paesi. L’attivismo di Londra, politico e militare, in Ucraina, Scandinavia, Baltico, spazio indopacifico, mostra che molte onde sono tornate sotto la chiglia britannica. E noi, e l’Europa?

 

Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

DRAGHI: IL CURRICULUM DI UN PRIVATIZZATORE

Mario Draghi è pronto a diventare il nuovo Primo Ministro italiano. Salvatore della patria, alto profilo, un tecnico al di sopra della politica. Con queste solenni parole il Presidente della Repubblica e la stampa mainstream hanno presentato l’arrivo di Draghi a Palazzo Chigi. Ma chi è davvero Mario Draghi, l’uomo che dovrebbe traghettare l’Italia nel prossimo futuro?

Draghi e il Britannia: l’inizio delle privatizzazioni

Economista e accademico, la carriera di Draghi è iniziata a metà degli anni’80 durante l’ultima fase della I Repubblica. Da allora la sua ascesa è stata segnata da passaggi repentini tra incarichi pubblici e privati, ruoli di rilievo nelle istituzioni statali e in enti sovranazionali.

Prima diventa consigliere del Ministero del Tesoro nel Governo Craxi per poi entrare nella Banca Mondiale come Direttore esecutivo fino al 1990. Sono però gli anni ’90 il periodo dove la storia italiana risente maggiormente dell’influenza di Draghi.


Come Direttore Generale del Ministero del Tesoro dal 1991 al 2001, Draghi è stato infatti uno dei principali artefici della stagione delle privatizzazioni dei grandi asset strategici italiani. Un periodo inaugurato con un discorso pronunciato dallo stesso Draghi sul panfilo Britannia nel 1992, alla presenza dei principali rappresentanti delle istituzioni finanziarie mondiali.


Poiché le privatizzazioni sono così cruciali nello sforzo riformatore del Paese, i mercati le vedono come il test di credibilità del nostro sforzo di consolidamento fiscale. E i mercati sono pronti a ricompensare l’Italia come hanno fatto in altre occasioni.


Questo uno dei tanti passaggi del discorso di Draghi sul Britannia a cui fece seguito la privatizzazione dell’IRI, di Autostrade, della Banca Commerciale italiana, del Credito italiano, dell’IMI, della STET di AGIP, di parte dell’ENEL e di ENI e molte altre aziende prima in mano pubblica. Una stagione che è coincisa con il declino italiano e ha portato ad una conseguente perdita progressiva di sovranità politica ed economica.


Da Goldman Sachs alla lettera a Berlusconi

Terminate le privatizzazioni, finisce anche l’incarico di Draghi al Ministero del Tesoro. L’economista entra così nella banca d’affari americana Goldman Sachs fino al 2005. La porta scorrevole tra pubblico e privato continua però ad aprirsi e con nonchalance Draghi dopo Goldman Sachs diventa Governatore della Banca d’Italia. In questo ruolo esercita pressioni sui Governi italiani per tagliare la spesa pubblica, ridurre l’inflazione e riformare il mercato del lavoro.

Infine Draghi viene nominato Presidente della BCE nel 2011 e si distingue subito per la lettera cofirmata insieme al Presidente uscente Jean Claude Trichet e indirizzata all’allora Governo Berlusconi.

E’ necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala. C’è anche l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d’impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione.

Il Governo Berlusconi rifiutò di applicare queste proposte e sappiamo poi com’è andata a finire. Quello di Draghi è quindi un profilo decisamente controverso ed è curiosa la definizione riservatagli dall’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. “Un vile affarista e liquidatore dell’industria pubblica italiana”. Parole che pesano e devono far riflettere prima di affidare il destino dell’Italia a questo personaggio ( vedi video sotto).

https://www.byoblu.com,   3/2/2021

 

 

 

Mario Draghi? Un vile affarista, parola di Francesco Cossiga

Mario Draghi è un vile affarista e guai ad averlo come presidente del consiglio.

A dirlo è Francesco Cossiga a Luca Giurato a Striscia la Notizia, un po’ di anni fa.

 

 

Vedi e ascolta QUI

 

 

 


 

 

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE

 

 

 

Ultimi articoli che vi raccomandiamo di leggere e rileggere:

Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (26). Un’Agenda che incombe.

Elogio ai non vaccinati

GLR-CONSIDERAZIONI 37. Noi, bacati e servili.

POTERI SPECIALI. E vai!!

GLR-CONSIDERAZIONI  36.  La tenaglia

Ma allora perchè?

Tirannia prossima ventura.

Verso la dittatura digitale (12). Internet dei Corpi, il fine del Grande Reset.

Verso la dittatura digitale (10). Schiavi digitali.

Il Grande Reset. La Grande Risistemazione  (25). La Bestia.

La strada verso l’inferno

Terza guerra mondiale e Grande Reset

GLR-CONSIDERAZIONI 34. Dalla deterrenza nucleare a quella biologica.

 

Il sito di La PekoraNera riporta un prezioso elenco continuamente aggiornato di notizie su malori e morte improvvise, assolutamente in continuo aumento. I giornali citati nell’elenco quasi mai creano una correlazione tra vaccinazione e malori o morti improvvise.

Ma sappiamo ( o dovremmo sapere) che siamo sotto un regime sanitario, quindi… Comunque a voi leggere, sapere  e riflettere.

LEGGERE QUI

 

Raccolta di sospetti eventi avversi da “vaccini anti Covid-19”, in ordine cronologico, provenienti dalla stampa italiana e internazionale. Inseriti così come pubblicati in origine, anche in lingua originale non tradotta. Lista aggiornata continuamente.

Vedi QUI

 

Tante notizie sui danni delle mascherine, dei tamponi e degli pseudo-vaccini QUI

 

Leggi “GLR-NOTIZIE” e “ GLR-NOTIZIE FLASH” precedenti QUI

 


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