Articoli marcati con tag ‘Mazzini’

Il 20 febbraio del 1861 muore a Torino dopo una breve malattia GUSTAVO MODENA (58 anni)  attore teatrale, Patriota risorgimentale e difensore della Repubblica Romana del 1849.

Modena nacque a Venezia nella famiglia di un sarto e di un’attrice e iniziò a recitare molto presto sotto la guida del padre. Si laureò in giurisprudenza a Bologna nel 1821 ma decise di rinunciare all’avvocatura per dedicarsi completamente all’attività di attore teatrale, debuttando in teatro nel 1824. Ma la passione per l’arte drammatica venne presto intesa da Modena come forma di militanza civile e patriottica.

Intanto partecipò ai moti carbonari del 1821 in Piemonte rimanendo gravemente ferito negli scontri con la polizia. Maturato ormai un forte sentimento patriottico aderì alla Giovine Italia di MAZZINI ( con il nome di battaglia Michele di Lando) e partecipò ai moti risorgimentali del 1831. Fu un attivo emissario tra Francia e Italia e, come risulta dalle lettere di Mazzini, cercò di coniugare l’attività cospirativa con la ricerca di fonti di sostentamento dell’attività stessa. Mazzini, inoltre, dimostrò sempre di apprezzare la bontà e generosità d’animo di Modena. Leggi il resto di questo articolo »

Il 13 febbraio del 1876 muore a Roma dopo una breve malattia  MAURIZIO QUADRIO (76 anni) giornalista, insegnante, Patriota Risorgimentale, segretario del Triumvirato e difensore della Repubblica Romana del 1849.

Quadrio nacque a Chiavenna (Sondrio) in una famiglia benestante di un medico, terzo di sette fratelli, e rimase orfano della madre fin dall’età di 14 anni. Mostrò da subito un carattere molto deciso e ribelle fuggendo dai vari istituti a cui venne affidato. Nel 1817 morì il padre e dal 1819 frequentò l’Università di Pisa nella facoltà giuridica dove incontrò una realtà ricca di fermenti ideali che fecero fiorire in lui una profonda passione liberale e patriottica che non abbandonò mai: aderì, infatti, all’associazione segreta carbonara I Federati. Leggi il resto di questo articolo »

 

Ernesto Rossi 1897- 1967

Ernesto Rossi, del quale quest’anno si celebrano i cinquant’anni dalla morte (9 febbraio 1967), era stato volontario non ancora diciannovenne nella prima guerra mondiale e, nato a Caserta, vicino Napoli, era arrivato a Firenze dove in quel momento insegnava lo storico GAETANO SALVEMINI.

L’incontro con lui fu per il giovane casertano decisivo di fronte al dibattito violento che allora si scatenò tra i sostenitori della neutralità dell’Italia e quelli dell’intervento nella prima guerra mondiale. Insegnante di matematica nelle scuole italiane, fu arrestato nel 1930, mentre faceva lezione, e condannato dal Tribunale Speciale Fascista a venti anni di cui nove furono scontati in carcere e quattro al confino di Ventotene. Leggi il resto di questo articolo »

…   “Non è già un teorema di economia politica o una tesi filosofica, quale che ne sia in definitiva  l’efficacia chiarificatrice, ciò che spinge gli uomini a combattere, a sacrificarsi e, se è necessario, a morire per un ideale, ma un impulso morale. Leggi il resto di questo articolo »

Il 26 dicembre 1954 muore a Firenze dopo una lunga malattia AMELIA PINCHERLE ROSSELLI (84 anni) scrittrice, Antifascista, Azionista e madre di ALDO, CARLO e NELLO ROSSELLI.

Amelia nacque a Venezia da una famiglia dell’alta borghesia ebraica, ultima di cinque figli (era sorella di Carlo Pincherle padre dello  scrittore Alberto Pincherle noto come Moravia). La famiglia aveva forti tradizioni risorgimentali: nelle sue Memorie, scritte tra il 1931 e il 1946, Amelia mise in luce i cardini attorno ai quali ruotò la sua infanzia e che tanto influenzarono la sua vita di donna: la fascinazione per i moti del ’49 veneziano e per il senso del dovere mazziniano che permeò quella generazione, la leva di un altruismo spinto all’eccesso, la tendenza alla solitudine e l’acuta osservazione dell’ambiente circostante in chiave teatrale. Leggi il resto di questo articolo »

L’ 8 dicembre 1981 muore a Roma dopo una lunga malattia FERRUCCIO PARRI (91 anni, nome di battaglia Maurizio), insegnante, politico, giornalista, Azionista, Antifascista, capo della Resistenza italiana e presidente dell’unico governo fondato sulla Resistenza nel 1945.

Parri nasce a Pinerolo (TO) da una famiglia di origini marchigiane, quarto di cinque figli. Il padre, insegnante di letteratura italiana e fervente mazziniano, spinse la famiglia a spostarsi frequentemente a causa del suo lavoro scolastico. Dopo aver completato gli studi liceali, Parri si iscrisse nell’autunno del 1908 alla facoltà di lettere dell’Università di Torino, scegliendo l’indirizzo storico-geografico.

Da studente divenne un appassionato lettore delle molteplici riviste fiorentine, in particolare de La Voce di Giuseppe Prezzolini (1882- 1982), che arricchì la sua educazione mazziniana ricevuta in famiglia e che gli indicò il compito che le nuove generazioni dovevano fare proprio, ovvero battersi per una riforma etica della politica e promuovere l’educazione civile del popolo italiano. Leggi il resto di questo articolo »

Monumento ai Martiri di Belfiore, Mantova

Il 7 dicembre 1852 nella valletta di Belfiore, località all’entrata occidentale di Mantova, vennero impiccati dagli austriaci il sacerdote ENRICO TAZZOLI (40 anni), il medico mantovano CARLO POMA (29 anni), il pittore ritrattista GIOVANNI ZAMBELLI ( 28 anni) ed altri due patrioti veneziani ANGELO SCARSELLINI ( 29 anni) e BERNARDO  DE CANAL (28 anni).

Tra il novembre 1851 e il luglio 1855 undici patrioti italiani furono giustiziati nella valletta di Belfiore. Di questi, nove appartenevano a comitati rivoluzionari di ispirazione mazziniana formatisi nel Lombardo-Veneto a partire dal 1850.

Il Comitato più importante fu quello mantovano le cui basi vennero poste in una riunione del 2 novembre 1850 e che ruotava intorno alla figura di don Enrico Tazzoli, sacerdote di orientamento mazziniano che teneva contatti con le cellule rivoluzionarie di Verona, Brescia, Venezia, Milano e Padova. Leggi il resto di questo articolo »

Il 3 dicembre del 1944 muore fucilato a Centallo (Cuneo) ad opera delle Brigate Nere DUCCIO GALIMBERTI (Tancredi Galimberti detto Duccio, 38 anni)  avvocato, Antifascista, Azionista e capo partigiano delle formazioni  “Giustizia e Libertà”.

Galimberti nacque a Cuneo in una famiglia benestante: suo padre era  un avvocato, politico, parlamentare e ministro fascista e sua madre una studiosa di letteratura inglese di origini austriache. L’ambiente familiare ebbe grande influenza nella formazione culturale di Galimberti che ereditò dal padre la predilezione per gli studi giuridici e dalla madre la passione per la letteratura e le simpatie mazziniane. A soli sedici anni conseguì la maturità liceale e iniziò a collaborare al giornale paterno La Sentinella delle Alpi e nel 1924 scrisse il saggio Mazzini politico: in esso venivano analizzati i valori fondamentali della dottrina politica mazziniana e la  concezione che  MAZZINI aveva dello Stato. Leggi il resto di questo articolo »

Il 16 novembre 1879 muore ad Udine suicida con due colpi di pistola GIOVANNI BATTISTA CELLA (42 anni, detto Titta) avvocato, imprenditore, Patriota risorgimentale italiano e volontario garibaldino.

Cella nacque ad Udine da una famiglia della media borghesia d’origine carnica. Seguì regolarmente gli studi secondari per iscriversi poi alla facoltà di legge presso l’università di Padova, ma presto fu preso dalla passione risorgimentale.

Nella Seconda Guerra d’Indipendenza (1859) Cella s’arruolò nei Cacciatori delle Alpi di GARIBALDI e vi restò fino allo scioglimento del corpo avvenuto a Milano. L’anno dopo fu dei Mille, segnalandosi per coraggio fin dallo sbarco a Marsala e poi nell’entrata a Palermo; dopo la battaglia del Volturno, a cui prese parte, ottenne il grado di sottotenente. Educato agli ideali mazziniani e ad una profonda solidarietà, provvide col suo denaro alle necessità dei commilitoni feriti presso l’ospedale di Napoli. Leggi il resto di questo articolo »

1805- 1872

Questo brano è tratto dall’articolo intitolato “COSTITUENTE E PATTO NAZIONALE” pubblicato nell’ultimo giornale politico fondato da Giuseppe Mazzini: La Roma del Popolo ( N. 47  18 gennaio 1872). Il giornale iniziò le sue pubblicazioni a Roma nel 1871 e venne diretto da Giuseppe Petroni, patriota e difensore della Repubblica Romana. Le pubblicazioni durarono dal 9 febbraio 1871 al 21 marzo 1872, poco dopo la morte di Mazzini avvenuta a Pisa il 10 marzo. Petroni figurava come direttore in nome di Mazzini, costretto all’esilio permanente tra Lugano, Londra e brevi viaggi in Italia sotto falso nome. Gli articoli di fondo del giornale, tutti firmati da Mazzini, sono la summa del suo pensiero politico, sociale e umano più alto e affascinante, Ma soprattutto colpisce la preveggenza che Mazzini esprime sul futuro di un’Italia da lui sempre amatissima ma che non accettava per come si andava configurando politicamente e, soprattutto, moralmente. La sua drammatica riflessione sull’indifferenza, in questo articolo, anticipa di decenni quella di un altro grande italiano, Antonio Gramsci ( vedi il link a piè di pagina), che scrisse un accorato testo contro gli indifferenti nel 1917. I due Maestri ci aiutano a capire ( se lo vogliamo) che il vero devastante pericolo per la nostra società prima della corruzione, dell’incapacità dei politici, delle forme di “democratura” ritornante è la massa d’indifferenti che ci abitano intorno, che forse vivono con noi, che forse siamo noi stessi. Leggi il resto di questo articolo »

LA DEMOCRAZIA della paura ha vinto in Francia con l’arma della retorica xenofoba del Fronte Nazionale. È temuta in tutti i paesi occidentali. Lo si intuisce dalle parole tranquilizzanti usate da Barack Obama nella conferenza stampa tenuta due giorni fa. Il Presidente ha sentito il bisogno di rassicurare gli americani che farà tutto quanto è in suo potere per proteggere la democrazia, aggiungendo che «la libertà è più potente della paura» e deve essere difesa a tutti i costi. Alla sua destra, i candidati repubblicani, Donald Trump in testa, lanciano allarmati proclami di chiusura delle frontiere e perfino di Internet. Il problema è che di fronte a nemici invisibili e spietati, come i terroristi dell’Is, la libertà cerca riparo nelle politiche di emergenza e queste possono a loro volta essere usate da cinici demagoghi per chiedere misure liberticide radicali, nel nome della difesa della nazione. Leggi il resto di questo articolo »

Il 22 ottobre del 1880 muore a Pozzuoli (NA) dopo una breve malattia SALVATORE MORELLI (56 anni) politico, avvocato, scrittore, giornalista, Patriota risorgimentale italiano.

MORELLI nacque  a Carovigno (Brindisi) da una famiglia della media borghesia. Intraprese i suoi primi studi classici nel seminario di Brindisi e verso il 1840 si recò all’università di Napoli per studiare giurisprudenza allargando le sue conoscenze con molti intellettuali meridionali. Divenne presto pubblicista dedicandosi a una intensa attività giornalistica. Ma la figura che più influì sul giovane Morelli fu quella di MAZZINI alle cui idee rimase legato tutta la vita: si affiliò alla Giovine Italia e,  tornato nelle zone di Brindisi nel 1846, s’impegnò nella diffusione dei valori liberali e democratici per poi intraprendere un’attività politica più nettamente sovversiva.

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L’11 settembre 1869 muore  per i postumi di alcune ferite a Belgirate (Verbania) GIOVANNI CAIROLI  (27 anni) militare e Patriota risorgimentale italiano.

Giovanni nasce a Pavia ultimogenito di CARLO e di ADELAIDE BONO CAIROLI (1806- 1871), grande patriota italiana: per la formazione che essi seppero dare in famiglia i loro cinque figli parteciparono tutti attivamente alle vicende legate al Risorgimento, distinguendosi per l’eroico ardore e per il sacrificio.

Giovanni,  animato dal patriottico clima familiare,  alla vigilia della seconda guerra d’indipendenza (1859), ancora adolescente e mentre i fratelli si preparavano a combattere, affrontò un ufficiale austriaco: arrestato, venne messo in libertà per l’intervento famigliare  e per le premure della madre che lo mandò nella loro proprietà di Gropello ( oggi Gropello Cairoli in provincia i Pavia), oltre il confine col Regno del Piemonte.

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Il 9 aprile del 1921 muore a Roma ERNESTO NATHAN (76 anni) politico e sindaco di Roma.

Nathan nasce a Londra da una famiglia ebraica. Il padre era un agente di cambio inglese che morì molto presto e la madre era SARA LEVI NATHAN ( 1819- 1882) fervente mazziniana e amica e confidente di MAZZINI con cui ebbe una relazione.

Sara Levi si spese per anni in azioni di sostegno finanziario per la causa risorgimentale oltre che in missioni diplomatiche e di raccordo tra le varie organizzazioni del movimento patriottico italiano. Dopo la morte del padre nel 1859 Ernesto venne in Italia dove visse in varie città. L’influenza di Mazzini e di AURELIO SAFFI ( anche lui amico di famiglia dai tempi di Londra) incise fortemente nella sua formazione e sul suo orientamento culturale e politico insieme all’opera educativa come precettore di MAURIZIO QUADRIO negli anni londinesi. Leggi il resto di questo articolo »

 

 

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