Articoli marcati con tag ‘giustizia e libertà’
Il 9 giugno 1937 a Bagnoles-de-L’Orne (Francia) muoiono uccisi a colpi di rivoltella e di pugnali in un agguato fascista CARLO (38 anni) e NELLO (37 anni) ROSSELLI. Carlo fu storico, giornalista, politico e cofondatore del movimento Antifascista “GIUSTIZIA E LIBERTA’”. Nello fu storico, giornalista e Antifascista.
Vedi: Due fratelli per Giustizia e Libertà: CARLO e NELLO ROSSELLI
Il 4 giugno 1942, a Roma, a casa dell’avvocato antifascista Federico Comandini in via Canina 6 (quartiere Flaminio) venne fondato clandestinamente il Partito d’Azione ad opera di uomini repubblicani, liberalsocialisti e socialisti liberali ( in rappresentanza di tanti altri sparsi per l’Italia o in esilio).
Il nome riprende quello del Partito d’Azione fondato da Giuseppe Mazzini nel 1853 e sciolto nel 1867.
ll primo Partito d’Azione fondato da Mazzini aveva tra i suoi obiettivi le elezioni a suffragio universale, la libertà di stampa e il sostegno alle campagne militari di Giuseppe Garibaldi per raggiungere l’Unità d’Italia in senso repubblicano. Leggi il resto di questo articolo »
Il 5 aprile del 1944 muore fucilato nel poligono di tiro del Martinetto di Torino dalla Guardia Nazionale della RSI PAOLO BRACCINI (36 anni, nome di battaglia Verdi) docente universitario, medico veterinario, Antifascista, Azionista e Partigiano.
Vedi: Un uomo morto quasi con gioia: PAOLO BRACCINI
Il 3 dicembre del 1944 muore fucilato a Centallo (Cuneo) ad opera delle Brigate Nere DUCCIO GALIMBERTI (Tancredi Galimberti detto Duccio, 38 anni) avvocato, Antifascista, Azionista e capo partigiano delle formazioni “Giustizia e Libertà”.
vedi: L'iniziatore della Resistenza: DUCCIO GALIMBERTI
C’è una data che, se siamo rimasti umani, dovremmo ricordare con rabbia, indignazione profonda, disprezzo totale, odio e soprattutto dolore. E’ una data di cui oggi, 9 marzo 2022, ricorre il secondo anniversario. E’ la data del colpo di stato autoritario che fu compiuto il 9 marzo del 2020 ( era un lunedi, dovremmo ricordare) per dare inizio all’applicazione dei dettami e delle violenze del Grande Reset in italia. Ricordate? Leggi il resto di questo articolo »
Video e articolo per riflettere su cosa sta succedendo. E’ molto materiale, lo sappiamo, ma è necessario per difenderci dal “pensiero unico” che i media ci stanno imponendo per terrorizzarci. Leggi il resto di questo articolo »
La disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo Stato diviene dispotico o, il che è la stessa cosa, corrotto. E un cittadino che scende a patti con un simile Stato è partecipe della sua corruzione e del suo dispotismo… La disubbidienza civile è la forma più pura di agitazione costituzionale. Leggi il resto di questo articolo »
Necessario, possibile, suicida? Proviamo a ragionare sul governo M5S-Pd senza evitare nessuna delle numerose pietre d’inciampo. Prima questione: Salvini è un pericolo per la democrazia? Se sì, sono ragionevoli anche i salti mortali per evitare le urne, altrimenti è più giusto e anzi doveroso andare subito al voto, che pure darebbe probabilmente al capo putinista la maggioranza assoluta in parlamento. Pericolo per la democrazia significa fascismo incombente, regime che lo prepara e avvicina a grandi passi. Leggi il resto di questo articolo »
Il 20 febbraio 1993 muore a Roma dopo una lunga malattia LUCIANO BOLIS, letterato, politico, membro del Movimento Federalista Europeo, Antifascista, Azionista e Partigiano.
Bolis nacque a Milano nel 1918 in una famiglia della piccola borghesia e simpatizzante per il fascismo: infatti il padre lo portava spesso con sé alle conferenze dell’Istituto fascista di cultura e Luciano crebbe senza nessuna idea antifascista
Quando Bolis s’iscrisse all’Università di Pavia (dove si laureò in lettere e filosofia) cominciò a maturare politicamente e a partecipare ad alcune cospirazioni antifasciste distribuendo volantini e diffondendo opere letterarie vietate. I gruppi studenteschi milanesi e pavesi avevano inoltre preso contatti con UGO LA MALFA (1903- 1979) e FERRUCCIO PARRI (1890- 1981) che Bolis considererà un punto di riferimento etico-politico fondamentale della sua vita. Leggi il resto di questo articolo »
Il 9 giugno 1937 a Bagnoles-de-L’Orne (Francia) muoiono uccisi a colpi di rivoltella e di pugnali in un agguato CARLO (38 anni) e NELLO (37 anni) ROSSELLI. Carlo fu storico, giornalista, politico e cofondatore del movimento antifascista “GIUSTIZIA E LIBERTA’”. Nello fu storico, giornalista e Antifascista.
I due Fratelli vennero uccisi a Bagnoles-de-L’Orne (stazione termale nella Bassa Normandia francese) da un gruppo di sicari appartenenti alla “Cagoule” un’organizzazione politica di estrema destra francese che aveva legami col fascismo italiano. L’ordine di ucciderli venne molto probabilmente soprattutto da parte di Galeazzo Ciano.
Nel giugno 1937 Carlo soggiornava a Bagnoles-de-l’Orne per delle cure termali dove fu raggiunto dal fratello Nello: il 9 giugno mentre entrambi i Fratelli erano in automobile con un pretesto vennero fatti scendere e poi colpiti da raffiche di pistola. Carlo morì sul colpo, Nello (colpito per primo) venne finito con un pugnale. I corpi vennero trovati due giorni dopo e i colpevoli dopo numerosi processi riusciranno quasi tutti ad essere prosciolti. Leggi il resto di questo articolo »
Il 5 aprile del 1944 muore fucilato nel poligono di tiro del Martinetto di Torino dalla Guardia Nazionale della RSI PAOLO BRACCINI (36 anni, nome di battaglia Verdi) docente universitario, medico veterinario, Antifascista, Azionista e Partigiano.
Braccini nacque a Canepina (VT) in una famiglia di profonde convinzioni socialiste ( il padre era amico di GIACOMO MATTEOTTI) e sviluppò presto un forte sentimento antifascista. Laureatosi in agraria nel 1930 all’Università degli studi di Milano nel 1931 è chiamato alle armi. Leggi il resto di questo articolo »
Ernesto Rossi, del quale quest’anno si celebrano i cinquant’anni dalla morte (9 febbraio 1967), era stato volontario non ancora diciannovenne nella prima guerra mondiale e, nato a Caserta, vicino Napoli, era arrivato a Firenze dove in quel momento insegnava lo storico GAETANO SALVEMINI.
L’incontro con lui fu per il giovane casertano decisivo di fronte al dibattito violento che allora si scatenò tra i sostenitori della neutralità dell’Italia e quelli dell’intervento nella prima guerra mondiale. Insegnante di matematica nelle scuole italiane, fu arrestato nel 1930, mentre faceva lezione, e condannato dal Tribunale Speciale Fascista a venti anni di cui nove furono scontati in carcere e quattro al confino di Ventotene. Leggi il resto di questo articolo »
Il 9 febbraio 1967 muore a Roma dopo una breve malattia ERNESTO ROSSI (70 anni) politico, Antifascista, Azionista e giornalista economista.
Rossi fu figura centrale del Partito d’Azione e del Partito Radicale dei primi anni. Con ALTIERO SPINELLI (1907- 1986) ed EUGENIO COLORNI ( 1909- 1944) fu tra i principali promotori del federalismo europeo e con loro condivise la stesura del Manifesto di Ventotene (1944) considerato la sua opera più importante e il suo testamento morale.
Rossi nacque a Caserta, nella famiglia di un ufficiale che fu trasferito a Firenze nel 1899, e si formò negli ambienti democratico-liberali fiorentini. Partecipò da volontario alla Prima guerra mondiale comportandosi valorosamente. Nel 1919 s’iscrisse a giurisprudenza all’Università di Siena e si laureò nel 1920. Leggi il resto di questo articolo »
Il 26 dicembre 1954 muore a Firenze dopo una lunga malattia AMELIA PINCHERLE ROSSELLI (84 anni) scrittrice, Antifascista, Azionista e madre di ALDO, CARLO e NELLO ROSSELLI.
Amelia nacque a Venezia da una famiglia dell’alta borghesia ebraica, ultima di cinque figli (era sorella di Carlo Pincherle padre dello scrittore Alberto Pincherle noto come Moravia). La famiglia aveva forti tradizioni risorgimentali: nelle sue Memorie, scritte tra il 1931 e il 1946, Amelia mise in luce i cardini attorno ai quali ruotò la sua infanzia e che tanto influenzarono la sua vita di donna: la fascinazione per i moti del ’49 veneziano e per il senso del dovere mazziniano che permeò quella generazione, la leva di un altruismo spinto all’eccesso, la tendenza alla solitudine e l’acuta osservazione dell’ambiente circostante in chiave teatrale. Leggi il resto di questo articolo »
Il 12 dicembre 1944 muore a Lizzano in Belvedere (BO) ucciso in combattimento contro i tedeschi ANTONIO GIURIOLO ( 32 anni, nome di combattimento Capitan Toni) insegnante, alpino, Azionista, Antifascista e Partigiano.
Giuriolo nacque ad Arzignano (VI) nella famiglia di un avvocato socialista e si trasferì molto presto a Bologna, poi a Vicenza e nel 1930 sì iscrisse alla facoltà di lettere di Padova dove si laureò nel 1935 e in seguito si affermò come brillante insegnante di lettere e di valido critico letterario. Intanto aveva svolto anche il servizio militare ed era entrato in contatto con NORBERTO BOBBIO (1909- 2004). Divenne uno dei dirigenti del movimento di Giustizia e Libertà nel Veneto e nell’estate del 1942 sarà tra i fondatori del Partito d’Azione, alternando l’attività politica clandestina agli studi umanistici nei quali era particolarmente versato. Leggi il resto di questo articolo »
Il 3 dicembre del 1944 muore fucilato a Centallo (Cuneo) ad opera delle Brigate Nere DUCCIO GALIMBERTI (Tancredi Galimberti detto Duccio, 38 anni) avvocato, Antifascista, Azionista e capo partigiano delle formazioni “Giustizia e Libertà”.
Galimberti nacque a Cuneo in una famiglia benestante: suo padre era un avvocato, politico, parlamentare e ministro fascista e sua madre una studiosa di letteratura inglese di origini austriache. L’ambiente familiare ebbe grande influenza nella formazione culturale di Galimberti che ereditò dal padre la predilezione per gli studi giuridici e dalla madre la passione per la letteratura e le simpatie mazziniane. A soli sedici anni conseguì la maturità liceale e iniziò a collaborare al giornale paterno La Sentinella delle Alpi e nel 1924 scrisse il saggio Mazzini politico: in esso venivano analizzati i valori fondamentali della dottrina politica mazziniana e la concezione che MAZZINI aveva dello Stato. Leggi il resto di questo articolo »
Il 19 ottobre del 1969 muore a Perugia dopo una breve malattia ALDO CAPITINI (69 anni) educatore, filosofo, politico e Antifascista.
Capitini nacque a Perugia da una famiglia dalle scarse risorse economiche. Per tutta la prima giovinezza, dopo gli studi della scuola tecnica e dell’istituto per ragionieri, compì i suoi studi in campo filosofico e letterario da autodidatta, studiando anche dodici ore al giorno. Con il suo lavoro ininterrotto di approfondimento culturale inizia anche un percorso di approfondimento spirituale che continuerà a seguire per tutta la vita. In questo periodo incontra il pensiero di GANDHI e fa propria l’idea della nonviolenza. Leggi il resto di questo articolo »
A settanta anni dal 1943 questo 25 aprile serve per una riflessione e un bilancio. Allora tutto cominciò con una scelta. Quando l’8 settembre crollò lo Stato, tutti furono lasciati soli con la propria coscienza. Di colpo le istituzioni scomparvero togliendo a ognuno protezione e sicurezza; nel marasma delle fughe del re, dell’ignavia dei generali, della protervia dei nazisti, ognuno fu costretto a riappropriarsi di quella pienezza della sovranità individuale alla quale si rinuncia ogni volta che si sottoscrive un patto di cittadinanza che preveda uno scambio tra diritti e doveri, libertà e regole, autonomia personale e legami sociali. Dopo l’8 settembre 1943, nello scenario comune di un’esistenza collettiva segnata dalla paura, dalla fame, dall’incubo delle bombe e della morte, non tutti però reagirono allo stesso modo. Leggi il resto di questo articolo »