Articoli marcati con tag ‘anarchia’

 

Il 23 agosto del 1927 muoiono giustiziati sulla sedia elettrica nel penitenziario di Charlestown (Boston, USA) NICOLA SACCO (36 anni, calzolaio) e BARTOLOMEO VANZETTI (39 anni, pescivendolo) anarchici italiani.

 

Vedi:  La forza morale di due anarchici: SACCO e VANZETTI.

 



Il 5 maggio 1937 muore a Barcellona (Spagna) ucciso da sicari comunisti stalinisti del PSUC CAMILLO BERNERI (40 anni) filosofo, scrittore e Anarchico Antifascista.

 

Vedi:  Il Rivoluzionario umanista: CAMILLO BERNERI

GLR – CONSIDERAZIONI   (40)

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

Le altre “GRL-CONSIDERAZIONI ” le trovate  QUI

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scienziato e padre fondatore degli Stati Uniti (1706-1790)

 

La domanda, vera ed inquietante, è sempre la stessa: come è potuto accadere  ( leggi QUI)?  Come è potuto accadere di credere così ciecamente a tutta la propaganda di stato ( uno stato asservito al progetto criminale globale chiamato Grande Reset, gestito dall’aristocrazia finanziaria-usuraia  attraverso il deep state globale: vedi i tanti articoli QUI)? Leggi il resto di questo articolo »

 

1975

 

Un giorno puoi un’altro giorno non puoi… Non puoi oltre trenta chilometri ma se vai a visitare qualcuno puoi… Devi stare in casa ma puoi uscire se… Tu stai chiuso e non lavori, tu puoi aprire mezza serranda del negozio… Qui è zona arancione, qui rossa, qui verde pisello, qui un po’ e un po’…

Ha ragione Pasolini: è proprio l’anarchia del potere che fa ciò che vuole e quando vuole ormai da più di dieci mesi, in italia e nel mondo. E sotto il tacco di questi “criminali al potere“, come li definisce Pasolini, ci dovrebbero stare uomini/donne UMILIATI E OFFESI nella loro dignità di uomini/donne liberi, di cittadini trattati da sudditi, di persone condotte al guinzaglio e sottomesse. Leggi il resto di questo articolo »

 

Conferenza stampa Giuseppe Conte. Parole squallide, meritano disprezzo e opposizione!

Diego Fusaro, filosofo

Vedi e ascolta: https://www.youtube.com/watch?v=_w4NaCLUxGY&feature=youtu.be

18/12/2020 Leggi il resto di questo articolo »

Giuseppe Mazzini, 1805-1872

Ciò che veramente oggi ostacola notevolmente il progresso del principio democratico, è l’anarchia che prevale nella schiera dei suoi apostoli. Il partito democratico è, forse, l’unico in Europa che sia privo di un governo, che non abbia dirigenti qualificati, né un centro morale che lo rappresenti in Europa. Siamo credenti senza un tempio. Abbiamo ereditato dal passato una grande paura dell’autorità; temiamo a tal punto di essere inquadrati in reggimenti marcianti sulla strada maestra, che ciascuno di noi si avventura in scorciatoie, con il grande pericolo di andare fuori strada.

La libertà, che non è altro che un mezzo, è diventato un fine. Noi abbiamo lacerato la grande e bella insegna della Democrazia: il progresso di tutti per opera di tutti sotto la guida dei migliori e dei più saggi. … Leggi il resto di questo articolo »

Queste parole fanno parte di un’intervista rilasciata da Pasolini nel 1975 sul set del suo film Salò o le 120 giornate di Sodoma e riportate da Giuseppe Bertolucci nel suo film documentario Pasolini prossimo nostro del 2006. Leggi il resto di questo articolo »

Stati Uniti. Novant’anni fa l’esecuzione dei due anarchici immigrati dal nostro Paese: condannati non solo perché ritenuti sovversivi, ma anche per le loro origini. Oggi, nell’era di Trump, sono discriminati i nativi, gli ispanici e i musulmani

Il 23 agosto 1927, nel penitenziario di Charlestown a Boston, furono giustiziati gli anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Al termine di un contestatissimo iter giudiziario, il cui esito aveva suscitato proteste non solo negli Stati Uniti ma anche nel resto del mondo, i due erano stati ritenuti responsabili del duplice omicidio di un contabile e di una guardia giurata, avvenuto il 15 aprile 1920 durante una rapina. Leggi il resto di questo articolo »

Il 23 agosto del 1927 muoiono giustiziati sulla sedia elettrica nel penitenziario di Charlestown (Boston, USA) NICOLA SACCO (36 anni) e BARTOLOMEO VANZETTI (39 anni) anarchici italiani.

Vanzetti nacque a Villafalletto nel Cuneese figlio di un agricoltore. A vent’anni entra in contatto con le idee socialiste e, dopo la morte della madre, decide di partire per l’America nel 1908, miraggio di una vita migliore per gli italiani dei primi del Novecento. Stabilitosi nel Massachusets, milita in gruppi anarchici e nel 1916, per sfuggire all’arruolamento, si trasferisce in Messico.

È qui che stringe amicizia con Nicola Sacco un calzolaio proveniente dalla provincia di Foggia (da Torremaggiore) e anch’egli attivista anarchico. Da allora Nick e Bart diventano inseparabili e frequentano i circoli anarchici americani. Vanzetti, al processo, descriverà così l’esperienza dell’immigrazione:

“Al centro immigrazione ebbi la prima sorpresa. Gli emigranti venivano smistati come tanti animali. Non una parola di gentilezza, di incoraggiamento, per alleggerire il fardello di dolori che pesa così tanto su chi è appena arrivato in America.” Leggi il resto di questo articolo »

Il 5 maggio 1937 muore a Barcellona ucciso da sicari comunisti stalinisti del PSUC CAMILLO BERNERI (40 anni) filosofo, scrittore e Anarchico Antifascista.

Berneri nacque a Lodi in una famiglia della media borghesia dove la madre, insegnante elementare e convinta socialista, ebbe un grande influsso su di lui. Egli fu una delle più importanti figure intellettuali e militanti che il movimento anarchico italiano espresse nel periodo convulso e drammatico degli anni 20 e 30.

Fu negli organismi direttivi dell’Unione Anarchica Italiana (UAI) durante il Biennio Rosso (termine con cui viene comunemente indicato il periodo della storia italiana compresa fra il 1919 e il 1920 caratterizzata da una serie di lotte operaie e contadine che ebbero il loro culmine e la loro conclusione con l’occupazione delle fabbriche del settembre 1920), fu protagonista di “Lotta Umana” (testata erede dell’UAI in esilio nel ’27-28), diresse “L’Umanità Nova” di Puteaux ( comune francese), nel ’32 fu il principale animatore del più importante Convegno degli anarchici italiani esiliati in Francia, nel 1935 fu il punto di riferimento degli anarchici italiani che combatterono in Spagna durante la guerra civile di Spagna del 1936-37. Leggi il resto di questo articolo »

Ci dovrebbe essere un vero apostolato della conoscenza, iniziando dalle poche verità fondamentali necessarie per l’avvenire dell’umanità e messe in risalto da pochi uomini di genio, ma non ancora rese popolari. Sarebbe così steso un programma educativo; il bilancio delle nostre cognizioni, una volta compilato sinteticamente, presto diventerebbe il programma politico che noi tutti stiamo cercando. Leggi il resto di questo articolo »

Il 5 gennaio 1937 muore in combattimento ad Algora (Spagna) GUIDO PICELLI (47 anni) orologiaio, attore, politico, Ardito del popolo, volontario in Spagna e Antifascista.

Picelli nacque a Parma in una famiglia umile e cominciò giovanissimo ad apprendere il mestiere di orologiaio. A 17 anni decise di seguire una compagnia di attori girovaghi ma la sua forte opposizione al fascismo e l’impegno politico militante cominceranno da subito ad occupare la sua vita anche se l’amore per il teatro non verrà mai meno. Si iscrisse al Partito socialista italiano e, con l’entrata dell’Italia nella Prima Guerra mondiale, si arruolò volontario nella Croce Rossa perchè convinto neutralista.

Picelli venne ugualmente spostato in fanteria come sottotenente di complemento e l’esperienza del fronte, che gli varrà una medaglia di bronzo al valore, lo porterà ad acquisire doti organizzative e militari che rivelerà durante le Barricate antifasciste del 1922. L’esperienza della guerra infiammò l’impegno politico di Picelli e, dal primo dopoguerra, divenne promotore e protagonista a Parma di una sezione della Lega proletaria adoperandosi per l’assistenza agli ex combattenti e alle loro famiglie. Leggi il resto di questo articolo »

Il 23 agosto del 1927 venivano giustiziati sulla sedia elettrica nel penitenziario di Charlestown (Boston, USA) gli anarchici italiani NICOLA SACCO, operaio in un calzaturificio, e BARTOLOMEO VANZETTI, piccolo venditore di pesce.

Venivano uccisi dall’intolleranza e dal fanatismo del potere americano con un’accusa infamante e ingiusta costruita a tavolino per colpire, attraverso di loro, il movimento anarchico che difendeva i diritti degli operai sfruttati nelle fabbriche e lottava contro le condizioni in cui versavano gli immigrati italiani che, allora, erano considerati gli “sporchi brutti e cattivi”. I due anarchici verranno totalmente riabilitati il 23 agosto del 1977 dal governatore del Massachusetts Michael Dukakis. La nostra memoria sia un atto di gratitudine e di riconoscimento per il seme di libertà e giustizia che insieme con i loro Compagni hanno comunque diffuso. Leggi il resto di questo articolo »

Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco

Il 23 agosto del 1927 venivano giustiziati sulla sedia elettrica nel penitenziario di Charlestown (Boston, USA) gli anarchici italiani NICOLA SACCO, operaio in un calzaturificio, e BARTOLOMEO VANZETTI, piccolo venditore di pesce.

Venivano uccisi dall’intolleranza e dal fanatismo del potere americano con un’accusa infamante e ingiusta costruita a tavolino per colpire, attraverso di loro, il movimento anarchico che difendeva i diritti degli operai sfruttati nelle fabbriche e lottava contro le condizioni in cui versavano gli immigrati italiani che, allora, erano considerati gli “sporchi brutti e cattivi”. I due anarchici verranno totalmente riabilitati il 23 agosto del 1977 dal governatore del Massachusetts Michael Dukakis. La nostra memoria sia un atto di gratitudine e di riconoscimento per il seme di libertà e giustizia che insieme con i loro Compagni hanno comunque diffuso. Leggi il resto di questo articolo »

In Italia, a milioni vivono di lavoro intellettuale e creativo. Anche per questo l’autonomia di giudizio muore, dice Goffredo Fofi. Che nell’ultimo libro ne ha un po’ per tutti.

 

Nell’antropologia mediterraneo-terminale di Ciprì  e Maresco, l’uomo è notoriamente ridotto a una creatura seminuda, primitiva anche se post-tutto. Invece di pelli o fogliame indossa canotta e mutande, quasi sempre slip bianchi, mocassini con calzini corti. Non ha la nobiltà del sopravvissuto né la stralunata poesia di ciechi e mutilati beckettiani: pur rimasto tutto intero, è un torsolo, un residuo, uno scarto senza rimedio. Così lo rivediamo trascinarsi sulla copertina dell’ultimo libro di Goffredo Fofi che si intitola Il cinema del no  (Eleuthera edizioni) e ripercorrendo le traiettorie di cineasti radicali a lui cari – Vigo, Buñuel, Bresson, Rocha, Fassbinder, Kaurismäki, lo stesso Maresco… – le mette a confronto con le siccità di un presente non si sa se più cinico o più baro. Vi ricordate gli intellettuali? Leggi il resto di questo articolo »

1805- 1872

Questo brano è tratto dall’articolo intitolato “COSTITUENTE E PATTO NAZIONALE” pubblicato nell’ultimo giornale politico fondato da Giuseppe Mazzini: La Roma del Popolo ( N. 47  18 gennaio 1872). Il giornale iniziò le sue pubblicazioni a Roma nel 1871 e venne diretto da Giuseppe Petroni, patriota e difensore della Repubblica Romana. Le pubblicazioni durarono dal 9 febbraio 1871 al 21 marzo 1872, poco dopo la morte di Mazzini avvenuta a Pisa il 10 marzo. Petroni figurava come direttore in nome di Mazzini, costretto all’esilio permanente tra Lugano, Londra e brevi viaggi in Italia sotto falso nome. Gli articoli di fondo del giornale, tutti firmati da Mazzini, sono la summa del suo pensiero politico, sociale e umano più alto e affascinante, Ma soprattutto colpisce la preveggenza che Mazzini esprime sul futuro di un’Italia da lui sempre amatissima ma che non accettava per come si andava configurando politicamente e, soprattutto, moralmente. La sua drammatica riflessione sull’indifferenza, in questo articolo, anticipa di decenni quella di un altro grande italiano, Antonio Gramsci ( vedi il link a piè di pagina), che scrisse un accorato testo contro gli indifferenti nel 1917. I due Maestri ci aiutano a capire ( se lo vogliamo) che il vero devastante pericolo per la nostra società prima della corruzione, dell’incapacità dei politici, delle forme di “democratura” ritornante è la massa d’indifferenti che ci abitano intorno, che forse vivono con noi, che forse siamo noi stessi. Leggi il resto di questo articolo »

La lezione di Socrate
Per lo più si pensa alla resistenza nei confronti del potere come all’azione di un soggetto collettivo il cui comportamento va orientato o addirittura organizzato. Sempre meno ci si interroga su quella dinamica per così dire “an-archica” che nasce dal disagio etico del singolo, si esprime in un rifiuto delle regole del gioco e in certi casi, rendendosi visibile, contagia e si espande sino ad esprimersi in un vero e proprio dissenso politico.

Esiste una tradizione di pensiero minoritaria che fa di Socrate l’irregolare maestro non tanto di una dottrina filosofica quanto di uno specifico modo di vivere che forza i confini tra etica e politica, tra privato e pubblico, tra interiore ed esteriore. È un’eredità paradossale, questa, poiché recupera l’esempio socratico contro gli effetti di quella tradizione che nasce con Platone, i cui dialoghi hanno appunto Socrate come protagonista. Leggi il resto di questo articolo »

IL SECONDO AVVENTO

Ruotando e roteando nella spirale che sempre più si allarga,

Il falco non può udire il falconiere;

Le cose si dissociano; il centro non può reggere;

E la pura anarchia si rovescia sul mondo,

La torbida marea del sangue dilaga, e in ogni dove

Annega il rito dell’innocenza;

I migliori hanno perso ogni fede, e i peggiori

Si gonfiano d’ardore appassionato. Leggi il resto di questo articolo »

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