Le domande da farsi sono sempre le stesse.

Nei tuoi “affanni” quotidiani ti ricordi di Gaza ( leggi QUI) ?

Qual’è, nella tua vita, la tua forse unica “zona d’interesse” ( leggi QUI) ?

C’è spazio, nella tua “zona d’interesse”, di un po’ d’interesse per  ” un genocidio del 21° secolo trasmesso in diretta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in tutto il pianeta” ( dal primo articolo che segue) ?

C’è spazio per orrore, vergogna ( come essere umano), sdegno in me?

Gaza, sia che me ne interesso sia che no, è come un orrendo buco nero di disumanità, malvagità, spietatezza, mostruosità che ci risucchierà tutti pian piano rendendo il nostro personale cuore ( coscienza, animo o chiamatelo come volete) ancora più “nero”, più cinico, più ferocemente egoista, più insensibile al dolore umano e alle tremende ingiustizie, per esempio, del Grande Reset ( leggi QUI).

Ognuno di noi, in questo orrificante Occidente ( italia compresa) complice del genocida israele, sarà, nel suo peggioramento umano, come un “danno collaterale ” di ciò che avviene a Gaza ( ed anche altrove).

Solo gli sciocchi ( o idioti) pensano che possano avvenire un genocidio a Gaza in tempo reale, inutili massacri in ucraina per sporchi interessi geopolitici, impoverimenti devastanti in molte parti del mondo per salvaguardare gli interessi occidentali e noi rimanere “buoni”, “onesti”, “bravi padri/madri di famiglia”, “amorevoli” , “simpatici”, ecc. Tutto il bagaglio della retorica buonista che volentieri ci affibbiamo…

Diventeremo  peggiori di ciò che già siamo, noi rinchiusi nel “giardino della nostra zona d’interesse”, mentre il genocidio come forma esplicita di politica diventerà sempre più normalità, appena fuori del nostro “giardino”.

Fino al giorno in cui colpirà anche noi ed entrerà nel nostro “giardinetto”: non perchè palestinesi, o ebrei dissidenti, o resistenti di qualsiasi popolo ma semplicemente perchè diventati inutili .

Perchè la guerra in ucraina, la guerra in Medio Oriente nascondono la vera guerra: quella contro tutti noi da parte del gestore psicopatico del progetto criminale globale chiamato Grande Reset: l’èlite degli iper-miliardari dell’aristocrazia finanziario-usuraia leggi QUI).

Una guerra nelle guerre… (GLR)


 

 

 

Il genocidio di Gaza come politica esplicita: Michael Hudson elenca tutti i nomi

In quello che può essere considerato fino ad oggi il podcast più cruciale del 2024 [1], il professor Michael Hudson – autore di opere fondamentali come Super-Imperialism e il recente The Collapse of Antiquity, tra gli altri – stabilisce clinicamente il contesto essenziale per comprendere l’impensabile: un genocidio del 21° secolo trasmesso in diretta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in tutto il pianeta.

In uno scambio di e-mail, il Prof. Hudson ha spiegato che ora sta sostanzialmente

svuotando il sacco” su come, “50 anni fa, quando lavoravo all’Hudson Institute con Herman Kahn [il modello per il Dottor Stranamore di Stanley Kubrick], i membri del Mossad israeliano venivano addestrati, tra cui Uzi Arad. Ho fatto due viaggi internazionali con lui e mi ha descritto più o meno quello che sta succedendo oggi. È diventato capo del Mossad e ora è il consigliere di Netanhayu”.

Il professor Hudson dimostra come “il piano di base di Gaza è lo stesso che Kahn progettò con la divisione in settori della guerra del Vietnam, con canali che tagliavano ogni villaggio, come stanno facendo gli israeliani con i palestinesi. Inoltre, già all’epoca, Kahn individuò il Belucistan come l’area in cui fomentare disordini in Iran e nel resto della regione”.

Non è un caso che il Belucistan sia stato per decenni un territorio gioiello della CIA, e recentemente con l’ulteriore incentivo dell’interruzione con ogni mezzo necessario del corridoio economico Cina-Pakistan (CPEC) – un nodo chiave della connettività per l’Iniziativa cinese del Belt and Road (BRI).

Il professor Hudson poi collega i punti principali:

Per quanto ho capito, ciò che gli Stati Uniti stanno facendo con Israele è una prova generale per passare poi all’Iran e al Mar Cinese Meridionale. Come sapete, non esiste un piano B nella strategia americana per un’ottima ragione: se qualcuno critica il piano A, non viene considerato un giocatore della loro squadra (o addirittura il burattino di Putin), quindi chi critica deve andarsene quando si accorgono di non avere la sua collaborazione. Ecco perché gli strateghi statunitensi non si fermeranno e riconsidereranno ciò che stanno facendo”.

 

Isolarli in insediamenti strategici per poi uccideteli

Michael Hudson

Nel nostro scambio di email, il Prof. Hudson ha sottolineato “questo è fondamentalmente ciò che ho detto” nel podcast con Ania K, attingendo ai suoi appunti (qui la trascrizione completa e rivista [2]). Allacciate le cinture di sicurezza: la verità nuda e cruda è più letale di un missile ipersonico.

Sulla strategia militare sionista a Gaza racconta:

Il mio background negli anni ’70 è stato all’Hudson Institute con Uzi Arad e altri tirocinanti del Mossad. Il mio campo di studio era il BoP [la Bilancia dei Pagamenti], ma ho partecipato a molte riunioni in cui si discuteva di strategia militare e sono andato in aereo due volte in Asia con Uzi e ho avuto modo di conoscerlo.

La strategia statunitense/israeliana a Gaza si basa per molti versi sul piano di Herman Kahn attuato in Vietnam negli anni ’60. L’interesse principale di Herman era l’analisi dei sistemi. Si inizia definendo l’obiettivo generale e poi ci si domanda come possiamo raggiungerlo?

Come prima cosa isolandoli in Insediamenti Strategici. Gaza è stata suddivisa in distretti, dove si chiedono pass elettronici per passare da un settore all’altro o per andare nell’Israele ebraico a lavorare. Poi si inizia a ucciderli. Idealmente con bombardamenti, perché questo riduce al minimo le vittime nel tuo esercito.


Il genocidio a cui stiamo assistendo oggi è la politica esplicita dei fondatori di Israele: l’idea di “una terra senza popolo” vuol dire una terra senza persone non ebree. Bisognava cacciarli – già prima della fondazione ufficiale di Israele, durante la prima Nakba, l’olocausto arabo.


Due primi ministri israeliani erano membri della banda terroristica Stern. Fuggirono dal carcere britannico e si unirono per fondare Israele.


Ciò a cui stiamo assistendo oggi è la soluzione finale di questo piano. Che si adatta anche al desiderio degli Stati Uniti di controllare il Medio Oriente e le sue riserve petrolifere. Per la diplomazia americana, il Medio Oriente è (in maiuscolo) il petrolio. E l’Isis fa parte della legione straniera americana sin da quando fu organizzato per la prima volta in Afghanistan per combattere i russi.


Ecco perché la politica israeliana viene coordinata con gli Stati Uniti. Israele è la principale oligarchia cliente degli Stati Uniti in Medio Oriente.

Il Mossad si occupa della maggior parte della gestione dell’Isis in Siria e Iraq, e ovunque gli Stati Uniti vogliano inviare i terroristi dell’Isis. Il terrorismo e perfino l’attuale genocidio sono centrali per la geopolitica statunitense.

Ma come gli Stati Uniti hanno appreso durante la guerra del Vietnam, le popolazioni protestano e votano contro il presidente che supervisiona questa guerra. Lyndon Johnson non poteva apparire in pubblico senza i fischi della folla. Doveva sgattaiolare dall’ingresso di servizio degli hotel dove aveva parlato.

Per evitare situazioni imbarazzanti come quella di Seymour Hersh che descrive il massacro di My Lai, si devono bloccare i giornalisti dal campo di battaglia. Se sono lì, bisogna ucciderli. Il team Biden-Netanyahu ha preso di mira soprattutto i giornalisti.


Quindi l’ideale è uccidere indirettamente la popolazione, per ridurre al minimo i bombardamenti visibili. Ma la linea di minor resistenza è quella di affamare la popolazione. Questa è la politica israeliana dal 2008”.

 

 

Non dimenticare di farli morire di fame

Il Prof. Hudson fa un riferimento diretto a un articolo [3] di Sara Roy pubblicato sul New York Review of Books, che cita un dispaccio inviato dall’ambasciata statunitense a Tel Aviv al Segretario di Stato il 3 novembre 2008. Che recita: “Come parte del loro piano generale di embargo contro Gaza, i funzionari israeliani hanno confermato in più occasioni [ai funzionari dell’ambasciata] che intendono mantenere l’economia di Gaza sull’orlo del collasso senza però spingerla oltre il limite”.

Questo, secondo il professor Hudson, ha indotto Israele a

distruggere i pescherecci e le serre di Gaza per privarla della possibilità di potersi nutrire autonomamente. Successivamente si è unito agli Stati Uniti per bloccare gli aiuti alimentari delle Nazioni Unite e di altri paesi.

Gli Stati Uniti si ritirarono rapidamente dall’agenzia di soccorso delle Nazioni Unite non appena iniziarono le ostilità, subito dopo la conclusione della Corte Internazionale di Giustizia di un plausibile genocidio. Erano stati i principali finanziatori di questa agenzia. La loro speranza era che questo potesse rallentare l’attività dell’agenzia.

Israele ha semplicemente smesso di far entrare gli aiuti alimentari. Ha istituito lunghe, lunghissime code per le ispezioni, cioè una scusa per rallentare i camion solo al 20% della loro capacità pre-ottobre 7 – da un ritmo normale di 500 al giorno a soli 112. Oltre a bloccare i camion, Israele ha preso di mira anche gli operatori umanitari – circa uno al giorno.

Gli Stati Uniti hanno cercato di evitare la condanna fingendo di costruire un molo per scaricare il cibo via mare. L’intento era che quando fosse terminata la costruzione del molo, la popolazione di Gaza sarebbe già stata distrutta dalla fame”.

 

Biden e Netanyahu come criminali di guerra

Il professor Hudson traccia sinteticamente il collegamento chiave dell’intera tragedia:

Gli Stati Uniti stanno cercando di incolpare una persona, Netanyahu. Ma questa è la politica israeliana dal 1947. Ed è anche la politica degli Stati Uniti. Tutto ciò che è accaduto dal 2 ottobre, quando la moschea di Al-Aqsa è stata attaccata dai coloni israeliani, provocando la rappresaglia di Hamas [Al-Aqsa Flood] il 7 ottobre, è stato strettamente coordinato con l’amministrazione Biden. Come anche tutte le bombe che sono state sganciate, mese dopo mese, oltre a bloccare gli aiuti delle Nazioni Unite.

L’obiettivo degli Stati Uniti è impedire a Gaza di avere i diritti sul gas offshore che aiuterebbero a finanziare la sua prosperità e quella di altri gruppi islamici che gli Stati Uniti considerano nemici.

E anche per mostrare ai paesi vicini cosa gli si potrà fare, proprio come gli Stati Uniti hanno fatto alla Libia poco prima di Gaza.


La conclusione è che Biden e i suoi consiglieri sono dei criminali di guerra tanto quanto lo è Netanyahu.


Il Prof. Hudson sottolinea come

l’Ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, Blinken e altri funzionari statunitensi hanno affermato che la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) sul genocidio, oltre che chiedere la sua fine, non è vincolante. Quindi, Blinken ha appena dichiarato che non sta avvenendo alcun genocidio.


La finalità di tutto questo da parte degli Stati Uniti è di porre fine allo stato di diritto internazionale rappresentato dalle Nazioni Unite. Deve essere sostituito dall’“ordine basato sulle regole” degli Stati Uniti, di cui non esistono regole pubblicate.


L’intenzione è quella di rendere immuni le politiche degli Stati Uniti da qualsiasi opposizione che si basi sui principi giuridici del diritto internazionale o sulle leggi locali. Una mano totalmente libera: il caos.


I diplomatici statunitensi guardano al futuro e hanno visto che il resto del mondo intende ritirarsi dall’orbita statunitense ed europea della NATO.

Per far fronte a questo movimento irreversibile, gli Stati Uniti stanno cercando di attenuarlo cancellando tutte le tracce rimanenti delle regole internazionali che sono alla base della fondazione delle Nazioni Unite, e in pratica del principio westfaliano del 1648 di non interferenza negli affari degli altri paesi.

L’effetto reale, come al solito, è esattamente l’opposto di ciò che gli Stati Uniti intendono.


Il resto del mondo è costretto a creare proprie nuove Nazioni Unite, insieme a un nuovo FMI, una nuova Banca Mondiale, una nuova Corte Internazionale dell’Aia diverse dalle organizzazioni controllate dagli Stati Uniti.


Quindi la protesta mondiale contro il genocidio israeliano a Gaza e in Cisgiordania – non dimenticate la Cisgiordania – è il catalizzatore emotivo e morale per la creazione di un nuovo ordine geopolitico multipolare per la maggioranza globale”.


 

Sparire o morire

La domanda chiave rimane: cosa accadrà a Gaza e ai palestinesi.

Il giudizio del Prof. Hudson è minacciosamente realistico:

Come ha spiegato Alastair Crooke, oramai non può esserci alcuna soluzione a due Stati in Israele. Deve essere tutto israeliano o tutto palestinese. E ora pare tutto israeliano: il sogno fin dall’inizio nel 1947 di una terra senza persone non ebree. Gaza sarà geograficamente ancora lì, insieme ai suoi diritti sul gas nel Mediterraneo. Ma verrà svuotata e occupata dagli israeliani”.

Quanto a chi potrà “aiutare” a ricostruire Gaza, ci sono già alcuni solidi acquirenti:

Società edili turche, l’Arabia Saudita che finanzia lo sviluppo, gli Emirati Arabi Uniti, investitori americani – forse Blackstone. Saranno gli investimenti esteri. Se si considera il fatto che gli investitori stranieri di tutti questi paesi stanno cercando ciò che possono ottenere dal genocidio dei palestinesi, si comprende perché non c’è alcuna opposizione al genocidio”.

Il verdetto finale del Prof. Hudson sul “grande vantaggio per gli Stati Uniti” è che

nessuna rivendicazione potrà essere avanzata contro gli Stati Uniti – e contro qualsiasi guerra e cambio di regime che stanno pianificando per Iran, Cina, Russia e per ciò che è stato fatto in Africa e in America Latina.


Israele, Gaza e Cisgiordania dovrebbero essere viste come l’inizio di una Nuova Guerra Fredda. In sostanza un piano su come finanziare genocidi e distruzioni. I palestinesi o emigreranno o verranno uccisi. Questa è la politica annunciata da oltre un decennio”.


Pepe Escobar, The Unz Review   15/4/ 2024

Pepe Escobar è un analista geopolitico e autore indipendente di fama mondiale. Il suo ultimo libro è Raging Twenties. È stato politicamente cancellato da Facebook e Twitter.

Link: https://www.unz.com/pescobar/the-gaza-genocide-as-explicit-policy-michael-hudson-names-all-names/

Note:

https://www.youtube.com/watch?v=gNu_OGbqyWk&t=14s

https://michael-hudson.com/2024/04/gaza-the-strategic-imperative/

https://www.nybooks.com/online/2023/12/19/the-long-war-on-gaza/

 

 

I Palestinesi tornano a Nuseirat dopo che l’esercito israeliano ha ritirato le truppe dalla parte centrale della Striscia di Gaza, il 18 aprile 2024.

 

 

Il sionismo deve essere smascherato e condannato

Israele, Gaza e Cisgiordania dovrebbero essere viste come l’inizio di una Nuova Guerra Fredda.

Il sionismo minaccia la libertà politica negli Stati Uniti e l’ordine internazionale. C’è solo un modo per combattere questa ideologia. Bisogna spiegare la verità: il sionismo è razzista.

Due eventi recenti ci trasmettono un quadro preciso del sionismo. Israele ha bombardato un consolato in un paese straniero – la Siria – uccidendo, tra gli altri, alti ufficiali militari iraniani, e i sostenitori di Israele negli Stati Uniti hanno costretto la cancellazione del discorso di commiato presso l’Università della California del Sud perché l’oratore si oppone al genocidio israeliano a Gaza.

Sono due iniziative del tutto coerenti. Sono espressione di un’ideologia massimalista che opera a livello globale per sostenere il regime israeliano. Questa ideologia, ovviamente, è il sionismo, la convinzione che gli ebrei abbiano bisogno di uno Stato per essere al sicuro.


Oggi il sionismo minaccia la libertà politica negli Stati Uniti e l’ordine internazionale. Minaccia la tradizione politica del liberalismo negli Stati Uniti costringendo i politici democratici a pagare più bombe per promuovere un genocidio.

 

Dopo 150 anni di lotta e di pratica, il sionismo ha oggi un unico obiettivo, l’assoggettamento senza fine dei Palestinesi che resistono alla loro persecuzione.


C’è solo un modo per combattere questa ideologia. Bisogna spiegare la verità: il sionismo è razzista. I suoi sostenitori devono essere denunciati, messi alle strette e screditati, in quanto fautori di un segregazionismo alla Jim Crow [1].


Ho sempre detto che in passato avrei potuto essere un sionista. Il sionismo era un’ideologia perfettamente comprensibile alla luce dell’oppressione europea degli ebrei. Gli ebrei lasciarono l’Europa come rifugiati, non come suprematisti. Se il sionismo si fosse preoccupato solo della sicurezza degli ebrei, oggi potrebbe essere un’ideologia tollerabile.

Ma fin dall’inizio i sionisti massimalisti hanno avuto la meglio. Volevano più terra e meno Palestinesi. Da almeno 75 anni questo è il credo sionista, e hanno ripetutamente utilizzato il terrorismo per raggiungere questo obiettivo.


Negli anni ’20 il leader socialista Chaim Arlosoroff cercò di promuovere idee di coesistenza nazionale con i Palestinesi. Fu assassinato sulla spiaggia di Tel Aviv nel 1933 dalle milizie sioniste da cui provengono molti leader di Israele.

Nel 1949 un diplomatico delle Nazioni Unite, Folke Bernadotte, che aveva salvato migliaia di ebrei dai nazisti durante la guerra, cercò di avanzare piani per mantenere Gerusalemme una città internazionale, come previsto dal piano di spartizione delle Nazioni Unite. Fu assassinato a Gerusalemme da una banda sionista da cui – ancora una volta – provengono alcuni dei più importanti leader di Israele.

Negli anni ’90 un primo ministro laburista, Yitzhak Rabin, dichiarò che Israele avrebbe avuto la pace solo se avesse restituito la terra ai Palestinesi in modo da consentire loro di avere la sovranità. Rabin è stato assassinato da un uomo di destra che ancora oggi gode di un profondo sostegno politico.

Questi omicidi sono il risultato di un programma coerente: i leader israeliani ci hanno ripetutamente detto che non accetteranno uno Stato palestinese accanto allo Stato ebraico.


A causa della violazione del diritto internazionale da parte di Israele nei territori occupati e del varo di una legge nel 2018 [2] che attribuisce maggiori diritti ai cittadini ebrei, i gruppi per i diritti umani in tutto il mondo hanno affermato che Israele è uno stato di apartheid.

I sionisti hanno lanciato l’accusa di antisemitismo contro i loro critici. Voi semplicemente odiate gli ebrei.          (No, odiamo i segregazionisti.)

Israele ha usato una violenza schiacciante per reprimere la resistenza. Ha ripetutamente massacrato i Palestinesi e, a Gaza, negli ultimi sei mesi ha ucciso indiscriminatamente decine di migliaia di donne, bambini e operatori umanitari. Qualsiasi persona sensata capisce che questo assalto non farà altro che favorire una resistenza radicale.

Non sostengo la violenza contro i civili. È per questo che mi sono espresso apertamente contro gli attacchi di Hamas del 7 ottobre e contro la disumanizzazione che avviene da entrambe le parti in guerra.


Ma chiaramente il problema principale è il sionismo.

È un’ideologia che tratta i Palestinesi come esseri inferiori, nella loro stessa terra.

Ha portato il nazionalismo religioso in Medio Oriente e ha destabilizzato una regione molto prima dell’Isis.

Attacca i villaggi per consolidare “la maggioranza ebraica”, e anche l’ala liberal inventa scuse per giustificare simili azioni. (“Mio padre… era un terrorista”, dice Jeremy Ben Ami di J Street [3] – una organizzazione che ha iniziato a opporsi agli insediamenti sionisti e che non è riuscita ad ottenere nulla in 15 anni.)


Oggi il sionismo sta minando la libertà statunitense. I sionisti e i suoi simpatizzanti nel governo statunitense hanno fatto la guerra in Iraq che ha distrutto le città arabe e anche l’immagine degli USA nel mondo.

I simpatizzanti sionisti oggi giustificano un genocidio e negano la carestia a Gaza – e chiedono l’approvazione di Biden.

La lobby sionista ha corrotto le nostre elezioni, cancellato sistematicamente la libertà di parola, distrutto la comunità ebraica statunitense e compromesso alcune delle migliori menti della mia generazione (compresi gli scrittori ebrei di cui ho osservato la tragica perdita).


C’è solo un modo per sconfiggere il sionismo. Deve essere incriminato e indicato come l’antitesi razzista di tutto ciò che l’esperimento statunitense ha realizzato. Il suo sostegno deve essere tormentato, intimidito e ridotto alla fame. Deve essere sconfitto negli Stati Uniti, al Congresso e all’Università della California del Sud. Vinceremo, perché dobbiamo.


Philip Weiss, https://mondoweiss.net/  20/4/2024

L’autore è un giornalista ebreo statunitense

Link: https://mondoweiss.net/2024/04/zionism-must-be-exposed-and-discredited/

Note:

https://it.wikipedia.org/wiki/Leggi_Jim_Crow

https://mondoweiss.net/2019/03/netanyahu-israel-citizens/

https://paw.princeton.edu/article/jeremy-ben-ami-84-speaking-out-about-israel

 

 

 

 

 

Due fosse comuni sono state scoperte dai palestinesi vicino all’ospedale Nasser a Khan Yunis in seguito al ritiro delle forze di occupazione israeliane. “Abbiamo trovato cadaveri senza testa, corpi senza pelle e ad alcuni sono stati rubati gli organi”, ha riferito in un comunicato il direttore generale dell’Ufficio stampa del governo. Da quando l’occupazione israeliana si è ritirata, più di 180 corpi sono stati ritrovati in fosse comuni nell’area dell’ospedale Nasser.

I corpi includono donne anziane, bambini e giovani uomini. I soccorritori hanno raccontato di aver visto corpi rinvenuti in sacchetti di plastica con scritte ebraiche sopra.

Molti dei corpi avevano le mani legate dietro la schiena, indicando che furono giustiziati prima di essere sepolti in queste fosse comuni.


Medici che dissotterrano una fossa comune contenente i corpi di 50 palestinesi giustiziati dalle forze israeliane nei cortili dell’ospedale Naser a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza.

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GLR-CONSIDERAZIONI  62. Rivoluzione dove sei?

GLR-CONSIDERAZIONI  61. Dov’è la tua “zona d’interesse”?

IL RITORNO DELL’INQUISIZIONE.

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La Malattia X per budini tremolanti.

Verso la dittatura digitale (25). Preoccupiamoci: il cervello come campo di battaglia.

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