” Mi trovo sotto un dominio pieno ed incontrollato” scrisse Aldo Moro, nel 1978, in una delle lettere inviate mentre era prigioniero delle cosiddette Brigate Rosse ( lettera della Pasqua del 1978 indirizzata alla moglie Eleonora).
La differenza più grande tra quasi tutti noi e Moro è che lui, pur nell’assoluta differenza di tragicità della situazione, aveva piena coscienza di essere sottoposto ad un “dominio”.
La maggioranza di noi, invece, non ha alcuna percezione e conoscenza del “dominio pieno ed incontrollato” che viene esercitato sulle nostre esistenze, sul nostro presente, sui progetti del nostro futuro non dalle Brigate Rosse ma dall’aristocrazia finanziario-usuraia e in particolare da un fondo d’investimento chiamato BlackRock (pietra nera) che è al di sopra dell’aristocrazia finanziario-usuraia e in particolare da un essere che è fondatore, presidente e padrone di BlackRock: larry fink.
Moro aveva di fronte la faccia di mario moretti ( capo delle cosiddette Brigate Rosse) che lo interrogava ma sapeva benissimo che il “dominio pieno ed incontrollato” non era il suo ma quello delle forze oscure dello stato italiano soggette alle forze oscure della NATO a loro volta soggette alle forze oscure degli USA e della Guerra Fredda in corso. Una tragica catena di deep state diabolici che lo volevano morto.
La maggioranza di noi invece, per totale, colpevole miseria cognitiva e assoluta inconsapevolezza, crede di essere libera mentre l’avvoltoio del progetto criminale globale chiamato Grande Reset, ideato e gestito dall’aristocrazia finanziario-usuraia-BlackRock-fink, dispiega su di noi lugubri ali fatte di false emergenze ed impaurimenti continui con conseguenti guerre, dittature pseudo-sanitarie, pseudo-climatiche e digitali fatte di controllo, sorveglianza e manipolazioni assoluti. e fatte di un’ altrettanto lugubre Agenda che progetta, determina,”normalizza” il nostro futuro ( leggi QUI).
Sicuramente non sapevamo neanche nulla dell’esistenza di larry fink, il nostro maggiore burattinaio. Ecco, almeno “sapevatelo”, diceva la Vulvia di Corrado Guzzanti.
Ecco almeno “sapevatelo” che esiste una cupola finanziaria e multinazionale dedita ad una diabolica ingegneria sociale, nascosta dietro i riti della pseudo-democrazia dello stato, dell’EU, dell’ONU, dell’OMS asserviti, che tira i fili del Grande Reset in corso, che ambisce ad un “dominio pieno ed incontrollato” dell’umanità e di ciascuno di noi ( ci raccomandiamo di leggere gli articoli che trovate QUI nella sezione “Chi comanda nel mondo” ). La nuova governance globale.
E a chi dice che tutto questo è “complottismo” rispondiamo che siamo ( con tantissimi altri, per fortuna) dei “complottologi”, cioè uomini/donne liberi che studiamo i complotti di cui la storia è strapiena, ben prima del Grande Reset di questi ultimi anni. E studiamo per la nostra dignità e libertà e Resistenza, alla faccia di fink e di chi ci disprezza.
E ricordiamo, una volta per tutte, che se noi non sappiamo nulla dell’èlite miliardaria, di BlackRock, di fink loro sanno tutto di noi. (GLR)
9 UOMINI CONTROLLANO TUTTO
Il 13 Dicembre del 2010 il NEW YORK TIMES esce con uno scoop che ha del clamoroso, ma nessun giornale italiano riprende la notizia. Lo fa Giulietto Chiesa.
Giulietto Chiesa era nato il 4 settembre 1940 ad Acqui Terme (Alessandria). Giornalista e politico di grandissimo spessore incarnava la passione in entrambe gli ambiti. A Mosca arrivò nel 1980 per seguire le Olimpiadi con la compagna Fiammetta Cucurnia, e lì rimase come corrispondente per L’Unità e La Stampa, ma anche il Manifesto, Tg5, Tg1 e Tg3, per raccontare i grandi cambiamenti del Novecento che da Mosca sono passati e la trasformazione dall’URSS comunista alla Russia moderna.
Purtroppo Giulietto Chiesa ci ha lasciati il 26 aprile 2020.
Giulietto Chiesa, giornalista
Vedi e ascolta QUI
Larry Fink, Black Rock e l’agenda ESG
Il culto di Mammona ha come dio il denaro, o meglio l’Utile a fini di dominio. Ha molti demiurghi, l’iperclasse globalista che possiede tutto, comprese le nostre vite.
Una cupola nemica che abbiamo il dovere di identificare con volti, nomi e cognomi: è un bisogno essenziale dell’umanità conoscere e riconoscere per decidere chi è amico e chi non lo è.
Il potere è reticolare nella struttura – per questo è tanto difficile attaccarlo – ma piramidale nella catena di comando.
È bene tornare ai fondamentali, alla “legge ferrea” di Roberto Michels: tutte le strutture umane evolvono in oligarchia.
Il potere appartiene a chi sa meglio organizzarsi, come spiegò Gaetano Mosca. “In tutte le società regolarmente costituite, nelle quali vi ha ciò che si dice un governo, […], troviamo costantissimo che i governanti, ossia quelli che hanno nelle mani ed esercitano i pubblici poteri, sono sempre una minoranza, e che, al di sotto di questi, vi è una classe numerosa di persone, le quali non partecipando mai realmente in alcun modo al governo, non fanno che subirlo; esse si possono chiamare i governati. “
Con buona pace dei principi e delle procedure “democratiche”, è proprio così. La differenza rispetto al passato è che il potere delle classi politiche, esercitato da sempre su mandato fiduciario delle élites economiche e finanziarie, è oggi direttamente esercitato da queste ultime.
È quindi fondamentale analizzare le personalità che compongono, per usare il lessico marxiano, la “struttura”, ossia il livello più elevato del potere.
Uno degli iperpadroni è Larry Fink (1952), settantenne ebreo californiano, fondatore e dominus di Black Rock, la Roccia Nera, il più grande fondo d’investimento del pianeta, il cui portafogli ha un valore di circa diecimila miliardi di dollari, pari al PIL annuo di Germania, Francia e Italia insieme.
Fink fa parte della direzione del Forum Economico Mondiale di Davos, il volto visibile del potere globalista, è componente del CFR (Council for Foreign Relations) da un secolo il più influente circolo riservato d’America e risulta sostenitore del Partito Democratico, come gran parte dei vertici della finanza e dell’industria tecnologica.
Un curriculum formidabile per un uomo tra i più potenti del mondo, che determina gli investimenti miliardari della Roccia Nera e, a cascata, degli altri fondi padroni del mercato, cioè dell’economia, delle finanze, degli Stati, delle organizzazioni transnazionali.
Le azioni, le opinioni, le preferenze e le idiosincrasie di Larry Fink diventano in un attimo l’agenda obbligata del mondo occidentale, per l’0vvia ragione della prevalenza di Mammona su ogni valore e principio.
I suoi ordini sono impartiti sotto forma di lettere periodiche agli investitori. Black Rock è oggi il padrone della disgraziata Ucraina, i cui terreni e asset ha comprato a prezzi di saldo, assicurandosi il monopolio della ricostruzione post bellica.
Nell’ultima comunicazione alle aziende ha dettato la linea: “tutte le imprese e le industrie si trasformeranno con la transizione a un mondo di zero emissioni nette. La domanda è: sarai un leader o sarai guidato? “Insomma, o ci stai o ti distruggiamo. Ora sappiamo chi è il motore dell’ideologia climatica.
Al recente Aspen Ideas Festival (Aspen dice qualcosa alla presidente del governo italiano?) Fink ha aperto un altro fronte, delicatissimo. “Non userò la parola ESG perché è stata male utilizzata dall’estrema destra “(la bestia nera, nemico assoluto della cupola).
Fink è uno dei grandi sponsor del mostro noto come “Environmental Social and Governance (ESG), ambientalismo estremo e dogmi woke applicati alla direzione della grande impresa.
I criteri ESG determinano investimenti, leggi, politiche pubbliche, cambi nei prodotti, perfino la scelta della catena di comando delle aziende. Sono diventati la Bibbia obbligata dell’impresa inclusiva e resiliente, di cui Larry è il sommo sacerdote.
In passato ESG ha avuto nomi come “investimento a impatto sociale” o “investimento sostenibile”. Il concetto intende obbligare alla nuova moralità, costringendo ad accettare profitti inferiori a breve e medio termine con il ricatto di priorità ideologiche, climatiche, “inclusive”, gender fluid ed “antirazziste”.
BlackRock ha esplicitamente abbracciato le idee del radicalismo woke, operando uno “spostamento trasformativo verso la sostenibilità” nelle sue strategie, includendo “considerazioni sulla sostenibilità e sul clima nei processi di investimento”.
Ricattati dalla prospettiva del disinvestimento di Black Rock, con gravi conseguenze sui mercati e presso le onnipotenti agenzie di rating (proprietà dei soliti noti) le aziende sono costrette ad accettare l’agenda ESG.
Fink gestisce partecipazioni in tutte le più grandi società del mondo, tra cui Amazon, Apple, MasterCard, Johnson & Johnson, Walmart e Walt Disney.
Dal 2021 la Roccia Nera ha preso misure di disinvestimento contro cinquantatré società per imporre la sua ideologia e ne ha messo sotto osservazione altre centonovantuno, colpevoli di non avere eseguito gli ordini di Fink.
Il voto per delega è la modalità con cui Black Rock prende decisioni per conto di altri, i soggetti finanziari, le aziende e gli investitori privati di cui gestisce il patrimonio.
Ciò le conferisce un’enorme influenza sulla gestione. Nel 2021 ha imposto attivisti per il clima nel consiglio d’amministrazione di Exxon Mobil per spingere la compagnia petrolifera a investire in energia eolica e solare anziché in combustibili fossili.
Il gigante farmaceutico Abbott Labs è stato costretto ad adottare un piano per promuovere la cosiddetta “giustizia razziale”; Black Rock ha “esortato” UPS – trasporti internazionali – a ridurre più in fretta le emissioni di carbonio e spinto Home Depot, multinazionale dei prodotti per la casa, ad aprire un’inchiesta interna sulla solita equità razziale.
La crescita dei criteri ESG è dovuta all’impulso dell’ONU all’Agenda 2030, a conferma che le organizzazioni transnazionali sono strumenti nelle mani della cupola dei padroni universali, attraverso le grandi donazioni detassate delle fondazioni dei miliardari (finanziamo noi chi lavora contro i nostri interessi e principi!) tese a imporre con il ricatto e il denaro i cambiamenti sociali, politici, strutturali utili ai loro interessi di dominio. Larry Fink è soltanto il più brutale e sincero.
L’agenda ESG, manipolata da Black Rock, è in grado di determinare il controllo politico e sociale; in un video del 2017 Larry Fink lo ammise in un forum organizzato dal New York Times.
“I comportamenti dovranno cambiare. Questo chiediamo alle aziende. Si deve forzare il comportamento. Black Rock sta forzando i comportamenti”.
Non tutto va a gonfie vele, tuttavia: molte aziende hanno visto diminuire i profitti a causa di campagne pubblicitarie invise ai consumatori, altre sono governate con imperizia da dirigenti e consigli d’amministrazione formati con quote etniche e di “genere”.
Negli Usa, specie negli Stati repubblicani, è in atto un cauto, progressivo disinvestimento da Black Rock. Se le attività di Fink entrano nel dibattito politico, è logica una reazione politica. Lo Stato della Florida ha disinvestito almeno cinque miliardi da asset controllati dalla Roccia Nera.
“I criteri ESG sono una forma di comunismo che mira a renderci tutti schiavi”, ha affermato l’ex dirigente di Anehuser-Busch (bevande analcoliche e birra) Anson Frericks, che ha criticato Fink per aver impegnato “denaro dei comuni cittadini” negli investimenti ESG obbligandoli ad abbandonare buoni affari nei combustibili fossili.
L’ arroganza e l’onnipotenza di Fink hanno irritato moltissimi; la furia nell’applicazione dell’ideologia woke nel mondo degli affari è diventata insostenibile, producendo ambienti di lavoro litigiosi, dal clima irrespirabile, e prestazioni scadenti.
Ciononostante, Larry continua imperterrito a ricattare le aziende, piegandole alla sua prospettiva ideologica.
La politica di Blackrock, ripete, non cambierà ed entro il 2030 (l’anno magico di Davos e dell’ONU) almeno tre quarti degli investimenti avranno l’obiettivo della drastica riduzione delle emissioni di CO2 e il conseguimento della sua agenda politico-ideologica.
Con l’arroganza di chi si sente onnipotente, ha osservato che le perdite di miliardi di dollari a causa dell’imposizione dei criteri ESG non significano nulla, rispetto all’immensità del patrimonio gestito.
L’ affermazione dimostra che il profitto economico non è più l’obiettivo primario degli iperpadroni, un elemento che l’opinione pubblica fatica a comprendere. Chi ha già tutto, considera il denaro solo un mezzo: aspira al dominio totalitario sul mondo e sugli uomini.
Qualche scricchiolio si fa sentire, specie tra chi ha investito nei fondi pensione, i cui rendimenti sono diminuiti significativamente anche a causa della follia ESG. Qualcuno comincia a abbandonare la barca. Vanguard, secondo fondo al mondo per capitali gestiti – settemila miliardi di dollari – si è ritirata dall’iniziativa Net Zero Asset Managers sponsorizzata dalle Nazioni Unite, abbandonata da metà dei suoi membri.
“L’iniziativa Net Zero Asset Managers è un gruppo internazionale di gestori patrimoniali impegnati a sostenere l’obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050 o prima, in linea con gli sforzi globali per limitare il riscaldamento a 1,5 gradi Celsius; e a sostenere gli investimenti in linea con le zero emissioni nette entro il 2050 o prima.” (https://www.netzeroassetmanagers.org/).
Le regole ESG negli Stati Uniti sono al centro di una guerra politica con un livello di intensità senza precedenti. Già si intravvede la possibilità di una bolla finanziaria attorno al mercato delle energie alternative, mercato nel quale gli apostoli ESG stanno indirizzando gli investimenti.
Larry Fink lamenta la politicizzazione contro i criteri ESG, come se essi stessi non fossero criteri politici: lancia il sasso, nasconde la mano, si atteggia a vittima. Tutto molto woke, l’insana ideologia dei risvegliati.
Intanto, Fink è assai concentrato sul ruolo di Black Rock in Ucraina e sull’influenza nei confronti del governo americano. Un alto dirigente di sua stretta fiducia, delegato agli investimenti sostenibili e alle strategie multi-asset, è entrato nel Dipartimento del Tesoro, divenendo responsabile delle finanze federali e del controllo sulle banche, consulente principale sulle questioni economiche relative a Russia e Ucraina.
Fink è altresì uno dei padroni del mercato immobiliare statunitense e mondiale. Il Wall Street Journal sostiene che Black Rock distorce il settore, spendendo ingenti somme per acquistare case, interi complessi, pezzi di città. Il suo obiettivo? Alzare i prezzi, rendere estremamente difficile la proprietà della casa, creando una generazione di inquilini. Il paladino della giustizia sociale espelle le classi lavoratrici da moltissimi quartieri.
L’ origine del denaro con cui il governo ucraino paga il servizio di consulenza a Black Rock – che non ha in portafogli opere di beneficenza – sono le tasse degli Stati occidentali e, soprattutto, dai contribuenti americani, costretti nel 2022 a versare tredici miliardi di dollari per lo sforzo bellico, che – parola di Biden – continuerà “per tutto il tempo necessario”.
Ovvero, tutti noi stiamo finanziando Black Rock attraverso il governo Zelenski, nello stesso tempo in cui, ignorando il destino finale dei nostri risparmi, forniamo ai padroni dei fondi la liquidità necessaria per investimenti il cui scopo è espropriarci di tutto, a partire della casa.
Un suicidio per ignoranza, possibile a causa della malizia dei governi e dei media, complici dell’agenda globalista che avvantaggia pochi a scapito di tutti, come ha ammesso la stessa Black Rock nelle previsioni per il 2023.
È l’agenda di Davos e dell’ONU: Grande Reset uguale grande esproprio. Non avrai nulla e sarai infelice. Consòlati con l’inclusione, la resilienza e la fluidità sessuale.
Roberto Pecchioli, https://www.ereticamente.net/ 6/7/2023
Roberto Pecchioli (1954), studioso di geopolitica, economia e storia, svolge un’intensa attività pubblicistica in ambito saggistico. Collabora con riviste e siti web di cultura e informazione indipendente.
Come BlackRock ha conquistato il mondo
Cos’è BlackRock? Da dove viene questo colosso finanziario? Come ha fatto ad acquisire un potere così incredibile sulla ricchezza mondiale? E come sta cercando di sfruttare tale potere nel plasmare il corso della civiltà umana?…
Sì, nel caso non lo sapessi, BlackRock, Inc. è ora ufficialmente ovunque. Possiede tutto .
Purtroppo per noi, tuttavia, gli inquietanti artigli societari della bestia BlackRock non si accontentano semplicemente di aggrapparsi a una quasi pluralità di azioni di tutte le principali società del mondo.
No, BlackRock ora sta affondando ulteriormente i suoi artigli e mostrando i muscoli, mettendo a frutto quella ricchezza e influenza inconcepibili riordinando completamente l’economia, creando truffe e modellando il corso della civiltà nel processo.
Ammettiamolo: se a questo punto non sei preoccupato per il potere che BlackRock esercita sul mondo, allora non stai prestando attenzione.
Ma non preoccuparti se tutto questo ti è nuovo. La maggior parte delle persone non ha idea da dove provenga questo gigante degli investimenti, come sia riuscito ad arrivare in cima alla classifica di Wall Street o cosa abbia pianificato per il futuro. Colmiamo questa lacuna nella comprensione pubblica.
Sono James Corbett di The Corbett Report e oggi imparerai la storia di How BlackRock Conquered The World….
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COME IL FONDO D’INVESTIMENTO BLACKROCK HA INNESCATO LA CRISI ENERGETICA GLOBALE (E NON PUTIN)
“Conformità con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per la sostenibilità”. Un colossale disinvestimento nel settore del petrolio e del gas da mille miliardi di dollari.
La maggior parte delle persone è sconcertata da questa crisi energetica globale nella quale i prezzi del petrolio, del gas e del carbone stanno salendo alle stelle, costringendo persino alla chiusura di grandi impianti industriali come quelli chimici, dell’alluminio o dell’acciaio.
L’amministrazione Biden e l’UE hanno continuato a sostenere che tutto ciò è dovuto alle azioni militari di Putin e della Russia in Ucraina. Non lo è.
La crisi energetica è una strategia pianificata da tempo dai circoli aziendali e politici occidentali per smantellare le economie industriali in nome di un’agenda verde distopica. Affonda le sue radici negli anni che precedono di molto il febbraio 2022, quando la Russia ha lanciato la sua azione militare in Ucraina.
Blackrock spinge gli ESG
Nel gennaio 2020, alla vigilia del lockdown di Covid, devastante dal punto di vista economico e sociale, l’amministratore delegato del più grande fondo comune di investimento al mondo, Larry Fink di Blackrock, pubblicò una lettera ai colleghi amministratori delegati di Wall Street e delle aziende sul futuro dei flussi di investimento.
Nel documento, intitolato modestamente “A Fundamental Reshaping of Finance”, Fink, che gestisce il più grande fondo comune d’investimento del mondo, che all’epoca valeva circa 7.000 miliardi di dollari, annunciava un radicale allontanamento da investimenti aziendali. Il denaro sarebbe “diventato verde”. Nella sua lettera del 2020, seguitissima, Fink ha dichiarato:
“Nel prossimo futuro – e prima di quanto molti si aspettino – ci sarà una significativa riallocazione del capitale… Il rischio climatico è anche un rischio di investimento”. Ha poi aggiunto: “Ogni governo, ogni azienda e ogni azionista deve affrontare il cambiamento climatico”.
In una lettera separata ai clienti investitori di Blackrock, Fink aveva illustrato la nuova agenda degli investimenti. Ha spiegato che Blackrock uscirà da alcuni investimenti ad alto contenuto di carbonio come il carbone, la principale fonte di elettricità per gli Stati Uniti e molti altri Paesi. Ha aggiunto che Blackrock esaminerà i nuovi investimenti in petrolio, gas e carbone per determinare se soddisfano la “sostenibilità” dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Fink ha precisato che il fondo più grande del mondo inizierà a disinvestire in petrolio, gas e carbone. ” Con il tempo”, ha scritto Fink, “le aziende e i governi che non rispondono agli stakeholder e non affrontano i rischi della sostenibilità si troveranno ad affrontare un crescente scetticismo del mercato e quindi un costo del capitale più elevato”.
Ha poi aggiunto: “Il cambiamento climatico è diventato un fattore determinante per le prospettive a lungo termine delle aziende… siamo alle porte di una trasformazione fondamentale della finanza”.
Da quel momento in poi, i cosiddetti investimenti ESG, che penalizzano le aziende che emettono CO2 come ExxonMobil, sono diventati di gran moda tra gli hedge fund, le banche di Wall Street e i fondi comuni di investimento come State Street e Vanguard.
Questo è il potere di Blackrock. Fink è riuscito anche a convincere quattro nuovi membri del consiglio di amministrazione di ExxonMobil a lasciare il settore petrolifero e del gas della società.
La lettera di Fink del gennaio 2020 è stata una dichiarazione di guerra della grande finanza contro l’industria energetica convenzionale.
BlackRock è stato uno dei membri fondatori della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) ed è firmatario dei PRI Principles for Responsible Investing delle Nazioni Unite, una rete di investitori sostenuta dall’ONU che guida gli investimenti carbon neutral con criteri ESG altamente corrotti – fattori ambientali, sociali e di governance nelle decisioni di investimento. Non esiste un controllo oggettivo riguardo alla falsificazione dei dati ESG di un’azienda.
Blackrock ha anche firmato la dichiarazione del Vaticano del 2019 a sostegno dei sistemi di tariffazione del carbonio. BlackRock ha inoltre aderito a Climate Action 100 in 2020, una coalizione di quasi 400 gestori di investimenti che gestiscono 40.000 miliardi di dollari.
Con questa fatidica lettera del CEO del gennaio 2020, Larry Fink ha dato il via a un colossale disinvestimento nel settore mondiale del petrolio e del gas da mille miliardi di dollari.
È sorprendente che nello stesso anno Fink sia stato inserito da BlackRock nel consiglio di amministrazione del distopico World Economic Forum di Klaus Schwab, ovvero nella struttura economica e politica dell’Agenda 2030 dell’ONU a zero emissioni di carbonio.
Nel giugno 2019 il World Economic Forum e le Nazioni Unite hanno firmato un quadro di partenariato strategico per accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030 e il WEF dispone di una piattaforma di intelligence strategica che comprende i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
Con la sua lettera al CEO del 2021, Fink ha raddoppiato l’attacco al petrolio, al gas e al carbone. “Poiché la transizione energetica sarà fondamentale per le prospettive di crescita di ogni azienda, invitiamo le società a divulgare un piano su come il loro modello di business sarà compatibile con un’economia a zero emissioni”, ha scritto Fink.
In occasione di una recente conferenza sull’energia, un altro funzionario di BlackRock ha dichiarato: “Dove va BlackRock, altri seguiranno”.
In soli due anni, si stima che siano stati sottratti 1.000 miliardi di dollari agli investimenti per l’esplorazione e lo sviluppo di petrolio e gas in tutto il mondo fino al 2022. L’esplorazione petrolifera è un’attività costosa e il taglio degli investimenti esterni da parte di BlackRock e di altri investitori di Wall Street significa la lenta morte del settore.
Biden – un presidente BlackRock?
F. William Engdahl, https://www.globalresearch.ca/ 26/11/2023
Fonte: https://www.globalresearch.ca/how-blackrock-larry-fink-created-global-energy-crisis/5799286
L’aristocrazia finanziaria odia il lavoro e vive di rendita
La visione “ideologica” dell’aristocrazia finanziaria che vuole annullare proletariato e borghesia ed asservire l’uomo.
Diego Fusaro, filosofo
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