Articoli marcati con tag ‘virus’

Sul «Popolo d’Italia» il futuro Duce contro il morbo teorizzava l’abolizione di ogni «sudicia abitudine»

«S’impedisca ad ogni italiano la sudicia abitudine di stringere la mano, e la pandemia scomparirà nel giro di una notte». Così Benito Mussolini, nel 1918, sul suo quotidiano di allora «Il Popolo d’Italia» vergava la propria invettiva contro l’influenza spagnola che andava falcidiando uomini e donne, soprattutto giovani, nel mondo. Già ci aveva pensato la Grande Guerra, un secolo e passa fa, a far morire una marea di italiani nelle trincee del conflitto e la spagnola arrivò come una ulteriore mannaia nera su un popolo e su un mondo in grave difficoltà. Leggi il resto di questo articolo »

Il Coronavirus e l’ultima operazione di influenza della Russia sull’Italia

Cento specialisti in guerra batteriologica russi mandati da Mosca, e accettati senza riserve, sul territorio italiano. I principali sono inquadrati con grado militare. E sul Facebook italiano Sputnik celebra l’operazione «Dalla Russia con amore»

Militari russi a Pratica di Mare e Di Maio

A Mosca, nelle ore in cui Putin spediva aiuti al suo amico Giuseppe Conte, è successa una cosa che vale la pena raccontare. A una domanda dei giornalisti se la Russia si aspetta che l’Italia si adoperi nell’Unione europea per fermare la proroga delle sanzioni, dopo aver ricevuto gli aiuti russi, il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha risposto: «No, le due cose non sono assolutamente collegate. Non ci possono essere dubbi su condizioni o calcoli o speranze. L’Italia ha davvero bisogno di più aiuto, e su più vasta scala», ha aggiunto Peskov. Già che abbia dovuto spiegarlo, però, fa accendere un alert. Cosa è successo nei giorni scorsi? Leggi il resto di questo articolo »

L’esercito per le strade, per favore no

In Sicilia l’esercito è già arrivato. A Milano sta per arrivare. Altre Regioni lo chiedono e il governatore della Campania De Luca non ha timore a dire che “bisogna militarizzare tutto”. Non si riferiscono al supporto da dare ai medici e agli operatori sanitari nel gestire l’emergenza, né all’assistenza alle persone anziane o malate, o all’aiuto da dare, e che finora non è stato dato, a coloro che sono senza fissa dimora, italiani e soprattutto migranti, oggi i più esposti di tutti. No. Si riferiscono ai controlli, ai divieti, alle multe. Leggi il resto di questo articolo »

Prima premessa. Non siamo complottisti. Seconda premessa, tanto per evitare fraintendimenti. Siamo consapevoli dell’emergenza sanitaria in corso, convinti di dovere modificare le nostre abitudini. In tal senso, abbiamo deciso di sospendere eventi e concerti, di fare dunque la nostra parte per evitare di aggravare la situazione di un sistema sanitario già pesantemente provato. Inoltre stiamo mettendo in campo (in sicurezza) un’azione di aiuto della fascia più esposta in città, ovvero degli anziani. Tutto questo è ok, lo sappiamo e lo facciamo… Però.

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La retorica della salute pubblica usata per chiedere e ottenere la limitazione delle libertà. Non ci preoccupiamo per il bene comune, ma per il nostro interesse personale.


La retorica politica e giornalistica, in un trionfo di buffissimi toni da Ventennio, racconta che durante questa crisi l’Italia s’è unita in mirabili dimostrazioni di solidarietà e altruismo. Gli italiani avrebbero finalmente capito che qui è in gioco la salute pubblica, e che ciascuno deve contribuire alla protezione di quel bene comune. Leggi il resto di questo articolo »

Intervista a Donatella Di Cesare

Per continuare a riflettere su quanto si sta verificando nel nostro Paese, e non solo, da quando si è iniziata a diffondere l’epidemia di SARS-CoV-2 abbiamo intervistato Donatella Di Cesare, docente di filosofia teoretica all’Università La Sapienza di Roma e autrice di diversi saggi e scritti che hanno come affrontano il tema della logica immunitaria come protezione da ogni “minaccia esterna” (tra gli altri segnaliamo Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione, 2017 e Terrore e modernità, 2017). Leggi il resto di questo articolo »

Un giornalista italiano si è applicato, secondo il buon uso della sua professione, a distorcere e falsificare le mie considerazioni sulla confusione etica in cui l’epidemia sta gettando il paese, in cui non si ha più riguardo nemmeno per i morti. Così come non mette conto di citare il suo nome, così nemmeno vale la pena di rettificare le scontate manipolazioni. Chi vuole può leggere il mio testo Contagio sul sito della casa editrice Quodlibet. Piuttosto pubblico qui delle altre riflessioni, che, malgrado la loro chiarezza, saranno presumibilmente anch’esse falsificate. Leggi il resto di questo articolo »

A dettare i nostri comportamenti è un Comitato scientifico le cui direttive sono certificate e legittimate dal governo. Di colpo, i gesti della nostra quotidianità (soffiarsi il naso, salutare con una stretta di mano), la nostra esistenza biologica (la vecchiaia) e la nostra socialità (musei e bocciofile, teatri e palestre) sono diventati oggetto di provvedimenti specifici che li sottraggono alla loro tradizionale sfera privata per scaraventali nello spazio pubblico. Leggi il resto di questo articolo »

Potrebbe essere la parola chiave della governance neoliberale. Il dominio della paura, il potere esercitato attraverso l’emergenza sistematica, l’allarme prolungato. Si diffonde timore, si trasmette ansia, si fomenta odio. Vengono suggerite minacce immaginarie, amplificati pericoli reali. La fiducia svanisce, l’incertezza ha il sopravvento. La paura perde la direzione e prorompe in panico. Leggi il resto di questo articolo »

Fanno bene i pochissimi che lo denunciano, ma davvero non sorprende che questa unanime pretesa di salvazione precipiti nella solita ricetta: cioè il conferimento del potere a Uno che ci salvi. Perché il desiderio di autoritarismo pubblico è negli italiani irresistibile. Leggi il resto di questo articolo »

“L’untore! dagli! dagli! dagli all’untore!” Alessandro Manzoni, I promessi sposi

Una delle conseguenze più disumane del panico che si cerca con ogni mezzo di diffondere in Italia in occasione della cosiddetta epidemia del coronavirus è nella stessa idea di contagio, che è alla base delle eccezionali misure di emergenza adottate dal governo.

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Illustri opinionisti, giornalisti di grido e utenti facebook. Tutti a chiedere la stessa cosa: addio democrazia, benvenuta dittatura!

 

Per Antonio Polito del Corriere della sera «da molto tempo viviamo di soli diritti», e ora quindi sarebbe arrivato il momento di soli doveri? Per Massimo Giannini di Repubblica, così come detto dal presidente del Consiglio, siamo giunti “all’ora più buia”. Citazione di Winston Churchill che però parlava della seconda guerra mondiale, più esattamente della resistenza dell’Inghilterra all’invasione nazista, e non certo di una pandemia per quanto grave. Leggi il resto di questo articolo »

Io abito a qualche decina di chilometri da Vo’ Euganeo. La località veneta dove si è rivelato il coronavirus. E ha colpito maggiormente. Una “zona rossa”, più che “arancione”. Anche se, qualche tempo fa, era definita con un colore diverso. “Bianca”. Politicamente: fedele alla Dc. Leggi il resto di questo articolo »

Mentre ci misuriamo a distanza e ci adattiamo a ‘cenare senza come Dio’ (E. Dickinson), mentre ci abituiamo a vedere spegnersi, un lume per volta, la cultura (la cultura sì, nessuna Mostra, nemmeno la più discreta, nessuna scuola, nemmeno la più piccola, resta aperta; teatri, cinema e librerie sono vuoti – ma le palestre, dove mani appiccicose stringono strumenti sudati, quelle continuano ad assembrare), mentre un metro di circonferenza virtuale ci isola dal mondo come un cane da guardia, vicino a noi, a pochi altri metri, avviene forse l’evento di più asettica ferocia avvenuto sulla terra: centinaia di migliaia di persone vengono spinte e guidate sul mare e per terra verso le frontiere di un paese che li aspetta con bastoni e fucili e distrugge il cibo che li terrebbe in vita, e quando cercano di tornare indietro alle loro prigioni, quelli stessi che li hanno spinti fuori li fermano tenendoli a forza nella non-terra di mezzo che hanno creato per loro. Leggi il resto di questo articolo »

Oltre a essere una delle cosiddette passioni tristi, la paura è un’emozione istintiva molto importante per la sopravvivenza: è infatti ciò che ci spinge a metterci in salvo dai pericoli. Eppure, se questo discorso era fondamentale per l’uomo dell’antichità – che viveva a stretto contatto con la natura ed era costantemente esposto ai pericoli dell’ambiente che lo circondava – oggi si rivela sempre più essere un fattore di stress che impatta anche negativamente nella nostra salute mentale e fisica. Leggi il resto di questo articolo »

Saluti romani, no baci: l’Italia in quarantena si è bevuta il cervello. Il contagio che più preoccupa è quello dell’isterismo assecondato dalla classe politica, che si è messa al rimorchio della “percezione” per inseguire like e consensi. E fa follie invece di governare. Dati, statistiche numeri, non contano più un fico secco: l’importante è spararla grossa per inseguire le paure. Come fa Salvini.


Ricordo che durante il governo di solidarietà nazionale il presidente Giulio Andreotti, per spiegare gli effetti dei provvedimenti assunti dall’esecutivo per combattere l’inflazione e la crisi economica, annunciò seraficamente in tv che gli italiani dovevano limitarsi ad acquistare meno orchidee. Leggi il resto di questo articolo »

Coronavirus. La paura dell’epidemia offre sfogo al panico, e in nome della sicurezza si accettano misure che limitano gravemente la libertà giustificando lo stato d’eccezione.

Di fronte alle frenetiche, irrazionali e del tutto immotivate misure di emergenza per una supposta epidemia dovuta al virus corona, occorre partire dalle dichiarazioni del Cnr, secondo le quali “non c’è un’epidemia di Sars-CoV2 in Italia”. Leggi il resto di questo articolo »

Il virus “Corona” sta perdendo potenza. Non so se potenza biologica, sicuramente potenza mediatica. In Italia, al momento, si contano circa 400 casi di possibile infezione, ma ora le autorità dicono che forse sono meno. Comunque sono un numero tra le tre e le cinquemila volte più piccoli di quelli che servono per conteggiare i casi di influenza. Leggi il resto di questo articolo »

Si dice sempre che l’Italia ha tanti guai, ma nelle emergenze riesce a dare il meglio di sé. Senza rovinare il presepe dell’unità nazionale, possiamo riconoscere onestamente che stavolta non sta andando così? Senza nutrire la bestia dell’anti-politica, possiamo aggiungere sommessamente che la colpa non è degli italiani, ma di chi a vario titolo li governa e li rappresenta? Leggi il resto di questo articolo »

Anche se non è detto, ancora, che possa portare alla nascita di un governo di salute pubblica (se ne parla da giorni, e probabilmente ne parleranno presto al Quirinale Mattarella e Salvini), ciò che sta accadendo in Italia a causa del coronavirus è qualcosa di mai visto. Se non fosse per il senso di responsabilità che sempre si deve mostrare in certi momenti, verrebbe da gridare: aiuto! Salvateci! Si salvi chi può! Leggi il resto di questo articolo »

Rivoglio la mia Milano. Senza cinema, teatri, musei e scuole l’esistenza si riduce al sostentamento del corpo. Anche l’incontrarsi viene depauperato: mica si può solo mangiare, acquistare o parlare di cibo

Alle 19,40 di domenica l’Esselunga di Porta Garibaldi a Milano sembrava la stazione Centrale in un’ora di punta. Le 30 casse aperte facevano fatica a smaltire le file dei carrelli stracolmi. Vuoti erano gli scaffali di carne, pasta, farina, uova, verdura, surgelati, per non parlare dei disinfettanti e dell’Amuchina. Piangente era anche il settore carta igienica, significativo emblema delle priorità degli acquisti. Leggi il resto di questo articolo »

Oggi il governo Conte proverà con i governatori a mettere un ordine nel caos. Auguri. Ma fra gli effetti collaterali del Covid-19 c’è quello di aver moltiplicato certi interrogativi sul nostro Paese. Leggi il resto di questo articolo »

Mascherine, quarantene, termoscanner negli aeroporti: l’epidemia del coronavirus ci mette davanti a quello che i filosofi della biopolitica dicono già da qualche anno. Il modello che si è imposto nella modernità occidentale è questo: non toccarmi, non contaminarmi, stai fuori… Crescono barriere, si alzano muri. Noi siamo i cittadini, gli altri no... Leggi il resto di questo articolo »

In Massa e potere Elias Canetti esordisce riflettendo sull’atavico timore dell’uomo di essere toccato dall’ignoto. Dovunque l’essere umano evita di essere toccato da ciò che gli appare estraneo. Questo timore del contatto può raggiungere il vertice del panico quando si avverte l’impossibilità della presa di distanza o della fuga. Leggi il resto di questo articolo »

Le psicosi da contagio sono spesso più epidemiche dell’epidemia stessa, come dimostra ampiamente una ormai lunga esperienza medica e mediatica. Certo la forma mentale cosiddetta sovranista, molto in auge nei bar come nei Palazzi, non aiuta a neutralizzare i fantasmi, e anzi li rifornisce di nuove armi. Leggi il resto di questo articolo »

Le notizie sulla diffusione del coronavirus stanno scatenando un inquietante effetto collaterale, in Italia e in altri Paesi: la ripulsa nei confronti di persone di origine cinese e a volte di altri asiatici, la sinofobia. Leggi il resto di questo articolo »

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