Cianciano, sproloquiano, blaterano, straparlano della prossima “malattia x“, a Davos 24. Così i covidioti, i climadioti, i digidioti di ogni dove in questo tristo pianeta potranno ancora vivere il piacere lussurioso di spaventarsi perchè senza essere impauriti non esistono  (leggi QUI).

Ma la “malattia x“, di cui dovrebbero avere paura e terrore, non è un fantomatico nuovo pseudo-virus ( pseudo come quello del 2019/20). La “malattia x” è il forum di Davos del WEF, riunito in questi giorni in Svizzera  ( rileggi assolutamente QUI).

Lì a Davos  sono riuniti, accentrati, aggruppati i veri virus, i veri batteri, i veri agenti patogeni, i veri micro-vermetti che minacciano ognuno di noi, il mondo, la storia presente e futura.

Loro, i rappresentanti mefitici dell’aristocrazia finanziario-usuraia, l’organizzazione criminale dell’èlite dei super-miliardari che tengono per le… il mondo.

Loro, con i loro progetti di morte e di Governo Unico Mondiale (leggi QUI e QUI) attraverso il Grande Reset partorito dalle loro menti malate  (leggi QUI).

Loro, con la loro ignobile supponenza di essere gli unici esseri utili e degni di vivere perchè miliardari ( leggi QUI).

Loro, con la loro ferocia, il loro diabolico cinismo, il loro assoluto disprezzo verso tutti noi, falliti della vita perchè non miliardari  ( leggi QUI).

Loro, che trovate elencati negli articoli che sono QUI e QUI.

Loro, che neanche conosciamo mentre portiamo avanti le nostre esistenze con inconscienza, indifferenza, ignoranza, irresponsabilità, indolenza, da complici di fatto dei loro progetti di morte  (leggi QUI).

Loro, che, tra le piste innevate di Davos, già da anni spargono la loro “malattia x” mortale. Che forse ci meritiamo…

Loro, che ridono di noi. E forse ce lo meritiamo. (GLR)


 

Le piste sciistiche di Davos

 

 

Le priorità del Forum di Davos. E le nostre?

Inizia l’annuale sfilata di potenti dell’economia, della finanza e della politica a Davos, la montagna incantata del globalismo.

Il Forum Economico Mondiale (WEF) presieduto da Klaus Schwab – la  voce del padrone con accento da Sturmtruppen- fiera internazionale del mondialismo, imbandisce la sua tavola sorvegliato da migliaia di soldati svizzeri ( chi paga il conto?) da innumerevoli guardie private e dai servizi segreti di tutto il mondo, per i quali la cittadina elvetica è la Disneyland delle “barbe finte”.


L’associazione privata che decide per tutti, imbecca i governi degli Stati, proclama la grande riconfigurazione generale ( il Reset), promuove l’Agenda 2030 e informa che entro il 2030 non avremo nulla ma saremo felicissimi, ogni anno definisce le priorità del mondo. O meglio le sue, il breviario dei padroni universali di cui il WEF è altoparlante, ventriloquo e consulente.


Il 2024 non sfugge alla regola. Il sito ufficiale del Forum, rigorosamente ed unicamente in inglese, una prova ulteriore di chi comanda nel mondo, ha pubblicato un corposo rapporto (“Global Risk Report”, fa più mondialista) sulle volontà e le priorità di lorsignori.

Sono elencati secondo tipologia-  economica, ambientale, geopolitica, sociale, anzi “societale” e tecnologica- i dieci rischi più gravi del prossimo biennio secondo i nostri Superiori.

Il primo, quello che più preoccupa l’oligarchia è la “ disinformazione”, unita alla “ misinformazione.” Seguono gli eventi climatici estremi, la cosiddetta “ polarizzazione societale”, la cyber sicurezza, i conflitti armati “interstatali”, la perdita di opportunità economiche, l’inflazione, le migrazioni dette “involontarie”, la recessione o contrazione economica e infine l’inquinamento.

Bizzarro elenco in cui la guerra viene assai dopo la disinformazione.


I nostri soccorritori ( come definire altrimenti chi tanto si preoccupa per noi ?) sono inquieti dinanzi al fatto che “ tutti gli attori stranieri e nazionali faranno ricorso a pratiche di disinformazione e di manipolazione dell’informazione nei prossimi anni con lo scopo di ampliare ulteriormente i divari sociali e politici.

“ De te fabula narratur“, parlano di se stessi. Un brano è illuminante.  “Mentre circa tre miliardi di persone si dirigono alle urne in diverse economie (tra cui Bangladesh, India, Indonesia, Messico, Pakistan, Regno Unito e Stati Uniti) nei prossimi due anni, l’ampio uso di disinformazione e manipolazione dell’informazione, e degli strumenti per diffonderla, potrebbe minare la legittimità dei governi appena eletti.

Cioè, se vincono i “buoni” e faranno ciò che dicono lorsignori, ci potrebbero essere agitazioni popolari. Se andassero al governo i “cattivi”, le élite organizzeranno campagne  mediatiche: controllano loro stampa  e televisione.

Le conseguenti agitazioni potrebbero variare dalle proteste violente e i crimini d’odio al confronto civile e al terrorismo. Oltre alle elezioni, le percezioni della realtà sono destinate a diventare più polarizzate, infiltrandosi nel dibattito pubblico su questioni che vanno dalla salute pubblica alla giustizia sociale. Tuttavia, con il venir meno della verità, aumenterà anche il rischio di propaganda e censura interna.”

Voce dal sen fuggita: la “verità”sono loro.

In risposta a disinformazioni, i governi potrebbero essere sempre più autorizzati a controllare le informazioni in base a ciò che ritengono essere vero. Le libertà legate a internet, stampa e accesso a fonti più ampie di informazioni, già in declino, rischiano di degenerare in una repressione più ampia dei flussi informativi in un più vasto insieme di Paesi.

Una confessione, se a parlare sono gli alti funzionari di chi detiene il potere mediatico.


Capito l’avvertimento ? Innanzitutto per loro non votano Stati, persone, cultura, civiltà distinte, ma semplicemente “ economie”. Comunque nel segreto dell’urna dobbiamo comportarci bene, cioè come vogliono loro.

Altrimenti verrà meno la “verità”, ovvero la versione ufficiale . La gente sarà incline a ribellarsi. La probabile recessione economica potrebbe far pensare che il modello liberalglobalista privato non è così perfetto, generando “polarizazione sociale”, ossia il rigetto del sistema da parte delle vittime.


Significativa è l’ammissione che la convergenza tra progressi tecnologici e dinamiche geopolitiche creerà un nuovo gruppo di vincitori e vinti. Non sia mai che questi ultimi la prendano male e provino a cambiare politica.

Ci vuole, il sottinteso è lampante, un governo mondiale, una governance guidata da loro, poiché “vi sono diversi conflitti congelati a rischio di intensificarsi nel breve termine. Ciò diventa un rischio ancora più preoccupante nel contesto dei recenti progressi tecnologici. In assenza di una collaborazione sulla regolamentazione delle tecnologie di frontiera, i progressi tecnologici, inclusi quelli nell’IA generativa, consentiranno a una serie di attori non statali e statali di accedere a una conoscenza sovrumana per concepire e sviluppare nuovi strumenti di sconvolgimento e conflitto, da malware ad armi biologiche”.

Epidemie, per esempio.


I cattivi devono essere sconfitti e la formula è dare tutto il potere all’oligarchia, l’unica a conoscere il bene e il male, distinguere la verità dalla menzogna.

Quanto alla conoscenza “sovrumana” e all’Intelligenza Artificiale, la soluzione sembra ovvia; le chiavi del pianeta non possono essere che in mano loro, tanto più che la “crescente insoddisfazione del predominio del Nord globale” porterà a una “lotta di potere multipolare o frammentata”. Di qui la richiesta della cybersicurezza centralizzata ( nel Nord del mondo).


Intanto pronunciano vere minacce. Potrebbero attivarsi “migrazioni non volontarie”, un’espressione criptica che può significare ondate di profughi per le “guerre interstatali”-  quella di Gaza non lo è e non conta- ma anche l’aumento della pressione verso l’Europa innescata dalla povertà, dai cambiamenti climatici e dagli eventi atmosferici “estremi”, un’altra previsione che lascia perplessi.

Sanno di alluvioni, siccità, terremoti o che cosa?

Particolare allarme desta l’annuncio di un futuro evento pandemico catastrofico,  l’epidemia “X”, dagli effetti venti volte ( non diciannove o ventuno) superiori al Covid.


Delle due l’una: o il Forum è un’associazione di indovini- i Tiresia e le Cassandre postmoderne – oppure costoro hanno in mente qualcosa che  ignora  l’umanità inutile ( parola di Yuval Harari, gran consigliori stavolta un po’ in ombra).


Vi è una terza ipotesi, assai impertinente. Qualcuno sta lavorando a qualcosa di grosso ? L’epidemia di Sars- Cov 2 fu preceduta da una simulazione epidemica organizzata, come dire, in alto loco. Nella speranza di essere smentiti, incrociamo le dita, prepariamo la mascherina, offriamo il braccio a nuove inoculazioni e applaudiamo i nuovi green pass.


Colpisce la priorità regina di Davos 2024, la disinformazione, con l’appendice del neologismo “misinformazione”.

La misinformazione è un’informazione fuorviante, imprecisa o falsa diffusa senza l’esplicita intenzione di ingannare, destinata ad essere percepita come seria e concreta.

Il Forum ci vuole bene, tanto bene: non si preoccupa soltanto della “ disinformazione” ( tutto ciò che non passa attraverso i media globali, l’ informazione “ ufficiale”) ma anche delle nostre percezioni. Ci vogliono proteggere dalle notizie che non hanno “ l’esplicita intenzione di ingannare”. Chi sceglie le une e le altre, chi definisce il vero e il falso?


Viviamo nella post democrazia: lorsignori sono molto preoccupati dall’esito delle elezioni previste, per cui intendono eliminare tutto ciò che smentisce il loro punto di vista.

In tempi di guerra, avanza la censura: si moltiplicano, in Europa e negli Usa,- autoproclamati bastioni della democrazia, della libertà e del progresso- le pressioni e le norme giuridiche che reprimono la libera espressione.

Il nuovo nome del dissenso è disinformazione, misinformazione, fake news e discorso di odio, un’espressione che ritroviamo nei documenti del WEF. Gli unici a non odiare siano loro, improbabili “uomini d’amore” (Così parlò Bellavista, Luciano De Crescenzo).


Prepariamoci: siamo tutti misinformati e misinformatori. I rigori della legge si abbatteranno su tutti noi; lo stanno già facendo, tra censure private ( Facebook, Youtube ) reati d’opinione, psicoreati come il discorso di odio. Domani sarà peggio, lo dicono senza mezzi termini: diffondere idee, fatti o interpretazioni che non piacciono al potere è disinformazione ( reato da punire) o misinformazione (errore da cancellare).


Il secondo rischio globale paventato sulla montagna incantata è la “polarizzazione societale”. Le parole vanno soppesate , trattate con cura.

Hanno paura della nostra opposizione, sanno che non ci piace l’economia globalizzata e la privatizzazione del mondo. Non approviamo la loro supremazia e la loro dittatura, sempre meno “soffice” e le conseguenze sulle nostre vite. Temono rivolte, una nuova lotta di classe. Quella dell’ultimo trentennio l’hanno vinta i super ricchi. Ma domani? E se la moltitudine si svegliasse, se non accettasse più di essere carne da cannone e umanità di scarto, inutile per disegni e obiettivi dell’oligarchia?

Bisogna correre ai ripari ed evitare la contrapposizione “ societale”. Ecco un altro insidioso neologismo, la prova dell’importanza della neolingua. Societale non significa sociale: il termine designa ogni movimento, costume , idea generale presente nella società.

Davos è il cento di irradiazione di un intera visione del mondo, non solo nei rapporti economici e sociali. L’unicità del sistema di monopoli privati, la distruzione della famiglia, la fluidità sessuale, le ideologie di genere, il femminismo radicale, il vittimismo rivendicativo di certe minoranze, l’atteggiamento generale nei confronti della vita sono i loro  valori “ societali”.


La polarizzazione che preoccupa Davos è l’ opposizione al modello esistenziale ed antropologico imposto dal globalismo.

Evidentemente la nostra “resilienza” è insoddisfacente per i piani di chi comanda: non sopportiamo abbastanza e addirittura , attraverso le procedure della democrazia, potremmo rovesciare il tavolo.


Non si può, non lo permettono. La paura è la loro migliore alleata; quale migliore spauracchio della malattia, del contagio ( altra parola diffusa ad arte…) della morte per epidemia.


Libertà sospese a tempo indeterminato, dissidenza vietata, tutto il potere in mano a chi dicono loro. Chi comanda davvero, scrisse Carl Schmitt ( giurista e politologo tedesco, 1888-1985), è chi decide nello stato d’eccezione.

Quindi, il Forum stesso, organizzazioni transnazionali privatizzate come l’OMS, e, per il residuo potere lasciato agli Stati nazionali- svuotati, ma non ancora sostituiti del tutto- governi “amici”, in mano a soggetti formati e scelti dall’oligarchia stessa.

Hanno pensato a ogni cosa: è operativa la Davos dei giovani, gli young global leader, globalisti in erba scelti dalla cupola. Il capo è l’ultimo figlio di George Soros, Alexander; tra loro brillano giovani politici dalla folgorante carriera, come Gabriel Attal, rampollo dei Rothschild, la monarchia ereditaria del denaro, di ottima famiglia ebraica, omosessuale – fa tendenza- neo primo ministro francese scelto da un altro giovin signore predestinato, Emmanuel Macron.

Tra le prime nomine, quella di Stéphane Séjourné al ministero degli esteri, “coniuge” di Attal , ora (forse) separato. Nepotismo omo ? No, scelta del migliore su piazza.


Le priorità di lorsignori divergono assai dalle nostre, trascurabile gente comune, quindi inutile. Noi ci preoccupiamo delle bollette energetiche, delle guerre, delle libertà che stiamo perdendo, del lavoro precario e malpagato, della sanità privatizzata, sempre meno accessibile.

Tendiamo a considerare disinformazione la narrazione ufficiale di sistema. Ne sono prova il crollo degli ascolti dei notiziari televisivi e delle vendite dei maggiori organi di stampa.

Non siamo d’accordo con la prevalenza dell’artificiale sul naturale, a cominciare dal cibo. Siamo sempre meno convinti delle narrazioni ufficiali e sosteniamo a larga maggioranza ( quando le informazioni riescono a perforare la cappa del silenzio) la lotta degli agricoltori in tutta Europa.

Vorremmo votare liberamente e scegliere governi eletti non ricattati, soggetti a vincoli, costretti a svolgere le politiche dettate dai padroni del mondo anziché quelle volute dai popoli.

Ci piacerebbe anche sapere – è la domanda da mille miliardi di dollari- perché organizzazioni private come il Forum Economico Mondiale hanno tanto potere e dettano l’agenda del mondo.

Non sapremmo neppure a chi chiederlo, in verità. Domande che sono una forma di disinformazione tesa alla polarizzazione sociale.

Non disturbiamo il manovratore, a Davos e altrove. Stanno lavorando per noi, come assicurano certi cartelli accanto ai lavori stradali.

Roberto Pecchioli, https://www.ereticamente.net/ 17/1/ 2024

Roberto Pecchioli (1954), studioso di geopolitica, economia e storia, svolge un’intensa attività pubblicistica in ambito saggistico. Collabora con riviste e siti web di cultura e informazione indipendente.

 


 

 

WORLD ECONOMIC FORUM 2024: NELLA TANA DI KLAUS SCHWAB

È iniziata la 54esima edizione del World Economic Forum, il consesso che raduna il gotha della politica, della finanza e del mondo bancario internazionale a Davos in Svizzera.

Tra i partecipanti anche lo stesso Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si è recato di persona presso il forum. A Davos si parla di intelligenza artificiale, di lotta alla disinformazione e cambiamenti climatici.

Ne parliamo questa sera con Enrica Perucchietti, giornalista e scrittrice, Andrea Zhok, docente di filosofia morale e Luis Maria Pardo, avvocato.


Vedi e ascolta QUI

 

 


 

 

DAVOS, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE CONTRO IL “VIRUS X

Non è finita fino a quando non è finita”. La frase è del giocatore di baseball Lawrence Peter Berra, detto Yogi. Adesso togliete questa frase dai campi da gioco ed applicatela alle pandemie. Diventa molto più minacciosa.

E sulla paura si gioca a Davos, sede del World Economic Forum, dove si è parlato del virus X: una malattia non meglio identificata, che non c’è ancora, ma che ci sarà, assicurano gli ospiti dell’evento nato e cresciuto ad immagine e somiglianza del suo fondatore, Klaus Sschwab.

Non è finita fino a quando non è finita”. E che la partita, sanitaria e farmaceutica in questo caso, sia ancora aperta lo dicono gli illustri ospiti dell’edizione numero 54 dell’appuntamento, blindatissimo, che si tiene nella città svizzera.

“Prepariamoci per la prossima pandemia”

Fra i protagonisti spiccano Michel Demaré (chairman della società farmaceutica Astrazeneca) e Tedros Adhanom Ghebreyesus (direttore generale dell’Organinizzazione mondiale della sanità).

Ci fanno sapere che la malattia X arriverà. Non parlano del “se” ma del “quando”. L’X sarebbe un ipotetico agente patogeno che, stando alle dichiarazioni dell’Oms, potrebbe provocare 20 volte più morti del Covid.

Il virus che nessuno conosce venne inserito già nel 2018 nell’elenco delle malattie prioritarie dell’Agenzia delle Nazioni Unite.

Ma “andrà tutto bene”. Ce lo promettono il capo dell’Oms e quello della multinazionale del farmaco. Astrazeneca nel quarto trimestre 2021 incassò 1,8 miliardi di dollari, pari a un aumento del 63% rispetto agli ultimi tre mesi del 2020. Tutto merito del cosiddetto vaccino anti Covid.

Cessione di poteri nazionali all’Oms

Noi sapevamo che c’erano i Coronavirus – ha detto il numero uno dell’Oms – Il Covid è stato il primo virus X. Adesso non vogliamo creare panico ma vogliamo essere preparati. Ricorda che con la pandemia del 2020 gli ospedali sono andati in emergenza. Ma – assicura – la prossima volta non capiterà.

La “ricetta” per risolvere tutti i problemi sanitari del futuro sul palco di Davos viene descritta ma senza andare nel dettaglio. Magari con qualche domandina in più, da fare e rifare (in caso di mancate risposte) qualcosa si sarebbe potuto sapere. In assenza di giornalisti si sta sul vago.

Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità parla dell’importanza del trattato pandemico, meglio se combinato (ma questo lo aggiungiamo noi) con il regolamento sanitario internazionale: un tandem che rischia di tradursi in una cessione praticamente totale di sovranità statale all’Oms in caso di nuove emergenze, come continua a dire anche l’avvocato Renate Holzeisen, presidente di Confederazione Legale dei Diritti dell’Uomo, che ha sede a Milano.

Il matrimonio tra Big Pharma e Big Tech

Ma torniamo a Davos, dove – con candore apparente e sventolando la bandiera dell’assenza di interessi economici – il leader di Astrazeneca dice che, in futuro, ci saranno collaborazioni pubblico-private, condivisione digitale di dati, produzione di vaccini e medicinali nei Paesi meno sviluppati che non hanno potuto apprezzare gli effetti salvifici dei vaccini.

Il tutto condito dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Insomma Big Pharma e Big Tech possono viaggiare insieme: due binari paralleli per difenderci dal pericolo, ancora ignoto (ma intanto metteteci i miliardi), del virus X e dei suoi cugini e amici più cari.


Insomma il futuro è fatto di nuove malattie, di nuovi farmaci, di collaborazioni globali sotto la regia unica dell’Oms, con nuove rapide diagnosi grazie alle nuove tecnologie. E l’intelligenza artificiale come musica di sottofondo. Il Greenpass era solo un specie di test.


Ma siamo in ottime mani. Andrà tutto bene, anzi benissimo.

Byoblu, 17/1/2024

 

 

 

 

PREPARARSI ALLA MALATTIA X”: COSÌ IL WEF 2024 PREDICE LA NUOVA PANDEMIA?

Mancano pochi giorni e l’annuale incontro del World Economic Forum avrà inizio: dal 15 al 19 gennaio la cittadina svizzera di Davos sarà lo scenario della 54esima edizione dell’evento che riunisce i rappresentanti di più di cento governi, organizzazioni internazionali, società farmaceutiche ed esperti di varia natura.

La parola d’ordine stavolta ha un’ironia amara: il tema della 54esima edizione infatti è “rebuilding the trust”, cioè ricostruire la fiducia.

Gli ospiti di Klaus Schwab, che probabilmente raggiungeranno Davos a bordo di inquinantissimi jet privati, si confronteranno sui temi caldi del dibattito pubblico: dai cambiamenti climatici all’intelligenza artificiale, fino alle tanto attese “nuove pandemie”.

Il panel sulle pandemie

Ed è proprio su queste ultime che si concentrerà un intero panel, previsto il prossimo 17 gennaio. Il titolo è “Prepararsi alla nuova malattia X” e vedrà tra i relatori il direttore dell’Oms Tedros Ghebreyesus, il Presidente e amministratore delegato della multinazionale sanitaria Royal Philips e il Presidente del consiglio di amministrazione di AstraZeneca.

La descrizione dell’evento è volutamente fumosa e inquietante visto che della “malattia X” non si conosce praticamente nulla: né come si chiama, né quale agente patogeno ne è la causa né tantomeno con quali sintomi si presenterà e neanche se esista davvero.

Gli esperti dell’Oms sanno solo che prima o poi arriverà e che mieterà molte più vittime di quante ne abbia fatte l’epidemia di Covid o, aggiungiamo noi, di quante ne abbiano mietute i protocolli sbagliati e le cure volontariamente negate.

La malattia X e le “doti” predittive del Wef

In realtà la “malattia X” è un evento atteso da anni, prima ancora del Covid 19. Ne parlava già l’Economist nel 2018, sottolineando la necessità degli “esperti” di lavorare in anticipo su vaccini “personalizzabili” sul momento, a seconda del patogeno in questione.

E non è una novità neanche che il Wef abbia capacità predittive: basti ricordare Event 201, l’esercitazione globale sulle pandemie organizzata proprio dal World Economic Forum, insieme alla Bill & Melinda Gates Foundation e al Johns Hopkins Center for Health Security a ottobre 2019.

Anche allora, era tutto scritto nero su bianco, direttamente sul sito dell’evento: “Event 201 simula l’epidemia di un nuovo coronavirus trasmesso dai pipistrelli ai maiali alle persone che può diventare facilmente trasmissibile da persona a persona”. Pochi mesi dopo, ecco che la pandemia di coronavirus si verifica per davvero.

Il tutto fa il paio con il Trattato pandemico, documento che l’Oms spinge per far approvare il più presto possibile così da essere molto più persuasivo e pervasivo nella risposta alla “prossima pandemia” che a questo punto rischia di essere solo una questione di tempo.

Byoblu, 13/1/2024

 

 

 

 

LA DISINFORMAZIONE È LA PRIMA PREOCCUPAZIONE DEL WEF: UNA GUIDA SU COME BLOCCARLA

Il World Economic Forum ha identificato la disinformazione come la principale preoccupazione dei partecipanti. Com’era prevedibile, non mi hanno invitato a parlare di come porre fine a tutto ciò. Ecco una mia guida.

Ecco la mia guida concisa su come i governi mondiali possono fermare la disinformazione. Gli esempi qui elencati si applicano al vaccino COVID, ma i principi generali sono applicabili a tutti i tipi di disinformazione:

Smettila di mentire alle persone.

Quando commetti un errore, ammettilo pubblicamente non appena ti rendi conto di aver commesso un errore.

Smettila di nascondere i dati. La trasparenza dei dati è fondamentale. Invitare un’opposizione credibile a interrogare tutti i database disponibili. Se i governi dicono la verità, non dovrebbero avere nulla da temere.

Stop alla censura….

 

Continua la lettura QUI ( in lingua inglese)

 

 

 

 

DALLA RETE

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In particolare

Verso la dittatura digitale (25). Preoccupiamoci: il cervello come campo di battaglia.

Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (43). Esseri inutili di tutto il mondo, preoccupiamoci!

Doni dall’OMS e dall’europa per il nuovo anno.

Disattenzione micidiale.

GLR-CONSIDERAZIONI  56. Cuori di pietra.

L’importanza di essere inutili ed inascoltati.

Un mostro che  possiede il mondo e il nostro futuro.

Chi comanda nel mondo.

 



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