scrittrice austriaca (1830 - 1916)

 

Ci vuole intelligenza per capire cosa sta succedendo mentre si sta instaurando il dominio mondiale dell’aristocrazia finanziario-usuraia, cuore del deep state globale, anche attraverso la guerra tra russia e ucraina ( leggi QUI e QUI ).

Ci vuole intelligenza, non lauree o titoli di studio ( che spesso non sono segno d’intelligenza), per capire che questa guerra ucraino-russa non è nient’altro che un altro tragico momento del piano criminale globale chiamato Grande Reset ( leggi i tanti articoli QUI) gestito dall’aristocrazia finanziario-usuraia, cuore del deep state globale..

Ci vuole intelligenza, studio e riflessione per capire che questa guerra per procura della NATO-USA, con al guinzaglio l’europa, contro la russia non è nient’altro che un altro passo della guerra che l’aristocrazia finanziario-usaraia ha dichiarato contro ognuno di noi ( leggi QUI) . Una guerra nella guerra.

Ci vuole intelligenza, studio, ricerca per non abboccare come dei fessi matricolati,  alla propaganda martellante del mainstream di regime, della dittatura sanitario-ecologico-digitale che si sta instaurando a livello globale, non solo in italia.

Ci vuole intelligenza e riflessione per non cadere nella mefitica trappola di credere che noi (USA, NATO, europa, ucraina) siamo i “buoni” e i russi, solo loro, sono “sporchi, brutti e cattivi”. Noi no…

Ci vuole intelligenza e forza morale ( se l’abbiamo ancora) per non fidarsi assolutamente di esseri come biden, von der leyen, zelenskyj, stoltenberg, (segretario generale della NATO), macron, politici e giornalisti vari nostrani e europei, mentre siamo ossessionati quotidianamente di non fidarci solo di putin.

Ci vuole intelligenza per non fidarsi mai di potenti a-morali, cinici, indifferenti, spietati, sadici, insensibili e rivolti solo al loro potere e che mai, mai vorranno “il nostro bene”: vuol dire che la storia non ci ha insegnato nulla e che, forse, neanche la conosciamo e studiamo, ritorti come siamo sul nostro squallido privato.

Ci vuole intelligenza. Ma l’intelligenza sembra andata, soprattutto in questi ultimi tre anni, nell’”isola che non c’è” di Peter Pan. Rimane un mare, un oceano, un abisso di stupidità, piena di paura, piena di cervelli fritti  (leggi QUI).

Ha ragione la scrittrice Ebner-Eschenbach: prima del dominio dell’aristocrazia finanziario-usuraia c’è il dominio mondiale della stupidità tra pseudo-virus, clima, ambiente, energia, sostenibilità, digitalizzazione, pseudo-vaccini, mascherine, disinfettanti e… guerre.

E gli stupidi non capiscono che siamo tutti, tutti in pericolo (leggi QUI). (GLR)

 

 

 

LA GUERRA AI RUSSI PRONTA DA OTTO ANNI?

Nei giorni scorsi, sul “Fatto Quotidiano” è apparso un interessantissimo articolo il cui titolo così recitava: “Da Obama alle basi in Polonia: guerra ai russi pronta da 8 anni”. Secondo quanto precisato dall’articolo, la guerra in corso non sarebbe propriamente cominciata nel febbraio 2022: quando cioè la Russia di Putin ha invaso l’Ucraina. Questa è naturalmente la narrativa ufficiale, buona soprattutto a giustificare l’Occidente euroatlantista e a demonizzare la Russia di Putin, presentata come il male sulla terra.

Se certo appare integralmente condannabile l’aggressione dell’Ucraina, ciò non deve però indurre a perdere di vista le cause remote di questa esiziale vicenda: come più volte ho sottolineato, l’incipit di tutto questo deve essere ravvisato nell’espansionismo imperialistico di Washington e della NATO negli spazi che un tempo furono dell’Unione Sovietica.

Tale espansionismo avvenne già negli anni novanta, quando le macerie del muro di Berlino erano ancora fumanti e quando il gigante sovietico era ormai definitivamente steso a terra. Ora, questa tesi sembra avvalorata da quanto spiega nel suo articolo “Il Fatto Quotidiano”: gli Stati Uniti stavano lavorando alla guerra già da otto anni, addestrando i soldati a Kiev e adoperandosi con zelo acciocché si addivenisse realmente al conflitto.


Le vicende di Euromaidan del 2014 ne furono evidentemente un segnale chiarissimo. Gli Stati Uniti vorrebbero fare della Russia una dépendance di Washington, un proconsolato atlantista subalterno ai desiderata della civiltà del dollaro: ciò che pure stava accadendo con Gorbaciov prima e con Eltsin dopo.


Fu l’arrivo imprevisto di Vladimir Putin a sconvolgere i piani della civiltà del dollaro, inducendola sempre più a cercare la via della inimicizia radicale: inimicizia radicale che ormai sembra essere giunta al suo grado massimo, dopo che la nato ha definito nei giorni scorsi la Russia uno “Stato terrorista”.

L’articolo in questione risulta davvero interessante non solo perché rovescia la narrazione egemonica, quella atlantista a cui si sono in maniera subalterna piegati tutti gli organi di stampa nazionali ecceziun fatta appunto per il “Fatto Quotidiano”.

Oltre a ciò, l’articolo in questione ci aiuta a comprendere meglio le ragioni di questo conflitto, andando al di là della fumettistica narrazione che presenta Putin come il cattivo e l’Occidente come il polo buono per definizione.

Contro ogni narrazione manichea, anche l’occidente a trazione atlantista ha evidentemente le proprie responsabilità, senza che ciò comporti la soluzione integrale della Russia di Putin, ciò che vorrebbe dire cadere in un manicheismo di segno opposto.

Si dice spesso che l’ha aggredito ha ragione e che l’aggressore ha torto: l’articolo del “Fatto Quotidiano” ci aiuta a ridiscutere criticamente i ruoli da assegnare.

Diego Fusaro, filosofo   Byoblu   25/11/2022

 

 

 

Perché gli americani odiano Putin?

Tucker Carlson pensa di saperlo. Ecco cosa ha detto:

“… I democratici a Washington ti hanno detto che è tuo dovere patriottico odiare Vladimir Putin. Non è un suggerimento. È un mandato. Qualsiasi cosa meno dell’odio per Putin è tradimento. Molti americani hanno obbedito a questa direttiva.

Ora odiano diligentemente Vladimir Putin. Forse sei uno di loro. Odiare Putin è diventato lo scopo centrale della politica estera americana . È la cosa principale di cui parliamo. Interi canali via cavo sono ora dedicati ad esso. Molto presto, quell’odio per Vladimir Putin potrebbe portare gli Stati Uniti in un conflitto nell’Europa orientale…..


Continua la lettura scaricando il PDF:

perche-gli-americani-odiano-putin


 

 

 

CHI GOVERNA IL MONDO E SCATENA GUERRE E PANDEMIE?

L’eurodeputato Mislav Kolakusic al Parlamento europeo:

Chi governa il mondo? Chi inizia le guerre e le pandemie? È Biden? È Putin? Credere che l’industria farmaceutica voglia cittadini sani è come credere che l’industria militare voglia la pace nel mondo”, ha dichiarato l’eurodeputato Mislav Kolakusic al Parlamento europeo.


BlackRock, Vanguard e State Street – fondi comuni di investimento di cui la maggior parte delle persone non ha mai sentito parlare – gestiscono oltre 15.000 miliardi di dollari di attività. Questi gestori patrimoniali hanno partecipazioni in tutte le grandi aziende farmaceutiche, nei media, nelle società di trasporto, nei produttori di armi e nelle banche.


Sono i maggiori azionisti di Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson, tra gli altri. Detengono quote di maggioranza in sei dei 10 maggiori colossi farmaceutici. Detengono quote di maggioranza in tutte le aziende che hanno prodotto i vaccini Covid.

L’inflazione alle stelle che colpisce maggiormente i cittadini non è un fenomeno economico, ma il risultato dell’insaziabile avidità dei proprietari di questi gestori patrimoniali che fissano i prezzi, ha affermato Kolakusic.

Hanno in pugno anche l’industria degli armamenti. BlackRock, Vanguard e State Street, possiedono i maggiori produttori di armi, tra cui Lockheed Martin, Boeing e Northrop Grumman.

È assolutamente chiaro chi dirige il mondo e prende tutte le decisioni importanti, che si tratti di guerre o pandemie, dice Kolakusic.

Fonte: https://uncutnews.ch/europaabgeordnete-mislav-kolakusic-im-europaeischen-parlament-wer-regiert-die-welt-und-loest-kriege-und-pandemien-aus/ ( in lingua tedesca)

https://www.nogeoingegneria.com/  15/11/2022

 

 

 

L'aristocrazia finanziario-usuraia ( deep state). Allarga l'immagine

 

 

Prima di leggere l’articolo che segue v’invitiamo a leggere o rileggere questi articoli: QUI e QUI. Ecco chi dovremmo eventualmente odiare e combattere, ma forse queste tre mefitiche piovre neanche le conosciamo. Siamo “furbi”, no?

 

Blackrock, Vanguard, State Street: I veri padroni del mondo

Nel 2021, Fonte FMI, il PIL del mondo è stato di 94 trilioni di dollari circa. Di questi gli Stati Uniti ne realizzano 23 trilioni, l’Europa circa 18 e la sola Cina 16 Trilioni. L’Italia chiude il 2021 a circa 2 trilioni a fronte della Germania con 4.

Numeri impressionanti ma poca cosa a fronte del fatto che solo 3 Fondi di investimento, tutti americani, detengono a fine 2021 la spaventosa cifra di 20 (venti) trilioni di dollari di danaro liquido ed investito sui mercati azionari ed obbligazionari mondiali.

In pratica 10 volte l’intero PIL italiano, 4 volte il PIL tedesco, più dell’intero PIL di tutta l’Europa o della Cina, quanto il PIL americano….


Continua la lettura QUI

 

 

 

Un articolo norvegese di grande importanza e chiarezza. V’invitiamo anche a leggere QUI.

 

Abbiamo già un governo mondiale?

Se c’è una data che tutti dovrebbero notare, è il 13 giugno 2019. In questa data ha avuto luogo un colpo di stato globale. I media norvegesi tacciono completamente su questo importante evento.

In questa data, il norvegese Børge Brende, presidente del World Economic Forum, sedeva con il suo capo Klaus Schwab in un ufficio a New York. Insieme al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, hanno firmato un accordo su un partenariato strategico tra il World Economic Forum (WEF) e le Nazioni Unite.

Cosa significa questa partnership per te e per me?

In parole povere, l’accordo significa che le multinazionali più ricche del mondo (che sono partner del WEF) sono state liberamente assunte negli organi interni delle Nazioni Unite. Da lì, le aziende hanno l’opportunità di esercitare il potere sui governi del mondo, che a loro volta hanno potere su di voi e su di me.


L’attuazione dell’Agenda 2030 è un obiettivo importante per il partenariato. L’agenda è un piano per l’1% più ricco per ottenere il controllo di tutte le risorse della terra

Attraverso l’ONU, le multinazionali, possedute dall’1% più ricco del mondo, possono governare su 194 paesi membri, per così dire, tutti i governi del mondo.


È così che la connessione va direttamente dai partner del World Economic Forum, come Pfizer, al tuo organismo, con le Nazioni Unite e le autorità governative/sanitarie norvegesi, come intermediari amministrativi.

La banda di Davos non si incontra solo una volta all’anno su jet privati. La loro organizzazione di interesse WEF lavora tutto l’anno dalla sua sede centrale a Ginevra, con 500 dipendenti, e dove il norvegese Børge Brende è il “principe ereditario” di Klaus Schwab. Da qui, viene guidata l’influenza attiva delle decisioni prese dai politici e dalle imprese in tutto il mondo.

Quando Erna o Jonas tengono una conferenza stampa, ad esempio su una pandemia, molte persone pensano di decidere. In realtà, Erna e Jonas sono stati quasi ridotti a capi reparto in una “catena di negozi”, sulla falsariga di Kiwi o Mc Donalds. Stesso concetto in tutti i paesi. Sempre più decisioni vengono prese a Ginevra ea Bruxelles.

Si noti inoltre che la partnership tra le Nazioni Unite e il World Economic Forum è stata firmata sei mesi prima che il mondo avesse una pandemia globale in grembo. A caso?

È stata anche una coincidenza che il capo ideologo Klaus Schwab avesse il libro “Covid 19, The Great Reset” pronto nel giugno 2020, tre mesi dopo la dichiarazione della pandemia?

Uno dei messaggi principali di Schwab nel libro è che la pandemia contribuirà a una governance più globale e che le società internazionali dovrebbero assumere un ruolo guida in questo.

L’OMS è conosciuta come il “Ministero della Salute” nel “Governo delle Nazioni Unite”. Da marzo 2020, quando il direttore dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus dichiara una pandemia, afferma anche che sarà gestita dall’OMSL’OMS può quindi gestire oltre 194 autorità sanitarie e governi di paesi.

Quando sai anche che Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Google e Facebook (Meta) sono tra i membri più potenti del World Economic Forum, e vedi che dal 13 giugno 2019 questi hanno una porta aperta verso l’OMS/ONU, allora capisci chi può fissare l’ordine del giorno?

Non da ultimo quando sai che le Nazioni Unite sono in costante deficit di capitale fresco. Tanto più facile per i ricchi sponsor che arrivano con il sacco di soldi da dettare ai burocrati.


Il governo mondiale, o il Nuovo Ordine Mondiale, non è qualcosa di diffuso e cospirativo che appartiene al futuro. Ci si avvicina di più a un governo mondiale che a un matrimonio tra i miliardari del World Economic Forum di Klaus Schwab e l’organizzazione internazionale delle Nazioni Unite?

 

L’ONU è, ovviamente, lo strumento organizzativo perfetto per il biliardo, con cui governare paesi e persone. Quindi cosa possiamo fare riguardo a questo colpo di potere?

1. Concentrati sull’evidenziazione del colpo di stato WEFS nei social media, dal momento che MSM non ne scrive mai.

2. Lavorare affinché il WEF esca dall’ONU, così come la Norvegia (e diversi paesi) esca da accordi sovranazionali, che distruggono la democrazia e danno più potere solo all’1% più ricco.

3. Creare il maggior numero possibile di strutture locali per ottenere i beni necessari, ad esempio acquistare cibo direttamente dai produttori. Ed evita di riempire il più possibile le tasche dei globalisti, tramite le loro multinazionali, come Amazon ecc.

Qui puoi vedere una panoramica in ordine alfabetico di chi sono partner nel WEF:

https://www.weforum.org/partners/

https: //steigan.no/2019 /10/centinaia-di-organizzazioni-di-volontario-protestano-contro-quella-milliardaerklubben-wef-har-tatt-kontroll-over-fn/

https://steigan.no/2022/07/ milliardaerene-har-tatt-kontroll -over-fns-matvarepolitikk/

https://www.weforum.org/press/2019/06/world-economic-forum-and-un-sign-strategic-partnership-framework/

https: //www.fian.org /en/press-release/article/wef-takeover-of-un-strongly-condemned-2273

Margrethe Salvesen, https://steigan.no/ 28/10/2022

 


 

RIFLESSIONI SU 9 MESI DI GUERRA IN UCRAINA

Nel febbraio di quest’anno, nelle settimane precedenti all’ingresso delle truppe russe in Donbass si discettava su giornali e talk show delle prospettive possibili.

A chi invitava a considerare come sensata, e anzi conveniente, la rinuncia dell’Ucraina all’ingresso nella Nato, l’accettazione di uno statuto di neutralità, e la concessione di un grado di autonomia amministrativa alle province russofone (come da accordi di Minsk II) – sempre nell’ambito dello stato ucraino, a questi gli esperti di regime ribattevano rabbiosamente che era una prospettiva inaccettabile, che ne andava della sovranità ucraina, che uno stato doveva avere il diritto di scegliere le proprie alleanze militari. (NB: l’autonomia amministrativa dell’Alto Adige è motivata dalla presenza del 69% di popolazione germanofona; nelle zone di Donetsk e Lugansk la popolazione russofona prima della guerra superava il 90%).

E ancora all’indomani dell’invasione, c’era chi raccomandava di intavolare il più rapidamente possibile trattative di pace invece di inviare armi, perché questo avrebbe prolungato indefinitamente il conflitto, e ciò sarebbe stato pagato duramente dagli ucraini in primo luogo e dall’Europa tutta in secondo luogo.

A questi gli stessi esperti a molla rispondevano stizziti che era una questione di sovranità, che c’era un aggressore e un aggredito, che non era il momento delle trattative, che l’Europa ne sarebbe uscita più forte di prima (ho un ricordo distinto di un noto giornalista e di un ex ambasciatore in uno studio televisivo che sostenevano con veemenza queste tesi in risposta al sottoscritto.)

Oggi, a nove mesi di distanza, l’Ucraina comincia ad apparire come un cumulo di macerie congelate e 6 milioni di profughi ucraini sono già arrivati nell’Unione Europea (la più grande crisi di rifugiati in Europa dal 1945) e almeno altrettanti si stanno preparando. Per il solo anno in corso la stima dei costi vivi per l’ospitalità europea ammonta a 43 miliardi di euro. I morti al fronte sono nell’ordine di grandezza del centinaio di migliaia.

La colossale fornitura di armi da parte della Nato (tre volte il budget annuale russo) ha preso in buona parte la strada del mercato nero, dove si trovano oramai a prezzo di saldo missili terra-aria, mortai, mitragliatrici pesanti, ecc. (la criminalità organizzata se ne gioverà per decenni).

Quanto alla “sovranità” ucraina che andava difesa a tutti i costi, anche i più distratti sanno oggi che era una fiaba da tempo: è noto il supporto e sostegno americano al colpo di stato di Maidan, così come sappiamo delle entrate a gamba tesa dell’ex presidente Biden sui giudici ucraini che perseguivano gli affari ucraini del figlio Hunter.

Quanto all’idea che l’Ucraina “sovrana” non rappresentasse alcuna minaccia e non ci fosse nessuna concreta possibilità che diventasse parte della Nato, nel frattempo è emerso serenamente che da dopo gli accordi di Minsk II (2015) la Nato stava addestrando l’esercito ucraino, rifornendolo di armi, costruendo fortificazioni, e che la firma degli accordi era stata solo un espediente per prendere tempo e consentire all’Ucraina di rafforzarsi militarmente (testimonianza diretta dell’ex presidente Poroshenko, oltre che di diversi ufficiali USA).

Sempre nell’ottica della tutela della sovranità ucraina, nel frattempo la Russia si è stabilizzata in buona parte dei territori conquistati, Mariupol è stata addirittura già parzialmente ricostruita, si sono tenuti referendum di annessione, e la prospettiva che questi territori ritornino in mano ucraina è ritenuta risibile persino dai vertici americani.


Il conflitto si è oramai caratterizzato esplicitamente come un conflitto tra la Nato e la Russia, anche se nessuno vuole che ciò sia riconosciuto ufficialmente perché rappresenterebbe una deflagrazione mondiale. Sul territorio ucraino combattono oramai in sempre maggior misura “volontari” stranieri, con istruttori Nato, armamenti Nato, finanziamenti dei paesi Nato.


L’esercito regolare ucraino ha perduto da tempo le truppe più “combat-ready” e rappresenta oramai solo la carne da macello per sanguinose sortite periodiche.

Intanto l’Europa è in piena stagflazione, con la progettazione in corso di nuovi stabilimenti da parte del comparto industriale che sta già avvenendo fuori dai confini europei.

Infatti il taglio politico netto avvenuto nei confronti della Russia ha creato una crisi terminale nell’approvvigionamento di energia e materie prime, giacché tutti i principali attori non direttamente subordinati agli USA stanno assaporando per la prima volta la possibilità di far valere il proprio potere contrattuale di fornitori di materie prime – potere contrattuale accresciuto enormemente con il quasi-blocco degli approvvigionamenti da Russia e Ucraina. Senza energia e materie prime l’Europa è un museo morente.

Come prevedibile e previsto da molti sin da febbraio, la strada presa nove mesi fa sta conducendo esattamente dove doveva condurre. Non abbiamo “salvato gli ucraini”, ma abbiamo alimentato e prolungato un processo che ne sta cancellando il paese e ne ha fatto morire decine di migliaia.

Non abbiamo “salvato la sovranità ucraina”, sia perché essa era già quasi inesistente (ed oggi è ridotta a pupazzi e attori), sia perché lo stato ucraino si è dissolto, un quarto della sua popolazione è migrata, e le perdite territoriali saranno quasi certamente definitive.

In compenso abbiamo sventrato quel poco che rimaneva in piedi dell’Europa, che sta perdendo in tempi rapidissimi il suo unico vero “asset” competitivo, cioè le capacità di trasformazione industriale (in assenza di fonti energetiche abbondanti e a buon prezzo questa direzione è senza ritorno).

Ma magari qualcuno potrebbe sperare che, dopo tutto, a un tracollo spesso segue una palingenesi, e che magari sarà la volta buona, no?


Solo che a mettere la vera pietra tombale su qualsiasi speranza di rinascita sta la rilevazione del tappo strutturale che blocca ogni possibilità di consapevolezza e rinnovamento: tutto il circo mediatico degli “esperti” e degli “accreditati”, tutta la banda di falliti di successo, di paraninfi del potere che creano e plasmano la famosa “opinione pubblica” sono lì, fermi in sella, e continueranno la loro azione di avvelenamento, manipolazione e inganno a tempo indefinito.

Andrea Zhok, 25/11/2022

Filosofo e accademico italiano, professore di Antropologia filosofica e Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Milano.

Fonte: https://t.me/giorgiobianchiphotojournalist/20250 – https://t.me/giorgiobianchiphotojournalist/20251

 

 

 

Ecco i progetti criminali di chi persegue ottusamente la guerra ucraino-russa. Siamo in pericolo o no? Leggi l’articolo QUI.

 

KLAUS SCHWAB PLAUDE ALLA DITTATURA CINESE COME ”MODELLO DA SEGUIRE “

“Dobbiamo costruire il mondo di domani… una trasformazione sistemica”.

In un’intervista rilasciata mercoledì a un canale della televisione statale cinese, il fondatore dell’organizzazione globalista che ospita le conferenze di Davos e “forma” molti leader mondiali ha descritto il dittatore cinese Xi Jinping e il suo governo del Partito Comunista come un “modello da seguire” e ha espresso il suo “rispetto” per gli “enormi” risultati ottenuti dal Paese negli ultimi 40 anni.

Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum, ha parlato con Tian Wei, conduttore del programma World Insight della China Global Television Network di Pechino, dei recenti incontri del G20 e del B20 a Bali, in Indonesia.

Interrogato sui risultati del vertice – che hanno incluso un accordo sulle priorità politiche, come la lotta al cambiamento climatico – Schwab ha detto che i leader devono andare oltre.


“Dobbiamo avere uno sguardo strategico”, ha detto, “dobbiamo modellare il mondo di domani”. Si tratta di una trasformazione sistemica del mondo. I capi di Stato e di governo dovranno “definire” come dovrà essere il mondo dopo “questo periodo di trasformazione”.


Nel gennaio 2021, Xi è stato scelto per inaugurare la riunione virtuale del WEF a Davos. Schwab, nell’introdurre il Segretario Generale del Partito Comunista, ha elogiato la Cina per le sue “numerose iniziative” prese “nello spirito di creare un mondo in cui tutti gli attori assumano un ruolo responsabile e pronto a rispondere”.

Signor Presidente, credo sia giunto il momento di riorientare le nostre politiche e di lavorare insieme per un mondo pacifico e prospero”, ha dichiarato Schwab in quell’occasione.

Mercoledì, le forze di sicurezza cinesi hanno represso violentemente i dipendenti della Foxconn Zhengzhou, la più grande fabbrica di iPhone al mondo, secondo le immagini e i video pubblicati sui social media cinesi.

Quando nel 2020 sono state sollevate preoccupazioni in merito a un piano del WEF, chiamato Great Reset Initiative, che prevedeva di utilizzare la pandemia per accelerare la globalizzazione, i media tradizionali hanno deriso i critici come teorici della cospirazione confusi.

Ma l’iniziativa è descritta nel libro di Schwab COVID-19: The Great Reset e dimostrata dall’adozione da parte del Presidente Biden del piano Build Back Better dell’organizzazione globalista.

In ottobre, 18 eminenti accademici e intellettuali hanno esposto le loro preoccupazioni sul piano in alcuni saggi raccolti dall’autore e ricercatore Michael Walsh in un volume intitolato “Against the Great Reset”.

Il “Grande balzo in avanti” del dittatore cinese Mao è citato in uno degli articoli dello storico di Stanford Victor Davis Hanson, che sottolinea la “filologia orwelliana” delle parole “Grande” e “Reset”.


“Bisogna pensare al peggio quando compare l’aggettivo ‘grande’ in un contesto di pianificazione fondamentale, guidata da un governo per un cambiamento politico globale. Ciò che accomuna la costosissima ma fallimentare “Grande Società” di Lyndon Johnson e il genocida “Grande balzo in avanti” di Mao è l’idea di un piano dall’alto verso il basso, pianificato a livello centrale e concepito dalle élite senza alcuna conoscenza diretta o anche solo un pensiero su come avrebbe colpito la classe media e i poveri, ha scritto.

Così spesso l’aggettivo “grande” è una parola in codice di presunti pianificatori illuminati che indica tentativi radicali di ricostruire una società che deve essere ingannata o costretta ad accettare una revisione completa”.


I burocrati e i tecnocrati che partecipano alle conferenze d’élite del WEF di Davos, in Svizzera, avverte Hanson, non si fidano della capacità dei “leader eletti e dei legislatori dei governi costituzionali occidentali di risolvere i problemi in modo indipendente”.


“Così spesso l’aggettivo “grande” è una parola in codice di presunti pianificatori illuminati che indica tentativi radicali di ricostruire una società che deve essere ingannata o costretta ad accettare una revisione completa”.


Il “capitalismo degli stakeholder”, secondo il WEF e i suoi alleati, significa che invece di cercare il profitto, le aziende dovrebbero “perseguire il benessere di tutte le persone e dell’intero pianeta”.

In vista dell’incontro di gennaio, Schwab ha pubblicato un editoriale sulla necessità di un “manifesto di Davos” per “un capitalismo migliore”.

https://uncutnews.ch/    24/11/2022

FONTEhttps://uncutnews.ch/klaus-schwab-lobt-chinas-diktatur-als-vorbild/

 

Scarica il PDF e leggi:

alleanza-tra-pechino-e-wef

 

 

 

 

FUORI L’ITALIA DALLA GUERRA, DALLA NATO. No alla russofobia, no all’invio di armi all’Ucraina e basta sanzioni alla Russia. PER LA PACE, QUELLA VERA.

 

Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

ODIO CONTRO I RUSSI… basta diffondere odio!

 

Vedi e ascolta:

odio-contro-i-russi

 

 

 

E ricordiamo questa semplice verità….


 

 

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

 

 

 

Tanti interventi e riflessioni fatte dai rappresentanti delle Liste Antisistema, che si sono presentate alle elezioni, li trovate nei sei GLR-NOTIZIE-VOTO,  QUI.

Pur se sconfitti, le loro analisi rimangono preziosissime per continuare la Resistenza.

 

Ultimi articoli che vi raccomandiamo di leggere e rileggere:

GLR-NOTIZIE  110 - 23/11/2022. Siamo tutti in pericolo.

GLR-CONSIDERAZIONI  39. Come è potuto accadere?

Il nodo scorsoio e il fritto.

Biopolitica e biopotere: i nostri corpi proprietà dello stato.

GLR-NOTIZIE  109 - 11/11/2022 - Zitti e morti.

Verso la dittatura digitale (13). Morte in 5g

Nessuna pacificazione!

Pericolo vaccino (37).

Vaccino: un maledetto imbroglio

La strada verso l’inferno (3): il verminaio del Grande Reset.

La strada verso l’inferno (2): Deep State

 

Il sito di La PekoraNera riporta un prezioso elenco continuamente aggiornato di notizie su malori e morte improvvise, assolutamente in continuo aumento. I giornali citati nell’elenco quasi mai creano una correlazione tra vaccinazione e malori o morti improvvise.

Ma sappiamo ( o dovremmo sapere) che siamo sotto un regime sanitario, quindi… Comunque a voi leggere, sapere  e riflettere.

LEGGERE QUI

 

Raccolta di sospetti eventi avversi da “vaccini anti Covid-19”, in ordine cronologico, provenienti dalla stampa italiana e internazionale. Inseriti così come pubblicati in origine, anche in lingua originale non tradotta. Lista aggiornata continuamente.

Vedi QUI

 

Tante notizie sui danni delle mascherine, dei tamponi e degli pseudo-vaccini QUI

 

Leggi “GLR-NOTIZIE” e “ GLR-NOTIZIE FLASH” precedenti QUI

 

 

INFORMAZIONI DI RESISTENZA

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