Povera ex-italia, nulla di buono al tuo orizzonte. Un orizzonte coperto dalle nuvole oscure e temporalesche del progetto criminale globale chiamato Grande Reset ( leggi i tanti articoli QUI).
Un orizzonte coperto dalla fuliggine e dalla caligine pesante di milioni di esseri dediti al servilismo e al covidiotismo più osceno ( leggi QUI).
Un orizzonte schiacciato da emergenze continue, che si sovrappongono l’una all’altra, che s’intersecano, s’intrecciano secondo il nuovo modo di governare i sudditi ( che i sudditi, non più cittadini, non sono in grado di capire): emergenza e paura a gogò ( leggi QUI).
Un orizzonte fosco che le elezioni del 25 settembre 2022 non hanno certo aiutato ad illuminare di una pur tenue speranza di libertà e ritorno alla civiltà democratica. Anzi. Ma lasciamo agli articoli e ai video, oggi presenti in questo articolo complessivo, l’approfondimento di ciò che è accaduto nelle urne e che accadrà.
Povera ex-italia, nulla di buono al tuo orizzonte. Povera ex-italia dei Mazzini, dei Garibaldi, dei Parri, dei Calamandrei, dei Rosselli, dei Pertini, degli Uomini/Donne del Risorgimento e della Resistenza, ormai dimenticati dai più.
Povera ex-italia della Costituzione e della Democrazia Repubblicana ( per quanto poca ce ne sia stata nei decenni passati) ed ora senza più sovranità.
Povera ex-italia dei cittadini ( per quanto pochi ce ne siano stati), ieri. Povera ex-italia dei sudditi sottomessi, imbavagliati, sanificati, spaventati e digitalizzati, oggi e domani.
Povera ex-italia, nulla di buono al tuo orizzonte fatto di governo nuovo ed opposizione nuova assolutamente speculari, tranne che in qualche particolare, asserviti entrambi alla NATO, agli USA, all’Europa, al WEF, a Big Money, a Big Data, a Big Pharma ( leggi QUI).
Eppure…
“A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnano nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà”
Così disse don Luigi Sturzo il 18 gennaio del 1919 a Roma nel suo discorso al momento della fondazione del Partito Popolare Italiano.
Eppure…
Ci saranno degli “uomini liberi e forti” in questa ex-italia che sentano ” i fini superiori della Patria” nonostante l’orizzonte oscuro…. (GLR)
ELEZIONI. VINCE IL BANCO NEOLIBERALE, SCONFITTE LE FORZE ANTISISTEMA
Le elezioni esibiscono una verità scomoda della quale occorre però prendere consapevolezza: ancora una volta vince l’ordine neoliberale, nella sua variante bluette di destra fintamente contrapposta alla variante fucsia di sinistra.
Sconfitte escono invece, in maniera clamorosa, le cosiddette forze antisistema. Esse pagano lo scotto del cosiddetto voto utile, ma poi anche della loro esiziale frammentazione interna; frammentazione che ha portato il fronte del dissenso a non trovare quell’unità che senz’altro era indispensabile per raggiungere un risultato apprezzabile.
Diego Fusaro, filosofo
Vedi e ascolta QUI
Non è il tempo dei “ve lo avevo detto”.
I risultati delle elezioni truffa confermano in ogni minimo dettaglio quanto largamente previsto dal CLN. L’Italia viene lasciata allo sbando nell’ora più buia dal tradimento di Mattarella/Draghi. L’opposizione sociale al draghismo, ingannata dal dispositivo Atlantista simboleggiato dall’ Aspen, ha votato il partito con la fiamma tricolore. Quando le carte sono truccate non si può vincere né partecipare.
Una scelta fra fascisti, neoliberali e trasformisti era irricevibile per quella parte del popolo italiano che ha compreso la realtà del degrado democratico. Il fronte del dissenso, presentatosi disunito, è stato massacrato. L’astensionismo (costituente o disincantato) ha raggiunto il record storico.
Soltanto una unità forte e coraggiosa di chi “è contro”, un concreto cambio di passo e una proposta costituente, ambiziosa e trasversale avrebbe potuto forse limitare i danni. Ma non è neppure detto che in queste condizioni ciò sarebbe avvenuto.
Non è il tempo dei “ve lo avevo detto”. Non servirebbe a nulla. Non si tratta neppure di ricostruire dopo la disfatta, ma piuttosto di mettere da parte ogni animosità e pensare ai mesi terribili che la maggioranza bellica e la sua opposizione draghista imporranno al nostro popolo. E costruire la necessaria rete di protezione sociale ancora debolissima. Serve l’aiuto di tutti!
Il CLN ha lavorato per porre le basi di questo cammino che non può prescindere dall’ innovazione sociale e da un rigoroso perimetro democratico. Dai Caucus al Resistendum (represso dal Viminale ma dimostratosi strumento assai vitale), il cammino è in corso.
Il perimetro di resistenza a ogni fascismo, sia in salsa Atlantista o nostalgica è tracciato ed irrinunciabile. Il metodo, radicalmente trasparente e non violento, pure. Per noi erano elezioni truffa: nulla è cambiato da quando in gennaio, prima ancora dell’escalation bellica, abbiamo dichiarato risorto il CLN e messo a disposizione un modello genuinamente aperto, democratico e trasparente.
Il cammino deve continuare perché, come dopo l’ 8 settembre, la guerra continua. Solo la resistenza organizzata nel CLN potrà limitare la catastrofe che minaccia tutti noi e le generazioni future.
Sito del CLN QUI
Ugo Mattei, Presidente CLN.
https://sfero.me/ 26/9/2022
I PARTITI ANTISISTEMA DOPO IL VOTO. CINQUE NOTE URGENTI
Premessa: a differenza dei tanti guru e/o profeti più o meno sinceri che vanno gridando da stamattina “ve l’avevo detto”, io ci avevo sperato e anche un po’ creduto che le forze del dissenso, o se volete i partiti antisistema (Italia Sovrana e Popolare, Vita, Italexit) sarebbero riusciti a entrare, se non tutti almeno uno, in Parlamento. Così non è stato, ma proprio per questo è importante prevenire disfattismi e crisi di ansia.
Altra premessa: queste brevi note “urgenti” non riguardano i partiti del sistema: dal mio punto di analisi, è assolutamente irrilevante che a vincere sia stata la “destra” di Meloni piuttosto che la “sinistra” di Letta: ha vinto il globalismo transumanista e guerrafondaio, e questo è il dato che deve pre-occuparci, e impone una prima riflessione, che condenso, appunto con urgenza, in questi cinque punti.
1. In termini generali l’astensione record è il dato più rilevante, non per le fantasiose elucubrazioni “rivoluzionarie” di certi autoproclamati profeti del dissenso: semplicemente, e tragicamente, la gente è stanca e sfiduciata e non crede più, o crede sempre meno. Inoltre, sia per orientamento di voto che per proporzioni dell’astensionismo, la breccia tra nord e sud si allarga. Oltre a essere pericoloso, ciò riflette la diversità di reazione e di organizzazione di fronte alle crisi degli ultimi due anni.
2. La somma dei soggetti politici antisistema supera il milione di voti. Se vi si aggiungono coloro che sono stati scriteriatamente indotti all’astensione, si può pensare a un numero ancora più alto. È una base di partenza tutt’altro che trascurabile, e non bisogna commettere l’errore di sottovalutarla, cedendo al solito autolesionismo (che spesso ha qualcosa di irritantemente narcisistico). Se si pensa che un’organizzazione come Unione popolare (alias Potere al popolo più “cespugli”), su piazza da anni e pur con molto maggiore accesso ai media e trainata da un volto noto al grande pubblico, ha preso poco più della sola Italia Sovrana e Popolare, si può vedere che lo sforzo politico prodotto non va assolutamente ignorato.
3. Ma è altrettanto chiaro che la frammentazione ci ha pregiudicato in modo decisivo, visto che sommati, i tre partiti dell’area del dissenso avrebbero superato agevolmente la soglia del 3 per cento, portando in Parlamento qualche decina di rappresentanti e ottenendo l’auspicata presenza istituzionale. Presenza che non per questo ci si dovrà precludere in prossimi appuntamenti elettorali, con un occhio anche all’estrema instabilità politica, che potrebbe riservare sorprese quanto alla durata della legislatura.
4. Il blocco mediatico totale, voluto e pianificato, che ci ha colpito come una fatwa, è riuscito a impedire che la proposta genuinamente antisistema si diffondesse al di fuori dei nostri circoli. In troppi non la conoscevano nemmeno, perché i media a noi vicini, o almeno attenti alle nostre istanze, non sono mainstream e dunque non hanno ancora la stessa capacità di penetrazione. Bisognerà dunque lavorare su una comunicazione efficace, rafforzando tali media ma anche intensificando la presenza nel dibattitto pubblico “ufficiale”, ivi compresi i social.
5. Stando così le cose, è possibile ripartire da questa esperienza, che ha dato al dissenso una maggior visibilità, una discreta spinta organizzativa e ha accelerato la creazione di programmi politici comuni. È un patrimonio che va salvaguardato, a patto di trovare una soluzione unitaria, che a questo punto – insieme al definitivo isolamento di profeti disarmati e salvatori della patria – è il principale compito che abbiamo nell’immediato.
Niente è perduto. La partita comincia ora.
Guido Cappelli, ComeDonChisciotte.org 27/9/2022
Guido Cappelli è docente di Letteratura italiana presso l’ Università degli Studi di Napoli L’Orientale
SPECIALE ELEZIONI 2022: LA DELUSIONE DEI PARTITI ANTISISTEMA
La netta vittoria di Fratelli d’Italia segna l’inizio di una legislatura di centrodestra, dove però Lega e Forza Italia saranno gli azionisti di minoranza.
Crollo del Partito Democratico, mentre il Movimento 5 Stelle dimezza i voti, tenendo però il 15%. Delusione per i partiti antisistema: nessuno di loro ha raggiunto la soglia del 3%. Ne abbiamo parlato con Francesco Borgonovo, Francesca Totolo, Alberto Contri, Enrica Perucchietti, Giorgio Bianchi e Francesco Giubilei.
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“I VINCITORI SONO COMPLICI DEL SISTEMA”, L’INTERVENTO DI TUTINO
Il professore di filosofia Davide Tutino ha commentato l’esito delle elezioni politiche 2022. Secondo Tutino ci sarebbe poco da esultare, dato che a salire sul carro dei vincitori sono stati quei partiti “complici del sistema autoritario che si sta consolidando”.
Il professore ha rimarcato anche la posizione del Comitato di Liberazione Nazionale, che non si è presentato consapevolmente alle elezioni, rifiutando di aderire a un sistema che non ritiene democraticamente funzionante. Guarda l’intervento di Tutino, raggiunto dalla nostra inviata a Roma, Miriam Gualandi.
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NON SIAMO SICURI CHE LA DESTRA AVRA’ LA POSSIBILITA’ DI GOVERNARE
La Meloni è stata commissariata da tempo, con l’affiancamento di Terzi di S. Agata atlantista d’acciaio, dell’ex giudice Carlo Nordio, di Tremonti che l’ha iscritta al suo “Aspen Institute” (struttura di stretta osservanza Nato-americana) ( Cfr: https://www.ildubbio.news/2022/08/18/nordio-tremonti-pera-e-terzi-meloni-schiera-il-suo-establishment/) e da altri cosiddetti “tecnici” aventi una targatura molto precisa, ovviamente.
A coloro che ne faranno omissione (involontaria o voluta) nei prossimi dibattiti e analisi sugli esiti elettorali, ma soprattutto sul futuro della sfortunata “espressione geografica” – è necessario tenere in considerazione il peso dei seguenti fattori condizionanti:
1) che la ex-italia è un paese occupato da 164 basi atomiche Nato/Nsa/Pentagono/Cia.
2) che la ex-italia è dilaniata da otto mafie il cui compito principale è il riciclaggio di decine di miliardi di euro al giorno per finanziare conflitti regionali e guerre per procura che attualmente sono oltre 500 nel mondo. Le classiche attività di spaccio di stupefacenti, di prostituzione, di traffico di schiavi definiti migranti, di organi umani, di pezzi di ricambio di armi per il combattimento leggero, sono la copertura di questo titanico riciclaggio la cui magnitudine è notevolmente superiore alla diffusione delle criptovalute, ma inferiore alla massa di derivati in circolazione (prossima bomba ad orologeria)
3) che la ex-italia è controllata e condizionata da strutture spionistiche inglesi, americane, germaniche che la espongono ad una serie di attentati, se non obbedisce agli ordini degli autoreferenziali e intoccabili pretoriani di Bruxelles, della Nato, del Bnd, del B’nai B’rith, del Vaticano, del SIS … Non va dimenticato che Roma è l’unica capitale del pianeta che ospita due ambasciate di moltissimi Paesi del mondo (una presso l’Italia e una presso il Vaticano), con le conseguenze che si possono immaginare e che si continua a fare finta di dimenticare!
4) che la ex-italia è spietatamente condizionata – pare in eterno – dalle clausole capestro in vigore dal Trattato di pace siglato a Parigi nel 1947 – di cui la SIPG ha condotto una analisi precisa e documentata.
5) che la ex-italia sta subendo danni enormi con il suo coinvolgimento nel conflitto russo-ucraino, grazie alla ricattabilità diretta e personale della quasi totalità dei suoi parlamentari. Un segno che l’Europa deve subire un lento e doloroso processo di demolizione controllata da parte della Nato che, dopo il calcio di Trump, ha intrapreso strategie autonome anche contro gli Usa! Eisenhower dixit (inascoltato).
Trascurare questi elementi significa barare al gioco fin dall’inizio.
Manlio Lo Presti (scrittore esperto di sistemi finanziari), https://www.lapekoranera.it/ 27/9/2022
“I POPULISMI FINISCONO SEMPRE IN CATASTROFE”, L’ELITE EUROPEA NON APPREZZA IL VOTO ITALIANO
C’è ormai una reazione costante che si osserva a seguito delle consultazioni elettorali nel mondo occidentale: il fastidio che una certa élite prova quando i cittadini esprimono una preferenza lontana dai loro desideri.
L’élite che schifa le elezioni
Un pensiero piuttosto retrogrado e rappresentato in maniera evidente dal filosofo francese Bernard Henri Levy. Il principio della democrazia secondo cui l’ultima parola spetta unicamente al popolo sovrano viene così rifiutato in nome di un’autoproclamata élite che avrebbe il compito di correggere gli errori dei cittadini. La reazione intrisa di classismo di BHL non è però l’unica ingerenza internazionale fatta a seguito dei risultati delle elezioni politiche italiane.
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva lanciato il suo avvertimento ( vedi l’articolo seguente), parlando di non meglio precisati strumenti per mettere in riga il futuro Governo italiano. E dopo la vittoria di Giorgia Meloni resta emblematico il silenzio da parte di von der Leyen: non una parola sul risultato. Un atteggiamento gelido ben differente dalle parole al miele utilizzate dalla stessa von der Leyen all’indomani della rielezione di Emmanuel Macron come Presidente francese: “Caro Emmanuel, a te tutti i miei auguri per la rielezione come Presidente della Repubblica”.
Ingerenze francesi
Dalla stessa Francia sono arrivate invece parole decisamente inquietanti come commento alla vittoria di Fratelli d’Italia. A prendere la parola con evidenti smanie di protagonismo ci ha pensato il Primo Ministro francese Elisabeth Borne: “La Francia sarà attenta al rispetto dei diritti umani e dell’aborto in Italia dopo la vittoria del partito post-fascista di Giorgia Meloni alle elezioni legislative”.
Viene da chiedersi a quale settore dei diritti umani intenda riferirsi Elisabeth Borne, tenuto conto del trattamento che la Francia riserva quotidianamente ai migranti che tentano di oltrepassare i confini di Ventimiglia e di Bardonecchia. In molti casi la gendarmerie non ha infatti esitato a rispedire i migranti oltreconfine, come se fossero sacchi della spazzatura.
Dalla Spagna alla CNN: tutti contro Giorgia
Nel coro, non richiesto, di quelli che non accettano il risultato elettorale italiano si è inserito anche il Ministro degli Esteri spagnolo Juan Manuel Albares: “In tempi di incertezza, i populismi crescono e finiscono sempre nello stesso modo, con una catastrofe”. Parole che evidenziano probabilmente la paura di chi le pronuncia, in particolare rispetto alla costante ascesa del partito spagnolo Vox, arrivato alle ultime elezioni politiche al 10%, ma ormai attestato secondo i sondaggi poco sotto il 20%. Non c’è ideologia che tenga di fronte alla prospettiva di perdere la poltrona.
Il grido di allarme rispetto ad un non meglio precisato pericolo fascista in Italia risuona poi nella stampa mainstream straniera. La CNN sostiene che Fratelli d’Italia sia il primo partito di destra al Governo dai tempi di Mussolini. Sulla stessa linea la BBC, così come The Intercept.
A questo punto i quotidiani angloamericani dovrebbero preoccuparsi molto per il fatto che Giorgia Meloni condivida anche i punti e le virgole della politica estera dei loro Paesi di appartenenza. E così verrebbe da chiedersi chi sia davvero il fascista.
Vedi e ascolta QUI
LE INACCETTABILI MINACCE DELLA VON DER LEYEN ALL’ITALIA
Ursula von der Leyen, vestale del neoliberismo europeisticamente corretto, ha nei giorni scorsi minacciato pesantemente l’Italia: qualora con le elezioni l’Italia prendesse una strada indesiderata, l’Unione Europea “ha gli strumenti”… queste le invereconde parole pronunciate senza imbarazzo.
Ancora una volta, a decidere sovranamente non deve essere il popolo sovrano, ma i mercati e le loro classi di riferimento. Sì che quella che si ostinano ad appellare trionfalmente come democrazia coincide sempre più con l’autogoverno dei ceti dominanti e con una palese forma di dittatura dei mercati.
Diego Fusaro, filosofo
Vedi e ascolta QUI
MELONI A ZELENSKY: LEALE SOSTEGNO ALL’UCRAINA
“Caro Presidente Zelensky sai che puoi contare sul nostro leale sostegno alla causa della libertà del popolo ucraino. Sii forte e mantieni salda la tua fede!”
Così il prossimo premier italiano Giorgia Meloni paga il dazio ucraino – e alla Nato – il giorno dopo la vittoria elettorale. In verità la suddetta dichiarazione è la risposta alle felicitazioni espresse dall’ex comico televisivo alla leader di Fratelli d’Italia:
“Congratulazioni a Giorgia Meloni e al suo partito per la vittoria alle elezioni. Apprezziamo il sostegno costante dell’Italia all’Ucraina nella lotta contro l’aggressione russa. Contiamo su una proficua collaborazione con il nuovo governo italiano.”
I chiari – e scontati – segnali di cosa sarà la politica estera targata Meloni, ossia la stessa di Draghi, fanno tremare i polsi. Siamo in guerra, più che mai. E senza alcuna opposizione (a Montecitorio)
comedonchisciotte.org. 28/9/2022
QUALE MELONI?
Qual’è la vera meloni che ci dobbiamo aspettare? Quella dell’articolo precedente o questa, in dichiarazioni di poco tempo fa, che difende identità e sovranità andando contro, quindi, i progetti del Grande Reset?
Ai posteri l’ardua sentenza. Molto ardua. (GLR)
Vedi e ascolta:
ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE
Tanti interventi e riflessioni fatte dai rappresentanti delle Liste Antisistema, che si sono presentate alle elezioni, li trovate nei sei GLR-NOTIZIE-VOTO, QUI.
Pur se sconfitti, le loro analisi rimangono preziosissime per continuare la Resistenza.
Ultimi articoli che vi raccomandiamo di leggere e rileggere:
GLR-NOTIZIE-FLASH 46 - 27/9/2022
Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (26). Un’Agenda che incombe.
GLR-CONSIDERAZIONI 37. Noi, bacati e servili.
GLR-CONSIDERAZIONI 36. La tenaglia
Verso la dittatura digitale (12). Internet dei Corpi, il fine del Grande Reset.
Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (25). La Bestia.
Il sito di La PekoraNera riporta un prezioso elenco continuamente aggiornato di notizie su malori e morte improvvise, assolutamente in continuo aumento. I giornali citati nell’elenco quasi mai creano una correlazione tra vaccinazione e malori o morti improvvise.
Ma sappiamo ( o dovremmo sapere) che siamo sotto un regime sanitario, quindi… Comunque a voi leggere, sapere e riflettere.
LEGGERE QUI
Raccolta di sospetti eventi avversi da “vaccini anti Covid-19”, in ordine cronologico, provenienti dalla stampa italiana e internazionale. Inseriti così come pubblicati in origine, anche in lingua originale non tradotta. Lista aggiornata continuamente.
Vedi QUI
Tante notizie sui danni delle mascherine, dei tamponi e degli pseudo-vaccini QUI
Leggi “GLR-NOTIZIE” e “ GLR-NOTIZIE FLASH” precedenti QUI
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