Mentre i covidioti si fanno gli auguri di san valentino, pensano al carnevale, progettano di mettersi 7 mascherine sovrapposte e si preoccupano di avere paura il progetto criminale internazionale del Grande Reset assesta un altro colpo nel “laboratorio Italia della nuova normalità“: il governo draghi.
Mentre i media di regime esaltano il “salvatore della Patria” e celebrano le “magnifiche sorti e progressive” (Leopardi) che ci aspettano proviamo a dare qualche informazione di… contro informazione ( scusate la ripetizione) per sapere meglio chi è draghi e quanto è coinvolto con i progetti del Grande Reset ( che non ci stanchiamo d’invitarvi a studiare con gli articoli presenti a questo link: http://www.gruppolaico.it/category/rassegna-stampa/emergenza-rassegna-stampa/ ).
Mentre i covidioti corrono a vaccinarsi tutti noi stiamo per ricevere una ben altra “iniezione” e se gli articoli e i video che vi proponiamo risulteranno sbagliati saremo noi ad essere i primi contenti. Ma intanto: attenti ai draghi! (GLR)
DALLA PADELLA CONTE ALLA BRACE DRAGHI!
Dalla democrazia alla tecnocrazia, dallo Stato di diritto allo Stato di polizia internazionale. Bentornati nella colonia Italia dove torna un professionista collaudato dal sistema di dominio mondiale, ovvero chi ora deve concludere il lavoro sporco iniziato da Monti.
Ecco il tris vincente: Bilderberg, Britannia e Draghi. Arriva il salvatore delle banche e della grande finanza speculativa (derivati docet).
Mario Draghi, da un buon trentennio alimenta gli affari della finanza globale, già da quando era alla direzione del Tesoro, ha sempre curato interessi distanti da quelli nazionali, se non addirittura contrari.
Infatti, proprio nel 1992, in veste di Direttore Generale del Tesoro salì a bordo del panfilo Britannia, la famigerata nave dei Windsor ormeggiata al largo di Civitavecchia, che ospitò gli speculatori stranieri e i soliti maggiordomi della politica nazionale, al fine di svendere al mercato il capitale pubblico del belpaese.
Come da copione preconfezionato, scende in campo mister Draghi, già all’onore delle cronache nel 1992 quando furono eliminati simultaneamente – mediante ben due stragi – gli scomodi magistrati Falcone e Borsellino, con la spartizione straniera dei gioielli italiani. Nella famigerata vicenda del Britannia, vale a dire come spartirsi il patrimonio italiano, erano entrati in servizio Amato, Ciampi, Prodi, Draghi ed altri.
Una cosa è certa: gli italiani non andranno alle urne per scegliere un governo, e diranno addio alla libertà. Oggi recita l’Ansa:
«All’ex numero uno della Bce sarà affidato il compito di dare vita a un nuovo esecutivo e di “alto profilo” che nella pienezza dei propri poteri possa combattere il virus, fronteggiare la crisi sociale e gestire gli oltre 200 miliardi di euro del Recovery plan.
L’alternativa sarebbero state le elezioni ma Mattarella dice ” il Paese non può’ permetterselo”. E lancia un appello alle forze politiche “perché conferiscano la fiducia ad un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica”.
Il ragionamento ruota intorno alla necessità che a Palazzo Chigi sieda una squadra con la capacità di assumere decisioni incisive, che possa prendersi le responsabilità di gestire la fine del blocco dei licenziamenti così come la campagna vaccinale o il rapporto con l’Europa al tavolo del Recovery.
La macchina deve poi girare a pieno regime una volta che i fondi dovranno essere spesi. “Tempestività” è una delle parole chiave e usate più volte nel corso della dichiarazione dal Capo dello Stato. Le urne per contro non garantirebbero tutto ciò e esporrebbero la popolazione al rischio di vedere aumentare a dismisura i contagi».
Gianni Lannes, giornalista sulatestagiannilannes.blogspot.com 3/2/2021
DRAGHI E LA SVENDITA DELL’ITALIA!
Memoria corta? Incredibile: invece di un salvatore della patria è stato chiamato da Mattarella al capezzale dell’Italia in agonia, addirittura un regista impunito degli interessi stranieri, per giunta ineletto (non votato dal “popolo sovrano”). E tutti i partiti – che fingevano fino a ieri di sbranarsi – sono pronti all’ennesima ammucchiata; tanto pagano sempre gli italiani.
Anno 1992: l’inizio della fine. Vengono trucidati – mediante due stragi esplosive – i giudici Falcone e Borsellino con relative scorte. A tutt’oggi, i veri mandanti non sono ancora stati scovati o condannati.
Singolare coincidenza: proprio il 2 giugno 1992 decolla la svendita dello Stato italiano, sul panfilo Britannia dei Windsor. A bordo c’era anche Mario Draghi. Lo stesso personaggio ha confermato la sua presenza – sullo yacht inglese – nell’audizione parlamentare del 3 marzo 1993.
Le prime vittime sono state i patrimoni industriali e bancari più prestigiosi. Il nome dell’operazione è “privatizzazione”, presieduta dal presidente del Comitato di Stato, tale Mario Draghi, all’epoca, direttore generale del ministero del Tesoro.
In tale comitato di esperti che lavorò al piano privatizzazioni dell’Italia, consegnato al ministro del tesoro Piero Barucci facevano parte, appunto il direttore generale del ministero del Tesoro Mario Draghi, il presidente del Credito italiano, Natalino Irti, il docente di politica economica dell’Università “La Sapienza” Luigi Spaventa, il responsabile della vigilanza della Banca d’Italia, Vincenzo Desario, l’amministratore delegato della societa’ “Akros” Gianmario Roverario e l’allora rettore dell’Universita’ “Bocconi” di Milano, Mario Monti.
Sul caso di mister derivati, sono state presentate ben 17 interrogazioni parlamentari – nel corso della XI e XII legislatura – che non hanno mai avuto risposta dal governo italiano. Come mai? Più di qualcosa da nascondere? Ora Draghi, in veste di primo ministro pro tempore, potrà finalmente rispondere in prima persona se non ha niente da occultare.
Mister Draghi, allora quali criteri sono stati seguiti e quali metodi di selezione sono stati utilizzati, anche in termini di trasparenza e di difesa del pubblico interesse e dell’erario, da parte del direttore generale del Tesoro Mario Draghi (che fu a bordo del “Britannia” insieme a rappresentanti della Warburg il 2 giugno 1992 allorche’ si fece la festa alla Repubblica Italiana, organizzando le privatizzazioni, a perdere…), allorquando, per valutazioni e modalita’ di cessione, sono state scelte per l’Enel, la Kleinwort Benson, per l’IMI, la Warburg, per l’INA, la Schroeders-Fox Pitt Kelton e la Goldman Sachs?
Mister Draghi quanto è costata la consulenza della Samuel Montagu che ha assistito l’IRI per la dismessa cessione della Cementir a Caltagirone; quale sia il compenso fissato per la consulenza della Wasserstein Perella per la privatizzazione della SME; quale sia quello destinato alla Merryll Linch per quella del Credit, della Rothscild per la Ilva, della Salomon Brothers per l’Agip Petroli, ancora della Goldman Sachs, della Paribas, della Lazard per l’Agip e la Snam; se per ciascuno degli affidamenti siano state valutate, e come per ognuna, la esistenza o meno di pregresse vicende economico-finanziarie che ne abbiano negativamente caratterizzato l’attività in Italia ed all’estero?
Privatizzazione è la formula magica presentata al Belpaese come unica cura per risanare la nostra economia e che, invece, nasconde un affare dalle proporzioni incalcolabili, patti di sangue tra le famiglie più influenti del capitalismo, dinastie imprenditoriali, banche e signori della moneta.
Accordi e strategie politiche ben precise con un unico comune denominatore: scippare agli Stati (in questo caso all’Italia), considerati un inutile retaggio del passato e un odioso freno alla globalizzazione del mercato, la sovranità monetaria.
L’Italia un’espressione geografica delle lobby, dell’impero multinazionale anglo-americano?
E’ quanto viene deciso, anzi, ufficialmente sancito il 2 giugno 1992, a bordo del regio yacht Britannia (che si trova “per caso” nelle nostre acque territoriali), dai rappresentanti della Bzw (la ditta di brocheraggio della Barclay’s), della Baring e Co, della S. G. Warburg e dai nostri dirigenti dell’Eni, dell’Agip, da Mario Draghi del Ministero del tesoro, da Riccardo Gallo dell’Iri, Giovanni Bazoli dell’Ambroveneto, Antonio Pedone della Crediop e da alti funzionari della Comit, delle Generali e della Societa’ Autostrade.
Riferimenti:
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4-03939&ramo=CAMERA&leg=11
Gianni Lannes, giornalista sulatestagiannilannes.blogspot.com 8/2/2021
“E’ raro che i capitalisti si riuniscano se non per cospirare contro i lavoratori e il Mercato.”, scrive il giornalista e saggista Paolo Barnard. Ecco, appunto. (GLR)
C’È IL CONCETTO DELLA “DISTRUZIONE CREATIVA” DIETRO IL GRANDE RESET E DRAGHI
Draghi: “Basta aiuti a pioggia, servono misure mirate”. Così titolava La Repubblica l’indicativo avvertimento di qualche settimana fa di Mario Draghi, co-presidente del gruppo di lavoro del G30, parlando di Covid e delle relative questioni monetarie ed economiche internazionali – in quanto “i massicci aiuti sotto forma di liquidità e la reale confusione causata dalla natura senza precedenti di questa crisi ne stanno mascherando le vere dimensioni”.
Ogni grande crisi è una grande opportunità di ristrutturazione. Draghi e il Gotha della grande finanza verranno a “salvarci”? “Il Grande Reset” lanciato da Schwab e soci sarà al centro dei provvedimenti. Su questo non ci piove.
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C’è il concetto nazista della “distruzione creativa” dietro il Grande Reset
In questo senso è interessante quanto emerge dall’ultimo rapporto del Gruppo dei Trenta (G30), un think tank, fondato su iniziativa della Rockefeller Foundation nel 1978, che fornisce consulenze sui temi di economia internazionale e monetaria.. Il G30 è formato da accademici e banchieri o ex banchieri provenienti dalle più importanti banche centrali mondiali.
Il Gruppo dei 30 (G30) ha pubblicato il proprio rapporto 2020 raccomandando una buona dose di “distruzione creativa” per realizzare la transizione globale all’economia “carbon-free”.
Il G30, per chi non lo sapesse, riunisce banchieri centrali (alcuni in carica, altri non più), accademici e finanzieri. Quando Mario Draghi fu eletto presidente della BCE, l’Ombudsman europeo considerò la sua partecipazione al G30 in conflitto con la nuova carica e lo invitò a dimettersi dal G30 (https://www.ombudsman.europa.eu/it/press-release/en/88696 ). Draghi non si dimise e il 14 dicembre (2020, ndr) ha presentato il nuovo rapporto.
Il concetto di “distruzione creativa” è il filo rosso del rapporto e Draghi stesso lo ha rimarcato nella presentazione.
L’economia mondiale si trova sul ciglio del precipizio, ha detto. Mentre nella prima fase della pandemia il problema era la liquidità, la prossima crisi sarà dovuta alle insolvenze. I governi non saranno in grado di salvaguardare tutte le attività e perció dovranno scegliere chi far morire e chi far sopravvivere.
“Ciò richiederà una certa dose di ‘distruzione creativa’”, afferma il rapporto, riferendosi al concetto la cui paternità è attribuita a Joseph Schumpeter (1883- 1950) e secondo cui le leggi di mercato esigono che le imprese non adatte a sopravvivere nella lotta dell’evoluzione economica debbano perire per far posto a quelle competitive.
In realtà, colui che per primo promosse il concetto di “distruzione creativa” fu un marxista divenuto nazista, Werner Sombart (1863-1941), che a sua volta lo prese da Friedrich Nietsche, e lo passò a Schumpeter.
Sombart, che fu giustamente denunciato da Rosa Luxemburg (1871- 1919) per essere diventato apologeta dell’imperialismo tedesco, fu molto amico di Carl Schmitt (1888- 1985), il giurista di Hitler, e del filosofo ufficioso del nazismo, Martin Heidegger (1889- 1976). ( Vedi: https://larouchepub.com/other/2010/3733why_obama stache.html ).
Il termine “distruzione creativa” compare sei volte nel rapporto del G30. Ecco un passaggio: “Comportamento verso i fallimenti di imprese e occupazione: i decisori politici modificheranno i criteri con cui preservavano lo status quo e i posti di lavoro esistenti, per permettere o incoraggiare il processo di ‘distruzione creativa’ in cui le imprese falliscono, permettendo ai posti di lavoro e alle risorse di emigrare dalle imprese infruttuose a quelle meglio adatte alla nuova economia”.
La “nuova economia” a cui dovrebbero adattarsi le imprese è quella che ci racconta la martellante, quotidiana propaganda della Commissione Europea e dei suoi epigoni, il cui copione è scritto nel Great Reset promosso dalla combriccola World Economic Forum/Monarchia Britannica.
Come abbiamo più volte spiegato, è il piano folle di sopprimere tutto ciò che è legato ai combustibili fossili e sovvenzionare forme improduttive di energia e modi di produzione.
Mentre Draghi presentava il rapporto del G30, il collega Mark Carne stilava raccomandazioni e suggerimenti su come elaborare leggi che rendano obbligatoria la “carbon disclosure”, da approvare al vertice sul clima COP26 il novembre prossimo (2020, ndr) a Glasgow. (Vedi https://www.piie.com/sites/default/files/documents/carney-2020-12-rtge-memo.pdf ) .
Carney, ex capo della Bank of England e attuale “Zar” del clima per l’ONU, è naturalmente anch’egli membro del G30. Un breve cenno storico: il G30 è la continuazione del famoso “Gruppo di Bellagio” costituito da banchieri centrali e privati, creato nel 1963 da David Rockefeller per discutere il superamento del sistema di Bretton Woods (luglio 1944).
Il gruppo si riuniva alla Villa Serbelloni, di proprietà di Rockefeller, a Bellagio, sul Lago di Como. Esaurito il mandato, il gruppo si sciolse, ma fu ricostituito poco dopo, nel 1978, dalla Rockefeller Foundation con il nuovo nome di Gruppo dei Trenta.
Benché fra i trenta compaiano anche i due presidenti della Federal Reserve di New York, la Fed finora, sotto Trump, è stata tenuta ufficialmente fuori dalle discussioni del Great Reset.
Tuttavia, dopo le elezioni di novembre, la banca centrale USA si è immediatamente unita alla Rete di Banche Centrali per inverdire il Sistema Finanziario (NGFS).
Parlando al Congresso il 28 dicembre, il presidente della Fed Jeremy Powell ha inventato un nuovo mandato per la banca: combattere i cambiamenti climatici. “Il pubblico si aspetta che noi capiamo quali siano le implicazioni dei cambiamenti climatici per la stabilità finanziaria e che adottiamo le politiche [adatte].”
Fonte: https://movisol.org 4/1/2020
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Come Direttore Generale del Ministero del Tesoro dal 1991 al 2001, Draghi è stato infatti uno dei principali artefici della stagione delle privatizzazioni dei grandi asset strategici italiani. Un periodo inaugurato con un discorso pronunciato dallo stesso Draghi sul panfilo Britannia (leggi a questo link, ndr) nel 1992, alla presenza dei principali rappresentanti delle istituzioni finanziarie mondiali.
In https://www.nogeoingegneria.com 3/2/2021
Ed ora due importanti video da ascoltare e vedere con attenzione: un ulteriore contributo per capire cosa ci attende con la “brace” draghi. Non vi stancate di conoscere e studiare cosa ci aspetta nel prossimo futuro. Altro che virus: quello lasciatelo ai covidioti! (GLR)
Cos’è il G30 e il programma di draghi scritto a dicembre 2020
14/2/2021
“Draghi ha difeso l’euro, non il cittadino italiano”
Intervento del Professor Valerio Malvezzi, economista, tratto dalla trasmissione Notizie Oggi Lineasera di Canale Italia di venerdì 5 febbraio 2021.
Vedi e ascolta: https://www.youtube.com/watch?v=QZwIblDNIio&feature=youtu.be
5/2/2021
ANNO II DEL REGIME SANITARIO
“Il finanzcapitalismo è una mega-macchina che è stata sviluppata nel corso degli ultimi decenni allo scopo di massimizzare e accumulare, sotto forma di capitale e insieme di potere, il valore estraibile sia dal maggior numero possibile di esseri umani, sia dagli ecosistemi.”
Luciano Gallino (1927- 2015), sociologo italiano
I ricchi e potenti operatori di una finanza creativa e distruttiva si riunirono su un lussuoso panfilo in una specie di pre-Grande Reset. Adesso dietro il paravento di un virus manipolato ad arte sono arrivati a poter forgiare il mondo seconda la loro folle idea di “nuova normalità“. Dobbiamo cominciare a riunirci sulle nostre barchette per opporci a tutto questo e ai covidioti, loro principali complici. Intanto non stanchiamoci d’informarci e studiare.
In particolare v’invitiamo a leggere:
Considerazioni di fondo al tempo del regime sanitario (29). CONSAPEVOLEZZA.
Apartheid (2). Segregazione à gogo!
Considerazioni al tempo del regime sanitario (18). Intruglio, isteria, dittatura e morte.
Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (11). Golpe finanziario per futuri schiavi.
World Economic Forum 2021: il pranzo del Grande Reset è servito!
Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (10). Come sono buoni e verdi i ricchi!