medico e psicoanalista tedesco, 1866-1934

 

“Il Natale atroce” di Pier Paolo Pasolini.

Prima di leggere l’articolo che vi proponiamo oggi v’invitiamo a riflettere profondamente sulle parole di Pasolini che trovate QUI.

E v’invitiamo ad approfondire il vero senso e la storia del Natale attraverso i link che trovate alla fine degli articoli di Pasolini (ed anche QUI).

 

Dopodichè è detto tutto per capire l’atrocissimo Natale al tempo del genocidio di Gaza, del mattatoio Gaza ( leggi, rileggi QUI e QUI), dell’orrore di Gaza e dell’Ucraina ( leggi e rileggi QUI).

Dopodichè è detto tutto sull’ipocrisia atroce e il cinismo che ci avvolgono come “notti e nebbie” nelle nostre pseudo-feste di Natale ( religiose o no che siano) e di Capodanno e della Befana e di chi caspita vogliamo.

Dopodichè è detto tutto affinchè ognuno di noi misuri il suo livello di ipocrisia, di egoismo menefreghista, d’indifferenza all’atroce storia.

Dopodichè è detto tutto affinchè ognuno di noi misuri il proprio coraggio morale e umano di rifiutarsi di partecipare a qualsiasi forma di festeggiamenti para-natalizie e “capodanniche” in famiglia, con gli amici, con i colleghi, con i parenti, con i gatti e i cani sapendo dare con determinazione motivazioni e spiegazioni che diventino la testimonianza di un uomo/donna che non vive da “cecato” a fronte del sangue di Gaza, dell’Ucraina, di altri luoghi ( ora e adesso).

Dopodichè è detto tutto affinchè l’unico regalo che ognuno di noi offrirà sia la propria consapevolezza che possa smuovere un po’ di presa di coscienza, di apertura di cuore e mente, di liberazione dall’ipocrisia degli altri.

Dopodichè allontanandoci da presepi, messe di mezzanotte, alberi di Natale, cenoni, “magnate”, brindisi, balli, tombolate, regali, fuochi d’artificio, lucette, triccheballache e putipù vari ognuno di noi misurerà la propria dignità nel non essere capiti ( molto probabile) e lasciati soli ( probabilissimo).

Queste nostre scelte non-ipocrite non risolveranno le tragedie a Gaza, in Ucraina, in Africa ma non partecipando al “Natale atroce” è come se potessimo lenire di qualche lacrima i volti di coloro che stanno morendo “atrocemente” per colpa soprattutto della follia diabolica dell’Occidente.

Sarà almeno il nostro rispetto per il loro dolore. (GLR)

 

 

bambini di Gaza

 

Santo Natale delle stragi

Da tempo ormai immemorabile per noi pesci rossi che abbelliamo gli arredi  del capitalismo internazionale. il Natale è una specie di black friday con appiglio religioso in cui le persone spendono i soldi che non hanno in spazzatura di cui non hanno bisogno e, peggio ancora, devono spesso frequentare persone che preferirebbero evitare.

E’ il Natale anglosassone così come è stato preparato dai racconti sdolcinati di Charles Dickens ( scrittore britannico, 1812-1870), perfetto capitalista compassionevole, fino a Mamma ho perso l’aereo ( film americano del 1990) in una cui scena compare persino il futuro presidente Trump.

Il tutto travolto  da quello che una volta si chiamava consumismo e oggi sappiamo che è ipnosi e dominato da un demone nordico di nome Babbo Natale.

Tuttavia in mezzo a quest’orgia priva ormai persino del senso che aveva nel mondo pagano di passaggio di tempo rimangono ancora vecchie tradizioni del cristianesimo occidentale e sono sicuro che molti oltre all’albero luccicante faranno anche il presepe.

Così sembrerà loro di rappresentare in qualche modo la nascita di Gesù, il viaggio per andarsi a registrare per il censimento di Augusto, la stalla , il bue e l’asino, i pastori e la stella cometa.

Tutte invenzioni ovviamente che verranno rispolverate tra un regalo e l’altro, mentre in quella terra arcadicamente rappresentata si sta svolgendo un eccidio di massa di bambini.


Ma che vergogna fare il presepe e non scendere in piazza

perché i governi occidentali in mano a decerebrati erodi di turno, non cercano  nemmeno una tregua all’eccidio quotidiano

e anzi favoriscano uno sterminio che oggi è arrivato a 40 mila persone: in grade maggioranza donne e bambini.

 

Tutti felici come imbecilli di fronte a un presepe che li rappresenta non come umani, ma sottoforma di pecore. Che nemmeno sono in grado di belare nella fissità della rappresentazione della nascita di quello che i cristiani pensano che sia il figlio di Dio.

Quest’anno tutte le Chiese cristiane di Betlemme non celebreranno il Natale come di consueto, ci saranno funzioni religiose e preghiere ma senza festeggiamenti e luci, mentre da noi impazzano le finzioni religiose o pseudo tali con il cow boy di renne che va sulla sua slitta con tutta la volgarità che sa esprimere il mondo da cui proviene.

Betlemme è il luogo di nascita storico di Gesù e i cristiani credono che il “salvatore del mondo” sia nato nella povertà e in un’umile stalla a Betlemme, in una città che oggi è nel territorio palestinese occupato della Cisgiordania.

Invece dell’Impero Romano, e delle sue poche truppe in gran parte formate da Assiri ovvero da siriani, ora abbiamo gli Stati Uniti e la loro guarnigione israeliana armata dagli essi. Con tutta la differenza di civiltà che questo comporta.

In realtà si tratta di un’atroce e opportunistica intensificazione del genocidio per cancellare la Palestina e i palestinesi dalla mappa geografica.


Gli israeliani hanno ammesso questo obiettivo: il genocidio al rallentatore dei palestinesi che va avanti da decenni con il consenso americano ed europeo (sotto la maschera di un processo di pace e di fornitura di aiuti umanitari) è ora orribilmente accelerato. Non c’è più finzione adesso.

Ed è scioccante quanto sia palese e sfacciato questo obiettivo che viene perseguito senza alcuna obiezione da parte dei governi occidentali. mentre ogni giorno la mattanza viene trasmessa in televisione come se fosse normale o scusabile.

La valorizzazione di Israele da parte dell’amministrazione Biden per la creazione delle cosiddette zone sicure è una copertura cinica e nauseante per l’omicidio di massa.


Gli Stati Uniti, l’Unione Europea e i media occidentali sono tutti complici di questa cinica farsa.

Il genocidio quotidiano da parte di Israele senza alcuna significativa obiezione pratica da parte delle potenze occidentali e dei loro media asserviti

è un abominio.


E tuttavia si ha il coraggio di festeggiare il Natale e l’ipocrisia di alcuni di fare persino il presepe,

sapendo che se mai fosse vera quell’antica storia il bambinello

sarebbe stato bombardato con il fosforo.

 

https://ilsimplicissimus2.com/ 10/12/2023

 

 

 

 

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