Articoli marcati con tag ‘moralismo’

I furbetti del referendum. Prepariamoci alla campagna elettorale più brutta del mondo

Abbiamo riempito le istituzioni di gente senza arte né parte reclutata al solo scopo di coprirle di fango, ora è un po’ tardi per stupirsi dei loro metodi. Ma non è ancora tardi per fermarli, votando No

Arrivati a questo punto, sinceramente, non m’interessa sapere cosa abbia fatto, non fatto o fatto trapelare Pasquale Tridico, nel pieno di questa orrenda campagna sui cinque parlamentari e i duemila assessori, sindaci, consiglieri comunali e regionali sorpresi ad arraffare gli aiuti che avrebbero dovuto andare agli italiani maggiormente in difficoltà a causa del lockdown: mi basta e avanza sapere che Pasquale Tridico, in un momento simile, è il presidente dell’Inps. Leggi il resto di questo articolo »

Prima di Mani pulite lo scritto su tangenti e politica – 1991

Pubblichiamo un’ampia sintesi della prefazione che Stefano Rodotà nel 1991 scrisse per il libro “Milano degli scandali”

Sono, queste, cronache di ordinaria corruzione. In esse non si riflette una patologia, ma quella che ormai sta diventando (è già diventata ?) la fisiologia dell’intero sistema politico – amministrativo dell’Italia repubblicana. Non sono cronache di una lontana provincia, isolate e dissonate, ma del centro produttivo del Paese (…) La corruzione si è fatta da tempo metodo di governo. Negli ultimi anni è divenuta qualcosa di più: cultura diffusa, che ispira comportamenti politici e stili di vita di un’intera classe dirigente politica, amministrativa, imprenditoriale, la quale ostenta con durezza i panni del realismo e disprezza il moralismo. Leggi il resto di questo articolo »

Tutto il mondo guarda con il fiato sospeso all’esito delle prossime elezioni americane, in particolare il mondo occidentale che vede negli Stati Uniti, per utilizzare un’espressione di Paolo Guzzanti, condivisa da una totalizzante maggioranza, ‘il faro della nostra civiltà’. E allora andiamola a vedere, necessariamente a volo d’uccello, la storia di questo ‘faro della civiltà’. Comincia con un vile (Winchester contro frecce) e spietato genocidio, non disdegnando l’uso delle ‘armi chimiche’ allora a disposizione, whisky per fiaccare l’integrità di un popolo altamente spirituale come i Pellerossa. Leggi il resto di questo articolo »

Che tuffo al cuore, quelle parole di Enrico Berlinguer sulla questione morale, che questo giornale ha tanto opportunamente ripubblicato in questi giorni. Già allora avevano suscitato alcune aspre reazioni proprio in quella sinistra di cui Berlinguer è stato l’ultimo grande leader, voci che si levarono dal cuore del suo stesso partito. Da allora, è curioso, tutto è cambiato fuorché il genere di argomenti, anzi per essere onesti di non-argomenti, che i critici del “moralismo” accampano contro ogni rinnovata denuncia della questione morale. E non parlo di quei “servi liberi” che hanno inventato per la parola “moralismo” un paio almeno di nuove accezioni negative, oltre a quella corrente di atteggiamento ipocrita, caratteristico di chi predica bene per razzolare male. Non parlo dei vessilliferi delle mutande, che hanno inventato addirittura una versione omertosa del vangelo, dove “chi è senza peccato scagli la prima pietra” vuol dire “se faccio schifo io fai schifo anche tu, e allora sta’ zitto perché non ti conviene”, o che hanno sostituito nella loro mente la parola “giustizia” con l’opaco spregiativo “giustizialismo”. Leggi il resto di questo articolo »

La questione morale è la questione, argomenta Roberta De Monticelli, filosofa di statura europea con anni di insegnamento a Ginevra e ora a Milano al San Raffaele, nel suo nuovo libro (La questione morale, Raffaello Cortina). Sostenendo che la morale non è un´applicazione secondaria ma il punto da cui tutto dipende, l´autrice si pone in pieno contrasto col pensiero dominante in Italia, che concepisce la morale come traduzione pratica di un primato assegnato ad altro, a una dimensione vuoi politica, religiosa, economica, scientifica, teoretica.

Chi assegna il primato alla morale può stare sicuro oggi in Italia di ricevere l´antipatica etichetta di «moralista», sinonimo nel linguaggio comune di persona noiosa e pedante, incapace di fare i conti con la vita concreta. Contro questo cinismo che conosce solo la logica del potere, De Monticelli scrive pagine di vera passione intellettuale attaccando il potere politico («l´interesse affaristico che si fa partito e prostituisce il nome di libertà»), mediatico («facce patibolari»), ecclesiastico («nichilismo morale»), intellettuale («disprezzo ardente per tutto ciò che è comune»). Leggi il resto di questo articolo »

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