Articoli marcati con tag ‘Repubblica Romana’

5 giugno 2012
21:00a23:00

vedi: 5 marzo 2012. Mazzini a Roma, 163 anni fa...

10 marzo 2012. Mazzini, 140 anni dopo, per celebrare il futuro.,

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17 maggio 2012
17:00a19:00

vedi: 6-13 febbraio 2011. Una settimana repubblicana.

9 febbraio 2012. La Repubblica Romana 163 anni dopo...,

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15 maggio 2012
21:00a23:00

vedi: 5 marzo 2012. Mazzini a Roma, 163 anni fa...

10 marzo 2012. Mazzini, 140 anni dopo, per celebrare il futuro.,

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13 maggio 2012
17:00a20:00

vedi:  9 febbraio 2012. La Repubblica Romana 163 anni dopo...

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15 aprile 2012
17:00a20:00

vedi: 5 marzo 2012. Mazzini a Roma, 163 anni fa...

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20 marzo 2012
21:00a23:00

vedi: 10 marzo 2012. Mazzini, 140 anni dopo, per celebrare il futuro.

 5 marzo 2012. Mazzini a Roma, 163 anni fa...

La Patria s'incarni in ciascuno di voi Stampa Articolo Stampa Articolo       Manda via Mail questo articolo Manda via Mail questo articolo
11 marzo 2012
17:00a20:00

vedi: 10 marzo 2012. Mazzini, 140 anni dopo, per celebrare il futuro.

6-13 febbraio 2011. Una settimana repubblicana. 6 marzo 2011. Una Repubblica e l’Italia in un albergo. Stampa Articolo Stampa Articolo       Manda via Mail questo articolo Manda via Mail questo articolo
28 febbraio 2012
21:00a23:00

In questo periodo stiamo proponendo un percorso di formazione permanente per noi adulti partendo dalla “voce” della Repubblica Romana del 1849, cioè dalla lettura di varie pubblicazioni dell’epoca. Seguiamo come si è formata questa esperienza fondamentale per il Risorgimento nei mesi di gennaio e febbraio di 163 anni fa. Cerchiamo di conoscere, capire e fare nostri gli ideali, i pensieri, le speranze, le scelte politiche e civili che animarono quegli uomini e quelle donne per poter costruire una Repubblica che per la sua importanza e modernità  non è il passato ma un futuro ancora da raggiungerere per quest’Italia di oggi, ridotta nella mediocrità che dovremmo vedere tutti. Per questo stiamo ripercorrendo quei giorni straordinari per sostenere, rafforzare, arricchire la nostra personale resistenza e continueremo a farlo nelle prossime settimane. Non speriamo che tutti capiscano l’importanza  di questa proposta ( qualcuno addirittura pensa che sono ripetizioni…) e ringraziamo, intanto, chi ha preso molto sul serio questo  percorso partecipando agli incontri con serietà e impegno. E ringrazino anche se stessi per la propria sensibilità!

 

vedi:   6-13 febbraio 2011. Una settimana repubblicana.

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26 febbraio 2012
17:00a20:00

 

 

In questo periodo stiamo proponendo un percorso di formazione permanente per noi adulti partendo dalla “voce” della Repubblica Romana del 1849, cioè dalla lettura di varie pubblicazioni dell’epoca. Seguiamo come si è formata questa esperienza fondamentale per il Risorgimento nei mesi di gennaio e febbraio di 163 anni fa. Cerchiamo di conoscere, capire e fare nostri gli ideali, i pensieri, le speranze, le scelte politiche e civili che animarono quegli uomini e quelle donne per poter costruire una Repubblica che per la sua importanza e modernità  non è il passato ma un futuro ancora da raggiungerere per quest’Italia di oggi, ridotta nella mediocrità che dovremmo vedere tutti. Per questo stiamo ripercorrendo quei giorni straordinari per sostenere, rafforzare, arricchire la nostra personale resistenza e continueremo a farlo nelle prossime settimane. Non speriamo che tutti capiscano l’importanza  di questa proposta ( qualcuno addirittura pensa che sono ripetizioni…) e ringraziamo, intanto, chi ha preso molto sul serio questo  percorso partecipando agli incontri con serietà e impegno. E ringrazino anche se stessi per la propria sensibilità!

 

vedi: 6 marzo 2011. Una Repubblica e l’Italia in un albergo.

6-13 febbraio 2011. Una settimana repubblicana. Stampa Articolo Stampa Articolo       Manda via Mail questo articolo Manda via Mail questo articolo
19 febbraio 2012
15:30a17:30

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vedi:  12 gennaio 2011. La Repubblica in un teatro,

6 marzo 2011. Una Repubblica e l’Italia in un albergo. Stampa Articolo Stampa Articolo       Manda via Mail questo articolo Manda via Mail questo articolo

 

 

vedi: 12 gennaio 2011. La Repubblica in un teatro

 

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vedi: 12 gennaio 2011. La Repubblica in un teatro

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presso:   CENTRO  SOCIOCULTURALE  GARBATELLA

Via A. Caffaro 10     ROMA

Per informazioni:   06 9300526

 

vedi: 12 gennaio 2011. La Repubblica in un teatro

 

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Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati” “Dove andiamo?” “Non lo so, ma dobbiamo andare ”.

Così scriveva lo scrittore americano della beat generation Jack Kerouak nel suo capolavoro del  1957 “ On the road” ( Sulla strada), un libro che ha segnato un’epoca e tante persone degli anni sessanta. Persone inquiete alla ricerca di un senso nuovo da vivere nella società asfittica di quegli anni.

C’è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l’unica salvezza
c’è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada e nella piazza
perché il giudizio universale
non passa per le case
le case dove noi ci nascondiamo
bisogna ritornare nella strada
nella strada per conoscere chi siamo. Leggi il resto di questo articolo »

La sera del 2 gennaio 1849  la popolazione di Roma venne convocata a piazza Santi Apostoli per formare un corteo che arrivò al Campidoglio con le bandiere dei rioni, bande musicali, la Guardia Civica e le truppe di stanza a Roma con l’artiglieria. La grande folla gremì la piazza del Campidoglio. Così ricorda,  nella sua Cronaca, l’artista olandese J. Philip Koelman, presente in quei giorni a Roma:

Fra l’avvicendarsi di luci rosse, verdi e bianche, i colori dell’Italia, si vide il veneziano abate Rambaldi salire sul piedistallo del monumento ( A Marco Aurelio) e arringare la folla…”

Quell’abate si chiamava Don Giovanni Battista Rambaldi, uno dei tanti dimenticati dei protagonisti della Repubblica Romana, e disse:

“… Popolo di Roma, tu sei chiamato, se vuoi, a infondere la potenza vitale  alla nostra infelicissima Italia e ricomporne le sparse membra che si vogliono disgregate e oppresse dalle nere congreghe e dai vescovi…  Io sacerdote di Cristo sento tutta la coscienza di chiamarti dal Campidoglio alla libertà e alla indipendenza, perché il principio di questo tuo diritto vive eterno nel Vangelo…  Con questo pensiero ritirati nelle tue case… col quel contegno tranquillo e dignitoso che è la più eloquente risposta che tu possa dare ai tuoi congiurati nemici. Frattanto sia uno e concorde il grido: Viva la Costituente Romana iniziatrice della Costituente italiana”. Leggi il resto di questo articolo »

 …Noi non siamo Governo d’un partito, ma Governo della Nazione…Né intolleranza né debolezza. La Repubblica è conciliatrice ed energica…La Nazione ha vinto…Il suo Governo deve avere la calma generosa e serena, e non deve conoscere gli abusi della vittoria. Inesorabile quanto al principio, tollerante e imparziale con gl’individui; né codardo né provocatore: tale dev’essere un Governo per essere degno dell’istituzione repubblicana. Economia negli impieghi; moralità nella scelta degl’impiegati; capacità, accertata dovunque si può per concorso, messa a capo d’ogni ufficio, nella sfera amministrativa. Ordine e severità di verificazione e censura nella sfera finanziaria; limitazione di spese, guerra ad ogni prodigalità…Non guerra di classi, non ostilità alle ricchezze acquistate, non violazioni improvvide o ingiuste di proprietà, ma tendenza continua al miglioramento materiale dei meno favoriti dalla fortuna, e volontà ferma di ristabilire il credito dello Stato, e freno a qualunque egoismo colpevole di monopolio, d’artificio, o di resistenza passiva…Poche e caute leggi, ma vigilanza decisa sull’esecuzione…Sono queste le basi generali del nostro programma.

 

Dal   Manifesto del Triumvirato della Repubblica Romana (Armellini, Mazzini, Saffi), 5 aprile 1849

 

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Perchè vogliamo onorare quei “ragazzi” del 1849, che donarono la loro vita per la libertà e il progresso dei popoli. Perchè vogliamo, con una celebrazione laica,  fare memoria senza retorica dei valori  più alti del nostro Risorgimento,  le cui radici ideali e costituzionali trovarono terreno fertile nella breve vita della Repubblica Romana e che, purtroppo, saranno in gran parte traditi successivamente. Perchè vogliamo capire la ragione che spinse uomini e donne dai 10/11 anni ai 60 a combattere contro l’Esercito Francese, il più potente del tempo e contro altri tre eserciti, una battaglia senza speranza. Perchè volevano, anche attraverso “una gloriosa sconfitta”, lasciare un’eredità alle generazioni future. Si, capire per crescere in una consapevolezza che ci permetta di uscire tutti noi da indifferenza, pigrizia o rassegnazione e scegliere di essere e fare qualcosa per la triste Italia di oggi. Farlo con continuità e sacrificio personale come quei “ragazzi” del 1849 insegnano. Leggi il resto di questo articolo »

16 giugno 2011
19:30a23:00

 

 

 

 

 

vedi:

16 giugno 2011. L’eredità del Gianicolo

12 giugno 2011. Perchè una Fiaccolata sul Gianicolo?,

La Repubblica Romana del 1849  :  161 anni dopo,

Principi Fondamentali Repubblica Romana,

Il 2 giugno 1882 muore a Caprera, nella sua casa

GIUSEPPE GARIBALDI

Padre della Repubblica Romana del 1849

Vita tempestosa, composta di bene e di male, come credo della maggior parte delle genti. Coscienza d’aver cercato il bene sempre, per me e per i miei simili. E se ho fatto il male qualche volta, certo lo feci involontariamente. Odiatore della tirannide e della menzogna, col profondo convincimento esser con esse l’origine principale dei mali e della corruzione del genere umano. Repubblicano quindi, essendo questo il sistema della gente onesta, sistema normale voluto dai più, e per conseguenza non imposto colla violenza e coll’ impostura. Tollerante e non esclusivista, non capace d’imporre per forza il mio repubblicanismo..

Tutto quanto ho narrato nelle mie memorie può servir alla storia. Della maggior parte dei fatti io fui testimone oculare. Fui largo di lodi ai morti, caduti sui campi di battaglia della libertà. Lodai meno i vivi, massime i miei congiunti… Sarò accusato di pessimismo; ma mi perdoni chi ha la pazienza di leggermi: oggi entro ne’ miei 65 anni, ed avendo creduto per la maggior parte della mia vita ad un miglioramento umano, sono amareggiato nel veder tanti malanni e tanta corruzione in questo sedicente secolo civile…”

 

Giuseppe Garibaldi, Memorie,  3 luglio 1872

 

 


La Repubblica romana del 1849 ha rappresentato uno degli episodi fondativi della vicenda storica nazionale e, al contempo, il regime politico più avanzato del Risorgimento italiano. Il volume ripercorre la storia della Repubblica, i suoi aspetti caratterizzanti e le molteplici eredità lasciate sul versante politico, istituzionale e ideale. La breve esperienza della Repubblica Romana della primavera 1849, nata dai moti popolari del 1848, vide l’incontro fra le molte personalità del Risorgimento accorse da tutta la Penisola. In quei pochi mesi Roma passò dalla monarchia Papale e dall’arretratezza culturale ed economica ad una vivace e non facile sperimentazione di nuove idee democratiche e repubblicane, ispirate da Mazzini, che fu la mente più alta e l’animatore di quei mesi straordinari. La Repubblica fondava la propria costituzione scritta sul libero impegno civile, sulla pubblica azione politica, sui principi del suffragio universale maschile, l’abolizione della pena di morte e la libertà di culto, la rinuncia ad una religione di Stato, la laicità delle istituzioni, il rispetto delle minoranze religiose e l’eguaglianza di fronte alla legge, l’inviolabilità del domicilio e il rispetto dei diritti dell’individuo. L’evento della Repubblica aprì la lunga e difficile strada verso l’unificazione dell’Italia.  Un libro prezioso per conoscere l’esperienza politica e sociale che avrebbe potuto portare, se non fosse stata fermata, ad un’altra Italia e ad italiani più coscienti e responsabili. Marco Severini insegna Storia del Risorgimento presso l’Università di Macerata.

 

di   Marco Severini,  ed. Marsilio  2011,  € 24,00

 

vedi:

STORIA AVVENTUROSA DELLA RIVOLUZIONE ROMANA. REPUBBLICANI, LIBERALI E PAPALINI NELLA ROMA DEL '48

LA MERAVIGLIOSA STORIA DELLA REPUBBLICA DEI BRIGANTI

 


A volte il senso di un’associazione è nel logo che la rappresenta. E’ così per la nostra “Associazione Culturale Gruppo Laico di Ricerca”. Il nostro logo principale rappresenta Pasolini, durante la lavorazione del film “ Il Vangelo secondo Matteo” del 1964, mentre dà delle indicazioni all’attore che interpreta la parte di Gesù. Il logo-testata che appare in tutte le pagine del nostro sito internet rappresenta la Repubblica Romana del 1849, unendo due immagini storiche che rappresentano la festa della nascita della Repubblica il 9 febbraio del 1849. Pasolini e la Repubblica Romana: credo che pochi, liberi dalla distrazione congenita che attanaglia i più, se ne siano accorti. Leggi il resto di questo articolo »

Se un giorno decidessimo di dettare le nostre memorie ad un figlio o a un amico  e volessimo intitolare questo lavoro “ Quel che vidi e quel che intesi”, sarebbe interessante vedere cosa scriverebbe la maggior parte di noi, figli di quest’epoca grigia e omologata all’ideologia del consumo e del benessere. Cosa abbiamo visto e udito nei nostri anni di vita che valga la pena di raccontare ai posteri? Quali esperienze vitali e ricche di valori umani avremmo da lasciare in eredità perché, chi viene dopo di noi, ne possa trarre forza e stimolo per una vita ricca di senso e impegnata? Ce lo siamo domandati quando nel nostro peregrinare per Roma alla ricerca dei luoghi e dei ricordi della Repubblica Romana del 1849, di quella straordinaria esperienza, siamo arrivati, una domenica di marzo, in piazza san Francesco d’Assisi, in Trastevere. Leggi il resto di questo articolo »

«Ribadire la primogenitura democratica e repubblicana del Risorgimento, ricordare che esso ebbe nella Costituente romana e nella Repubblica di Venezia del 1848-49 alcuni dei suoi episodi più capaci di parlare al futuro, significa tornare ai fatti». Un incontro con lo storico Mario Isnenghi alla vigilia dell’anniversario dell’unità d’Italia.

Il 150° arriva quattro anni dopo il bicentenario garibaldino, suscitando polemiche e contrapposizioni ancora più accese nel dibattito pubblico. Quali sensazioni ha avuto girando per l’Italia per lezioni e conferenze?
Mi pare che si possa registrare una vistosa divaricazione tra la dimensione ufficiale e il pullulare di iniziative in grandi e piccoli centri della penisola. È come se la Lega avesse regalato all’Unità un nemico: e a reagire è proprio l’Italia delle cento città, che mostra interesse e partecipazione. L’opinione pubblica e una sorta di storiografia «decentrata» rilanciano dunque l’attenzione verso il processo unitario. In questa ricorrenza anche la storiografia intesa come produzione scientifica dimostra di essere in ottima salute, mentre soffre la Storia del Risorgimento come disciplina accademica. Decisamente diversa è la situazione per quanto riguarda il discorso mediatico che passa attraverso i giornali e le televisioni. Leggi il resto di questo articolo »

Erano giorni pieni di vita, impegno e speranze, quei giorni. I giorni in cui nasceva una Repubblica in mezzo ad un’Europa di re e imperatori. In una città dominata dal più re dei re, il papa. Giorni euforici, pieni di sogni e attese a Roma nel 1849. Tra il dicembre del 1848 e il febbraio del 1849. E ci furono dei luoghi simbolo in cui, in modo particolare, la Repubblica Romana prese forma attraverso assemblee, dibattiti, votazioni, elaborazioni di proclami. Teatri, piazze e palazzi e alberghi: soprattutto uno di questi, l’albergo Cesàri a piazza di Pietra, uno dei più prestigiosi di Roma, fondato nel 1787, che aveva visto e vedrà ospiti importanti.

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Eleonora, Angelo, Ernesto.  Eleonora Fonseca Pimentel (1752-1799 ), letterata e nobile. Angelo Brunetti, detto Ciceruacchio (1800-1849 ), carrettiere e caporione. Ernesto Buonaiuti (1881-1946 ), prete e storico. Cosa possono mai avere in comune persone così diverse nello status sociale e nel tempo in cui sono vissute? Prima di tutto la strada in cui sono nate, in via di Ripetta: Eleonora al n. 22, Angelo al n. 248 e Ernesto al n. 110. Una via nata su una vecchia strada romana che univa la via Flaminia ( il Corso) al ponte Elio (oggi S. Angelo) e che Leone X ( papa rinascimentale godereccio della famiglia Medici) ordinò al grande architetto Antonio da Sangallo il Giovane, nel 1517,  di risistemare per collegare Porta del Popolo alla residenza di famiglia, Palazzo Madama. Le spese vennero pagate soprattutto tassando le prostitute di Campo Marzio e la via si chiamò Leonina fino 1704, quando venne costruito il Porto di Ripetta che diede il nome alla via fino ad oggi. Leggi il resto di questo articolo »

Diteci se guardando cos’è l’Italia e gli italiani in genere, diteci se è esagerato dedicare una settimana alla Repubblica Romana, la settimana intorno al 9 febbraio, 162° anniversario della sua nascita. Diteci se è troppo vivere degli incontri ( ed altri fuori di questa settimana) per respirare aria fresca e pulita ricordando quegli eventi che videro per pochi mesi nascere una speranza di vita democratica e laica che mai più avremmo conosciuto. Diteci se è troppo guardare a quei giorni lontani per sentirli vicini e trovarne forza per resistere alla barbarie e alla volgarità che avanza ogni giorno. Diteci se è troppo far risuonare tra noi queste parole di Mazzini:

La Repubblica è anzitutto principio d’amore, di maggior incivilimento, di progresso fraterno con tutti e per tutti, di miglioramento morale, intellettuale, economico per l’universalità dei cittadini… è il principio del bene su quello del male, del diritto comune sull’arbitrio di pochi, della Santa Eguaglianza sul Privilegio e il Dispotismo…Leggi il resto di questo articolo »

Il busto di Filopanti sul Gianicolo


Quirico Filopanti, pseudonimo di Giuseppe Barilli, nasce a Budrio nel 1812 e muore a Bologna nel 1894. E’ stato un matematico e astronomo di grande fama. A lui si deve la prima ideazione dei fusi orari e la determinazione del Tempo Universale. Ma soprattutto, per noi, fu uno dei principali animatori della Repubblica Romana del 1849 e partecipò alla sua nascita: infatti fu segretario dell’Assemblea Costituente e principale autore del Decreto Fondamentale del 9 febbraio del 1849 con cui fu proclamata la Repubblica e la fine del governo temporale del papa. Dopo la caduta della Repubblica visse in esilio negli Stati Uniti e in Inghilterra. E dopo l’Unità d’Italia, nel 1861, fu costretto ad abbandonare la sua cattedra di meccanica all’Università di Bologna per essersi rifiutato di giurare fedeltà alla monarchia. Insomma non era un trasformista come molti del suo tempo ( e di oggi…) e rimase coerente con le sue idee repubblicane. L’Italia appena nata non seppe che farsene di questo grande scienziato e uomo politico, retto e coerente, ed anche se fu eletto deputato nel 1876 nelle file repubblicane, morirà in povertà ed isolato. L’Italia cominciava bene nei confronti dei suoi figli migliori… Leggi il resto di questo articolo »

Festa al Quirinale nei giorni della nascita della Repubblica Romana

 

Nel febbraio del 1849 nasce la Repubblica Romana e per giorni ci furono feste e cortei per le strade di Roma. E tra i canti che il popolo eseguiva spontaneamente ce n’era soprattutto uno. Un canto-inno   semplice, appassionato, allegro, sarcastico e anticlericale. Fu quasi certamente l’inno popolare della Repubblica Romana del 1849 e ne sintetizza con simpatia gli ideali di libertà da ogni tirannia e dal potere temporale della chiesa.  E’ stato ricostruito sulla base di testimonianze storiche ed inserito nella colonna sonora del film “In nome del popolo sovrano” (Ita 1990) di Luigi Magni, con l’arrangiamento musicale di Nicola Piovani. Leggi il resto di questo articolo »

AIla fine di gennaio Roma è senza Papa. Il gennaio del 1849, ovviamente. Eppure qualche mese prima c’era stato persino chi pensava che sarebbe diventato re d’Italia o qualcosa del genere. In fondo era l’unico monarca eletto. Magari non proprio dal popolo, ma almeno era uno che non saliva sul trono solo perché l’aveva liberato il padre. Perché il tro­no è un po’ come il gabinetto nelle no­stre case private: appena si alza papà, può sedercisi il figlio. E perché qualcuno aveva pensato a Pio IX per unificare l’Italia? Perché ave­va dato uno straccio di costituzione ai romani e perché l’Italia è cattolica e lui era il naturale amministratore delegato. Leggi il resto di questo articolo »

Per una sera abbiamo provato ad aprire una breccia nel muro del conformismo clericale, nella parete dell’indifferenza che ci circonda e parlare della Breccia di Porta Pia del 20 settembre del 1870 di cui, quest’anno, ricorre il 140° anniversario. Abbiamo provato a farlo in un incontro proposto oggi presso lo chalet della LIPU di Ostia, il Centro Habitat Mediterraneo, vicino al Porto Turistico. Ringraziamo la squisita ospitalità di questo Centro che si occupa di difendere, curare e far conoscere gli uccelli proprio accanto al Parco Letterario dedicato a Pier Paolo Pasolini, nel luogo dove venne barbaramente ucciso e dove siamo stati la sera del 5 novembre per celebrare i 35 anni della sua morte. Leggi il resto di questo articolo »

Ci ricorda il grande scrittore cileno L. Sepulveda che un popolo senza memoria è un popolo senza futuro. Questa frase, già presente nei nostri “Pensieri Urgenti”, è un po’ la guida dell’attività della nostra Associazione che prova a percorrere alcuni sentieri della storia per ricordare uomini ed eventi e provare a capire perché l’Italia si è ridotta com’è. Noi italiani siamo sempre pronti a cancellare la memoria, forse perché pensiamo di essere protesi verso chissà quale futuro orrido che vediamo radioso, un po’da ubriachi di idiozie che ingoiamo attraverso i media e i discorsi da bar o tra amici e familiari. La memoria, invece, ci aiuterebbe a nutrirci di quei momenti alti che anche la nostra storia italiana ha avuto per trovare energie e motivazioni, per opporci al degrado interiore e sociale che è sotto  i nostri occhi e che vediamo quando siamo sobri, forse. Cancelliamo da tempo la memoria, dicevamo, anche urbanisticamente, distruggendo luoghi dove eventi straordinari hanno provato a disegnare un’altra Italia, un altro popolo. Leggi il resto di questo articolo »

Sotto la pioggia. Ma abbiamo resistito con i coraggiosi presenti, che ringrazio. Dovevamo percorrere le strade dove rimangono i ricordi di Iside, la grande dea Madre egiziana, e del suo maggior tempio romano: l’Iseo. Siamo rimasti fermi, sotto gli ombrelli, lì davanti alla Minerva. Testardi a sfidare l’acqua. Faremo il percorso programmato domenica 23 gennaio, se non nevicherà… Ma mentre eravamo lì, testardi sotto gli ombrelli, abbiamo riflettuto su dove ci trovavamo: in  mezz’ettaro di città ( forse più, forse meno, non ha importanza) così carico di storia da far venire le vertigini. Uno spazio ristretto che è alla radice di conseguenze storiche straordinarie e drammatiche che arrivano fino ad oggi. Lì, tra via del Seminario, via dei Cestari, via del Gesù, piazza della Minerva, via di santa Caterina, piazza del Collegio Romano. Grossomodo. Leggi il resto di questo articolo »

“ Romani! La forza brutale ha sottomesso la vostra città…

Ma non… i vostri diritti.

Siate grandi come i vostri padri…

Avete un mondo, il Mondo italiano in custodia.”

Giuseppe Mazzini, 5 luglio 1849 Leggi il resto di questo articolo »

 

 

bandiera della Repubblica Romana

 

 

La Repubblica Romana del 1849 (nota anche con la denominazione di Seconda Repubblica Romana, per non confonderla con quella giacobina del 1799) fu uno stato sorto a seguito di una rivolta liberale che nei territori dello Stato pontificio estromise Papa Pio IX dai suoi poteri temporali. Fu governata da un triumvirato composto da Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini ed Aurelio Saffi. La piccola repubblica, nata nel contesto dei grandi moti del 1848 che coinvolsero tutta Europa, ebbe come quest’ultimi vita breve (5 mesi, dal 9 febbraio al 4 luglio), a causa dell’intervento della Francia di Napoleone III che per convenienza politica ristabilì l’ordinamento pontificio, in deroga ad un articolo della costituzione francese. Tuttavia quella della Repubblica Romana fu un’esperienza fondamentale nella storia dell’unificazione italiana, vide l’incontro e il confronto di molte figure di primo piano del Risorgimento accorse da tutta la Penisola, fra cui Giuseppe Garibaldi. In quei pochi mesi Roma passò dalla condizione di stato tra i più arretrati d’Europa a banco di prova di nuove idee democratiche, fondando la sua vita politica e civile su principi (quali, in primis, il suffragio universale maschile, l’abolizione della pena di morte, la libertà di culto e la laicità dello Stato) che sarebbero diventate realtà in Europa solo circa un secolo dopo. Leggi il resto di questo articolo »

La nostra Fiaccolata al Gianicolo dell’11 giugno 2009 per celebrare il 160° anniversario della Repubblica Romana è stata ed è un modo per servire la MEMORIA STORICA.

La Memoria di quella straordinaria esperienza di DEMOCRAZIA, RES PUBLICA e LAICITA’ DELLE ISTITUZIONI  del 1849 è quanto mai necessaria per un Paese come il nostro che sprofonda  nel neorazzismo, nel fondamentalismo religioso, nel cinismo, nella  volgarità, e nella “mostruosità” dei singoli, non solo della classe politica e religiosa.

La nostra Associazione vuole continuare, con tutti coloro che ne avvertono l’importanza, a “FARE MEMORIA ( non semplice ricordo e senza inutili retoriche) dei momenti in cui nella nostra Storia si è cercato di creare un’Italia civile, libera e solidale. Non sono stati molti quei momenti, ma sono stati importanti e fondamentali.

L’ignoranza e la superficialità che caratterizza questi ultimi decenni ( come già denunciava Pasolini ) rischiano ogni giorno di più di annegarli nell’amnesia collettiva.  La perdita di MEMORIA STORICA rende la RAGIONE sempre più debole e vaga: e il SONNO DELLA RAGIONE  genera “mostri”.  Come quelli che stiamo vedendo… Leggi il resto di questo articolo »

24 ottobre 2010
15:00a18:00

 

 

INCONTRI PER STRADA

DOMENICA 24 OTTOBRE 2010

Appuntamento:   ore 15,00  in piazza Nicosia


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7 novembre 2010
15:00a18:00

 

 

  INCONTRI PER STRADA

 

 

 

 

DOMENICA 7  NOVEMBRE  2010

 Appuntamento:   ore 15,00  in piazzale Garibaldi  vicino alla statua


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FRATELLI D'ITALIA. PAGINE POLITICHEGoffredo Mameli (Genova 1827-Roma 1849), poeta, patriota e scrittore, è stato tra le figure più importanti del Risorgimento italiano. Scrisse a vent’anni le parole del Canto degli Italiani, poi adottato come inno nazionale nel 1946, e morì due anni dopo per una ferita riportata durante la difesa della Repubblica Romana. Per amor di patria e dell’autonomia nazionale, partecipò attivamente alla lotta per l’indipendenza: sventola il tricolore nonostante il divieto, organizza una spedizione che affianca Nino Bixio nel 1848 per l’insurrezione di Milano, diviene il fiduciario di Mazzini, viene arruolato nell’esercito di Garibaldi, poi è a Roma per la proclamazione della Repubblica Romana e organizza la Costituente, va a Genova con Bixio contro il generale Lamarmora e di nuovo in difesa di Roma dove morì. Mazziniano e sostenitore della libertà di stampa, scrive articoli, manifesti e proclami per incitare i governi e la popolazione alla guerra di liberazione e per difendere i nuovi principi democratici e popolari. In questa antologia sono raccolti alcuni dei suoi testi politici più significativi, del biennio 1848-49, dai quali emerge tutta la passione del militante rivoluzionario e insieme la profondità del suo sentimento civile. Celebrato quale eroe e retore del patriottismo, Mameli offre un’occasione per ripensare oggi il mito del Risorgimento, oltre che per indagare la condizione esistenziale di chi fa sacrificio di sé per la patria in giovanissima età. Un libro estremamente educativo per il nostro tempo…

di Goffredo Mameli,  a cura di D. Bidussa,  ed. Feltrinelli  2010,  € 6,50

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