Articoli marcati con tag ‘Giacomo Matteotti’
Matteotti (1885-1924) è diventato il simbolo dell’antifascismo e dell’eroismo antifascista.
In qualunque riunione si faccia il suo nome, il pubblico balza in piedi o applaude. Comitati Matteotti, Fondi Matteotti, Circoli Matteotti, Case Matteotti. Matteotti, come l’ombra di Banco, accompagna Mussolini. E Mussolini lo sa. Leggi il resto di questo articolo »
Il 10 giugno 1924 muore a Roma ucciso a pugnalate in un agguato fascista GIACOMO MATTEOTTI (39 anni) politico, giornalista, segretario del Partito Socialista Unitario e attivista Antifascista.
Vedi: Il coraggio di un onorevole resistente: GIACOMO MATTEOTTI
NOTIZIE-FLASH (36) – 10/6/2022
ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE Leggi il resto di questo articolo »
Questo articolo è per chi è in grado di riconoscere che un regime fascista-sanitario si sta instaurando in Italia e in molte parti del mondo e che prende il nome di Great Reset. Questo articolo è un invito a resistere a questo nuovo/vecchio fascismo e a “non mollare”.
Questo invito ci viene da lontano, dal 1925, quando si stava instaurando il fascismo mussoliniano che avrebbe annullato libertà e diritti, proprio come adesso. Leggi il resto di questo articolo »
Il 10 giugno 1924 muore a Roma ucciso a pugnalate in un agguato fascista GIACOMO MATTEOTTI (39 anni) politico, giornalista, segretario del Partito Socialista Unitario e attivista Antifascista.
Quel giorno Matteotti uscì di casa, nel quartiere Flaminio a Roma, per recarsi alla Camera dei Deputati. Sotto casa in lungotevere Arnaldo da Brescia una squadra di cinque fascisti guidata da Amerigo Dumini prelevò con forza Matteotti per condurlo in una macchina dove fu picchiato e accoltellato a morte per poi essere seppellito in un bosco a 25 chilometri da Roma. Soltanto il 16 agosto il corpo di Matteotti verrà rinvenuto presso il bosco della Quartarella a Riano sulla via Flaminia. Leggi il resto di questo articolo »
Sembra solo un lungotevere, uno dei tanti di Roma. Uno di quei lungotevere brutti, trafficati, confusionari che sono il frutto dello scempio urbanistico perpetrato dalla fine dell’800 per costruire gli argini del Tevere, senza tener conto della storia millenaria che si addensava su quelle rive attraverso chiese, torri, case, piazze. Tutto cancellato. Il lungotevere Arnaldo da Brescia fu il primo fuori le mura aureliane, mentre nasceva il primo quartiere, il Flaminio.
Ma in questo luogo di sottovie, incroci, semafori, metropolitana e macchine, tante macchine, s’incrocia la memoria formidabile della Storia. Quella memoria che vorrebbe richiamare la parte migliore di noi ( se ancora c’è) per ritornare ad essere umani e liberi portatori di libertà. Leggi il resto di questo articolo »