Filosofo e saggista rumeno (1911-1995)

 

Non c’è niente da fare: per loro la mascherina è un’ossessione così come lo pseudo-vaccino, i disinfettanti, i distanziamenti, i vecchi e futuri lockdown ( per pseudo-cause sanitarie o climatiche poco importa).

Non c’è niente da fare: per loro la mascherina, in particolare, è un’ossessione “ossessiva”. Loro sono i gestori criminali del demenziale progetto globale di sottomissione chiamato Grande Reset. Loro sono, prima di tutto, l’aristocrazia finanziario-usuraia ( i veri padroni del vapore) e poi, loro, sono i manutengoli asserviti: politici (come il nostro schillaci e, prima, speranza), governi, istituzioni europee e mondiali e pseudo-scienziati; e poi pseudo-medici e pseudo-infermieri allineati e inconscienti  (leggi QUI).

Naturalmente la loro ossessione “ossessionata” per le mascherina non ha nulla a che fare con la salute nostra, come è per lo pseudo-vaccino e quant’altro. La loro è solo ossessione di potere e dominio su di noi ( dal massimo livello dell’èlite al valvassinetto locale) e la mascherina è il simbolo esterno, il segno, l’emblema, l’icona, la rappresentazione più evidente della sottomissione e dell’addomesticamento nostro alle loro pseudo-emergenze ( leggi i tanti articoli che trovi QUI nella sezione “PERICOLO VACCINO, MASCHERINA E TAMPONI” e in particolare QUI e QUI e QUI).


Naturalmente, in questa loro ossessione, non è contemplata la preoccupazione per i danni fisici provocati o dalla mascherina o dallo pseudo-vaccino o dal lockdown. I danni fisici e psicologici sono danni collaterali trascurabilissimi in vista della radiosa “nuova normalità” a cui tutto il gioco criminale del Grande Reset tende. Le ricerche scientifiche che si moltiplicano ( come quelli proposti nell’articolo di oggi) e che indicano i gravi danni della mascherina ( e degli pseudo-vaccini) vengono bellamente ignorati se non censurati.

Proprio come avviene in ogni “buon” regime fascista anche se dal volto nuovo in confronto con quello mussoliniano. Ma sempre fascismo è! ( leggi QUI e QUI).

Non ci libereremo mai della mascherina malsana e dannosa anche, e soprattutto, perchè stuoli di covidioti non pensanti continueranno a mettersela, ubbidienti, servili e ben spaventati, offrendo così ai gestori del Grande Reset la base vera del loro mefitico potere: infatti hanno avuto, questi non pensanti terrificanti , anche l’obbrobrioso ardire d’imporre, ubbidienti servilmente a ministri indegni, la mascherina ai loro figli per ore e ore, a scuola e altrove, incuranti dei danni psicologi e fisici che questo fatto procurava a bambini e ragazzi ( leggi QUIQUI).

Ha ragione il filosofo Cioran: le loro ossessioni ( dall’èlite fino anche al singolo sottomesso per ossessione di ammalarsi) sono il segno dei demoni che abitano un mondo orrendo, senza più fede nei Valori, nei Principi, negli Ideali ed anche, se si vuole, in un Dio vero non confuso con chiese o religioni ufficiali ( che si sono tutte sottomesse al Grande Reset obbligando i loro fedeli ad imbavagliarsi nei loro luoghi di preghiera).

Un mondo dove abita solo l’ossessione devastante per il potere e per il salvarsi la pellaccia a costo di qualsiasi compromesso e asservimento.

Ecco perchè il rifiuto di mettersi il bavaglio in faccia in qualsiasi, qualsiasi luogo ( costi quello che costi e che dal 9 marzo 2020 è già costato agli uomini/donne pensanti), prima di essere motivato da ragioni di salute e di salvaguardia della propria integrità fisica, è innanzitutto un segno della difesa assoluta della nostra dignità di uomini/donne che non vogliono farsi addomesticare da nessuno e da nulla ( leggi QUI). Costi quello che costi. (GLR)

 

 

 

 

Ecco l’ossessione di schillaci…

 

I DANNI DA MASCHERINA: ANSIA, APPRENDIMENTO E MEMORIA COMPROMESSA, BIMBI NATI MORTI E DISFUNZIONE TESTICOLARE

Lo scorso 28 aprile, ll ministro della Salute Schillaci ha prorogato l’obbligo di mascherina ( vedi QUI) fino al 31 dicembre: dal prossimo 1° maggio l’obbligo all’interno degli ospedali resterà in vigore in quei reparti che ospitano “pazienti fragili“.

“Nei reparti delle strutture sanitarie e nelle sale di attesa, la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria”.

Ovviamente l’obbligo di mascherina viene prorogato anche per chi si trova nelle Rsa, degenti, lavoratori, utenti e visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali.

“La decisione sull’esecuzione di tampone diagnostico per infezione da SARS-CoV-2 per l’accesso ai Pronto soccorso è rimessa alla discrezione delle Direzioni Sanitarie e delle Autorità Regionali”.

Premessa doverosa per chi ancora pensasse che col nuovo governo le politiche restrittive fossero state dismesse. E l’articolo che segue ci fa comprendere, una volta di più, quanto chi comanda attualmente – soprattutto quando dice di essere diversa dagli altri che l’hanno preceduta – tenga alla nostra salute.

https://comedonchisciotte.org/  29/4/2023


Esistono prove circostanziali che l’uso popolare della mascherina potrebbe essere correlato alle attuali osservazioni di un aumento significativo dal 28% al 33% dei nati morti in tutto il mondo”.

Così uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Heliyon ripreso dal Dailymail. CLICCA QUI PER LEGGERE LO STUDIO – PDF (in lingua inglese).


La ricerca rileva la gravissima nota che “l’esposizione allo 0,48% di CO2 per 10 minuti al giorno per 20 giorni nelle cavie gravide ha portato alla nascita morta e difetti alla nascita nel 68 percento dei cuccioli” mentre può portare altresì a disturbi del neurosviluppo.


Per carità, mettono le mani avanti gli scienziati, “si tratta di ricerche su animali”. Ma i dati sono lampanti.

In un altro studio in Italia, gli scienziati hanno misurato l’aria sotto le maschere chirurgiche indossate in un laboratorio e hanno trovato una concentrazione tra lo 0,22 e lo 0,29% in cinque minuti, mentre in Germania si è visto che far tenere una mascherina per più di trenta minuti ad uomini sani fa aumentare la concentrazione di CO2 al 2,8-3,2%.

Quindi accertata l’alta presenza di CO2 in chi indossa con frequenza la mascherina, apprendiamo che “i livelli di sicurezza dovrebbero essere inferiori allo 0,5 percento per un’esposizione di otto ore”.  Perchè?


I danni sono presto spiegati, dicevamo, intanto nello studio di cui sopra. Non solo riduzione della popolazione (chi ha orecchi per intendere, intenda): danni ai neuroni dunque, in quanto ostacolerebbe lo sviluppo fetale, ma anche possibile infertilità e aborti spontanei che, attenzione, non sono stati ancora ufficialmente provati da ricerche scientifiche ma nemmeno esclusi dalle stesse.


La domanda che molti esperti si pongono è proprio questa: perchè appunto non misurare la diretta correlazione tra l’uso della mascherina e eventi avversi di questo tipo?

Molti, inoltre, tendono a far coincidere i dati con il Covid, che secondo la narrativa comune resta la causa prima e ultima di tutti i mali di questo mondo (eventi avversi vaccinali compresi). Ma anche ammesso che il Covid sia la sola malattia responsabile di tutto, è pur vero che logica vuole che non si possono escludere possibili concause. E questo studio ne sarebbe l’ennesima prova.

Ad ogni modo ecco il riassunto dei risultati della ricerca:

L’aria fresca ha circa lo 0,04% di CO2, mentre indossare maschere per più di 5 minuti porta a una possibile esposizione cronica all’anidride carbonica dall’1,41% al 3,2% dell’aria inalata. Anche se l’accumulo è di solito entro i limiti di esposizione a breve termine, i superamenti e le conseguenze a lungo termine devono essere considerati sulla base dei dati sperimentali. Gli esperti di tossicità della Marina degli Stati Uniti hanno fissato i limiti di esposizione per i sottomarini che trasportano un equipaggio femminile allo 0,8% di CO2 sulla base di studi sugli animali che hanno indicato un aumentato rischio di natimortalità.

Inoltre, i mammiferi che sono stati cronicamente esposti allo 0,3% di CO2 i dati sperimentali dimostrano una teratogenicità con danno neuronale irreversibile nel prole, ridotto apprendimento spaziale causato dall’apoptosi dei neuroni del tronco cerebrale e ridotta circolazione livelli del fattore di crescita simile all’insulina-1. Con un impatto significativo su tre parametri di lettura (morfologica, funzionale, marcatore) questa esposizione cronica allo 0,3% di CO2 deve essere definita tossica.

Esistono dati aggiuntivi sull’esposizione cronica allo 0,3% di CO2 nei mammiferi adolescenti che causano distruzione dei neuroni, che include minore attività, aumento dell’ansia e apprendimento compromesso e memoria. Ci sono anche dati che indicano la tossicità(disfunzione) testicolare negli adolescenti a concentrazioni di inalazione di CO2 superiori allo 0,5%.

Discussione: esiste un possibile rischio di impatto negativo imponendo obblighi di indossare la maschera estesi soprattutto per i sottogruppi vulnerabili. Esistono prove circostanziali che l’uso prolungato della maschera possa essere correlata alle attuali osservazioni di nati morti e alla ridotta motricità verbale e cognitiva complessiva nei bambini nati durante la pandemia”.

Il riassunto dello studio conclude: esiste la necessità di riconsiderare l’obbligatorietà delle maschere.

Nessuno ha niente da dire?

Gloria Callarelli,  fahrenheit2022.it    26/4/2023

Nata a Vittorio Veneto (TV), si è laureata in “Scienze della comunicazione e produzione multimediale” all’Università di Padova. Ha esordito come giornalista televisiva per poi dedicarsi per un periodo al cartaceo e infine all’online, dove scrive stabilmente dal 2011 per un quotidiano nazionale e per diverse realtà dell’informazione indipendente.


 

 

 

 

 

Danni dell’uso della mascherina erroneamente diagnosticati come “Long Covid”, secondo una nuova meta-analisi e revisione sistematica

La stessa tecnologia del Greenpass, ovvero il codice Qr utilizzato per certificare la vaccinazione contro il Covid 19, potrebbe ora essere utilizzata per le prescrizioni elettroniche e la tessera di vaccinazione dell’UE nell’ambito dello Spazio europeo dei dati sanitari.

La Commissione europea sta lavorando a questa iniziativa e dovrebbe presentare presto i primi progetti pilota per entrambi i casi d’uso. Lo riferisce il portale Eunews. E questo dopo una politica fallimentare e criminale sotto tutti i punti di vista, che ha costretto miliardi di persone a sottoporsi alla sperimentazione di farmaci, a rinchiudere le persone nelle loro case, a far crollare l’economia, questi irresponsabili vogliono continuare con la loro politica, E CONTROLLARE L’OSSERVANZA DEGLI ORDINI MALSANI.

Ecco un altro tassello del puzzle delle norme imposte in questi anni, la costrizione all’uso prolungato delle mascherine, che ha causato danni a tutti, ma soprattutto ai bambini, alle donne incinte, agli anziani e ai malati. Ciò che era ovvio per chiunque abbia un minimo di cervello è ora scientificamente accertato.

Il mascheramento permanente fa ammalare le persone. Uno studio approfondito conferma ciò che è sempre stato detto da esperti, mentre le indicazioni generali di indossare maschere invadevano il pianeta: in realtà non funzionavano come pubblicizzato e, per di più, causavano danni significativi a chi le indossava.

https://www.nogeoingegneria.com/   13/4/2023

 


Introduzione

Nella maggior parte dei Paesi, l’uso delle mascherine mediche è stato limitato ai professionisti per decenni (1). In ambito sanitario, le mascherine costituivano una misura obbligatoria di autoprotezione e di protezione da parte di terzi per il personale medico prima della pandemia COVID-19 (2), basata sul presupposto dell’efficacia delle mascherine nel ridurre la trasmissione di agenti patogeni, soprattutto batteri (3).

L’efficacia delle maschere in tutti gli ambienti sanitari era oggetto di discussione già prima del 2020 (4, 5). Nel 2020, molti scienziati e dirigenti hanno iniziato a credere che l’uso delle mascherine potesse anche fornire una protezione contro la trasmissione virale, sebbene le prove dell’efficacia di questa misura fossero solo deboli (6). Dall’inizio della pandemia, un gran numero di studi ha cercato di valutare l’efficacia antivirale delle maschere, con risultati poco conclusivi (7, 8).

Durante l’epidemia di SARS-CoV-2 del 2019, le mascherine sono state utilizzate come misura di sanità pubblica obbligatoria per la popolazione in molti Paesi del mondo (9), rendendole uno dei più importanti attributi universali dello stile di vita che influenzano direttamente il modo in cui respiriamo.

Come qualsiasi altra misura e/o intervento preventivo, le mascherine presentano anche degli svantaggi specifici. Mentre alcune caratteristiche possono averne giustificato in passato lo sviluppo e l’applicazione, ad esempio la ritenzione di batteri durante la cura delle ferite chirurgiche e le operazioni (1, 2), attualmente è necessario affrontare la questione degli effetti a lungo termine che l’uso diffuso delle mascherine può avere sulla normale respirazione.

È degno di nota il fatto che l’obbligo di indossare le mascherine per l’intera popolazione abbia fornito buone condizioni di ricerca per studiare gli effetti avversi dell’uso della mascherina (10-17).

Diversi metaboliti volatili sono prodotti attraverso vie biochimiche e metaboliche e le loro concentrazioni nel respiro espirato forniscono segnali fisiologici (18, 19), metabolici (20, 21) e patologici (22, 23) immediati, con la possibilità di monitorare vari processi e interventi, comprese le terapie (24, 25).

Un recente studio osservazionale ha riportato continui cambiamenti respiratori ed emodinamici e una corrispondente alterazione dei metaboliti volatili espirati (potenzialmente originati a livello cellulare/organo e attraverso processi metabolici microbici) e ha sollevato notevoli preoccupazioni sugli effetti collaterali immediati, progressivi, transitori e a lungo termine delle maschere FFP2/N95 e chirurgiche in adulti (di età compresa tra 20 e 80 anni) a riposo (26).

Recentemente, gli effetti nocivi delle mascherine sono stati evidenziati in un’ampia rassegna (non sistematica) (14) che ha richiesto una revisione sistematica con una valutazione completa delle conseguenze avverse indotte dalle mascherine.

Nonostante esistano già alcune importanti revisioni scientifiche riguardanti le mascherine e i loro effetti (27-30), esse sono prevalentemente limitate a individui sani e sportivi (27, 29). A causa dell’esclusione di bambini, donne in gravidanza e pazienti malati da queste valutazioni e conclusioni (28, 31), le revisioni non forniscono prove sufficienti che le mascherine possano essere utilizzate in modo sicuro nella popolazione generale.

Inoltre, l’applicazione di modelli di statistiche fisse (27), l’uso di narrazioni piuttosto che di analisi quantitative e statistiche (nonostante la pretesa di essere sistematici) (32), l’attenzione agli operatori sanitari (31) e il confronto tra i diversi tipi di mascherine senza alcun gruppo di base/controllo (31) sono stati limiti diffusi di questi studi.

Le revisioni sistematiche fisiologiche basate esclusivamente sugli effetti fisiologici delle maschere limitano l’interpretazione dei dati alle normali fluttuazioni fisio-metaboliche, cioè al di là del dominio dei meccanismi di compensazione fisiopatologica (soprattutto negli individui più anziani e in quelli con riserve di compensazione ridotte) e/o dei cambiamenti subliminali acuti/cronici del microbioma umano (28, 30).

Inoltre, altri studi non hanno affrontato nel dettaglio la prevalenza soggettiva dei sintomi e del disagio durante l’uso della mascherina e i cambiamenti fisici concomitanti, come il calore e la temperatura (27, 29).

Pertanto, le revisioni sistematiche finora disponibili non affrontano i possibili sintomi dell’uso della maschera per la popolazione generale né la loro esatta prevalenza. Inoltre, la trasferibilità dei risultati di tali revisioni sistematiche alla popolazione generale è molto limitata e non soddisfano i requisiti effettivi di una valutazione clinica e inclusiva, soprattutto dal punto di vista e dalla prospettiva dei medici.

Nel documento originale vengono presentati in dettaglio i risultati dello studio con le note: QUI ( In lingua inglese)


Conclusione


Questa revisione sistematica ha rivelato in modo esaustivo un’ampia evidenza di molteplici esiti avversi fisio-metabolici e clinici delle mascherine mediche, con esiti peggiori nel caso delle mascherine N95. Ciò può avere conseguenze cliniche a lungo termine, soprattutto per i gruppi vulnerabili, come i bambini, le donne in gravidanza, gli anziani e i malati.

Oltre all’ipossiemia transitoria e progressiva, all’ipercapnia e ai sintomi clinici individuali, i nostri risultati sono in linea con i rapporti sulle aberrazioni causate dalle mascherine “downstream” (ad esempio, stress ossidativo, ipercapnia, vasocostrizione, risposta pro-infiammatoria, immunosoppressione, ecc.) a livello di organi, cellule e microbioma e supportano la MIES (Mask Induced Exhaustion Syndrome).

Dal nostro punto di vista, mentre un’applicazione breve della maschera sembra essere meno dannosa, un uso più prolungato e a lungo termine può causare uno spostamento verso la direzione fisiopatologica con conseguenze cliniche anche senza superare le soglie fisiologiche (O2 e CO2).


Finora, diversi sintomi della MIES potrebbero essere stati erroneamente interpretati come sintomi della COVID-19 lunga.

In ogni caso, la possibile MIES innescata dalle maschere contrasta con la definizione di salute dell’OMS.

La soglia esatta del tempo innocuo e non patogeno trascorso indossando una maschera deve essere determinata unicamente da ulteriori ricerche e studi intensivi. A causa della mancata esclusione della nocività dell’uso della mascherina, l’uso della stessa da parte del pubblico dovrebbe essere scoraggiato.

Per quanto riguarda l’efficacia delle mascherine nel mondo reale (costi-benefici), la maschera dovrebbe mostrare un beneficio in termini di riduzione delle infezioni respiratorie, ad esempio in termini di assistenza sanitaria attraverso un minor numero di consultazioni o ricoveri (192).

Purtroppo non è stato così, ad esempio in Germania (193) e negli Stati Uniti (194), dove l’obbligo della mascherina era onnipresente (9). Inoltre, è dimostrato che i tassi di COVID-19 sono stati in grado di espandersi rapidamente quando è stato rilevato l’omicron (178) anche in società in cui l’uso della mascherina era seguito assiduamente, come in Corea, Taiwan, Hong Kong e Singapore (179).


Da questi fatti, concludiamo che l’obbligo della maschera deve essere riconsiderato in modo rigorosamente scientifico, senza alcuna interferenza politica, e da un punto di vista umanitario ed etico. È urgente bilanciare gli effetti negativi delle mascherine con la loro prevista efficacia contro la trasmissione virale. In assenza di solide prove empiriche dell’efficacia della mascherina, l’uso della stessa non dovrebbe essere obbligatorio e tanto meno imposto per legge.

 

https://www.frontiersin.org/ 5/4/2023


 

 

 

 

Il senso di schillaci per la mascherina

Da  La Verità del 28/4/2023

 


 

Da  La Verità del  29/4/2023


 

 

 

 

Scegliamo di farci curare solo da medici no-vax, da medici che hanno avuto il coraggio di non farsi complici della dittatura sanitaria e non hanno preso soldi: anche questo è una scelta di Resistenza!

Da La Verità, 22/11/2022

 


 

 

 

ANNO IV DELLA DITTATURA SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

 

 

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