Facebook ha (finalmente) preso atto che Casa Pound e Forza Nuova rientrano in una categoria espressamente bandita dalle regole che ogni utente sottoscrive: “Qualsiasi associazione di almeno tre persone organizzata con un nome, un segno o simbolo e che porta avanti un’ideologia, dichiarazioni o azioni fisiche contro individui in base a caratteristiche come la razza, il credo religioso, la nazionalità, l’etnia, il genere, il sesso, l’orientamento sessuale, malattie gravi o disabilità”.

Se in futuro Facebook applicherà questa griglia ad altre associazioni, ne discuteremo: in questo caso il suo filtro, più largo, coincide perfettamente con quello, assai più selettivo della Costituzione, perché queste due “organizzazioni che incitano all’odio” sono anche esplicitamente impegnate a ricostituire il Partito Fascista, e dunque sono fuori legge.

La costante giurisprudenza della Corte costituzionale ha chiarito che il primo comma della dodicesima disposizione non è transitorio, ma finale. In altri termini: è per sempre che “è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. Ne discende che per i fascisti – e solo per i fascisti – non valgono tutte le garanzie costituzionali: per esempio, non valgono la libertà di associazione e di espressione.

Come ha scritto Paolo Barile, quella disposizione spoglia “l’ideologia fascista della garanzia costituzionale delle libertà”, imponendo misure preventive e repressive di ogni attività ispirata al fascismo. Una decisione grave, che la Corte ha sempre efficacemente difeso, dichiarandola perfettamente coerente con il carattere antifascista di una Costituzione non neutrale.

La nostra è una Costituzione che unifica tutti coloro che l’hanno sottoscritta, ma è anche una Costituzione imposta con la forza ai vinti nella guerra civile, rimasti fuori da quel patto fondativo. I soli esclusi sono i fascisti: verso di loro la Costituzione “è un comando costituente per tutto ciò che vale a rendere attuale la sua connotazione antifascista” (G. Zagrebelsky).

La ragione di tanta durezza è ovvia: sappiamo tutti benissimo (a partire dai loro membri) che se Casa Pound o Forza Nuova avessero la maggioranza alle elezioni, toglierebbero a ognuno di noi le garanzie che ora strumentalmente invocano, e che in realtà disprezzano.

Per questo la democrazia non può ammettere al tavolo del suo gioco chi gioca col manganello in tasca, ed è lì solo per ribaltare il tavolo. Come ha scritto Karl Popper, anche la società più tollerante ha il diritto-dovere di non tollerare gli intolleranti che ne minacciano l’esistenza. E per Norberto Bobbio la tolleranza “deve essere estesa a tutti, tranne a coloro che negano il principio di tolleranza”.

Come decidere chi sono, questi intolleranti? La Costituzione non dà deleghe in bianco, ma toglie alcune libertà ad un solo gruppo di intolleranti: quello più pericoloso, nella storia italiana. Quello che ci aveva tolto la Libertà e portato alla rovina: quello dei fascisti.

Il fatto che quelle due associazioni non siano state ancora sciolte e anzi possano presentarsi alle elezioni è un caso macroscopico di non attuazione della Costituzione: ed è davvero paradossale che Facebook, almeno su questo, sia più ‘costituzionale’ della magistratura italiana.

D’altra parte, se prima o poi un governo attuasse quella Costituzione nei suoi principi fondamentali, invece di volerla cambiare, l’acqua di ingiustizia sociale e ignoranza in cui prosperano i nuovi fascismi si asciugherebbe all’istante.

Tomaso Montanari       Il Fatto  17/9/2019

 

Vedi:  La brutta piazza del saluto romano


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