Articoli marcati con tag ‘papato’
Il 19 maggio del 1296 muore nella Rocca di Fumone (Frosinone) a causa della debilitazione dovuta alla prigionia PIETRO ANGELERIO (87 anni, detto Pietro da Morrone) presbitero, monaco e papa della Chiesa Cattolica con il nome di CELESTINO V.
Vedi: L'umiltà di un papa: CELESTINO V
Il 19 maggio del 1296 muore nella Rocca di Fumone (Frosinone) a causa della debilitazione dovuta alla prigionia PIETRO ANGELERIO (87 anni, detto Pietro da Morrone) presbitero, monaco e papa della Chiesa Cattolica con il nome di CELESTINO V.
Non è certo il luogo di nascita di Pietro da Morrone nel 1209/10. Sappiamo che proveniva dalla contea del Molise, nel Regno di Sicilia, ed era nato in una famiglia di semplici contadini, penultimo di 12 fratelli. La madre, Maria, rimasta presto vedova lo affidò prima del 1230 al monastero benedettino di S. Maria di Faifoli ( presso Montagano, Campobasso). Leggi il resto di questo articolo »
TRA le religioni monoteiste è solo il cristianesimo a conoscere il fenomeno della santità, che invece rimane del tutto sconosciuto all’ebraismo e all’islam. Non che in queste due grandi religioni non vi siano stati e non vi siano uomini e donne di grande spessore spirituale, ma né l’ebraismo né l’islam nel riconoscerne il valore hanno mai sentito l’esigenza di dichiararli “santi”. Per queste due religioni infatti la santità appartiene per definizione solo a Dio, e l’uomo, fosse anche il migliore di tutti, fosse anche il profeta Elia o il profeta Muhammad, non può strutturalmente partecipare al divino, e quindi può essere sì giusto, osservante, devoto, ma mai può essere santo. Leggi il resto di questo articolo »
intervista a Daniele Menozzi a cura di Luca Kocci “il manifesto” 23 febbraio 2013
Uscirà lunedì 25 il fascicolo speciale su Ratzinger e il prossimo Conclave (Punto… E a capo?) realizzato dall’agenzia di informazioni Adista in cui è pubblicata anche l’intervista integrale a Daniele Menozzi che anticipiamo sul manifesto di oggi. Nel fascicolo si ricostruiscono le tappe fondamentali del pontificato di papa Benedetto XVI, caratterizzato da scivoloni, arretramenti pre- conciliari e “corvi”, ma anche i suoi 25 anni trascorsi alla guida della Congregazione per la dottrina della fede, l’ex sant’Uffizio, da dove l’allora card. Ratzinger, braccio destro di Wojtyla, affossò la teologia della liberazione e tutte le voci autonome della Chiesa cattolica. E poi una serie di analisi fra gli altri di Marcelo Barros, Leonardo Boff, José Marìa Castillo, Ortensio da Spinetoli, Beniamin Forcano, Ivone Gebara, Mary Hunt, Felice Scalia e Andrés Torres Queiruga. Leggi il resto di questo articolo »
Quando si parla di Donazione di Costantino si fa riferimento a una presunta cessione, da parte dell’imperatore romano a papa Silvestro I (eletto il 31 dicembre 314) e ai suoi successori, di Roma, dell’Italia e delle province occidentali. Il documento che la testimonia apparve già dubbio nel X secolo, ma poi fu impugnato sia da Arnaldo da Brescia (morto nel 1155), da Niccolò Cusano (morto nel 1464) e definitivamente sbugiardato con un’operina da Lorenzo Valla — scritta nel 1440, durante i giorni di Eugenio IV, ma pubblicata nel 1517 — La falsa Donazione di Costantino. In essa l’umanista dimostra che la lingua in cui fu redatto il documento è un latino che risente degli influssi barbarici e i riferimenti ivi contenuti rimandano a un tempo nel quale Costantinopoli è già diventata la nuova capitale dell’impero. Leggi il resto di questo articolo »