Quattro parole magiche, belle, rasserenanti. E invece no.

Sono parole che dobbiamo temere assolutamente perchè attraverso di esse il gestore psicopatico ( l’aristocrazia finanziario-usuraia) del progetto criminale globale chiamato Grande Reset sta costruendo il recinto in cui essere destinati tutti nel prossimo futuro: andate, vi preghiamo, a rileggere l’articolo che trovate QUI e a rivedere il cortometraggio “BEYOND THE RESET. OLTRE IL RESET” che trovate all’inizio.

Questa nuova forma del fascismo eterno non si presenta come i classici golpe militari, con i carriarmati per le strade, con i passi cadenzati dei soldati, con arresti indiscriminati  ( almeno per il momento).

Si presenta, invece, come un lupo feroce travestito da mite pecora ( come già dice il Vangelo di Matteo al cap. 7  frase 15).

 

Una belva spietata travestita da difesa della salute di tutti, da cura e salvaguardia dell’ambiente, da digitalizzazione come facilitazione per le incombenze quotidiane, da risparmio energetico, da creatore di una vita felice ( come recita la sua Agenda 2030, il suo “vangelo”: leggi QUI).

Un essere selvaggio, che aspira alla governance globale su tutti noi e che, dentro continue false emergenze,  tesse i fili spinati pseudo-sanitari, pseudo-ecologici e digitali per costruire il recinto in cui rinchiuderci, controllarci, toglierci la nostra sovranità, destrutturare ciò che siamo.

Il Vangelo di Matteo al cap. 7  dalla frase 16 alla 20 dice anche che un albero cattivo non può dare frutti buoni, che non si colgono uva dalle spine e fichi dai rovi. Straordinaria e semplice considerazione.

Allora: come possono essere frutti buoni il green pass globale con i suoi futuri vaccini, il trattato pandemico dell’OMS, il suo nuovo regolamento sanitario internazionale, la città dei 15 minuti, la lotta alla CO2 se provengono ( passando poi attraverso governi, istituzioni ed amministrazioni locali asservite) da un “albero cattivo”, perfido, malvagio, perverso, efferato, bieco, spietato, malefico come l’aristocrazia finanziario-usuraia ( la vera padrona del mondo: leggi gli articoli che trovi QUI) formata da famiglie di banchieri e industriali che hanno passato gli ultimi trecento anni ad accumulare ricchezze incalcolabili, a fare affari nei modi più iniqui sfruttando guerre e disastri sociali e asservendo milioni di uomini ai loro interessi ( se no gli stramiliardi non puoi farli)?

Come può essere un “frutto buono” la loro apparente preoccupazione per la salute dell’umanità, per la difesa dell’ambiente, per un’umana digitalizzazione se proviene da un “albero cattivo”?

Un “albero cattivo” può fare solo “frutti cattivi”, mortali, disumani, “fracichi da fa’ venì er mal de panza”. Semplice considerazione.

Un “albero cattivo” può solo progettare la nostra fine. Semplice considerazione.

Quindi ciò che è descritto nell’articolo complessivo che segue è “frutto cattivo” e nulla di buono ne può venire e quindi deve essere soltanto rifiutato con forza. Semplice considerazione.

Ma forse non semplice per “sempliciotti” sesquipedali… (GLR)

 

 

 

 

 

GREEN PASS GLOBALE: IL RITORNO DELL’OMS

Ci sono tanti progetti con molte ombre in sede OMS.

C’è il green pass globale: un documento sanitario elettronico che si vuole applicare in tutto il mondo dalle derive imprevedibili.

C’è il trattato pandemico: un accordo internazionale che vuole istituzionalizzare tutti gli errori e orrori della gestione dell’ultima emergenza.

C’è il regolamento sanitario internazionale: strumenti vincolante sul cui negoziato non si sa nulla.

Di tutto questo ne parliamo con Eduardo Missoni, docente di salute globale, Alfredo Tocchi, avvocato e Adalberto Gianuario, giornalista di Byoblu.

 

Ascolta e vedi QUI

 

 

 

 

L’OMS “MINACCIA” L’ITALIA SUL GREEN PASS GLOBALE?

Vorrei incoraggiare tutti i Paesi – compresa l’Italia – a riflettere attentamente su come gestirebbero la prossima crisi sanitaria senza questa regia sovranazionale”. Parole e musica di Hans Kluge, direttore regionale dell’OMS per l’Europa.


Quella che arriva dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, più che una raccomandazione, suona come una minaccia.


Non è un caso che, solo poche settimane prima, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, avesse detto che l’Italia non avrebbe aderito al Green Pass Globale dell’OMS.

In questo clima di emergenza permanente, nel maggio prossimosi attende l’approvazione del trattato pandemico. Il progetto, di cui si parla apertamente, è anche quello del Green Pass Globale. Tutto ovviamente sotto la regia dell’OMS.

L’Italia terrà duro o alla fine il governo cederà alle pressioni internazionali? Staremo a vedere.

In questa rassegna stampa odierna scopriamo in che modo i media generalisti si occupano di questa vicenda e vediamo come, noi di Byoblu, ce ne fossimo occupati in tempi non sospetti, puntando il dito sui potenziali rischi di questo nuovo certificato globale.

 

Ascolta e vedi QUI

 

 

 

 

“L’OMS VA FERMATA, ECCO I MOTIVI”

Nelle scorse ore il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, ha rilasciato un’intervista all’agenzia AdnKronos in cui si è rivolto al governo con il consiglio di aderire al green pass globale: “Vorrei incoraggiare tutti i Paesi – compresa l’Italia – a riflettere attentamente su come gestirebbero la prossima crisi sanitaria” ha detto.

Le dichiarazioni fanno seguito alla presa di posizione del ministro della Salute Orazio Schillaci, che recentemente aveva detto a La Verità: “L’Italia non aderirà al Green pass globale (…). ll Governo salvaguarderà i dati dei cittadini e gli interessi nazionali, non ci sarà alcuna cessione di sovranità all’Oms”.

Byoblu ha intervistato in merito a queste dichiarazioni il senatore Claudio Borghi, che in diverse occasioni si è espresso contro l’adesione dell’Italia al Trattato pandemico dell’Oms.

 

Ascolta e vedi QUI

 

 

 

 

 

 

La città di 15 minuti, un recinto videosorvegliato

Per arrivare a scrivere oggi delle città di 15 minuti, siamo dovuti partire dalla carta d’identità elettronica (CIE), dalle cities 40 e dai crediti carbonio.

Questo argomento è davvero importante ed è ciò che sta accadendo davanti ai nostri occhi senza che ce ne rendiamo conto.


allarga l'immagine

Guardate bene l’immagine di copertina, diversi cartelloni pubblicitari sparsi per Roma mostrano con assoluta tranquillità che la CIE e le città di 15 minuti sono collegati. Cos’è che collega la CIE e le città di 15 minuti?

Se state pensando a noi e i nostri dati biometrici, siete sulla giusta strada, ma per capire perché, dobbiamo andare a spiegare in cosa consistono queste città di 15 minuti.

Prima però, voglio farvi una domanda, avete mai visto un animale libero in natura costruirsi un recinto da solo per restarci bloccato dentro?

Adesso possiamo iniziare col dire che i promotori delle città da 15 minuti sono le Cities C40, le quali sostengono che questo progetto ridurrà le emissioni e migliorerà la qualità della vita dei residenti.

Una teoria che influenza leggi e delibere, dominando buona parte dei progetti infrastrutturali riguardanti il modo in cui si potranno spostare i cittadini d’Europa.

La “Città dei 15 minuti” ha origine in Francia ma subito trova applicazione in Gran Bretagna, ed oggi affascina i sindaci di Roma, Torino e Milano.

 

Il progetto mira a ridisegnare i quartieri ed avvicinare i servizi essenziali ai residenti, in modo tale che siano raggiungibili a piedi o in bici in 15 minuti, allo scopo di migliorare sia l’aria, sia la qualità della vita e soprattutto ridurre le emissioni di CO2.


Se pensiamo ai look-down della pandemia, con le zone colorate e le restrizioni di movimento all’interno dei propri quartieri, sembra che siano stati solo dei test per abituarci a ciò che ci vogliono imporre in modo permanente.

Se guardiamo l’altro lato della medaglia sembra essere il modo indolore ed edulcorato per impedire la libera circolazione.

 

Ma andiamo avanti.

La struttura di questo modello di Città vuole ridurre spazio e tempo nelle attività quotidiane, in cui i quartieri saranno tutti multiculturali, per migliorare la partecipazione della comunità al processo unificazione culturale, ergo una sola cultura.

Ed infine uno dei componenti è la digitalizzazione, è un aspetto chiave della città di 15 minuti derivata dalle città intelligenti, dal momento che la quarta rivoluzione industriale (che Klaus Schwab aveva già anticipato nel suo libro) e che stiamo vivendo da ormai più di 3 anni, ha ridotto la necessità di pendolarismo a causa dell’accesso a tecnologie come lo smart working e lo shopping online.


La Città di 15 minuti è un progetto di riorganizzazione degli spazi urbani, che tristemente possiamo definire “acquartieramento” o ghetti da 15 minuti, e prevede infatti che i residenti di un dato quartiere debbano vivere entro uno spazio di 15 minuti.


Oxford al momento è la città in cui il progetto è più avanzato, con i filtri per il traffico mira a ridurre l’uso dell’auto come parte della Strategia di sviluppo 2040 [1] della città di Oxford.

Secondo il piano di filtraggio, l’Oxfordshire sarà diviso in sei distretti. A partire dal 2024, i residenti potranno guidare all’interno dei loro quartieri, ma le telecamere per il riconoscimento delle targhe multeranno di 70 sterline le auto private che supereranno un filtro senza permesso. I veicoli come le biciclette e i mezzi pubblici saranno esenti.

I residenti possono richiedere un permesso per guidare attraverso i filtri fino a 100 giorni all’anno, mentre chi vive al di fuori delle zone può richiedere un permesso per un massimo di 25 volte all’anno.


Parliamo adesso dell’Italia, dove sul sito del Comune di Roma viene pubblicizzata la Città di 15 Minuti e il sindaco Gualtieri ha già cambiato il nome dei dipartimenti in: ROMA CAPITALE – Dipartimento decentramento Servizi Delegati e Città di 15 Minuti.

Già in diverse conferenze lo stesso sindaco ha annunciato la creazione di un’immensa zona verde dotata di 51 varchi, ovviamente tutti dotati di telecamere di videosorveglianza, da cui si prevede di escludere, a partire da ottobre, con sanzioni applicate da novembre, in modo progressivo tutte le auto che non corrispondono a certi parametri ecologici, fino al 2023 restano fuori le auto da euro 1 a euro 4 e dal 2024 le auto euro 5.


Dietro la facciata green “ambientalista” si nasconde il progetto politico finanziario di ghettizzare le comunità in classi basse e medie.


Le scelte politiche locali, nazionali e globali, stanno limitando la nostra libertà di movimento e spostamento all’interno non solo del nostro territorio, ma all’interno delle nostre città, e ciò in violazione dell’articolo 13 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.


Avv. Francesco Paolo Cinquemani

Link: https://quotidianosociale.it/2024/04/10/avv-cinquemani-la-citta-di-15-minuti-un-recinto-videosorvegliato/

 

1)  https://www.oxford.gov.uk/news/article/1888/what_do_you_think_oxford_should_look_like_in_2040

 

Fonti:

http://www.urbanistica.comune.roma.it/strumenti-urbanistici/rigenerazione-urbana/citta-15-min-progetti.html

https://www.comune.roma.it/web/it/dipartimento-decentramento-servizi-delegati-e-citta-in-15-minuti-citta-dei-15-min.page?contentId=DDC1025610

https://www.comune.milano.it/web/municipio-8/home/-/asset_publisher/TmSy12iGTaEV/content/mi15-spazi-e-servizi-per-una-milano-a-15-minuti

https://www.comune.milano.it/-/sviluppo-economico.-con-il-bando-milano-a-15-minuti-al-via-22-progetti-a-impatto-sociale-nei-quartieri

https://servizi.comune.torino.it/consiglio/prg/intranet/display_testi.php?doc=A-T202133748:109687

 

 

 

 

TERZA ASSEMBLEA SULLE SMART CITY – BOLOGNA


Terza Assemblea sulle SMART CITY promossa dal Coordinamento Paradiso
Mercoledì 17 Aprile ore 20:00 – Circolo della pace, via del Pratello 53, BOLOGNA


Come può una “Smart City” diventare a “numero chiuso”?

Dipende dal fatto che c’è una struttura di controllo intrusiva come la Smart Control Room di Venezia?


Dipende dal fatto che diciamo sempre Sì a qualsiasi idiozia ci impongano, anche se è ILLEGALE, FOLLE e CONTRARIA AI NOSTRI INTERESSI?


E soprattutto…Perchè in ogni follia distopica, digitale e militare c’entra sempre L’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA?

Scopriamolo insieme ai relatori dell’Osservatorio sulle Smart Cities per l’Analisi e la Resistenza (O.S.C.A.R.)

 


 


 

 

 

Prima di leggere questo articolo che segue v’invitiamo a leggere:  Doni dall’OMS e dall’europa per il nuovo anno. e  Gli artigli dell’OMS, gli artigli dell’èlite.

 

 

CON QUESTA SENTENZA COMINCIA LA DITTATURA UE. QUELLA VERA.

Con una sentenza storica la Cedu (Corte Europea per i Diritti Umani) ha messo in relazione la difesa del clima e i diritti umani. I giudici di Strasburgo hanno condannato la Svizzera per mancate misure.

Questa sentenza sarà imposta a tutti gli stati per l’attuazione del programma Green; ciascuno di noi avrà assegnata una quota di CO2 che gli sarà permesse emettere; quando la supera, sarà privato del carburante, dei viaggi,del cibo. La dittatura OMS, ossia di Bill Gayes sopra i governi.

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Svizzera in una sentenza in cui per la prima volta lega la tutela dei diritti umani al rispetto degli obblighi sul clima.

Ecco i primi segni:

https://twitter.com/QLexPipiens/status/1777670240542867597

Il Green pass” globale “proposto dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall’Ue è una sorta di fascicolo sanitario elettronico, come quello fornito dalle autorità sanitarie locali, ma verificabile e accettato in tutto il mondo. Ogni Paese sovrano ha il diritto di decidere se aderire al nuovo sistema di Green pass. Vorrei incoraggiare tutti i Paesi – compresa l’Italia – a riflettere attentamente su come gestirebbero la prossima crisi sanitaria”.

E’ un invito a considerare tutti gli elementi, anche gli scenari futuri, quello lanciato da Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale dell’Oms per l’Europa, in un’intervista all’Adnkronos Salute in occasione della sua visita in Italia per celebrare il 20esimo anniversario dell’Ufficio Oms.

La pandemia di Covid-19 ha comportato un’immensa perdita di vite umane e di salute, nonché un’interruzione senza precedenti delle attività sociali ed economiche in tutto il mondo”. Aver sperimentato tutto ciò “ha creato lo slancio per riformare l’architettura sanitaria globale. Come parte di questo processo è stato suggerito un Green pass globale, che sarebbe fondamentalmente un’estensione e digitalizzazione della cosiddetta ‘Yellow card’”, una sorta di ‘passaporto medico’, “in uso anche in Italia, necessaria per verificare la vaccinazione contro alcune malattie pericolose e richiesta per l’ingresso in alcuni Paesi”, conclude.  ADNKRONOS

Ovviamente, i media già cooperano strombazzando sull’Allarme Climatico

https://twitter.com/RobertoAvventu2/status/1754970433420447873

https://twitter.com/ZioKlint/status/1777743675096760532

https://www.maurizioblondet.it/   10/4/2024

 

 

 

 

 

DALLA RETE

Vedi qui: DALLA  RETE: appuntamenti ed informazioni.

 

 

 

ANNO V DEL REGIME SANITARIO- ECOLOGICO- DIGITALE

 

 

 

Vedi qui: INIZIATIVE E FIRME DI RESISTENZA

IMPORTANTI DOCUMENTI DA SCARICARE  QUI

 

Vedere con attenzione il docufilm “Invisibili” sui DANNI DELLO PSEUDO-VACCINO:  QUI

Per altre testimonianze di danni dello pseudo-vaccino LEGGERE   QUI

912 studi scientifici sui danni del vaccino LEGGERE   QUI

 

MASCHERINA: ISTANZA DI AUTOTUTELA QUI

 

Per acquistare il nostro Calendario Laico dei Santi   QUI

Vedete il nostro video  ” Il dovere della Memoria“:  QUI

 

 

Articoli che vi raccomandiamo di leggere e rileggere:


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GLR NOTIZIE

 

 

In particolare

GLR-CONSIDERAZIONI  61. Dov’è la tua “zona d’interesse”?

IL RITORNO DELL’INQUISIZIONE.

Ma ti ricordi Gaza?

La Malattia X per budini tremolanti.

Verso la dittatura digitale (25). Preoccupiamoci: il cervello come campo di battaglia.

Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (43). Esseri inutili di tutto il mondo, preoccupiamoci!

Doni dall’OMS e dall’europa per il nuovo anno.

Disattenzione micidiale.

GLR-CONSIDERAZIONI  56. Cuori di pietra.

L’importanza di essere inutili ed inascoltati.

Un mostro che  possiede il mondo e il nostro futuro.

Chi comanda nel mondo.



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