“Io non sono convinto che in questi mesi gli italiani abbiano dimostrato “responsabilità”, “disciplina”, “senso civico”. I nostri concittadini si sono fatti prendere dal panico, si sono lasciati convincere da un’informazione (soprattutto televisiva) sensazionalista, parziale, ispirata al ‘pensiero unico” del male assoluto.”

(da:  Terrore sanitario e la gente comune. )

 

 

Vedi e ascolta: PROF. PALU’:  EVIDENTE CHE NON È PIÙ COSÌ GRAVE: COVID DRAMMATIZZATO E SPETTACOLARIZZATO OLTRE MISURA

https://www.youtube.com/watch?v=YsK50NQ7OCs

25/6/2020

 

 

Il terrorismo dei numeri inventati

Voglio essere molto sintetico in questo mio sfogo di cittadino indignato. Non bastava la balla spaziale propalata dal Governo, sulla scorta di una stima lunare del Comitato tecnico-scientifico, delle 151mila terapie intensive impegnate ai primi di giugno. Ora arriva il calcolo dei morti presunti da Covid-19 senza il nostro ridicolo e autodistruttivo lockdown all’amatriciana: 600mila. Avete letto bene.

Il viceministro della Salute, il grillino Pierpaolo Sileri, ha citato un recente studio secondo cui se avessimo permesso al virus di circolare liberamente, così come ha fatto ad esempio la Svezia, un italiano su cento avrebbe perso la vita, sebbene la stessa Svezia registri una mortalità per milione di abitanti più bassa della nostra; 433 contro 555 dell’Italia.

Attualmente, a titolo di cronaca, anziché gli oltre 100mila decessi che il surreale studio di Sileri stimerebbe per il Paese scandinavo in rapporto alla popolazione, nella stessa Svezia si registrano ad oggi 4.717 morti.

Ebbene, io mi domando, il popolo italiano, che continua a bersi la favoletta di un virus bloccato da una assurda carcerazione in casa, quando le riaperture di maggio hanno ampiamente dimostrato sul campo che non c’è stato alcuna paventata recrudescenza, quando inizierà a svegliarsi dal sonno della ragione in cui lo ha fatto precipitare il folle bombardamento terroristico e terrorizzante che ancora sta subendo passivamente?

Quando ci si accorgerà che in Italia si muore di molte altre patologie, colpevolmente ancora trascurate, oltre al Covid-19, il quale alcuni studi italiani ed esteri sembrano dimostrare che stia rapidamente evolvendo verso una forma assolutamente benigna?

Infine, quando usciremo da questa incredibile fase di una emergenza sanitaria che tale non è più, ma che viene artatamente tenuta in vita da una insana convergenza di interessi, politici, professionali ed economici, che ha creato un consorzio della paura che ci sta letteralmente trascinando a fondo?

Dopo questa drammatica esperienza non vorrei essere costretto a dare ragione al mio grande e compianto amico Giulio Savelli, il quale spesso mi ripeteva che siamo nati nel Paese sbagliato.

Claudio Romiti      L’Opinione  10/6/2020

 

 

Un cataclisma socio-economico senza precedenti

A tutto c’è un limite, anche e soprattutto ad una linea politica che sta ancora sfruttando una folle linea di contrasto al Covid-19. Contrasto basato su due pilastri fondamentali: il più rigido lockdown d’Occidente e una continua, martellante propaganda tesa ad amplificare la paura, trasformandola nella percezione di molti sprovveduti in vero e proprio terrore.

Tutto questo è stato efficacemente sintetizzato dall’illustre virologo Guido Silvestri in video realizzato insieme all’economista Michele Boldrin. Egli ha paragonato le estreme misure di chiusura decise dal Governo italiano – che a suo tempo lo stesso Silvestri riteneva corrette ma che oggi, a posteriori, considera sbagliate in radice – al tentativo di dare la caccia alle zanzare armati di un martello. Qualcuna di esse potrà pure essere colpita, ma con il risultato di aver letteralmente devastato la propria casa.

Ed è esattamente ciò che abbiamo fatto in Italia, devastando l’economia e alimentando ogni forma di paranoia socialmente distruttiva.

Gli effetti di simili scelte, che come ho avuto modo di scrivere più volte sono state strumentalizzate da un improvvisato consorzio di interessi politici e professionali, con il compiacente sostegno di gran parte dell’informazione nazionale, le tocchiamo con mano quotidianamente.

Malgrado tutto porti a ritenere che la risposta italiana al Covid-19 sia stata e continui ad essere quanto meno discutibile, e nonostante l’estinzione clinica delle patologie ad esso collegate, un numero impressionante di individui anche oggi ne discutono come se fosse l’Ebola o la Peste nera.

Evidentemente questa spinta irrefrenabile a voler mantenere per forza in vita una folle paura corrisponde ad un’intima esigenza di tanti personaggi. I loro fantasmi interni, lungamente rimasti ad uno stato latente, hanno trovato un veicolo per manifestare tutta la loro mostruosità.

Con questa gente non c’è alcun elemento razionale che tenga. Hanno bisogno di terrorizzare e sentirsi terrorizzati.

Ovviamente si tratta di una enorme massa di sprovveduti che sembra impermeabile a tutti i continui aggiornamenti che gli studiosi più seri ci sottopongono e che vanno tutti nella direzione di un virus che, come si ostinano a ripetere i clinici più autorevoli, non è più un problema ospedaliero.

Per costoro, al contrario, la situazione è praticamente bloccata al primo marzo, in cui è iniziato l’Armageddon raccontato dai professionisti del terrore, alcuni dei quali erano arrivati a dire che il 25 per cento dei contagiati sarebbero finiti in terapia intensiva.

Ora, prevedere che nei prossimi mesi saranno visibili a tutti i frutti avvelenati di una follia collettiva senza precedenti non è, ahinoi, difficile.

Saremo, infatti, costretti a doverci confrontare con un cataclisma socio-economico senza precedenti, con milioni di disoccupati e una moria impressionante di imprese che, in verità, appare già in atto da un pezzo. E a quel punto neppure gli ingenti finanziamenti a fondo perduto richiesti quotidianamente all’Europa dai nostri accattoni al potere potranno salvarci dall’abisso del sottosviluppo.

Ma nel frattempo abbiamo un premier che, malgrado la catastrofe incombente, si permette il lusso di chiudere i suoi inverosimili “Stati generali” promettendo un piano per “reinventare l’Italia”. Credo che ogni ulteriore commento sarebbe superfluo.

Claudio Romiti      L’Opinione  22/6/2020

 

 

Il partito del terrore ora punta sui positivi

Riguardo a ciò che io considero come il più rilevante fenomeno di follia collettiva della storia repubblicana, la lotta italiana al Covid-19, vi è da segnalare la precisa presa di posizione in favore di una sostanziale uscita dall’emergenza sanitaria, basata su un studio piuttosto accurato realizzato dal laboratorio di microbiologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, da parte di 10 illustri studiosi indipendenti che hanno controfirmato un documento ufficiale. ( vedi video sopra, n.d.r.)

Un consesso di medici e ricercatori piuttosto accreditati che di seguito elenchiamo: Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano; Alberto Zangrillo, direttore del reparto di Rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano; Matteo Bassetti, infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova; Arnaldo Caruso, direttore del reparto di Microbiologia degli Spedali civili di Brescia; Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia del San Raffaele e Luciano Gattinoni, direttore della Terapia intensiva del Policlinico di Milano. Quindi ancora Donato Greco, consulente dell’Organizzazione mondiale della sanità; Luca Lorini, direttore dell’Unità di rianimazione dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo; Giorgio Palù, docente di Virologia dell’Università di Padova e infine Roberto Rigoli, direttore del reparto di Microbiologia dell’ospedale di Treviso.

Lo stesso Zangrillo, ospite mercoledì scorso di una puntata estiva de “L’aria che tira”, in onda la mattina su La7, si è reso ancora protagonista di un acceso confronto a distanza con gli esponenti più in vista di quello che potremmo definire come il partito del terrore sanitario. “Non c’è una guerra tra guelfi e ghibellini, noi osserviamo delle cose che sono fortunatamente molto positive ma qualcuno purtroppo appare irritato”, ha esordito il celebre clinico, affondando il colpo alla fine del suo breve intervento in merito alla paventata seconda ondata: “Dire adesso ‘forse non faremo tornare i bambini a scuola, non dobbiamo prendere gli aerei, dobbiamo rimanere a casa’, equivale a dire che dobbiamo morire, chiuderci in casa in attesa che arrivi questa seconda terribile ondata e cercare di morire il meno possibile: non è così! Piantiamola – ha concluso il professore – siamo tutti dalla stessa parte, stiamo facendo scienza, le evidenze ci dicono che domani è bello anche dal punto di vista dell’epidemia”.

Savonarola

Ovviamente il fronte compatto degli scienziati ortodossi che si rifanno al Savonarola ha immediatamente reagito, lanciando anatemi e profezie di sciagure imminenti. Tra questi il virologo di Padova Andrea Crisanti, il quale ha lanciato il suo allarme, immediatamente amplificato dai megafoni del terrore: “Qualcosa non sta funzionando, ancora troppi contagi”. Tutto questo presupponendo un ritorno tragico del virus a partire dal prossimo autunno.

In realtà, il punto di vista di Crisanti, adottato da tempo dallo stesso partito unico del terrore, soprattutto quando l’argomento ricoveri e terapie intensive è franato di fronte all’avanzata inesorabile della realtà, è intellettualmente abbastanza truffaldino, poiché si tende a creare una correlazione automatica tra contagi e malattia, quando tutti i riscontri, che oramai si ripetono da circa due mesi, ci dicono che tale correlazione non esiste.

Proprio come evidenziato nel citato documento dei 10 luminari, “evidenze cliniche non equivoche da tempo segnalano una marcata riduzione dei casi di Covid-19 con sintomatologia. Il ricorso all’ospedalizzazione per sintomi ascrivibili all’infezione virale è un fenomeno ormai raro e relativo a pazienti asintomatici o paucisintomatici”.

Tutto questo farebbe ulteriormente propendere nella direzione teorizzata anche da altri studiosi di livello internazionale, come il professor Guido Silvestri, secondo cui sarebbe in atto da tempo un fenomeno positivo di co-adattamento tra virus e ospite umano.

Il che, unito alla migliorata capacità da parte dei medici di affrontare una malattia che oramai conoscono bene, dovrebbe tenerci ragionevolmente al riparo dallo scenario catastrofico che il partito del terrore, sempre capeggiato da quello che sembra il peggior Governo di sempre, ci continua a sventolare davanti agli occhi.

E per tutta questa composita compagine di personaggi in gran parte spuntati dal nulla è rimasto solo il tema assurdo e attualmente inconsistente della positività al tampone come ultimo rifugio.

Francamente un po’ poco anche per i milioni di sprovveduti analfabeti funzionali che si ostinano a uscire da soli all’aria aperta con le mascherine, quasi che quest’ultime avessero assunto la funzione della tradizionale zampa di coniglio o del caratteristico cornetto portafortuna.

Claudio Romiti     L’Opinione  26/6/2020

 

 

“Se la legalità è l’essenza del governo non tirannico e l’illegalità quella della tirannide, il terrore è l’essenza del potere totalitario.

Hannah Arendt (1906- 1975), politologa, filosofa e storica tedesca

 

 


 

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