Articoli marcati con tag ‘sicurezza’
Meno diritti, più discriminazione e maltrattamenti. Non è un Paese per migranti, rifugiati e rom, la tortura non è reato e non applica i trattati.
Oggi Amnesty International ha presentato il suo Rapporto 2014-2015 che definisce «Vergognosa e inefficace la risposta globale alle atrocità degli Stati e dei gruppi armati» e dal quale emerge che il 2014 è stato « un anno devastante per coloro che cercavano di difendere i diritti umani e per quanti si sono trovati intrappolati nella sofferenza delle zone di guerra. I governi a parole sostengono l’importanza di proteggere i civili ma i politici di tutto il mondo hanno miseramente fallito nel compito di tutelare coloro che più avevano più bisogno d’aiuto». Un giudizio durissimo che riguarda anche il nostro Paese ed il nostro governo. Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia sottolinea: «Durante il semestre di presidenza dell’Unione europea, l’Italia ha sprecato l’opportunità di dare all’Europa un indirizzo diverso, basato sul rispetto dei diritti umani, sul contrasto alla discriminazione e soprattutto su politiche in tema d’immigrazione che dessero priorità a salvare vite umane, attraverso l’apertura di canali sicuri di accesso alla protezione internazionale, piuttosto che a controllare le frontiere».
Vi proponiamo la scheda dell’Italia contenuta nel rapporto: Leggi il resto di questo articolo »
Nel 1549 fu pubblicato un libello in cui si studiava lo spettacolo sorprendente della disponibilità degli esseri umani, in massa, a essere servi, quando sarebbe sufficiente decidere di non servire più, per essere ipso facto liberi. Che cosa è – parole di Etienne de la Boétie (1530- 1563), amico di Montaigne – questa complicità degli oppressi con l’oppressore, questo vizio mostruoso che non merita nemmeno il titolo di codardia, che non trova un nome abbastanza spregevole? Il nome – apparso allora per la prima volta – è “servitù volontaria”.
Un ossimoro: se è volontaria, non è serva e, se è serva, non è volontaria. Eppure, la formula ha una sua forza e una sua ragion d’essere. Indica il caso in cui, in vista di un certo risultato utile, ci s’impone da sé la rinuncia alla libertà del proprio volere o, quantomeno, ci si adatta alla rinuncia. Entrano in scena i tipi umani quali noi siamo: il conformista, l’opportunista, il gretto e il timoroso: materia per antropologi. Leggi il resto di questo articolo »