NOTIZIE del 2/6/2025
GIOCARE COL FUOCO
L’operazione ucraina Spiderweb ha superato la soglia di una risposta nucleare russa. La risposta di Russia e Stati Uniti potrebbe determinare il destino del mondo.
Nel 2012, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che “Le armi nucleari rimangono la garanzia più importante della sovranità e dell’integrità territoriale della Russia e svolgono un ruolo chiave nel mantenimento dell’equilibrio e della stabilità regionale”.
Negli anni successivi, analisti e osservatori occidentali hanno accusato la Russia e la sua leadership di aver invocato irresponsabilmente la minaccia delle armi nucleari come mezzo per “far tintinnare la sciabola”, un bluff strategico per nascondere le carenze operative e tattiche delle capacità militari russe.
Nel 2020 la Russia ha pubblicato, per la prima volta, una versione non classificata della sua dottrina nucleare. Il documento, intitolato “Principi fondamentali della politica statale della Federazione Russa sulla deterrenza nucleare”, osservava che la Russia “si riserva il diritto di usare armi nucleari” quando Mosca agisce “in risposta all’uso di armi nucleari e di altri tipi di armi di distruzione di massa contro di essa e/o i suoi alleati, nonché in caso di aggressione contro la Federazione Russa con l’uso di armi convenzionali quando l’esistenza stessa dello Stato è in pericolo”. Il documento affermava inoltre che la Russia si riservava il diritto di usare armi nucleari in caso di “attacco da parte di [un] avversario contro siti governativi o militari critici della Federazione Russa, la cui interruzione comprometterebbe le azioni di risposta delle forze nucleari”…
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Kiev, operazione sui bombardieri preparata per 1 anno e mezzo
L’operazione portata a termine dai servizi segreti ucraini contro gli aeroporti russi, che ha distrutto diversi bombardieri strategici di Mosca, è stata preparata per oltre un anno e mezzo. Lo riporta RBC-Ucraina, citando fonti dell’SBU, il servizio di intelligence di Kiev. Secondo quanto riferito da fonti dei servizi, il presidente ucraino e comandante supremo delle forze armate ucraine, Volodymyr Zelensky ha supervisionato personalmente l’operazione. L’idea è stata messa in pratica dal capo del Servizio di sicurezza dell’Ucraina, Vasyl Malyuk, e dal personale del servizio. In totale l’SBU ha attaccato contemporaneamente 4 aeroporti militari russi: Belaya, Diaghilev, Olenya e Ivanovo. L’SBU ha trasportato in un primo momento in Russia i droni FPV e, in seguito, delle case mobili in legno. Successivamente, sul territorio della Federazione Russa, i droni sono stati nascosti sotto i tetti delle case, già montati su dei camion. Al momento del via libera, i tetti degli edifici sono stati aperti a distanza e i droni sono stati lanciati per colpire i bombardieri russi. Fonti dell’SBU sottolineano che le persone che hanno preso parte a questa storica operazione speciale sono tornate in Ucraina da molto tempo. Quindi, secondo le fonti, se “Putin dovesse arrestare qualcuno, si tratterebbe dell’ennesima messinscena rivolta al pubblico nazionale”. (fonte Blondet)
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Stiamo correndo di notte a fari spenti verso una scarpata
Alla vigilia del nuovo tentativo di negoziato di pace tra Russia e Ucraina a Istanbul l’Ucraina ha sferrato il più grave attacco simultaneo all’entroterra russo dall’inizio della guerra. Ci sono stati prima 2 attentati con esplosivo a linee ferroviarie civili, a Bryansk e Kursk. Nel primo caso al momento sono segnalati almeno 7 morti e 69 civili feriti. Dal secondo non sembra siano ancora pervenute notizie chiare. Subito dopo vi è stato l’attacco simultaneo a tre aeroporti militari nelle remote regioni di Murmansk, Irkusk e Amur. Attraverso l’inflitrazione di camion commerciali in prossimità degli aeroporti, sono stati liberati centinaia di droni che hanno colpito l’aviazione strategica russa….
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Apprendo solo ora che i terroristi ucraini, grazie al supporto degli angloamericani, hanno colpito le basi russe custodenti i bombardieri nucleari, distruggendo alcuni di questi ultimi. La possibilità di fermare la guerra nucleare sarebbe oggi più che mai nelle mani dei popoli europei, i quali avrebbero il potere materiale per insorgere contro i vari Macron, Merz e Starmer con l’obiettivo di fare finire questa cabala terrorista davanti a un plotone d’esecuzione. Dal momento che però suddetti popoli non sanno di possedere tale potere – ovvero non sanno che anche la più feroce e sanguinaria delle tirannidi necessita di consenso popolare – lasciano a questi personaggi la facoltà di condurre tutti quanti alla catastrofe. Se arriverà la guerra, comunque, non credo che sarò l’unico a reagire in modo patriottico: ovvero non credo che sarò l’unico a scegliere di combattere contro il proprio governo composto da traditori al servizio dello straniero angloamericano. ( Riccardo Paccosi, Arianna editrice)
Non siamo mai stati così vicini alla terza guerra mondiale
Non siamo mai stati così vicini alla terza guerra mondiale dai tempi della crisi di Cuba. Colpendo la flotta strategica russa di bombardieri un proxy della NATO ha creato uno squilibrio nel rapporto di bilanciamento strategico della MDA, la dottrina della mutua distruzione assicurata, che garantisce che non ci sia un conflitto nucleare. Se questa parità viene minacciata la Russia si ritiene in diritto di sferrare un attacco nucleare. Non lo dico io, lo dice la dottrina strategica russa sulle armi nucleari, modificata nel 2024. Nella migliore delle ipotesi, i russi potrebbero usare l’Oreshnik, un gradino in più nella scala dell’escalation che costringerebbe l’Occidente a usare per primo l’arma nucleare, perdendo sul piano morale (ammesso che, giunti a questo punto, di fronte al rischio di una conflitto termonucleare, l’aspetto abbia ancora importanza). Ma la Russia dovrebbe puntarlo sulle capitali europee, non sull’Ucraina. Il coordinamento dell’attacco non poteva che essere NATO, per due ragioni: la prima è il livello organizzativo, visto che sono stati colpiti tre aeroporti militari, non uno solo, e le informazioni sono comunque frutto dell’intelligence NATO che ha interesse ben più dell’Ucraina, a colpire il potenziale strategico-nucleare russo. Il secondo motivo è che un attacco di precisione ha richiesto la guida satellitare per il direzionamento dei droni. L’Ucraina non possiede però dei satelliti…
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Ci sono forze atlantiche, forze NATO, forze UK e forze UE (i cosiddetti Volenterosi) che stanno tentando con ogni mezzo di sabotare qualsiasi tavolo negoziale, non dico di pace, dico negoziale, tra Russia e Ucraina. L’attacco alle basi militari aeree e ai ponti russi di oggi è una riedizione dei sabotaggi messi in atto dalla NATO nel marzo 2022, con la visita di Boris Johnson a Kiev. Oggi come allora, lo scopo della NATO è quello di impedire i negoziati di Istanbul. Siamo punto e accapo? Questa Pearl Harbor russa segnerà una nuova escalation nel conflitto? Trump sapeva o anche lui è oggetto di queste trame del Deep State di NATO, UK e UE? Tutto si tiene. Perché è stato impedito a Calin Georgescu di diventare presidente romeno? Perché la NATO ha in programma di costruire in Romania la sua più grande base europea e non può tollerare che questo Paese non sia strettamente allineato alle sue politiche ed esigenze. E la democrazia può essere bypassata di fronte agli interessi NATO, lo sappiamo. Idem per il fronte orientale: la NATO e le forze che le stanno appresso sono disposte a tutto pur di preservare la loro egemonia in Europa. Ricordiamocelo: se la guerra finisce con gli esiti attuali, per la NATO è finita non solo in Ucraina. È finita ovunque. Questa è una guerra esistenziale per la NATO, per la UE, per il Deep State USA e per il liberalismo in ogni sua forma. Sono disposti a sacrificare tutto e tutti, ANCHE NOI, per cercare di tenere ancora per un po’ la testa fuori dalle sabbie mobili in cui si sono ficcati da tempo…. ( Paolo Borgognone, Arianna editrice)
Non ci vuole molto per capire chi davvero vuole la guerra infinita con la Russia
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz sembra volere lo scontro totale con la Russia. Egli è stato per alcuni anni dirigente tedesco del fondo finanziario BlackRock. Il presidente francese Emmanuel Macron, anch’egli per la linea dura antirussa dopo qualche tentennamento iniziale, è un ex dirigente della banca Rothschild. Anche l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi sostenne subito lo scontro con la Russia. Egli è un ex dirigente della banca d’affari Goldmann Sachs. Insomma: BlackRock, Rothschild, Goldmann Sachs. E i loro politici burattini.Non ci vuole molto per capire chi davvero vuole la guerra infinita con la Russia. Lo scontro tra la Russia e la plutocrazia occidentale è lo scontro tra Cesare e l’oro. Tra la politica e la finanza. Tra uno Stato-civiltà, la Russia, e l’usura mondiale. Cesare-Putin certo non è perfetto. Ma l’usura è peggio. (Martino Mora, Arianna Editrice)
GLI STATI UNITI HANNO COMMENTATO GLI ATTACCHI TERRORISTICI DI KIEV CONTRO GLI AEROPORTI RUSSI
L’ex tenente colonnello Davis: gli attacchi terroristici di Kiev agli aeroporti non influenzeranno la Russia
Washington , 2 giugno 2025, – IA Regnum. Gli attacchi terroristici del regime di Kiev contro gli aeroporti russi non sono in grado di arrecare danni alla Russia, poiché la Federazione Russa ha una superiorità assoluta su Kiev sotto tutti gli aspetti militari. Questa valutazione è stata data dall’ex tenente colonnello dell’esercito americano Daniel Davis .“Se qualcuno facesse un’analisi razionale, guardando all’equilibrio di potere tra le due parti (chi ha più personale, armi, sistemi di difesa aerea e tutto il resto), risulterebbe ovvio che la Russia è in alto e l’Ucraina in basso”, ha affermato su YouTube.Davis ha anche espresso l’opinione che l’attacco sia stato sconsiderato e portato a termine da Kiev allo scopo di interrompere il secondo round di colloqui a Istanbul. Ha messo in dubbio l’utilità di lanciare un attacco il giorno prima dei colloqui, definendolo una follia o un totale disprezzo per la realtà….
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Fascismi e antifascismo: il senso del 2 giugno oggi
La Festa della Repubblica oggi tra antifascismo di facciata e fascismo finanziario (ignorato)
La Repubblica italiana, di cui il 2 giugno si celebra il 77esimo anniversario, è stata fondata certamente sui principi dell’antifascismo ideologico, ma oggi risulta sprofondata nel fascismo finanziario. Peraltro in buona compagnia di tutte le democrazie occidentali. Provo a spiegarmi. È stata fondata sulla base dell’antifascismo poiché, dopo un ventennio dittatoriale, liberticida e omicida, con un regime che ha coinvolto il paese in operazioni belliche tanto di natura imperialistica quanto militarmente disastrose, si è venuta formando una Resistenza – composta da comunisti, socialisti, cattolici, repubblicani e azionisti – che è arrivata a fondare la Repubblica dotandola di una Carta costituzionale che rifiutava il fascismo e ne proibiva ogni forma di rinascita
ideologica o partitica. Ciò quantomeno sulla carta, per l’appunto, perché l’Italia ha sempre contenuto al proprio interno una larga fetta di cittadini nostalgici del ventennio o, quantomeno, di un uomo e un partito forte che affermassero determinati valori e princìpi in barba a quella cosa considerata fastidiosa e che passa sotto al nome di democrazia. Insomma, l’Italia è pur sempre rimasta un paese in cui più o meno – a seconda dei frangenti storici – ritornava il culto dell’uomo forte (fino all’apoteosi del ventennio berlusconiano) e comunque resistevano sotto traccia impulsi reazionari, xenofobi, maschilisti e poco propensi a votarsi alla causa del rispetto delle regole democratiche…
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Roma, migliaia in piazza contro il dl Sicurezza: attivisti identificati prima del corteo
Sarebbero circa 150 mila, secondo alcune fonti, le persone che hanno preso parte alla manifestazione in corso a Roma contro il dl Sicurezza, partita alle 14 da piazza Vittorio e diretta verso la piazza di Porta San Paolo. I manifestanti si oppongono al provvedimento, fortemente voluto dal governo, in quanto «pericoloso e incostituzionale», dal momento che introduce 14 nuovi reati e aggrava le pene per almeno 9 tra quelli già esistenti. Prima della manifestazione, 15 attivisti di Extintion Rebellion che si stavano recando al corteo hanno denunciato di essere stati pedinati, perquisiti e identificati senza motivo dalla polizia, alla ricerca, secondo quanto denunciato, di «armi atte a offendere e materiale pirotecnico ed esplosivo». Gli unici oggetti sequestrati, riportano gli attivisti, sono 10 fumogeni colorati «che possono essere acquistati liberamente». Il gruppo di attivisti ha parlato di «azioni intimidatorie arbitrarie» della Polizia, le cui operazioni sarebbero «illegittime» in quanto «non si può perquisire se non c’è un motivo fondato o se non c’è da trovare un corpo del reato»…
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GAZA, ISRAELE ATTACCA I SITI DI AIUTI UMANITARI: ALMENO 40 VITTIME
La trattativa per un cessate il fuoco a Gaza è in una fase di stallo, quello che non si ferma sono i bombardamenti delle forze militari israeliane con la lunga scia di morti e distruzione che va avanti da più di 600 giorni. I raid dell’IDF non risparmiano nemmeno la folla di persone in attesa degli aiuti umanitari: mentre il 93% dei Gazawi soffre la fame, almeno 40 persone sono state uccise nei pressi dei siti per la distribuzione dei beni di prima necessità. Una distribuzione che tra l’altro procede a singhiozzo e col contagocce: i palestinesi chiedono che ad occuparsi degli aiuti tornino ad essere le Nazioni Unite, vista la fallimentare gestione della nuova organizzazione, la Gaza Humanitarian Foudation, gestita dagli Stati Uniti….
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La Freedom Flotilla per rompere l’assedio di Gaza sta per salpare dalla Sicilia
Era gremito il piccolo porto di San Giovanni Li Cuti, vecchio borgo marinaro nel cuore di Catania. Centinaia di persone ad affollare la banchina, accorse per accogliere la Freedom Flotilla, l’imbarcazione che salperà oggi – domenica 1 giugno – alla volta di Gaza con l’obiettivo di rompere il blocco israeliano e consegnare aiuti alla popolazione palestinese. I membri della flotta si alternano al microfono, vengono da tutto il mondo: Europa, Brasile, Stati Uniti, Paesi arabi. Tra loro anche l’ambientalista svedese Greta Thunberg e l’attore irlandese Liam Cunningham (il Ser Davos Seaworth della serie Il trono di spade). Parlano in inglese, mentre gli attivisti cittadini traducono alla folla, piena non solo di quei volti che ti aspetti di trovare ai cortei, ma di uomini, donne, anziani e bambini che reggono cartelli in cui esprimono solidarietà ai propri coetanei di Gaza. Una riedizione di quanto accaduto appena una settimana fa, con cinquemila persone in corteo lungo la centrale via Etnea: testimonianza di una città che, come tante altre in Italia e in Europa, non ha più intenzione di assistere inerte di fronte al genocidio…
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Invisibili – regia di Paolo Cassina: https://playmastermovie.com/invisibili/
La Morte Negata – regia di Alessandro Amori: https://playmastermovie.com/la-morte-negata/
Sospesi – regia di Marcello Rossi e Walter Zollino: https://www.buzzz.blog/buzzz-on-demand
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