NOTIZIE del 30/4/2025
Dal film “IN NOME DEL POPOLO ITALIANO“, 1971
NON “HA STATO PUTIN”
Il black out “rinnovabile” di Spagna e Portogallo
La paralisi elettrica dell’intera penisola iberica, ovvero Spagna e Portogallo (con l’aggiunta del sud della Francia e pesanti riflessi sull’intera rete continentale) è arrivato esattamente 6 giorni dopo la celebrazione da parte dei media spagnoli di un traguardo vissuto come storico, ovvero la prima giornata non festiva durante la quale la rete elettrica nazionale è stata utilizzata esclusivamente con energia rinnovabile. Le due cose sono tuttavia in stretta relazione perché proprio il “modello” di utilizzo delle rinnovabili che è profondamente sbagliato, provocando così una serie di conseguenze: da una parte la vulnerabilità della rete di fronte a eventi di vario tipo, compresi quelli atmosferici e dall’altra una maggiore e paradossale dipendenza dalle centrali di produzione tradizionale, siano esse a gas, nucleari o di altro tipo. Così non deve stupire che in un solo istante il ronzio elettrico della vita moderna – treni, ospedali, aeroporti, telefoni, semafori, registratori di cassa, ascensori – si sia zittito. E decine di milioni di persone sono precipitate nel caos. La fisica di base alla radice di tutto questo era nota da anni e le vulnerabilità specifiche erano state ripetutamente descritte in memorandum tecnici fin dal 2017, ma tutti gli avvisi sono stati ignorati dai responsabili politici…
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BLACKOUT IBERICO, SCARTATE LE IPOTESI SU ATTACCO HACKER ED EVENTO ATMOSFERICO. LA CAUSA È IL FOTOVOLTAICO?
Mentre si lavora al completo ripristino della rete elettrica, le autorità di Spagna e Portogallo indagano sulle cause del blackout che ha paralizzato per quasi una giornata la penisola iberica e parte della Francia: una situazione senza precedenti, come l’ha definita da Madrid il premier Pedro Sanchez, che ha annunciato la creazione di una commissione di inchiesta. Anche la Corte penale suprema spagnola ha aperto un’indagine su un possibile sabotaggio delle infrastrutture. Per ora l’agenzia metereologica statale di Madrid (AEMET) ha scartato l’ipotesi di un evento atmosferico insolito all’origine dell’interruzione della corrente. Mentre Red Eléctrica, la società spagnola che gestisce la rete, ha escluso tra le possibili cause quella di un attacco informatico, nonostante le rivendicazioni di due gruppi hacker che però non sarebbero supportate da prove concrete…
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Sono loro stessi a dircelo: più si utilizza l’energia rinnovabile, più si incorre nel rischio di blackout totali e prolungati.
Il mito della transizione ecologica finisce qui. Le responsabilità per il blackout di Spagna e Portogallo è attribuibile unicamente alle energie rinnovabili. E’ la definitiva sconfitta del Finto Green, certificata dai loro ubbidienti e scodinzolanti manager. Tutto ormai fa pensare a un guasto del sistema elettrico stesso, che ha portato a un “collasso totale” quando due centrali elettriche consecutive nel sud-ovest del Paese hanno chiuso i battenti. Tutti puntano il dito contro il fotovoltaico, la cui immissione massiccia nel sistema nelle ore centrali della giornata sta provocando situazioni di enorme instabilità nella rete che, dalla scorsa settimana , hanno messo in difficoltà il gruppo presieduto da Beatriz Corredor. Sono loro stessi a dircelo: più si utilizza l’energia rinnovabile, più si incorre nel rischio di blackout totali e prolungati. Per i globalisti un’altra sconfitta: l’ennesima. I “vanno avanti come treni” non si sentono neanche più. Per forza, non hanno elettricità per mandare avanti la locomotiva. ( in Telegram Veritas 29/4/2025)
FALLIMENTO DEL MODELLO ENERGETICO “VERDE”
Florian Philippot, politico francese e leader del movimento sovranista “Les Patriotes”, lancia un duro monito dopo l’enorme interruzione di corrente che ha colpito Spagna e Portogallo: “Mai adottare un sistema elettrico basato esclusivamente sulle energie rinnovabili o andremo verso il caos totale!” Philippot, noto per le sue posizioni fortemente critiche nei confronti dell’Unione Europea, è stato in passato vicepresidente del Front National. Oggi guida un movimento che si batte per la sovranità nazionale, la difesa delle libertà civili e contro le imposizioni tecnocratiche di Bruxelles. Secondo lui, il blackout iberico dimostra i pericoli concreti di un sistema energetico fondato quasi esclusivamente su fonti rinnovabili intermittenti, come il solare e l’eolico, prive di un’adeguata infrastruttura di backup. Eppure, l’UE continua a spingere in questa direzione, imponendo transizioni rapide e forzate che rischiano di destabilizzare interi Paesi. Il blackout è un campanello d’allarme per l’Europa intera: l’energia “verde”, se mal gestita, può spegnere le nazioni. Il recente blackout che ha paralizzato la Spagna e il Portogallo potrebbe essere solo l’inizio di un piano nascosto. In un momento di crisi energetica, il governo spagnolo ha imposto un “blocco invisibile”, spingendo milioni di persone a rimanere in casa, paralizzando attività e vita quotidiana. Se i blackout continueranno a intensificarsi, potremmo trovarci di fronte a un lockdown mascherato, dove la paura dell’instabilità energetica diventa il pretesto per limitare ulteriormente le libertà individuali. Le crisi possono essere strumentalizzate per ottenere un controllo più stretto sulla popolazione. Dobbiamo stare all’erta. (fonte blondet, 29/4/2025)
La questione non sono gli inverter o l’inerzia della turbina che continua a girare per un poco se non alimentata per un breve periodo, ma la dipendenza totale dalle condizioni meteo se una turbina a gas si ferma o viene anche distrutta da un uragano, le altre restano in funzione ed è semplice metterne in modo altre di riserva, è quasi impossibile avere situazioni che ti mettono fuori gioco in una nazione tante turbine contemporaneamente da mandare in crisi il sistema. Se il cielo diventa coperto su gran parte del territorio o comunque nelle zone di maggior produzione nelle ore diurne il solare invece smette di produrre e non puoi fare altro che aspettare il sole se il vento cede le pale eoliche non girano e non puoi farci nulla se non aspettare che comincia a soffiare, e le situazioni meteo che possono causare questi problemi su vasta scala sono comunissime, non si tratta di sporadici incidenti che possono causare problemi a un singolo pannello o una singola pala eolica, quindi è molto probabile avere giorni in cui interi parchi eolici e solari nazionali si trovano a non generare nulla e la produzione scende così tanto da non bastare a coprire il fabbisogno nazionale causando un collasso della rete. (simplicissimus, 29/4/2025)
L’ora più buia dell’Europa
Ci dibattiamo nella melma di un’Europa ricaduta nell’inciviltà e nella barbarie, dove sulla bocca delle sue élite, dopo 80 anni di pace, ricompaiono parole di guerra e di aggressione. Bruxelles, Parigi, Londra e Berlino sembrano immemori della lezione di due guerre mondiali che hanno portato il continente sull’orlo dell’autodistruzione. La leadership europea appare rinchiusa dentro un delirio antirusso del tutto gratuito, non condiviso dagli Stati Uniti e osservato con sconcerto dal resto del pianeta, e che non cesserà prima di aver fatto ingenti danni. In questa ora buia è importante riflettere sugli strumenti di contrasto, sulle forze della pace che sono comunque in campo. A cominciare dal diritto internazionale che Von der Leyen e soci stanno calpestando impunemente. Il piano europeo di riarmo, accompagnato da una retorica apocalittica che dipinge la Russia nei termini di una minaccia esistenziale, rappresenta una palese violazione dei principi fondamentali che governano la comunità internazionale. L’articolo 2(4) della Carta delle Nazioni Unite non lascia spazio a interpretazioni ambigue: “I membri devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato”. Questa norma imperativa del diritto globale viene oggi oltraggiata dalle istituzioni europee con una disinvoltura che dovrebbe allarmare ogni cittadino consapevo… (Pino Arlacchi)
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Giù le mani dai nostri soldi: stop al Digital Euro dell’UE
L’Unione Europea sta spingendo silenziosamente verso il “Digital Euro”, una valuta centralizzata che potrebbe presto sostituire il contante. Ma c’è un problema. Anzi, più di uno. Immagina un mondo in cui il governo può monitorare ogni centesimo che spendi, limitare quanto denaro puoi possedere e persino bloccare il tuo conto senza spiegazioni. È esattamente ciò che l’Euro Digitale renderebbe possibile. Sta per succedere, e più in fretta di quanto pensi…
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LA FEROCIA D’ISRAELE
Sulla ferocia d’Israele e la sofferenza dei Palestinesi ri-leggi QUI e le notizie nei DALLA RETE precedenti
INCONTRI E CONVEGNI
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Anno VI del Regime Sanitario-Ecologico-Digitale
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NON È ANDATO TUTTO BENE – LE VERITÀ NEGATE SUL COVID19: https://rumble.com/v65t5rj-non-e-andato-tutto-bene-le-verit-negate-sul-covid19.html
Invisibili – regia di Paolo Cassina: https://playmastermovie.com/invisibili/
La Morte Negata – regia di Alessandro Amori: https://playmastermovie.com/la-morte-negata/
Sospesi – regia di Marcello Rossi e Walter Zollino: https://www.buzzz.blog/buzzz-on-demand
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912 studi scientifici sui danni del vaccino LEGGERE QUI
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