GLR-NOTIZIE-FLASH  71     6/3/2024

ANNO V DEL REGIME SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

Vedi “Notizie precedenti QUI

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Sta girando in queste ore uno stralcio di un decreto legge pubblicato lo scorso 2 marzo in Gazzetta Ufficiale, che prevede tra le altre cose di rimettere in funzione la piattaforma da cui venivano generati i green pass.

Leggi QUI.


Credevate che era finito ciò che era iniziato nel 2020? Credevate che il malefico gestore ( l’aristocrazia finanziario-usuraia) del progetto criminale globale chiamato Grande Reset era andato in vacanza?

Credevate che i loro viscidi servi ( pseudo-politicanti, governicchi ( come il nostro), pseudo-scienziati e pseudo-giornalisti) non erano più asserviti e quindi non più pronti a perpetuare un’infame dittatura sanitaria ( intrecciata con quella climatico-green e, appunto, digitale)?

Credevate che il “malefico e diabolico gestore” non volesse cercare più di controllare e sorvegliare i nostri corpi, la nostra salute, la nostra esistenza?

Credevate che il “malefico e perverso gestore” con il prossimo venturo Trattato Pandemico dell’OMS ( a cui queste sporche righe della Gazzetta Ufficiale si rifanno totalmente, leggi QUI) stesse giocando?

Credevate che con le pseudo-pandemie ( leggi QUI), con le siringhe, con le mascherate, con i disinfettanti, con i distanziamenti, con le tamponature, con gli arresti in casa, con le zone rosse, verdi, lilla chiaro e turchino, con gli apartheid ( leggi articoli QUI) era finita?

Credevate che il “malefico e depravato gestore” avesse abbandonato l’idea di ridurci in schiavitù ( leggi e rivedi il primo video QUI) e che erano i soliti “complottisti” a dire che non era finito niente ( leggi QUI)?

Beh, credevate male. (GLR)

 

 

 

 

 

IL GREEN PASS TORNA IN GAZZETTA UFFICIALE


Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

 

 

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IL DECRETO CHE IMPONE IL GREEN PASS

Nelle norme di attuazione del Pnrr spunta un articolo che istituzionalizza il certificato sanitario digitale.

Il testo deve ancora passare in Parlamento, ed è necessario che si apra subito un dibattito serio sul tema.

 

Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

 

RITORNO AL GREEN PASS? IL MINISTERO DELLA SALUTE “RICICLA” LA PIATTAFORMA CON I FONDI DEL PNRR

Era il febbraio del 2021 quando dalle pagine del Financial Times, la presidente della Commissione UE Von der Leyen annunciava causticamente: “L’Europa deve prepararsi alle pandemie”.

Passato il momento critico e con l’opinione pubblica tutta concentrata sui vari scenari di guerra, quella delle pandemie sembra un capitolo ormai chiuso.

Eppure, senza clamore e quel tanto sottotraccia che basta ad agire indisturbati, governi e organi sovranazionali continuano a edificare norme sulle basi di certificati vaccinali e green pass.

Da una parte c’è infatti l’Oms, che lavora sul testo definitivo del Trattato Pandemico che dovrebbe essere approvato dagli Stati membri durante la 77esima edizione dell’Assemblea Mondiale della Sanità, che si terrà come ogni anno a Ginevra a fine maggio.  Dall’altra c’è il Governo italiano, che sembra già pronto ad allinearsi alle nuove eventuali imposizioni che potenzialmente potrebbero essere calate dall’alto.


E il riferimento è sempre a quelle “eventuali emergenze sanitarie” del futuro: così è scritto nero su bianco al Capo X art. 43 del decreto legge n.19 del 2 marzo 2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e che ha come oggetto “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

In  particolare il Capitolo X è dedicato alle Disposizioni urgenti in materia di investimenti del Ministero della Salute e tra i vari capitoli meritevoli di attenzione c’è sicuramente il n. 43“Interoperabilità delle certificazioni  sanitarie digitali”.


In pratica il decreto riabilita la Piattaforma nazionale digital green certificate, quella cioè da cui venivano generati i green pass durante l’epoca covid. Pur essendo ufficialmente ferma da luglio 2023, quando cioè non è stato più possibile emettere le certificazioni, la piattaforma continua a essere aggiornata e l’intenzione sembra proprio quella di ridarle nuova vita,  alla modica cifra di 3.850.000 euro per l’anno 2024. A decorrere dal 2025 invece è autorizzata una spesa pari a 1.850.000 euro annui.


La scusa è, appunto, “far fronte a eventuali emergenze sanitarie” ma anche, si legge in Gazzetta, “agevolare il rilascio  e  la  verifica  di  certificazioni  sanitarie digitali utilizzabili in tutti gli Stati aderenti alla  rete  globale di certificazione  sanitaria  digitale  dell’Organizzazione  mondiale della sanità (OMS).

Sulla questione si è espresso anche il senatore Claudio Borghi su X, il quale ha ricordato che il decreto legge non è stato ancora convertito, in quanto deve essere ancora discusso in Parlamento, dove è stato assegnato alla V commissione bilancio.

La faccenda può essere vista anche da un’altra angolazione, sostiene Borghi, e cioè se a livello internazionale si è deciso di adottare una determinata piattaforma, il nostro Paese è costretto a uniformarsi per garantire documenti di facile accesso ai propri cittadini che decidano di partire per uno stato che richiede determinate profilassi.


Tuttavia, per chi ha vissuto in prima persona la discriminazione del green pass significa rendere operativo per legge uno strumento che può alla bisogna diventare una clava nelle mani di qualsiasi Governo, nazionale o sovranazionale, impedendo ancora una volta la libera circolazione delle persone e perché no, come già successo, subordinare al possesso di un certificato digitale i diritti più elementari.


E poiché un vecchio detto popolare sostiene che la via per l’inferno sia lastricata di buone intenzioni, è conveniente continuare a vigilare attentamente.

Byoblu, 5/3/2024

 

 

 

 

IL GREEN PASS È ORA IN GAZZETTA UFFICIALE E SARÀ PERMANENTE, PRONTO PER LE PROSSIME PANDEMIE E INTEROPERABILE IN TUTTO IL MONDO CON L’OMS PER LA VERIFICA DELLE CERTIFICAZIONI SANITARIE.

Esce il decreto PNRR, e si trovano le sorpresine.

Ricordate la lista PNRR? Tra le varie pretese UE, c’era la digitalizzazione. E no, non significava che con un clic potevate prenotare l’ecografia o il certificato comodamente da casa. Quel che significava lo vediamo ora.

Il governo ha rifinanziato la piattaforma sanitaria del Green Pass, e lo ha fatto con soldi ad oltranza. La piattaforma Sogei (ricordate?) ora rilascerà tutte le certificazioni sanitarie, presenti e future, e soprattutto sarà collegata alla piattaforma globale dell’OMS.

Per “far fronte a eventuali emergenze sanitarie”.

Ma tranquilli: servirà solo se andrete in Congo Belga e vi richiederanno la vaccinazione per il colera. Mica ve la chiederanno in pizzeria, ah ah ah che andate a pensare, complottisti!‍ (Cris Cersei)

https://www.maurizioblondet.it/   5/3/2024


 

Esclusione e discriminazione sono notoriamente gli ingredienti totalitari di un regime eterodiretto dalla tecnocrazia, altro che democrazia, sia pure incompiuta.

 

 

 

AGGIORNAMENTI DEL 6/3/2024

 

GREEN PASS, SCHILLACI CI RIPENSA: “NON ADERIREMO AL PASS GLOBALE”. MA LA PIATTAFORMA RESTA IN FUNZIONE

Il Governo prova a mettere una toppa alla figuraccia sul Green Pass globale e dalle stanze del Ministero della Salute arriva il passo indietro. Il Ministro Schillaci ha precisato in queste ore che “il Governo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto green pass globale dell’Oms”.

Sulla stessa linea anche il Sottosegretario alla Salute Gemmato, che su X annuncia che in sede di conversione verrà presentato un emendamento per riformulare il testo.

Tutto era nato da un articolo contenuto nel decreto legge Pnrr che mirava a rifinanziare la piattaforma nazionale digital green certificate, quella cioè da cui venivano generati i green pass durante l’epoca covid, con un finanziamento iniziale di oltre 3 milioni e a decorrere dal 2025 con una spesa pari a 1.850.000 euro annui.

A peggiorare la situazione c’è il fatto che, scrive La Verità, il denaro stanziato verrebbe prelevato direttamente dal fondo destinato agli indennizzi per i danni da vaccino.

Nero su bianco, il decreto sottolineava anche che la decisione si iscriveva nell’ottica di fronteggiare “future pandemie” e di uniformarsi al pass sanitario globale voluto dall’Oms e che fa capo a un accordo tra Unione Europea e Organizzazione Mondiale della sanità.

Secondo il Senatore Claudio Borghi, che su X aveva commentato il decreto legge, la faccenda poteva essere vista anche da un’altra angolazione e cioè rendere più facili gli spostamenti ai cittadini italiani che decidessero di partire per uno stato che richiede determinate profilassi.

Tuttavia, ricordiamo bene l’uso discriminatorio che è stato fatto di questo strumento in tempi neanche troppo lontani, cosa che obbliga lo Stato in primis e poi anche l’opinione pubblica, a prendere provvedimenti affinché ciò non sia più attuabile.

E se per ora il pericolo sembra scampato, ricordiamo un importante appuntamento per il prossimo maggio dove il Governo sarà chiamato alla prova del nove: la ratifica del Trattato Pandemico, dove sarà contenuto anche il riferimento al pass sanitario globale.

Byoblu, 6/3/2024

 

 

IL REGIME SANITARIO COLPISCE ANCORA

Il ministro della Salute afferma che l’Italia non accetterà il green pass globale voluto dalla Oms.

Ma le imposizioni mediche continuano a finire dentro i documenti ufficiali.

Chi le inserisce?

 

Vedi e ascolta QUI

 

 

 

Si va bene, ma occorre rimanere vigilanti, attenti, circospetti, accorti, informati e alleprati senza abbassare la guardia. (GLR)


«La libertà non è mai una conquista definitiva»
Sandro Pertini

 

 

 

 

 

 

 

DALLA RETE

Vedi qui: DALLA  RETE: appuntamenti ed informazioni.

 

 

 

 

ANNO V DEL REGIME SANITARIO- ECOLOGICO- DIGITALE

 

 

 

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