Fine emergenza mai… Pieni poteri a Conte

Conte ha avuto quel che voleva. Stato di emergenza prorogato e quindi pieni poteri. Vedremo fino a quando (15 ottobre 2020, n.d.r.).

Per ora la democrazia è sospesa per via del Covid. Conte è riuscito a ottenere senza tanti schiamazzi un po’ quello che avrebbe voluto Salvini, un anno fa, e che gli costò la disapprovazione generale.

In Italia ci fu una sollevazione anche quando i pieni poteri furono chiesti e ottenuti da Viktor Orban, il leader ungherese. Salvini, in fondo, voleva due cose: pieni poteri e una politica per consegnare i profughi ai libici. Conte ha formato il suo secondo governo per opporsi a Salvini.

E ha ottenuto i pieni poteri e i fondi per finanziare la guardia Costiera libica che spara ai profughi. L’Italia è sempre stato un Paese dove la politica è molto complicata. Sta diventando sempre più complicata.

Il Riformista     29/7/2020


Prove di regime tricolore!

Nell’assordante silenzio impastato di subordinazione e rassegnazione generale, poteri speciali e straordinari all’inquilino pro tempore di Palazzo Chigi. Come da copione ma senza alcun fondamento scientifico o medico, il Conte bis preannuncia – grazie all’inconsistente opposizione politica e all’apatia sociale - la proroga dello “stato d’emergenza”, in palese violazione dei dettami costituzionali.

Il sedicente “avvocato del popolo” ha sentenziato che «Ragionevolmente, ci sono le condizioni per proseguire lo stato di emergenza per il coronavirus dopo il 31 luglio. Lo stato di emergenza serve per tenere sotto controllo il virus».

O piuttosto a sorvegliare ed annichilire meglio la popolazione italiana, visto che negli atti ufficiali Conte e la sua accozzaglia di in-competenti confondono ancora il nuovo coronavirus (Sars CoV2) con la conseguente malattia (Covid 19)?

Il 31 gennaio 2020 il governo ha dichiarato, per la durata di 6 mesi, quindi fino al 31 luglio, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili (Sars CoV2). Il decreto legislativo numero 1 del 2 gennaio 2018 (Codice della protezione civile), all’articolo 7 (Tipologia degli eventi emergenziali di protezione civile), lettera c) dispone che gli eventi emergenziali di protezione civile sono «emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attivita’ dell’uomo che in ragione della loro intensita’ o estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo».

Lo Stato d’emergenza, sconosciuto alla Costituzione repubblicana italiana, attribuisce al governo e alla Protezione civile dei ‘poteri straordinari’ o ‘speciali’. Per l’attuazione degli interventi si provvede in deroga a ogni disposizione vigente. La durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed e’ prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi (articolo 24 comma 3 del Codice della protezione civile).

​Senza lo stato di emergenza però il governo sarebbe privo di uno strumento rapido per attuare misure di prevenzione mentre ci sono ancora focolai nel Paese, come e’ successo nei giorni scorsi per il controllo e il blocco dei voli da paesi a rischio. Ovviamente l’uso dei Dpcm dovrebbe essere limitato allo stretto necessario, come del resto e’ avvenuto negli ultimi due mesi.

Si è giunti al paradosso giuridico che nel decreto “ Covid 19”è stato inserito un emendamento, approvato da Camera e Senato, che ‘parlamentarizza’ addirittura i Dpcm. La norma dispone che «Il Presidente del Consiglio o un Ministro da lui delegato illustra preventivamente alle Camere il contenuto dei provvedimenti da adottare, al fine di tenere conto degli eventuali indirizzi dalle stesse formulati. Ove ciò non sia possibile, per ragioni di urgenza connesse alla natura delle misure da adottare, riferisce alle Camere entro 15 giorni».

Insomma, nel belpaese grulpiddino con un banale provvedimento amministrativo, si annulla la libertà e si sospende la democrazia (incompiuta). Un primato assoluto, anzi totalitario: i politicanti fantoccio italidioti, eterodiretti e telecomandati dal potere economico, hanno imposto la pagina più buia dal 1948.

Gianni Lannes http://sulatestagiannilannes.blogspot.com 29/7/2020


 

Leggete: Terrore sanitario (26). Emergenza infinita? (3)

“Merkel, Macron e anche Sanchez: in Europa si sono tenuti tutti alla larga dai “poteri speciali” e dallo “stato d’emergenza” Come mai solo Conte ne fa così ampio uso?”

Jacopo Jacoponi   La Stampa  13/7/2020


 

 

Bassetti: «Forte gruppo vuole l’emergenza, non mi faccia dire altro»

 

Vedi e ascolta:  https://www.youtube.com/watch?v=D8F9Wn2kdk0&feature=youtu.be

 

Siamo arrivati al punto in cui sono presenti due schieramenti netti e distinti. Da una parte quelli che continuano a insistere che siamo ancora in pericolo e dall’altra quelli che pensano che tutto sia finito e auspicano un ritorno alla normalità.

Il dottor Bassetti è sicuramente tra quelli che cerca di ridimensionare gli allarmismi quotidiani, rappresentando un punto di vista più positivo. Ospite a Radio Radio nella trasmissione Lavori in corso condotta da Stefano Molinari, il medico genovese si è lasciato scappare dichiarazioni forti.

«Al gioco di terrorizzare la gente io non ci sto». L’infettivologo ha spiegato che non possiamo più dire che la malattia è la stessa dei mesi di marzo e aprile: «La malattia è diversa. Chi dice che non dobbiamo dirlo vuol fare della censura».

Bassetti ha sottolineato che quello che afferma lo vive ogni giorno in ospedale ma forse qualcuno usa questo catastrofismo per nascondere alcune decisioni.

In questo momento le persone contagiate sono per lo più dei portatori sani di virus e quasi nessuno di loro finisce in ospedale. E invece di essere contenti continuiamo a piangerci addosso.

«Per un periodo il lockdown è andato anche bene ma attenzione ai danni che pagheremo per i prossimi 10 o 15 anni».

L’infettivologo ha passato notte e giorno chiuso in ospedale nel suo reparto per tutto il periodo dell’emergenza e ha dichiarato che ora sanno come curare la malattia. Molti sono infatti gli studi da loro pubblicati, come da altri colleghi, per i quali sono contattati da tutto il mondo. A quanto pare però la percezione dell’opinione pubblica mondiale non è quella di vedere lo straordinario lavoro che hanno svolto gli italiani.

Questo è anche dovuto al fatto che la politica continua a dire che siamo ancora in emergenza, anche se i nostri ospedali dicono esattamente il contrario.

«Purtroppo in casa nostra c’è un gruppo forte di persone che ha l’interesse che si mantenga questo stato di emergenza. Non mi faccia dire altro», ha chiuso Bassetti.

Una spiegazione molto interessante riguarda la situazione dei contagiati, che a molti non è chiara. Bassetti ha affermato che i positivi non devono essere considerati come malati perché molti sono asintomatici. Ha fatto anche un importante appunto riguardo al periodo considerato più nero: febbraio, marzo e aprile.

In quel momento non c’era una capacità di fare tamponi come oggi e anche quando qualcuno veniva ricoverato in ospedale nessuno tracciava le persone con cui era stato in contatto. «Chissà quante migliaia o milioni di persone erano contagiate a quei tempi», ha affermato.

Per quanto riguarda i bollettini giornalieri, Bassetti ha sottolineato che servono solo a instillare nella nostra popolazione tanta ansia e a mostrare all’esterno la visione di un Paese che non è ancora uscito dal fondo, cosa che non è vera.

«Stanno sparando i numeri. Appena si risolve un problema ne dobbiamo creare un altro quando invece ci sarebbe bisogno di qualche notizia positiva dopo esser stati rinchiusi per tre mesi».

Denise Baldi https://www.oltre.tv/ 25/7/2020


 

“Non c’è tirannia peggiore di quella esercitata all’ombra della legge e sotto il calore della giustizia.”

Montesquieu ( 1689- 1755), filosofo, storico e politico francese

 

 

 


 

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