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Parlare di dick cheney, un essere assolutamente non per bene, significa parlare degli USA, soprattutto del cuore nero, malvagio degli USA e della sua permanente vocazione guerrafondaia ed imperialista.
Un’America che vuole esportare la sua “democrazia” con guerre, prepotenza, abusi e sopraffazione. Una “democrazia” che da ben 80 anni significa fondamentalmente sfruttamento, affari e depauperamento dei Paesi “democraticizzati” dall’America.
Non c’è niente di peggio di un malvagio che si presenta con la faccia “da buono”. Lo sanno bene i Popoli Indiani del Nord America, massacrati nell”800 dai coloni americani per essere… civilizzati. Ma per noi tutto si è ridotto ai film western.
Lo dovremmo sapere anche noi italiani, colonizzati e assoggettati fin dal 1945 senza più una politica sovrana. Chi ha provato ad opporsi a questo dominio ha fatto una brutta fine ( Strage di Portella della Ginestra, Mattei, Moro, Pasolini, in qualche maniera anche Craxi e tanti altri).
Ma noi italiani siamo allergici alla storia e alla cronaca, si sa.
Cheney era la faccia del più brutale imperialismo americano così come, prima di lui, lo era stato un altro essere assolutamente non per bene: il segretario di stato USA henry kissinger (1923-2023), l’organizzatore delle feroci dittature ( e non solo) che hanno insanguinato il Sud America negli anni 70-80.
Con loro tante altre facciacce che hanno pullulato nella politica USA del ‘900, fino ad oggi. Facciacce di una politica da bulli perenni.
Che dick non riposi in pace. Quella pace che ha tolto a milioni di uomini/donne. (GLR)
Erano 1089. L’esercito più strano che si sia mai visto, ci ha detto Claudio Fracassi, giornalista e scrittore di storia che abbiamo incontrato questa sera. Un esercito di “ragazzi” volontari, provenienti da ogni parte dell’Italia che ancora non c’era ( come entità politica), un esercito che ha fatto l’unità d’Italia con anni d’anticipo su quelle due navi sequestrate a Genova e partite dallo scoglio di Quarto il 5 maggio del 1860. C’era con loro anche una donna, Rosalia Motmasson travestita da uomo (era la moglie di Francesco Crispi, uno dei capi della sinistra democratica e che fu la principale mente politica della spedizione per poi tradire, negli anni a venire, completamente i suoi ideali giovanili). Come racconta Fracassi, dei Mille 163 venivano dalla provincia di Bergamo; un centinaio da Sicilia, Calabria e circondario di Napoli; 72 i milanesi; 59 i bresciani; 58 da Pavia e zone limitrofe; 112 i toscani. Ma c’erano anche ungheresi, polacchi, inglesi, tedeschi e un turco. La metà dei volontari lavoravano come “operai di città” o artigiani, solo uno disse di essere “contadino”. Molti erano studenti, cento i medici, più di 200 gli avvocati, insegnanti e professionisti; tre preti, una decina di artisti, pittori e scultori. Uno storico del tempo disse: “quel piccolo esercito fu uno dei più colti che la storia ricordi”. Leggi il resto di questo articolo »
Per le cancellerie europee erano “una banda di filibustieri”. Per Cavour la loro era un’impresa “folle”. Quando, nel maggio del 1860, sbarcarono a Marsala 1089 garibaldini – senza divise, con vecchi fucili quasi inservibili, poche munizioni, pochissimi soldi – la loro vittoria sull’esercito borbonico delle Due Sicilie pareva una missione impossibile. Con gli occhi stupefatti dei volontari venuti dal Nord, e attraverso i loro racconti, il libro ripercorre quelle ore e quei giorni: il finto sequestro delle navi a Genova, la tumultuosa traversata, la fredda accoglienza iniziale e il crescente entusiasmo di una popolazione sconosciuta, la fame e le pene degli accampamenti, le paure e il sangue delle lotte corpo a corpo, le barricate di Palermo. Sullo sfondo, gli intrighi della diplomazia, lo sgretolamento del regime dei Borboni, il febbrile interesse dell’opinione pubblica europea. Un’originale ricostruzione dell’impresa che fece l’Italia unita, documentata come un resoconto di viaggio.
di Claudio Fracassi, ed. Mursia 2010, € 19,00
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Protagonista della vicenda una giovane donna di Trastevere, Giuditta Tavani, eroina pressoché sconosciuta del Risorgimento. Con il ritmo di un romanzo storico, il libro racconta la sua straordinaria e drammatica avventura personale e politica, al centro dell’organizzazione clandestina dell’insurrezione del 1867 contro il potere di Pio IX. La storia di come continuò il pensiero democratico nella Roma papalina dopo la drammatica caduta della Repubblica Romana nel 1849
di Claudio Fracassi, ed. Mursia 2009, € 18,00
Come nasce una notizia? Perché, tra i milioni di eventi che ogni giorno accadono nel mondo, soltanto alcuni entrano nel circuito planetario dell’informazione? Chi decide? Chi censura? Chi manipola? A quali regole e a quali rapporti di forza ubbidisce la fabbrica delle notizie, che contribuisce in modo decisivo a formare la nostra percezione della realtà? Questo libro, divenuto un classico dopo la sua pubblicazione e aggiornato dall’autore, esplora la moderna comunicazione e ripercorre la sua storia.
di Claudio Fracassi, ed. Editori Riuniti 2007, € 16,00
Un libro fondamentale per conoscere in maniera esauriente la storia della Repubblica Romana. Un libro importante che restituisce verità e senso a quel periodo incredibile della nostra storia così poco conosciuto e compreso, restituendo dignità a quella impresa strepitosa che è riuscita nell’intento di ispirare sentimento democratico in un popolo non avvezzo alla libertà, suggerendo in ognuno, l’idea di “tutti insieme siamo una nazione”.
di Claudio Fracassi , ed. Mursia 2005, € 21,00
