NOTIZIE del 24/6/2025
NON IN MIO NOME
Le parole vergognose di Giorgia Meloni sulla guerra in Medio-Oriente
Incredibile intervento del Presidente del Consiglio italiano, al termine del recente G7, riguardante la guerra in Medio-Oriente. Secondo Giorgia Meloni:
“i paesi occidentali sarebbero impegnati per la pace e la stabilità del medio-oriente” (sostenendo Israele nel genocidio di Gaza)
“la principale fonte di instabilità della regione è l’IRAN” (non Israele che attacca a destra e sinistra)
“di fronte a una minaccia che è reale, secondo rapporto AIEA…” (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica …è delle Nazioni Unite, una creatura degli Stati Uniti d’America)
“siamo d’accordo sul fatto che Israele abbia il diritto di difendersi” (facendo guerra al mondo?)
“l’urgente è arrivare a negoziazioni che consentano di impedire che l’Iran diventi una potenza nucleare” (minacciando bombardamenti e chiedendo una resa incondizionata?)
Matteo Gracis
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FRATTURA INSANABILE
Nel contesto politico-giuridico contemporaneo, il concetto di legalità ha subìto una trasmutazione profonda e sistemica: da fondamento della convivenza civile a strumento ideologico di legittimazione del potere costituito.
Non è un processo episodico o accidentale, ma strutturale: la legalità moderna è diventata l’alibi giuridico delle élite globali, un simulacro di giustizia maneggiabile, manipolabile, revocabile a seconda delle convenienze geopolitiche e degli interessi egemonici.
Lo Stato, entità teoricamente garante della legalità, si è progressivamente trasformato — in numerosi contesti — in macchina normativa di disumanizzazione, capace di codificare l’ingiustizia e dichiararla ordine.
I casi della Palestina, dell’Iraq, della Libia, dell’Afghanistan, della Siria, fino alla criminalizzazione dei movimenti indipendentisti e socialisti del Sud globale, dimostrano che non esiste una legge neutra: esistono apparati giuridici funzionali alla conservazione di assetti imperiali.
Mentre gli Stati Uniti, la NATO e le potenze occidentali continuano a esportare guerra, destabilizzazione e dominio sotto la bandiera della “democrazia”, il diritto internazionale viene impiegato selettivamente:
• L’invasione dell’Iraq si è consumata senza alcuna prova delle fantomatiche armi chimiche.
• L’aggressione a Gaza è definita “autodifesa”, mentre la resistenza palestinese è etichettata “terrorismo”.
• I crimini sistematici commessi da Israele non hanno mai comportato sanzioni proporzionate, né processi nelle sedi sovranazionali.
In questo quadro, la legalità cessa di essere diritto e diventa strumento linguistico del potere, piegato alle esigenze di chi comanda, utile a neutralizzare il dissenso, a reprimere le istanze popolari e a rendere decoroso l’indecoroso.
In questo mondo rovesciato, chi lotta per liberare il proprio popolo dal colonialismo viene etichettato come terrorista. Chi invece saccheggia, bombarda, occupa e devasta viene onorato come Capo di Stato.
L’intera narrazione pubblica è costruita su una menzogna profonda: la ribellione alla schiavitù viene criminalizzata, mentre la sottomissione all’ordine dominante viene celebrata come “legalità”. Ma la storia ci insegna che la verità è figlia dei vincitori.
Se i nazisti avessero vinto la Seconda Guerra Mondiale, oggi i partigiani sarebbero chiamati criminali di guerra e gli assassini della libertà sarebbero celebrati come statisti.
È la prospettiva a decidere il reato. Non l’etica. Chi vive in modo conforme al sistema viene considerato legittimo. Chi vive in dissenso viene marcato come ribelle. Ma il vero crimine non è la ribellione: è l’adattamento codardo a un mondo ingiusto.
La grande frattura è ormai insanabile: non tutto ciò che è legale è giusto, così come non tutto ciò che è giusto può essere dichiarato legale.
I popoli che lottano per la propria libertà, i movimenti che rivendicano autodeterminazione, i soggetti che costruiscono alternative al dominio coloniale — vengono perseguitati in nome della legge, quando in realtà sono gli unici portatori di legittimità etica. Per questo oggi la vera norma non può che nascere dalla coscienza collettiva, da un diritto morale superiore che riconosce il valore della vita, della libertà, della sovranità popolare.
In assenza di un sistema giuridico che tuteli realmente i diritti dei popoli, l’anima diventa legislatore. E l’obbedienza cieca allo Stato, quando questo Stato è criminale, è il primo atto d’ingiustizia.
La sfida dei nostri tempi non è solo politica: è semantica, giuridica, esistenziale.
Chi si pone in rottura con l’ordine vigente non è un sovversivo: è un costituente. È colui che tenta di ricostruire una norma fondata sull’equità e non sul dominio, sull’ascolto dei popoli e non sull’imposizione delle oligarchie.
Finché la legalità sarà decisa da chi bombarda, da chi saccheggia risorse, da chi negozia con il sangue, l’illegalità sarà l’unica via per essere umani.
Ed è in questa tensione che nasce il dovere di disobbedire: con la parola, con l’arte, con la lotta. Perché nella storia, ciò che oggi chiamano reato, domani sarà memoria di giustizia.
Mirko Stelfio, Comedonchisciotte 21-6-2025
Lo stato e la guerra
Ciò che noi chiamiamo Stato è, in ultima analisi, una macchina per fare guerre e prima o poi questa sua costitutiva vocazione finisce con l’emergere al di là di tutti gli scopi più o meno edificanti che esso può darsi per giustificare la sua esistenza.
Questo è oggi particolarmente evidente. Netanyahu, Zelens’kyj, i governi europei perseguono a ogni costo una politica di guerra per la quale si possono certamente identificare scopi e giustificazioni, ma il cui movente ultimo è inconscio e riposa sulla natura stessa dello stato come macchina di guerra.
Questo spiega perché la guerra, com’è evidente per Zelens’kyj e per l’Europa, ma com’ è vero anche nel caso di Israele, sia perseguita anche a costo di andare incontro alla propria possibile autodistruzione. Ed è vano sperare che una macchina da guerra possa arrestarsi di fronte a questo rischio.
Essa andrà avanti fino alla fine, qualunque sia il prezzo che dovrà pagare.
Giorgio Agamben, filosofo 14/6/ 2025
Agamben è un filosofo italiano di fama mondiale. Ha scritto opere che spaziano dall’estetica alla filosofia politica, dalla linguistica alla storia dei concetti, proponendo interpretazioni originali di categorie come forma di vita, homo sacer, stato di eccezione e biopolitica. Già dal 2020 ha preso posizione contro la strategia del Grande Reset.
TUTTA LA GUERRA E’ UN GRANDE PALCOSCENICO
Paolo Borgognone, Raffaella Regoli
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La reazione dell’Iran all’ attacco dei propri siti nucleari è come previsto: blanda, praticamente simulata e comunicata in anticipo. Trump li ringrazia
Il titolo dei Media è: L’Iran attacca basi americane in Qatar e Iraq. Ma la chiave per comprendere cosa sta succedendo è qui: USA e Iran si sono trovati in Oman 2 giorni prima degli attacchi ai siti nucleari iraniani da parte degli americani. Prima di attaccare Trump avvisa l’Iran. Stessa cosa fanno fanno gli iraniani oggi prima di far partire missili che colpiscono il nulla cosmico. Altro indizio: la Russia, come avevamo previsto, non muove un dito. Aggiungiamone un altro: in tempi normali, dopo l’attacco degli USA ai siti nucleari, i BRICS sarebbero subito intervenuti per difendere l’alleato. Invece, silenzio. Tutti questi elementi ci portano da una sola parte: queste azioni sono coordinate e condivise fra tutti i vari attori. (In Telegram Veritas)
Trump annuncia il cessate il fuoco tra Israele e Iran: “chiamatela la guerra dei 12 giorni”
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato un cessate il fuoco «completo e totale» tra Israele e Iran, che aprirebbe la strada alla conclusione definitiva di quella che ha ribattezzato «Guerra dei 12 giorni». La pace inizierebbe formalmente domani, mercoledì 25 giugno, dopo un cessate il fuoco transitorio diviso in due fasi di 12 ore ciascuna: la prima a smettere di bombardare sarebbe Teheran, e poi toccherebbe a Israele. Poco dopo l’annuncio di Trump, il ministro degli Esteri iraniano Araghchi ha smentito il raggiungimento di un accordo, ma ha affermato che l’Iran avrebbe rispettato la tregua se Israele avesse fatto lo stesso, riservandosi il diritto di rispondere agli attacchi. È esattamente quello che è successo: nella notte, Israele e Iran hanno continuato a scambiarsi attacchi, l’ultimo dei quali è giunto da Teheran attorno allo scoccare dell’ora stabilita. Non risulta insomma chiaro se la tregua annunciata da Trump terrà, ma le rispettive emittenti di Stato hanno riportato l’entrata in vigore del cessate il fuoco, e Israele ha annunciato di avere accettato la proposta di Trump….
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La Spagna scassa il fronte comune degli yes men europei e chiede di staccare la spina economica e militare allo Stato terrorista sionista
Il ministro spagnolo ha affermato che avrebbe chiesto formalmente la sospensione dell’accordo, “l’embargo sulla vendita di armi a Israele e l’elenco delle persone sanzionabili per chiunque voglia sabotare la soluzione dei due stati”. Le richieste della Spagna riflettono un disagio più ampio in tutta Europa. Anche Regno Unito, Francia e Paesi Bassi hanno preso in considerazione l’imposizione di restrizioni commerciali e di armi a Israele negli ultimi mesi. A maggio, l’Alta rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas, ha dichiarato che c’era “una forte maggioranza” tra gli Stati membri a favore della revisione dell’accordo. L’UE è il principale partner commerciale di Israele e rappresenta circa un terzo del suo commercio internazionale: parliamo di circa 68 miliardi di euro. Se si fermano i rapporti commerciali e si blocca l’invio di armi, Israele diventa un agnellino debole e vulnerabile. La voce si alza ed è sempre più potente in tutto il mondo: stacchiamo la spina ai terroristi genocidi sionisti. (In Telegram Veritas)
INCONTRI E CONVEGNI
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NON È ANDATO TUTTO BENE – LE VERITÀ NEGATE SUL COVID19: https://rumble.com/v65t5rj-non-e-andato-tutto-bene-le-verit-negate-sul-covid19.html
Invisibili – regia di Paolo Cassina: https://playmastermovie.com/invisibili/
La Morte Negata – regia di Alessandro Amori: https://playmastermovie.com/la-morte-negata/
Sospesi – regia di Marcello Rossi e Walter Zollino: https://www.buzzz.blog/buzzz-on-demand
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912 studi scientifici sui danni del vaccino LEGGERE QUI
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