Il 4 maggio del 1944 muore fucilato da militi fascisti su una strada presso Bardi (Parma) GIORDANO CAVESTRO (18 anni, nome di battaglia Mirko) studente, Antifascista e Partigiano.

Cavestro nacque a Parma in una famiglia legata ad ideali comunisti e già a 15 anni, studente di scuola media, redige e distribuisce, con alcuni suoi compagni, un giornalino clandestino antifascista. Dopo l’8 settembre 1943, Cavestro e il suo nucleo di giovani antifascisti diventò il centro organizzativo e propulsore del Fronte della Gioventù per l’indipendenza nazionale e per la libertà e delle prime attività partigiane nella zona di Parma.

Il Fronte della gioventù per l’indipendenza nazionale e per la libertà, o Fronte della gioventù, fu la più nota ed estesa organizzazione giovanile partigiana durante la lotta di Liberazione in Italia. Nacque a Milano nel gennaio 1944 e comprendeva rappresentanti dei giovani comunisti, socialisti, democratici cristiani e ad essi si unirono subito i giovani liberali, del Partito d’Azione, repubblicani, cattolici, le ragazze dei Gruppi di Difesa della Donna e  i giovani del Comitato contadini. EUGENIO CURIEL (1912- 1945), membro della direzione del Partito Comunista, elaborò la base ideale e programmatica e guidò il Fronte fino alla sua morte.

Cavestro, dal febbraio 1944, partecipò, poi, alla costituzione del distaccamento Griffith della 12° Brigata Garibaldi e combattè con essa fino al 15 aprile 1944 quando nei pressi di Ravarano di Celestano (Parma) il suo distaccamento venne accerchiato da reparti militari tedeschi e militi della GNR anche a causa del tradimento di due infiltrati. Subito furono uccisi 5 Partigiani e 54 vennero catturati e con essi Mirko.

Stele sulla strada provinciale 28 (Bardi) sul luogo dove Cavestro venne fucilato con i suoi Compagni.

Cavestro venne processato tra il 17 e il 20 aprile 1944, insieme ai suoi compagni della Griffith dal Tribunale Speciale e condannato alla fucilazione. Il 19 aprile 1944  furono fucilati SALVATORE CARROZZA, ANTEO DONATI e AFRO FORNIA a Monticelli Terme (Parma): una reazione popolare costrinse, però, i fascisti a sospendere le altre pene capitali, per cui Cavestro e i compagni superstiti furono trattenuti come ostaggi. Nel frattempo Cavestro venne duramente interrogato per rivelare particolari sulla sua formazione opponendo un netto rifiuto.

Originale della lettera di Cavestro ai suoi compagni

Il 4 maggio del 1944 Cavestro venne infine fucilato insieme a RAIMONDO PELINGHELLI, VITO SALMI, NELLO VENTURINI ed ERASMO VENUTI presso Bardi, sulla strada provinciale n.28. La fucilazione venne intesa come rappresaglia per l’uccisione, da parte dei Partigiani, di quattro militi della GNR.

Chi spinse alla rappresaglia fu il gerarca fascista e vice segretario del Partito Fascista Repubblicano Pino Romualdi (1913- 1988) che la chiese espressamente in una telefonata a Mussolini. Romualdi, dopo una breve prigionia di otto mesi nel 1945-46 conclusasi con l’amnistia decisa dal ministro della Giustizia Togliatti, diverrà uno dei fondatori del Movimento Sociale Italiano, insieme con Giorgio Almirante, e sarà parlamentare italiano ed europeo…

Cavestro lasciò una compagna e una piccola figlia, nata dopo la morte del padre. A Mirko è stata conferita la Medaglia d’Oro al valor militare alla Memoria, i suoi resti sono andati dispersi.

 

Poche ore prima di essere fucilato Cavestro scrisse due brevi lettere ai compagni e ai parenti di altissimo valore morale e civile:

 

4-5-1944 da Parma

Cari compagni,
ora tocca a noi, andiamo a
raggiungere gli altri tre gloriosi camerati, caduti
per la gloria e la salvezza dell’Italia.
Voi sapete il compito che vi tocca.
Io muoio ma l’idea vivrà nel futuro,
luminosa, grande, bella. Siamo alla
fine di tutti i mali questi ultimi giorni
sono come gli ultimi giorni di vita
di un grosso mostro che vuol fare più
vittime che sia possibile.
Se vivrete, tocca a voi rifare questa
povera Italia che è così bella, che ha un
sole così caldo, le mamme così buone,
le ragazze così care.
La mia giovinezza è spezzata ma
sono sicuro che serviremo da esempio.
Sui nostri corpi si formerà il grande
Faro della Libertà.

Giordano Cavestro


Cara mamma e cari tutti,
purtroppo il Destino ha scelto me ed altri disgraziati per sfogare la rabbia fascista. Non preoccupatevi tanto e rassegnatevi al più presto della mia perdita.
Io sono calmo. V
endicatemi (parola cancellata a penna sul foglio originale).

Vostro Giordano

 

Vedi:  Il fisico che insegnava ai giovani: EUGENIO CURIEL

Non è l'Italia sognata dai partigiani.

Il grande romanzo: giovani antifascisti e irriducibili


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