GLR-NOTIZIE  114     18/2/2023

ANNO IV DEL REGIME SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

Vedi “Notizie precedenti QUI

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Controllo, sorveglianza, emergenze virus, impaurimenti, progetti di nuove repressioni, digitalizzazione compulsiva delle nostre vite, impoverimenti progressivi, attacchi alle nostre case ed auto e tante tante altre emergenze. Tutto il caravan serraglio del Grande Reset è sempre all’opera, sempre in attività, sempre pronto ad inventarsi nuove forme di tormento per le nostre esistenze.

I mostri dell’aristocrazia finanziario-usuraia, che guidano questo circo Barnum di morte controllando come burattini l’OMS, la UE, la NATO, l’ONU e i singoli stati e governi che tali più non sono, non dormono mai, non si chetano mai, non si fermano mai come invece facciamo noi, vittime designate. Noi i “come se niente fosse”: leggi QUI e QUI)

Noi facciamo i weekend, i compleanni, le gite, i carnevali, le feste con gli amici, le riunioni di famiglia, le passeggiate con i bambini ( con addosso i nostri problemi personali), guardiamo la televisione, andiamo al cinema, facciamo progetti e dormiamo, tanto dormiamo fidando in non so che cosa.

Loro NO, i mostri, loro, NO! Loro architettano, smuovono, ordiscono, macchinano, escogitano, tramano. Non hanno tempo di dormire.

C’è la loro Agenda 2030 da portare a termine per realizzare “l’uomo nuovo” ben addomesticato ed eternamente spaventato, la governance globale e l’affermazione definitiva della loro “razza superiore”: la razza di quelli che hanno i triliardi e che quindi sono deputati a fare del mondo e di tutti noi, razza inferiore perchè neanche sappiamo cos’è un triliardo, il tappetino per i loro “divin” piedi. Buon sonno. (GLR)


 


 

 

In relazione a questi due primi articoli rileggete QUI

 

PORTAFOGLIO DIGITALE: L’UE ACCELERA. PRIME SPERIMENTAZIONI ANCHE IN ITALIA

Il portafoglio digitale europeo rappresenta la piena realizzazione del capitalismo della sorveglianza. Si tratta di un’identità online, fornita e gestita dalle istituzioni europee, che racchiude in sé tutte le informazioni personali del cittadino. Dalle carte d’identità al fascicolo sanitario, l’Unione Europea conoscerà ogni piccolo particolare della vostra vita.

Quando verrà introdotto il portafoglio digitale?

Il progetto è stato avviato a giugno 2021 ed in questi giorni sta subendo una notevole accelerazione. Se infatti la time-line vede la piena introduzione del portafoglio nel 2024, già nella primavera di quest’anno si parla dei primi progetti pilota. Come scrive il Consiglio europeo, l’obiettivo è un vero e proprio cambio di paradigma.

L’arrivo dell’identità europea ha infatti un potenziale rivoluzionario notevole, cambiando il nostro vivere quotidiano così come ogni nostro rapporto con le istituzioni.

Caratteristiche del progetto

Il portafoglio digitale non è obbligatorio. Come però ben ci ha fatto comprendere l’esperienza del green pass, non serve obbligare per rendere uno strumento coercitivo.

L’uso principale sarà come mezzo di identificazione nei servizi pubblici e privati dell’UE. Per intenderci, il famoso log-in che dobbiamo necessariamente fare per accedere a qualsiasi servizio nella rete.

Fra i principali usi che la Commissione europea suggerisce:

la richiesta di certificati di nascita, certificati medici, segnalazione di cambio di indirizzo

aprire un conto in banca

presentare le dichiarazioni dei redditi

fare domanda per un’università, nel proprio paese o in un altro Stato membro

conservare una ricetta medica utilizzabile ovunque in Europa

dimostrare la tua età

noleggiare un’auto utilizzando una patente di guida digitale

fare il check-in in un albergo

Si tratta sostanzialmente di quella rivoluzione 4.0 di cui parlava già tempo fa il fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab. Un mondo tutto online, che basa la sua economia sui dati e che vede come unica valvola di progresso la tecnologia di sorveglianza.

Le tecnologie digitali possono semplificarci la vita” – afferma Ivan Bartos, vice primo ministro per la digitalizzazione e fra i primi sostenitori dell’ID – “Sono convinto che un portafoglio di identità digitale europeo sia indispensabile per i nostri cittadini e le nostre imprese. Stiamo assistendo a un enorme progresso nel modo in cui le persone utilizzano la propria identità e credenziali nel contatto quotidiano con entità pubbliche e private e nel modo in cui utilizzano i servizi digitali”.

Il collegamento con il Covid

Il portafoglio digitale nasce sulle macerie della crisi sanitaria. Se infatti all’apparenza Covid-19 e l’ID europeo non hanno nulla a che fare, è invece tutto partito proprio da lì.

Ad ammetterlo è la stessa Commissione europea, nessun complotto. “La pandemia di COVID-19 ha evidenziato ulteriormente l’importanza di questo aspetto, poiché i governi e le aziende private hanno ridotto al minimo indispensabile le interazioni fisiche” si legge nel sito del portafoglio.

Le quarantene imposte hanno infatti agevolato la diffusione dei mezzi di comunicazione a distanza, digitalizzando settori che non avevano nulla a che fare con la tecnologia. Dalla scuola, alla sanità, ora è venuta l’ora dello stesso essere umano.

Byoblu,  15/2/2023

 

 

 

I SEGRETI CHE L’UNIONE EUROPEA CI NASCONDE

A Sottotraccia puntata tutta incentrata sull’Unione Europea. Dal portafoglio di identità digitale ai lavori in commissione COVI, cerchiamo di svelare insieme i segreti che l’UE tiene ben lontani dai riflettori.

L’Unione ha infatti annunciato che le prime sperimentazioni dell’european wallet si terranno già a metà anno. Si tratta di un progetto dai risvolti inquietanti e che mette in discussione l’antropologia stessa dell’uomo.

D’altra parte anche il ruolo e il lavoro della Commissione COVI viene celato, poiché nulla deve cambiare. Nessuno risponde alle domande incalzanti dei parlamentari e la Von Der Leyen si rifiuta di presenziare. Il lavoro parlamentare è sempre più sminuito e il concetto di democrazia abbattuto.

Ne discutiamo insieme a Enrica Perucchietti, giornalista e scrittrice; Federico Rampolla, pioniere e massimo esperto di Internet; Francesca Donato, eurodeputata di Nuova Democrazia CristianaDario Giacomini, medico e presidente di ContiamoCi.


Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

 

 

 

COVID, MARBURG E AVIARIA: L’EMERGENZA SANITARIA PERMANENTE CONTINUA NEL MONDO

Bisogna prepararsi ad altre situazioni pericolose, peggiori di quella legata al covid. Questa profezia di sventura è stata proclamata più volte, in occasioni pubbliche, dai filantropi come Bill Gates, da organizzazioni come l’OMS e dai Capi di Stato.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è arrivata persino a constatare che siamo entrati “nell’era delle pandemie”, senza specificare però su quali basi sia giunta a tale conclusione. Altre malattie dunque si affacciano all’orizzonte. La narrazione ufficiale ci racconta che la prossima verrà causata dal virus di Marburg che appartiene alla stessa famiglia dell’ebola.

I sintomi della malattia

Secondo quanto riportato dal sito dell’Organizzazione mondiale della sanità, la malattia causa febbre emorragica e ha un tasso di mortalità fino all’88%. I sintomi comprendono, in particolare, forte mal di testa e grave malessere. Il microrganismo viene trasmesso dai pipistrelli. La diffusione avviene  tra gli esseri umani attraverso il contatto diretto con superfici, materiali infetti e fluidi corporei di persone.

Non esistono vaccini per effettuare un’ adeguata prevenzione, né trattamenti antivirali finalizzati a ridonare la salute. Le cure di supporto, come la reidratazione con liquidi per via orale o endovenosa, migliorano comunque la sopravvivenza.

Allarme in Guinea

La Guinea Equatoriale ha confermato, il 13 febbraio, il primo focolaio. I test preliminari effettuati, in seguito al decesso di almeno nove persone, sono risultati positivi alla malattia. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha già convocato una riunione di emergenza per discutere in merito alle misure da adottare.

Vi è in contemporanea – sempre secondo l’informazione generalista – una seconda fonte di preoccupazione, caratterizzata dalla rapida espansione dell’influenza aviaria e la possibilità che compia il passaggio dagli animali agli uomini, avviando il contagio tra di loro.

Riemerge la narrazione terroristica

Le notizie sembrano riportare alla memoria il momento  in cui non si sapeva cosa fosse il Coronavirus.

Nessuno lo ha mai negato, ma è stato strumentalizzato. Lo story telling successivo  ha generato quel panico, nell’opinione pubblica, in grado di legittimare la sospensione dei diritti costituzionali, in tutto il mondo, fino all’introduzione per la prima volta dell’arresto domiciliare coatto.

La follia, in questione, ha portato a separare i sani dai malati e non viceversa, come sarebbe dovuto avvenire. L’introduzione del concetto, non scientifico, di “portatore sano della malattia” ha presentato come obiettivo un elemento oggettivamente ideologico.

Ciò che sarebbe stato contestato in una fase ordinaria – come sostenuto da Giorgio Agamben – è stato accettato, con baldanzosa esultanza, in nome dell’emergenza.

La permanenza all’infinito della situazione, giudicata come straordinaria, non consente volutamente il pieno ritorno alla normalità. È funzionale alle classi dominanti per favorire lo sviluppo delle multinazionali, a discapito delle attività economiche di piccole dimensioni. Rafforza il lavoro a distanza, generando divisioni profonde tra le persone ed evitando lo sviluppo di una coscienza critica della classe lavoratrice.

Introduce degli elementi di dogmatismo nella Scienza che, per sua natura, si basa sull’elemento della confutazione. Pone i copri volto come indispensabili, abituando i cittadini che per preservare la vita (Aristotele avrebbe detto il bios) in senso fisico è necessario non vivere, sacrificando la zoe ovvero l’ambito affettivo, altrettanto importante quanto il primo.

Byoblu,  17/2/2023

 

 

 

 

MARBURG, IL NUOVO VIRUS (MORTALE) DALL’AFRICA – PERCHÉ SI CHIAMA MARBURG

Virus di Marburg, confermato focolaio in Guinea. Il direttore dell’Oms, Ghebreyesus, ha fatto il punto “sull’epidemia” in corso nel Paese africano, per la quale non esistono terapie o vaccini. L’Organizzazione Mondiale della Sanità “convocherà una riunione urgente del Consorzio per il vaccino contro il virus di Marburg (MARVAC)…

«Il virus di Marburg è molto diverso dal Covid ma serve stessa risposta, tracciamento e isolamento»  Lo ha sottolineato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in una conferenza stampa a Ginevra. E ovviamente è urgente un vaccino.

CI RISIAMO?

BILL GATES AVEVA “ANNUNCIATO” MARBURG. Nell’aprile 2021 Bill Gates sul sito della sua associazione Gavi aveva postato un articolo sul virus di Marburg e sul prossimo pericolo pandemico. Bill e Melinda Gates annunciarono in diretta tv che la prossima pandemia avrebbe attirato l’attenzione di tutti.

Perché “il virus più pericoloso al mondo”, il “virus di Marburg”, appena scoppiato in Africa, si chiama proprio virus di Marburg? Marburg è una cittadina universitaria con centri di ricerca in Germania. La malattia da virus Marburg è stata identificata nel 1967 durante le epidemie a Marburg e Francoforte in Germania, a seguito dell’importazione di scimmie infette provenienti dall’Uganda.

Allora è la colpa è delle scimmie?

https://www.nogeoingegneria.com/  17/2/2023

 

 

 

 

Se continuiamo a dormire ecco cosa ci aspetta: ora in Brasile, domani…

 

SUSSIDI SOLO AGLI INDIGENTI VACCINATI: IL GOVERNO BRASILIANO CONTINUA A REPRIMERE I DIRITTI

Non solo il carcere per i non vaccinati, il Brasile governato da Ignacio Lula da Silva sta prendendo una piega sempre più inquietante in termini di diritti e libertà di scelta. Niente “Bolsa Familia” a chi non vaccina i figli

La nuova trovata del presidente è quella di revocare un sussidio per le famiglie povere a chi non vaccina i propri figli: un provvedimento annunciato nei giorni scorsi in un discorso durante l’inagurazione del reparto di un ospedale di Rio de Janeiro.

Bolsa Familia è il programma di sostegno economico per le famiglie meno abbienti: una sorta di reddito di cittadinanza. Il governo Bolsonaro l’aveva riformulata, con il nome di Auxilio Brasil, e la vaccinazione dei bambini non era richiesta per ricevere l’assegno.

“Bolsa Familia sta tornando e sta tornando con un condizionamento, ha annunciato Lula a inizio febbraio. Cos’è il condizionamento? Lo spiega lui stesso in quattro punti:

“In primo luogo, i bambini fino a 6 anni riceveranno 150 real in più (l’equivalente di poco meno di 27 euro, ndr). Secondo, i bambini devono andare a scuola. Se non sono a scuola, la madre perde il figlio.
Terzo, i bambini devono essere vaccinati. Se non vengono vaccinati, anche la madre perde il figlio.
Quarto, se la madre è in fase gestazionale, deve fare tutti i test che la medicina richiede, in modo che possa avere un figlio che è robusto, forte e bello come me”.

 

Quindi non solo il sussidio verrà erogato solo alle famiglie con bambini vaccinati, ma se i genitori non vaccinano i figli, questi saranno tolti dalla loro custodia

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Secondo Lula, “una mamma che non porta il figlio a farsi vaccinare, contro la paralisi infantile, contro la rosolia, contro qualsiasi altra cosa. Continuo a chiedermi che tipo di amore ha questa madre per suo figlio“.

Non è chiaro se saranno incluse anche le vaccinazioni Covid: il presidente brasiliano in questo discorso le menziona ma non nello specifico quando parla dei quattro vincoli per ottenere i sussidi di Bolsa Familia: “Se ho 10 vaccini Covid, o 50, da prendere, ne prendo quanti necessario”, ha detto.


La soppressione della libertà di scelta comincia dai più deboli

Attualmente il calendario vaccinale del Paese sudamericano comprende le dosi contro la poliomielite, il vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia, e quello contro la tubercolosi.

Pezzo dopo pezzo, dal disegno di legge della maggioranza per dare fino a otto anni di galera ai non vaccinati fino a questa ultima idea del governo, i brasiliani stanno perdendo la sovranità sul proprio corpo, e in questo caso si comincia, in modo meschino, dalle fasce più povere della popolazione.

Succede dall’altra parte dell’oceano, ma è necessario porre attenzione anche sui provvedimenti che uno Stato apparentemente così lontano da noi vuole imporre: non possiamo permettere che certe idee attraversino l’Atlantico.

Byoblu,  12/2/2023

 

 

 

 

Ah! Giusto, non si può e non si deve parlare di effetti avversi e micidiali degli pseudo-vaccini…

 

Lo strano caso del boom di decessi nel 2022. Che succede?

Qualcuno può spiegare che pandemia c’è stata nel 2022 in Italia? Dai dati Istat non emerge un divario enorme rispetto ai decessi del terribile biennio Covid

Si dice che i numeri non mentono mai. E allora proviamo a guardarli da vicino, perché quelli chi vi proponiamo hanno l’aria dell’inspiegabile. Ci riferiamo al numero di decessi che si possono ricavare dal sito dell’Istat, cioè la massima autorità italiana in materia.

Il numero dei decessi

Partiamo da questi. Il numero di decessi in Italia nel 2022, nei primi undici mesi dell’anno (dati aggiornati al 14 febbraio), è: 644.760. Si badi che questa cifra è destinata a salire, perché l’Istat aggiorna ogni mese il numero dei morti dei mesi precedenti (evidentemente non tutti i dati le arrivano in tempo reale).

Ebbene, nel 2021, nello stesso periodo, cioè i primi undici mesi dell’anno, i morti sono stati un po’ meno: 643.934. Eppure, si era ancora nel pieno della pandemia con bollettino giornaliero di contagiati e morti alle stelle. Molto interessante anche il dato del 2020, l’annus horribilis per eccellenza: 671.251 deceduti nei primi undici mesi.

Se si considera che la somma dei decessi nello scorso anno è provvisoria e sarà, con tutta probabilità, ritoccata in rialzo, capite che non c’è un divario enorme fra i morti del 2022 e quelli della più terribile delle pandemie. Talmente terribile che ci è costata la reclusione in casa per mesi, le zone colorate, i coprifuoco, la chiusura delle attività ed il Green Pass.

Eppure, la differenza non è così elevata con il 2020 ed è addirittura superiore al 2021. Magari c’è una spiegazione che ancora non è stata fornita. La attendiamo.

Sta di fatto che il 2022 vede un eccesso di mortalità rispetto alla media dei cinque anni pre-pandemia (2015-2019) del +9,75 per cento, ossia 57.273 morti in più.

I mesi estivi

Esaminando i dati Istat emergono molte altre cose interessanti. Ad esempio, il dato dei cinque mesi estivi da maggio a settembre. In questo periodo il 2022 ha visto 279.822 morti, il 2021 ne ha registrati 268.721 e (udite udite) il 2020 ha visto “appena” 255.521 decessi. Si può dire che è molto strano, per non dire clamoroso?

Il mese di febbraio

Ultimo caso interessante che vi proponiamo (ma volendo ce ne sarebbero altri) riguarda il numero dei decessi del mese di febbraio. Nel febbraio 2020, cioè quando il virus circolava liberamente a poche settimane dai lockdown e l’influenza si curava allo stesso modo degli altri anni, il numero di morti in Italia è stato di 56.070.

Nel febbraio 2021 ne sono stati registrati 59.389. Nel febbraio 2022, quindi quando ormai gran parte della popolazione italiana era immunizzata in modo naturale o da vaccino, sono arrivati a 60.291.

La pandemia del 2022

L’inevitabile domanda è: che pandemia c’è stata nel 2022 in Italia? Aggiungiamo che il numero di morti a febbraio 2020 (ribadiamo che si trattava dei giorni immediatamente precedenti ai lockdown e ai nuovi protocolli) era in linea o inferiore a quello dei mesi corrispondenti degli anni precedenti. Febbraio 2017: 56.229, febbraio 2018: 56.294, febbraio 2019: 60.199.

L’anomalia di questi dati ed il boom di morti del 2022 (a pandemia pressochè domata) avrà sicuramente una spiegazione. Qualcuno la può fornire, please?

https://www.nicolaporro.it/   17/2/2023

 

 

 

I mostri non dormono, non dormono, non dormono…

 

La BASF ci vuole felici. Nei container

Il colosso chimico tedesco BASF ha deciso di prodigarsi nella lotta al cambiamento del clima.

Il nostro obiettivo è zero emissioni nette entro il 2050. Com’è possibile per un’azienda del settore chimico? È ambizioso, sicuramente. Ma siamo sicuri di poterci arrivare. Per proteggere il clima, stiamo cambiando, in modi che potrebbero sorprenderti”, esordisce il comunicato ufficiale.

In realtà, come ogni altra azienda bollata per principio come “inquinante” o “emettitrice di CO2”” dai fanatici ecologisti al potere nella Kommissione UE , deve  obbligatoriamente dimostrare di partecipare   alla corsa alle irrealizzabili  “emissioni zero” attraverso la  riduzione del benessere per le masse (bocche inutili) altrimenti le saranno fatti mancare i capitali.

La Blackrock, la titanica banca speculativa d’affari, ha  infatti stabilito che disinvestirà , e farà disinvestire i suoi clienti, dalle imprese che non seguono abbastanza i criteri ESG (Environmental, Social and Governement) dalla stessa Blackrock definiti a suo insindacabile pre-giudizio.

Sono criteri ovviamente e non casualmente consonanti con l’Agenda 2030 “per lo sviluppo sostenibile” dell’ONU, sunteggiato così da  Klaus Schwab nell’ultima riunione del World Economic Forum:  «Mentre l’umanità si dirige ulteriormente verso un futuro post-carbonio, il popolo deve accettare che mangiare carne e la proprietà privata sono cose semplicemente insostenibili».


E’ dunque a una cruda necessità di dettata dalla neo-dittatura d’acciaio globale quella cui la BASF si piega ; ma è altrettanto obbligo  della dittatura esprimere le riduzioni più feroci del benessere con linguaggio fra il mellifluo   l’infantile e il giulivo, perché s’intende il Potere agisce sempre e solo per il vostro bene, come ha dimostrato  obbligando tutti a iniettarsi il siero presunto anti-Covid, ed ora legittimando gli insetti alimentari: vi aiuta a ridurre la vostra “impronta CO2”.

E’ con questa lingua giuliva che la BASF propone a noi la sua trovata, nella evidente continuità del WEF: “Non possiederai nulla e sarai felice”.

Siete sempre quelli che costruirono nel campo di concentramento di Auschwitz il più grande impianto chimico al mondo, IG Auschwitz, come parte di IG Farben. Servi delle ideologie sbagliate, sempre.

https://www.maurizioblondet.it/  16/2/2023

 

 

 

ANNO IV DELLA DITTATURA SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

 

 

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