Antonio Gramsci indica agli uomini/donne di “buona volontà” e non covidioti la strada principe della Resistenza ad ogni fascismo e, quindi, anche a questo nuovo fascismo globale legato al progetto criminale del “Grande Reset“: ISTRUIRSI, AGITARSI, ORGANIZZARSI. Per questo iniziamo un’altra serie di articoli legata specificatamente ad una maggiore istruzione-consapevolezza su ciò che sta accadendo e alla conoscenza di azioni legali contro i DPCM del nostro governucolo a cui poter anche partecipare come ulteriore e fondamentale forma di Resistenza.

I primi due articoli ci aiutano a “istruirci” di più su ciò che sta accadendo, sulla violenza istituzionale, sulla comprensione dei meccanismi di questo nuovo fascismo. Seguono quattro articoli legati ad azioni legali in corso o che si progettano. (GLR)


 

“Attenti, dopo la censura in genere arriva la violenza”

Enzo Pennetta, saggista ed intellettuale

Vedi e ascolta: https://www.youtube.com/watch?v=49vYFJzlceI

12/11/2020

 

 

 

Una battaglia per la verità.

Gli schermi del dissenso (a volte) ritornano: dopo una settimana di blocco forzato a causa della censura youtubica, abbiamo avuto il piacere di ospitare Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio e co-fondatore del movimento R2020 assieme a Sara Cunial.

Da attivista della prima ora, Barillari ha tracciato un bilancio della sua decennale militanza nel Movimento 5 Stelle, esperienza protrattasi fino alla sua espulsione, nell’aprile scorso, per la sua opposizione alla svolta filo-piddina (e filo-zingarettiana all’interno del consiglio regionale laziale) di quel movimento che tante aspettative aveva suscitato.

Da “anomalo” uomo delle istituzioni, coraggiosa pecora nera in un candido gregge, il nostro ospite ha portato avanti negli ultimi mesi, spesso isolato, dilaniato dalle fauci dei gazzettieri di regime, messo alla gogna dagli odiatori orwelliani aizzati alla bisogna, quella battaglia per la verità sul “blob” coronavirus che è anche la nostra battaglia.

Abbiamo dunque parlato delle sue iniziative, delle prospettive di R2020 e di quelle del movimento di protesta che sta prendendo piede nelle strade italiane. Barillari ha il dono della sintesi, oltre a quello della lucidità: è una mezzora particolarmente densa di contenuti

In  https://comedonchisciotte.org/  7/11/2020

 

Tradimento M5S, Inganno del Covid, Elezioni USA – Futuro dell’Italia

Intervista a Davide Barillari

Vedi e ascolta: https://youtu.be/foKwrpjEJ6U

6/11/2020

 

Ecco i quattro articoli legati all’azione di Resistenza legale. Vi preghiamo di cliccare sull’immagine che segue per leggere l’invito che la deputata Sara Cunial ha fatto ad alcuni avvocati per una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati per azioni legali contro il governucolo e chiedere risarcimenti per i danni causati dai DPCM.  Purtroppo l’audio del video è un po’ basso.(GLR)

 

Invito alla conferenza di Sara Cunial

 

Roma, Camera dei Deputati – Conferenza stampa di Sara Cunial con Polacco e Sandri

Vedi e ascolta: https://www.youtube.com/watch?v=y6x0SGCMybE

12/11/2020

 

Qui proponiamo l’intervento dell’avvocato Mauro Sandri con un audio migliore. (GLR)

“DENUNCIAMO IL GOVERNO: SARANNO CONDANNATI PER LE LORO RESPONSABILITÀ NELL’EMERGENZA”

Vedi e ascolta: https://youtu.be/Nsngrqslpbs

12/11/2020

 

 

 

Importanti informazioni sulle famigerate autocertificazioni, simbolo della compressione dei diritti in questo regime sanitario. (GLR)


 

Come non firmare le autocertificazioni per spostarsi.

Marco Sanna, ricercatore indipendente

Vedi e ascolta: https://www.facebook.com/infolibedelweb/videos/702694507274892/

12/11/2020

 

 

Non tutti sono sono mascherati, tamponati e zitti come i covidioti. C’è chi forma Comitati Operativi per organizzare resistenza legale all’oppressione di questo governucolo. Chi vuole può contattare questo comitato marchigiano. (GLR)

 

Comitato Operativo Trasversale delle Marche: “E ora basta! Marche

I DPCM non sono atti aventi forza di legge ma meri atti amministrativi. Dunque sono immediatamente disapplicabili dalle autorità chiamate a farle rispettare. I DPCM del presidente Conte non solo possono ma, anzi, devono essere disapplicati dai funzionari competenti, perché essi intervengono illegittimamente in materie soggette a riserva di legge ed a tutela di rango costituzionale; essi, infatti, contengono imposizioni che comprimono le libertà individuali, contravvenendo ai principi costituzionali.

In particolare l’art.13 della nostra Costituzione sancisce che la libertà individuale è inviolabile, tranne che in situazioni di emergenza, laddove l’unica emergenza prevista dalla Costituzione italiana è lo stato di guerra, e ribadisce che l’unica autorità che può limitare la libertà personale è il giudice e comunque nei soli casi espressamente previsti dalla legge. In tutti questi mesi, da marzo ad oggi, molti illustri e preparatissimi avvocati hanno intrapreso azioni giudiziarie contro i DPCM, contro il presidente del consiglio Conte, contro i ministri del governo.

Queste azioni legali, benché fondate ed inattaccabili, sono risultate, al momento, inutili ed inefficaci perché rimaste impantanate nelle paludi dei tribunali e degli iter giudiziari italiani. Metaforicamente, il bersaglio scelto era troppo alto per essere colpito ed affondato.

Abbiamo quindi compreso la necessità di cambiare strategia, di spostare la mira, di scegliere un obiettivo che fosse più alla nostra portata. Colpire dunque non i vertici ma i livelli intermedi ed inferiori delle autorità pubbliche, richiamandoli alle proprie responsabilità: i dirigenti scolastici che impongono agli studenti mascherine e DAD; le forze di polizia che elevano sanzioni agli esercenti ed alle attività che non rispettano le chiusure imposte; i comandanti loro superiori in grado; i prefetti; i sindaci.

La ratio fondante questa nuova strategia è che i funzionari dello Stato, se chiamati davanti al giudice con l’accusa di aver compiuto un abuso nell’esercizio del proprio potere ed aver tenuto comportamenti contrari alle leggi dello Stato e della Costituzione, con la richiesta oltretutto di risarcimento per i danni conseguenti a tali illegittimi atteggiamenti, dovranno rispondere in prima persona, con i propri stipendi e con le proprie risorse economiche, senza aiuto e supporto economico dell’istituzione in cui prestano servizio.

Gli enti pubblici non possono, infatti, farsi carico della copertura economica delle spese legali per la difesa in giudizio dei propri funzionari accusati in sede penale. Il funzionario a quel punto è solo. Proprio come soli si sentono quei milioni di cittadini che dall’oggi al domani, per un DPCM, si sono trovati nell’impossibilità di lavorare, di tenere aperta la propria attività e di provvedere al sostentamento della propria famiglia.

Il 29 ottobre, l’associazione consumatori ACU Marche, su richiesta del Comitato Operativo Trasversale delle Marche “E ora basta! Marche” e dei primi 350 firmatari marchigiani, ha spedito via PEC le prime richieste di disapplicazione in autotutela dei DPCM alle autorità locali di Civitanova Marche e della provincia di Macerata: sindaco di Civitanova, prefetto di Macerata, comandi di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza della provincia.

Nei giorni successivi anche gli altri prefetti e comandi delle forze di polizia di tutte le province delle Marche hanno ricevuto a mezzo PEC la richiesta urgente di disapplicazione in autotutela dei DPCM, supportata da una raccolta firme sempre più importante sia per i numeri che per la capillarità sul territorio regionale. Sappiamo che l’iniziativa del Comitato Operativo Trasversale delle Marche ha raggiunto i tavoli romani del governo ed è stata oggetto di attenzione e disamina nelle opportune sedi.

Sappiamo che alcuni sindaci ed alcune istituzioni hanno deciso di non applicare i DPCM ed i provvedimenti in essi contenuti. Sappiamo che il Viminale ha raccomandato alle forze di polizia di usare un atteggiamento conciliante e non sanzionatorio nei confronti di chi non rispetta i vincoli e le restrizioni imposte dai DPCM.

Ma, affinché l’azione abbia effetti incisivi e determinanti per il Paese, occorre che anche fuori dalla nostra regione, singoli cittadini, gruppi di cittadini, comitati spontanei o realtà associative già esistenti, facciano propria la nostra iniziativa.

In che modo? Raccogliendo le firme nel proprio territorio, specificando accanto ad ogni firma nome e cognome del firmatario, il tipo ed il numero del documento di identità, il comune di residenza, un contatto telefonico o mail del firmatario. Trovate i moduli per la raccolta firme nel nostro gruppo Facebook: “E ora basta! Marche” Inviando le firme così raccolte al Comitato Operativo Trasversale Marche il cui indirizzo mail è eorabastamarche@gmail.com l’Associazione Consumatori Utenti – ACU provvederà ad inviare via PEC in tutta Italia, le istanze di disapplicazione in autotutela a tutte le autorità territoriali competenti e responsabili.

Regione per regione. Provincia per provincia. Comune per comune. Sindaco per sindaco. Funzionario per funzionario. Loro hanno fermato noi, le nostre attività, il nostro lavoro. Noi fermeremo loro. Loro hanno bloccato le nostre vite. Noi li bloccheremo e ce le riprenderemo.

Per entrare in contatto con noi ed accedere alla nostra documentazione, scrivete una mail a eorabastamarche@gmail.com oppure contattaci dal nostro gruppo Facebook E ora basta! Marche” Attendiamo le vostre firme per intervenire anche nel vostro comune. È ora di dire basta! Noi non ci stiamo.

Comitato Operativo Trasversale Marche “E ora basta! Marche”

Il Comitato Operativo Trasversale regionale delle Marche è un gruppo informale di cittadini liberi formatosi a seguito dell’importante manifestazione di protesta e di proposta “Marcia della Liberazione”, svoltasi a Roma il 10 ottobre 2020, ed in questo momento attivo sul territorio marchigiano anche nell’organizzazione e co-organizzazione di manifestazioni a carattere locale e regionale, insieme a portavoce e rappresentanti di gruppi spontanei di cittadini, lavoratori e partite IVA, specie delle categorie maggiormente colpite dagli ultimi DPCM. Il Comitato si avvale della collaborazione di professionisti, comitati e realtà associative da tempo presenti sul territorio, nonché del supporto di un’importante associazione consumatori accreditata a livello nazionale: ACU Marche (Associazione Consumatori Utenti). La referente del Comitato Operativo Trasversale Marche è Beatrice Marinelli, che ha anche recentemente ricevuto la delega da ACU Marche per le problematiche inerenti le partite IVA, i professionisti ed i lavoratori autonomi in genere, attività d’impresa ed esercenti.


 

Una buona notizia. Un primo risultato raggiunto attraverso azioni legali contro l’obbrobrio delle mascherine imposte ai bambini a scuola. Ma è anche fondamentale l’affermazione, da parte di un organo legale dello stato di grande importanza, che la Costituzione non può essere scavalcata da qualsivoglia emergenza. LA COSTITUZIONE NON E’ SOSPESA. Soprattutto, diciamo noi, un’emergenza pompata ad arte non certo per avere come primo obiettivo la salute dei cittadini ma gli oscuri progetti di sottomissione legati al “Grande Reset“. Ripetiamo: è solo un primo risultato di una strada lunga e difficile di opposizione e c’è bisogno del contributo di tutti coloro che hanno conservato coscienza civile e senso critico. (GLR)

 

IL CONSIGLIO DI STATO HA INIZIATO A RIPRISTINARE I DIRITTI COSTITUZIONALI

Linda Corrias e Francesco Scifo, avvocati

Ascolta e vedi: https://www.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=gzNpx4_J0zg&app=desktop

13/11/2020

 

 

ANNO I DEL REGIME SANITARIO

 

 

 

Vi preghiamo, per maggiore “istruzione”, di leggere gli articoli che trovate, nel menù a destra, nella colonna EMERGENZA e cliccando sulla voce EMERGENZA. Soprattutto per approfondire il tema del “Grande Reset” a cui l’azione oppressiva di questo governucolo nostro s’ispira. E’ necessario, mentre lottiamo contro i pessimi DPCM, avere una visione più ampia e globale di ciò che sta accadendo.

In particolare leggete:

Consapevolezza e resistenza legale (2). Resistenti o pecore.

Informazione e pensiero per difendersi dal terrore di stato e dalla stupidità

Emergenza infinita? (10). Verso la censura di stato?

Terrore sanitario (8). Contro il dissenso.

Stato di eccezione e stato di emergenza

 




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