S come Silicolonizzazione. Parola che indica come il modello della Silicon Valley rappresenti la nuova forma del capitalismo globale neoliberista per conquistare. in modo felpato, nuovi spazi. ( dalla copertina del libro).

 

Un sensodi infinita espansione” è la frase che racchiude ciò che questo libro vuole comunicare: la Silicon Valley, come concetto e non più solo come luogo fisico, trasmette un “senso di infinita espansione” che non sembra poter essere arginato e che porta Èric Sadin, scrittore e filosofo che si occupa di temi digitali, a battezzare il termine “silicolonizzazione del mondo”.

La Silicon Valley incarna un successo industriale “insolente”, la patria di una “frenesia innovatrice” che vuole ridefinire ogni aspetto dell’esistenza per fini privati dichiarando però di voler agire per il bene dell’umanità.

Il capitolo più interessante si intitola “Psicopatologia della Silicon Valley”: scelte di abbigliamento casual anche nelle fasi post-startup, nevrosi del “tempo reale”, imprenditori supereroi e senso di onnipotenza, al tempo stesso geniali inventori malaticci e decisamente in controtendenza rispetto alle vette di perfezione che intendono raggiungere.

A un certo punto, Sadin parla di “tecnolibertarismo” spinto: “Si tratta di persone divorate dalla pleonessia (una sorta di potente desiderio di avere sempre di più, ndr) e di un nichilismo estremo, – spiega nel paragrafo “Furia transumanista e delirio di singolarità” – pronte a sottomettere il mondo ai loro schemi chiusi e a gestire la nostra esistenza così da assicurarci ‘ogni bene’”.

Non c’è diritto di critica, replica o discussione. Solo il raggiungimento dell’innovazione a tutti i costi, del perfetto digitale. “I nazisti ambivano a creare una nuova ‘razza di uomini’ – spiega Sadin – ‘superuomini‘ nati da manipolazioni biologiche”. E il tecnolibertarismo vuole fare lo stesso “ridefinire da cima a fondo quanto finora è stato definito ‘natura umana’”.

VDS           Il Fatto    4 luglio 2018

 

Culla delle tecnologie digitali (si pensi a Google ed Apple), la Silicon Valley incarna l’insolente successo industriale della nostra epoca. Questa terra, nel dopoguerra centro di sviluppo dell’apparato militare e informatico, è oggi il luogo di una frenesia innovatrice che intende ridefinire ogni aspetto della nostra esistenza per fini privati, dichiarando tuttavia di agire per il bene dell’umanità.

Ma la Silicon Valley non rinvia soltanto a un territorio; è oggi soprattutto una mentalità, che sta muovendosi per colonizzare il mondo. Una colonizzazione di un nuovo genere, portata avanti da numerosi missionari (industriali, università, think thank) e da una classe politica che incoraggia l’edificazione di diverse Valley sui cinque continenti, sotto forma di ecosistemi digitali e di incubatori di start-up.

Sadin mostra come un capitalismo di tipo nuovo stia agendo per istituire un tecnoliberismo che, attraverso oggetti connessi e l’intelligenza artificiale, intende ottenere profitti dai più semplici dei nostri gesti, inaugurando l’era dell’«industria della vita».

(IBS)

 

Il libro:  Èric Sadin, Silicolonizzazione del mondo, Editore Einaudi  2018, € 17.50

 

Vedi:  Non lasciamoci sottomettere dalla civiltà delle macchine

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