Povera chiesa che ha perso ormai ogni residuo di dignità in quest’epoca folle del Grande Reset nascosto dietro il paravento di un utilissimo virus. Povera chiesa allineata e coperta al fascismo nuovo di questo regime sanitario. Poveri covidioti mascherati e senza più un muso, tamponati e, fra poco, vaccinati: carne da macello di un progetto d’ingegneria sociale che vuole modificare il mondo e l’umanità secondo gli interessi di Big Pharma e Big Money. Poveri pensanti e ribelli a questo folle regime che saranno oggetto di repressioni e censure. Poveri tutti noi in questo vortice di pazzia generale che sembra non finire mai. Buon natale! (GLR)
Anche nel presepe si porta la mascherina
All’interno del duomo di Torino è stato allestito il canonico presepe per celebrare la Natività; a differenza degli altri anni, però, in quello del 2020 un lungimirante prelato dall’identità ancora sconosciuta ha avuto la brillante idea, per tenersi al passo coi tempi, di mascherinare Giuseppe, Maria i Re Magi e tutti i pastorelli. Cammelli, buoi e asinelli sono stati esentati, mentre una certa apprensione grava sulle sorti di Gesù Bambino. Sarà dispensato essendo un infante? Sì, ma se non dà il buon esempio Lui, chi altri potrà darlo? I DPCM valgono anche per Dio? E inoltre, non sono Giuseppe e Maria due noti “congiunti”?
La tradizione attribuisce a San Francesco d’Assisi la paternità del presepe, ideato per rappresentare la Natività del Salvatore e la beata letizia dei personaggi di contorno, protesi nella sua adorazione; tuttavia, come scrive sul suo blog il vaticanista Aldo Maria Valli, “I personaggi mascherati del neo-presepe pandemico non mostrano questa gioia: hanno la stessa sembianza impaurita, omologata, smarrita di tutti gli odierni frequentatori delle Messe biocompatibili”. Per far rispettare il distanziamento e aumentare il tasso di realismo, si potrebbero alfine inserire pure le guardie giurate.
L’esempio torinese ha avuto diversi epigoni in giro per l’Italia: un presepe con distanziamento e mascherine è stato messo a punto nel reparto cardiologia dell’ospedale di Vibo Valentia, mentre tre illuminanti storielle sui neo-presepi ci vengono dalla Toscana. A Cerreto Guidi, località già nota per la “Via dei presepi” (oggi vietata), l’artista Fabio Bandini ne ha realizzato uno ligneo mascherinandone i personaggi; sempre in Toscana, a San Miniato, il presepista Mario Rossi detto Maglietta, reduce da 47 anni di presepe consecutivi, non ha voluto rinunciare al quarantottesimo, nonostante gli spazi sacri e profani di cui aveva fruito negli anni passati non fossero più utilizzabili: alla fine lo ha messo in scena nel giardino di casa sua.
Maglietta ha dedicato il suo presepe 2020 ai medici, agli infermieri e a tutti quelli che lottano contro il Covid: ha messo la mascherina a tutti, ma almeno ha risparmiato la Sacra Famiglia. Nella parrocchia dei SS Giovanni Battista e Ilario, a Rosignano, hanno proprio esagerato: Gesù è collocato dentro una mascherina, mentre un angelo è addirittura dotato di termoscanner. Il parroco, don Federico Locatelli, ha così commentato la vicenda attraverso le pagine del quotidiano Il Tirreno: “E’ il segno che Dio non è qualcosa di astratto, ma condivide la nostra storia e le nostre fatiche di persone”.
Più a Sud, infine, in quella Napoli capitale del presepe artigianale, sono comparse statuine di medici e paramedici con camici, mascherine tricolori e in grembo l’Italia malata da accudire. I Re Magi recano con sè l’autocertificazione: magari non gli perquisiscono le saccocce. Fiutato il business, diversi siti di e-commerce propongono ora i pastorelli “moderni”: un set da sei disgraziati con mascherina arriva a costare 65 euro.
Il mondo cattolico appare diviso sulla questione: per alcuni si tratta di “semplice” cattivo gusto, per altri di una dissacrazione più o meno inconsapevole, per altri ancora di un atto di pura blasfemia; nel frattempo, atei, agnostici e miscredenti vari si chiedono a cosa mai crederanno i milioni di “cattolici” che pensano di infettarsi ricevendo il corpo di Cristo, frequentando la Casa del Signore e facendosi il segno della croce con le dita umettate d’acqua santa.
Pensando a costoro, un ignoto benefattore ha regalato a due chiese bolognesi un “dispenser” di acqua benedetta che permette ai fedeli di salvarsi anima, corpo e portafogli. “Tecnologia e fede contro il virus e la pandemia” scrive a proposito il sempre esemplare Resto del Carlino.
In https://comedonchisciotte.org/ 11/12/2020
Il governo avverte gli italiani: “6 anni di carcere per una falsa autodichiarazione”
Il governo ha deciso: in occasione del Natale dichiarerà guerra a un pericolosissimo nemico, gli italiani che cercheranno di trascorrere le festività in maniera serena. E contro i quali è già pronto a scatenare tutta la propria potenza di fuoco, con la ministra degli Interni Luciana Lamorgese che ha già annunciato un maxi-dispiegamento di 70 mila agenti per effettuare controlli severissimi su tutto il territorio. Droni, posti di blocco, varchi in autostrada. Misure che di rado vediamo impiegate in maniera così massiccia nel contrasto al crimine organizzato o agli sbarchi incontrollati, per esempio, e che evidentemente sono invece necessarie per impedire che vada in scena, in qualche casa, il temutissimo cenone della Vigilia.
Non bastassero gli annunci della Lamorgese, ecco arrivare un’ulteriore presa di posizione da parte del governo giallorosso, tanto per rimarcare come a Natale sarà caccia aperta ai “trasgressori”. Sul sito dell’esecutivo sono state infatti pubblicate delle semplici linee guida per rispondere alle domande più frequenti che i cittadini hanno fatto in questi giorni in merito alle disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm.
Poche righe per chiarire, per esempio, che sarà possibile per tutti tornare alla propria residenza o domicilio anche durante il 25 e il 26, giorno in cui gli spostamenti fuori dal Comune sono vietati, e che si potranno visitare i parenti anziani e soli, anche se “solo per motivi di assistenza”. A guardar bene, però, ecco saltar fuori anche qualche altra spiacevole sorpresa.
Nel ribadire il divieto assoluto di spostamento verso le seconde case e l’abolizione dei mercati di Natale che, per quanto all’aperto e nel rispetto delle normative anti-Covid, sono evidentemente considerati pericolosi per i cittadini, il governo mette nero su bianco quanto grave sia il reato di falsa autocertificazione, punibile addirittura con l’arresto: “La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato”. La pena? Da uno a sei anni di reclusione per “dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale”.
Insomma, cari italiani. Se durante le feste dovesse venirvi in mente di voler trascorrere una serata con i parenti, sappiate che vi troverete ad affrontare un esercito dispiegato su tutto il territorio, intento a effettuare controlli serrati su ogni cittadino pizzicato fuori dalle mura di casa. Qualora poi dovesse venirvi in mente di mentire sul motivo dei vostri spostamenti, per voi potrebbero persino aprirsi le porte del carcere.
Se il governo affrontasse ogni problema con la stessa determinazione, saremmo a cavallo. Invece, a quanto pare, certe regole ferree valgono solo per fermare chi cerca di trascorrere un sereno Natale.
Massimo Cascone in https://comedonchisciotte.org/ 8/12/2020
Il rigoroso disastro del regime sanitario
Secondo i geni che ci comandano a colpi di Dpcm, in merito alla pandemia in atto, saremmo un modello che tutto il mondo ci invidia. Un modello straordinario il quale, come riporta lo studio internazionale “Government response stringency index”, ha ingessato il Paese con le misure più restrittive del pianeta, conseguendo però il maggior numero di morti in rapporto alla popolazione.
Evidentemente qualcosa non pare aver proprio funzionato in questa antica patria di santi, poeti, navigatori e novelli Savonarola. Tant’è che nella settimana dal primo al 7 dicembre in Italia sono morti con il Covid-19 8,61 persone per 100mila abitanti, contro le 4,85 della Francia, le 3,85 della Spagna, le 2,8 della Germania e le 2,3 della catastrofica Svezia. Quest’ultima, in particolare con quasi un quarto della nostra mortalità ufficiale, viene ancora dileggiata dalla nostra stampa per le sue aperture, ovviamente dall’alto dei nostri oltre 60mila decessi i quali, naturalmente, il mondo medesimo non ci invidia affatto.
Ora, mi sembra evidente che nel marasma dei nostri numeri, utilizzati da troppi individui senza scrupoli come un’arma di terrorismo di massa, ci sia qualcosa di macroscopico che proprio non va.
Anche al netto delle nostre storiche disfunzioni logistiche ed organizzative, l’attuale gap nel tasso di letalità tra l’Italia e altri Stati avanzati non appare comprensibile.
Ma lo diventa, provocando la caduta di tanti sprovveduti dal pero, se analizziamo la sconcertante dichiarazione rilasciata dal coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, a Lucia Annunziata, durante il suo ultimo programma di approfondimento politico in onda la domenica pomeriggio su Rai Tre: “Noi siamo rigorosi nel denunciare tutti coloro che muoiono con il Covid e li categorizziamo morti da Covid, per Covid. Comunque, tutti Covid positivi”.
Quindi, come disse paradossalmente in primavera qualche medico non allineato alla linea del terrore, anche una persona caduta dal decimo piano e naturalmente deceduta, qualora risultasse positiva al tampone, entrerebbe a far parte della assurda contabilità messa in atto dai citati geni del regime sanitario.
Allora se adottassimo la stessa metodologia per il virus del raffreddore, parente stretto del Sars-Cov-2, ogni anno saremmo costretti a piangere decine di migliaia di morti a causa del raffreddore medesimo, adottando magari le stesse folli restrizioni che stanno uccidendo il Paese?
Perché, dal momento che abbiamo deciso di focalizzare l’intera nostra esistenza intorno alla trasmissione di un virus che nel 95 per cento dei casi non viene quasi avvertito da chi lo contrae, tutto è possibile in queste lande desolate.
Oramai, anche grazie al rigoroso conteggio di cui si vanta Miozzo, abbiamo talmente impaurito gran parte della popolazione, che il buon senso e la ragionevolezza sono stati sostituiti da un sanissimo terror panico che porta quasi il 60 per cento dei nostri concittadini, secondo l’ultimo agghiacciante rapporto annuale del Censis, a rinunciare alla propria libertà personale in cambio della (assai presunta) tutela della salute pubblica.
Cari signori del Governo e del Comitato tecnico scientifico, se aveste usato lo stesso rigore nello spiegare dall’inizio che i morti per causa diretta da Covid-19 erano una molto esigua minoranza e che solo chi era sostanzialmente immunodepresso rischiava la vita, e per questo doveva essere protetto con misure speciali al contrario dei sani, forse oggi non ci troveremmo alle prese con un Paese follemente impaurito, economicamente in ginocchio e sempre più privo di serie prospettive di ripresa.
Claudio Romiti L’Opinione 10/12/2020
COVIDIOTI O ITALIDIOTI?
Chi mai, a parte una minoranza ribelle, potrebbe mai voler sentire il bastone sul groppone? Chi potrebbe voler perdere il lavoro, la rispettabilità sociale, la patria potestà, la tranquillità, la stessa falsa libertà, e così via? La stragrande maggioranza finge di credere alla narrativa ufficiale per quieto vivere, ovvero per mera codardia, come tanti “insegnanti” silenti e belanti.
E come sotto il Fascismo gli Italiani sfilavano con la loro sfavillante camicia nera, gridavano i loro bei “Viva il Duce!”, le maestrine insegnavano sul sussidiario del Fascio, i funzionari ti bacchettavano se non partecipavi agli eventi, e i vicini facevano la spia se ti vedevano dissentire; così avviene oggi, nello scenario covidiano della Gates Foundation. Non a caso, sono tutti mascherati.
Le masse nel belpaese non scenderanno in strada, non avverrà mai, finché tutti gli strumenti formativi, propagandistici e repressivi saranno in mano a questo regime tricolore.
Per maturare un’identità rivoluzionaria occorre una classe intellettuale sovversiva dell’ordine costituito.
Ora i sovversivi per eccellenza – i soliti noti, innominabili – sono tutti sul libro paga del Nuovo Ordine Mondiale. Nè si vede all’orizzonte una forza politica che possa incaricarsi di restituire la libertà.
La propaganda è il sistema più efficace di governo. La folla è come un gregge, infatti sragiona di pancia. Allora covidioti o italidioti?
Gianni Lannes, giornalista http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/ 30/11/2020
ANNO I DEL REGIME SANITARIO
Anche questo fastidioso articolo ha bisogno della lettura di tanti articoli precedenti che trovate a questo link: http://www.gruppolaico.it/category/rassegna-stampa/emergenza-rassegna-stampa/. Un contributo per poter capire che la follia di questo natale è inserito dentro un progetto criminale, a cui il nostro governucolo è asservito, chiamato Grande Reset. Leggete perchè capire cosa succede è già un passo di libertà.
In particolare leggi:
Considerazioni al tempo del regime sanitario (9). Grande Reset, Grande Dissenso.
Il bene, il male e il senso del Natale