Il 12 marzo del 1977 ad Aguilares (El Salvador) muore ucciso in un agguato di sicari governativi padre RUTILIO GRANDE (49 anni) presbitero gesuita e attivista dei diritti civili.

Grande nacque nel piccolo paese di El Paisnal (El Salvador) in una famiglia povera e il più piccolo di sette figli. Entrato in seminario a 12 anni  venne ordinato prete nel 1959 e completò i suoi studi in Spagna e in Belgio. Ritornò in El Salvador nel 1965 e fu destinato nel seminario di San Salvador (capitale di El Salvador) come direttore dei progetti di azione sociale. Per nove anni educò i seminaristi alla condivisione della situazione dei poveri per ridestare il senso della loro dignità e dei loro diritti.

Lasciato il seminario Grande divenne parroco di Aguilares, una cittadina vicina al suo paese natale. Dal 1973 aveva intrapreso una coraggiosa evangelizzazione delle comunità contadine creando Comunità Cristiane di Base in cui educare a mettere in rapporto il messaggio del Vangelo con le gravissime condizioni sociali e politiche in cui versava El Salvador e cercando di liberare la realtà più povera di El Salvador, i campesinos, da una visione religiosa che portava alla rassegnazione.

Cercò quindi di portare avanti le indicazioni della Teologia della Liberazione che in quegli anni era nata in America Latina: una teologia che riproponeva il Dio di Gesù come liberatore degli uomini/donne oppressi e che non restringeva la fede a un solo fatto intimistico. Grande fu profondamente impegnato nella vita della gente che servì condividendo le loro difficoltà e le conseguenze dell’oppressione dittatoriale.

Molto amico di OSCAR ARNULFO ROMERO, eletto nel 1977 arcivescovo di San Salvador,  contribuì con il suo esempio e la sua predicazione al cambiamento di Romero (eletto proprio perchè un timido e riservato studioso) e farne un campione per la difesa dei diritti dei poveri campesinos sfruttati e vessati.

Il 13 febbraio 1977 durante una sua predica aveva detto:

Sono convinto che presto la Bibbia e il Vangelo non potranno più attraversare i nostri confini. Ci lasceranno solo le copertine perché ogni loro pagina è sovversiva. E credo che lo stesso Gesù se volesse attraversare il confine di Chalatenango non lo lascerebbero entrare. Accuserebbero l’Uomo-Dio il prototipo dell’uomo di essere un sobillatore uno straniero ebreo che confonde il popolo con idee strane ed esotiche contro la democrazia cioè contro la minoranza dei ricchi il clan dei Caini. Fratelli senza dubbio lo inchioderebbero nuovamente alla croce. E Dio mi proibisce di essere anch’io uno dei crocifissori”.

Erano parole pericolose e non passarono ignorate: poco dopo sarà ucciso. Roberto D’Aubuisson, feroce leader del partito nazionalista conservatore ARENA e praticamente capo della giunta dittatoriale salvadoregna, fu l’organizzatore dell’uccisione di padre Grande ( e di Romero tre anni dopo).

Il 12 marzo del 1977 ad Aguilares Grande muore ucciso in un agguato, mentre era in macchina insieme ad un anziano e ad un ragazzo di 16 anni L’uomo anziano di 72 anni ( MANUEL SOLORZANO) aveva invano tentato di difendere con il suo corpo padre Grande da una pioggia di proiettili provenienti da sicari governativi. Il ragazzo di sedici anni si chiamava NELSON LEMUS.

Padre Grande si era fermato per far salire tre bambini del piccolo villaggio di Aguilares e fargli fare un giro in macchina e si stava recando ad El Paisnal per celebrare una novena in occasione della festa della cittadina dove era nato. Si appurò dopo che le armi e le munizioni usate erano comuni alla polizia locale.

La domenica dopo l’assassinio il vescovo Romero celebrò il funerale di padre Grande, di Solorzano e di Lemus nella cattedrale di San Salvador con 150 preti e davanti a circa 100.000 persone provenienti da tutto lo stato. Davanti alla folla enorme e composta Romero disse: “Nei momenti più importanti della mia vita lui mi è stato molto vicino e questi gesti non si dimenticano mai”. Successivamente spesso affermerà che il martirio di padre Grande segnò la sua personale e definitiva “conversione” alla causa del popolo salvadoregno.

I resti di padre Grande, di Solorzano e di Lemus riposano nella chiesa parrocchiale di El Paisnal, vicino Aguilares.

Nel 1989 il regista americano John Duigan girò lo straordinario film Romero che racconta in modo molto efficace gli anni dell’episcopato di Romero in San Salvador e il suo sacrificio e dove appare la figura di padre Grande.

 

Vedi:  Il vescovo dei poveri: OSCAR ARNULFO ROMERO

 

Vedete il nostro video  ” Il dovere della Memoria“: QUI

 



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