29 marzo 2011 | ||
21:00 | a | 23:00 |
Nessuno l’ha invitata, ma entra ogni giorno nelle nostre case, si siede alle nostre tavole, “speculando su ciò che abbiamo di più necessario, ciò di cui nessuno può fare a meno”, come spiega Luigi Ciotti nella prefazione di questo libro: “Il cibo”. La criminalità organizzata raccontata da Peppe Ruggiero non è quella degli omicidi, dei sequestri, della droga, degli appalti. Ma è forse ancora più inquietante: affonda le radici in uno dei settori economici e culturali italiani d’eccellenza lo vampirizza, lo intossica, lo inquina. Le inchieste della Direzione distrettuale antimafia e le testimonianze inedite raccolte rivelano dettagli agghiaccianti, che minacciano ogni genere alimentare: dalla pasta alla frutta, dalla carne ai datteri, tutto può essere “taroccato” per generare maggior profitto. E dove non basta la sofisticazione alimentare più bieca, arriva comunque il “pizzo”, l’imposizione di un marchio, la diffusione a macchia d’olio di un prodotto. Il cosiddetto “menù della camorra”, dall’antipasto al dessert, è gentilmente offerto dai boss di casa nostra.. Non esistono vie d’uscita? In realtà ci sono sempre altri mondi possibili, come dimostra il progetto Libera Terra: cooperative sociali che producono cibo genuino sulle terre confiscate alle mafie. (Prefazione di Luigi Ciotti, introduzione di Roberto Morrione)
Peppe Ruggiero, giornalista professionista, collabora con varie testate tra cui l’Unità, Terra, Narcomafie, Libera Informazione. Responsabile ufficio stampa di Libera e di Legambiente Campania, è tra i curatori del Rapporto Ecomafia di Legambiente. Nel 2007 ha realizzato con Andrea D’Ambrosio ed Esmeralda Calabria il documentario Biùtiful cauntri, vincitore del Nastro d’Argento 2008 come miglior documentario uscito in sala. Nel 2010 è stato consulente su criminalità e sicurezza alimentare per la trasmissione Mi Manda Rai Tre.