NOTIZIE  105   22/7/2022

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE

 

Vedi “Notizie” precedenti QUI

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Iniziamo questo GLR-NOTIZIE con la notizia più brutta ed inquietante: l’intervento dell’essere governativo più pericoloso (colao), più di draghi o speranza e non ha importanza (per lui) che tu o io non sappiamo chi sia. Colao è la mano del Grande Reset più determinata e micidiale. E’ colui che è il garante affinchè il fine ultimo dell’Agenda 2030 ( la completa digitalizzazione delle nostre vite e della società) si realizzi pienamente.

Per questo è fondamentale che leggiate o rileggiate questi articoli:

Verso la dittatura digitale (11). Smart city: una città di schiavi.

Verso la dittatura digitale (10). Schiavi digitali.

 

 

Colao annuncia il wallet digitale per tutta Europa: così il capitalismo ci sorveglierà da vicino.

Con tono festoso e giubilante, il top manager ultra-liberista Colao ha annunciato l’arrivo del wallet digitale per tutta Europa. In sostanza si tratterebbe, da quel che abbiamo capito, di un portafoglio digitalizzato con tutti i documenti degli italiani e tale dunque da avere validità su tutto il territorio europeo. Si tratta di un punto saliente di quella che è stata celebrata, magnificata e appellata comedigitalizzazione’: la svolta al digitale, la svolta verso la società senza più contatti materiali.

Ma si tratta altresì, questo il punto da non trascurare, di una estensione e riarticolazione (e vuoi anche di un potenziamento) di quella infame tessera verde (o ‘green pass’, come lo chiamano le sintassi smart dei mercati) che molti pensavano essere archiviata per sempre.

Sì perché molti sono convinti, in questa estate 2022, che il green pass abbia esaurito la sua funzione e sia uscito fuori corso. In realtà lo sappiamo, l’infame tessera verde (o ‘green pass’ che dir si voglia) è soltanto stata sospesa, e anzi in alcuni luoghi continua a essere operativa (ad esempio negli ospedali o nella RSA). E soprattutto, però, si presta presto a essere nuovamente assunta e trasformata in nuova normalità.

Del resto, questa è la pandemia del rocchetto e dello yo-yo, e dopo la fase due vi è sempre un ritorno alla fase uno e alle sue misure più emergenziali, tra cui ovviamente l’infame tessera verde.

Che cosa potrebbe accadere, dunque, con suddetto ‘wallet’, come è stato definito anch’esso con la neo-lingua mercatista? Si potrebbe avere un green pass allargato, esteso, trasformato in un normale documento per tutti. E ciò rappresenterebbe l’inveramento delle nostre tesi, secondo cui le misure dell’emergenza sono un fine, non un mezzo e, lungi dal durare il tempo più o meno breve dell’emergenza, sono destinate, come in parte già è accaduto, a mutarsi in parti integranti di una nuova normalità dispotica e distopica.

Sotto questo riguarda, il riferimento testuale è quello della studiosa Zuboff, ‘capitalismo della sorveglianza’: un capitalismo totale e totalitario che usa il controllo dei dati come nuovo metodo di Governo.

In sostanza, un capitalismo che si basa sugli algoritmi e sulla svolta smart delle piattaforme digitali, quelle mediante le quali ci illudiamo di divertirci, di trarre giovamento dalle community e dalle attività ludiche, mentre in realtà per un verso stiamo lavorando gratis per il capitale, e per un altro verso stiamo cedendo senza accorgercene una miriade di dati che verranno utilizzati come base del profitto di suddette aziende digitali, ma poi anche come fondamento di un controllo totale, che passa appunto dalla schedatura mediante dati.

In effetti, la domanda da porre è la seguente: quale dittatura, rossa o nera, sarebbe riuscita a far sì che i propri sudditi si schedassero volontariamente, come oggi accade nel totalitarismo glamour delle piattaforme digitali, dove sono i sudditi stessi a fornire dati in maniera, potremmo dire, spontanea, spesso con ebete euforia e con stolta letizia? Questo è il nuovo meccanismo, il nuovo dispositivo del controllo totale che passa anche dal wallet digitale, che poi è un green pass che ce l’ha fatta, un green pass che si è imposto ed è divenuto nuova normalità.

Ecco perché il futuro che ci attende è un futuro di controllo totale, appunto del ‘capitalismo della sorveglianza’: una società neo-orwelliana a controllo totale dove, ovviamente, la narrativa si fonda sempre e solo sulla fable convenue secondo cui per garantire la nostra sicurezza, messa a repentaglio dall’emergenza o dalle emergenze che ancora arriveranno, occorre limitare i diritti e comprimere le libertà.

E tutto questo viene presentato come a fin di bene, cioè come volto a garantire la nostra sicurezza.

Ecco, il controllo totale verrà, come in parte già è, spiegato esattamente con queste categorie, come volto a facilitare la vita, a proteggere l’esistenza e a garantire la sicurezza di tutti e di ciascuno: insomma, il totalitarismo perfetto è simile a una gabbia di cui non vediamo le sbarre e che anzi amiamo come se fosse il regno della libertà.

Diego Fusaro, filosofo   https://www.radioradio.it/ 21/7/2022

 

 

 

scrittore e giurista romano (125-180 d.C.)

 

Berlino comunica i dati: «Un effetto avverso grave ogni 5.000 vaccini»

Berlino comunica i dati via Twitter e invita i cittadini a segnalare online tutti gli episodi. Il contrario di quanto avviene qui da noi.

«Una persona ogni 5.000 dosi è vittima di un grave effetto collaterale dopo essersi vaccinata contro il Covid». È il ministero della Salute tedesco a scriverlo. Un dato importante e soprattutto una presa di coscienza che arriva direttamente dal vertice della sanità in Germania, che ha deciso così di richiamare l’attenzione su quanto sta succedendo, per accendere i riflettori su quegli effetti avversi che distruggono la vita delle persone.

A quanto pare quindi, pian piano le nazioni iniziano a risvegliarsi e a strappare il velo di omertà che caratterizza il grande tema tabù che riguarda tutto quello che post inoculazione è andato storto. Da settimane sui quotidiani tedeschi si iniziavano a leggere titoli come: «Devastato nel corpo e nell’anima. Aumentano le denunce per effetti avversi dei vaccini Covid. Le vittime chiedono solo una cosa: sapere cosa stia loro accadendo». E soprattuto la Bild, uno dei principali quotidiani tedeschi con una tiratura da 5 milioni di copie, diffuso in tutta Europa, ha messo in copertina una siringa con tanto di titolone: «Malati dopo il vaccino» riferendosi ovviamente a quello contro il Covid. Ebbene dopo un così dirompente aumento dell’attenzione su questo tema, il ministero della Salute tedesco ha deciso ora di affrontare la questione di petto, intervenendo direttamente, ammettendo che il problema degli affetti avversi esiste, è reale e soprattutto è più diffuso di quanto si creda.

Ma la Germania non ha solo preso coscienza del problema, ha fatto un passo in più. Ha deciso di andare a fondo, indagare, sollecitare i vaccinati. Accanto alla cifra impressionante di una persona ogni 5.000 dosi affetta da una grave reazione avversa, il vertice della sanità ha richiamato tutta la popolazione a segnalare, allegando persino il link che porta direttamente alla pagina dove poter compilare il prospetto con tutti i dati.

La domanda quindi viene spontanea: e in Italia? Inutile dire che il confronto con il Belpaese è impietoso. Basta andare sul sito dell’Aifa, che si occupa della raccolta e dell’elaborazione dei dati della farmacovigilanza, per rendersene conto.

Tutto è fermo al 26 marzo scorso, in pratica gli ultimi dati risalgono a quasi quattro mesi fa. Ma non solo. I report contenenti le segnalazioni dovevano essere pubblicati inizialmente a cadenza mensile, poi, non si sa perché, hanno deciso di pubblicarli ogni tre mesi, peccato però che neanche questa scadenza venga rispettata.

Insomma da un lato c’è l’Italia in cui da circa quattro mesi non si sa quante reazioni avverse ci sono state, quante sono quelle gravi, che rapporto c’è con il numero di vaccinati. E poi c’è la Germania in cui il ministero pubblica un dato dirompente, pone il problema degli effetti avversi e sollecita persino le segnalazioni.

Una bella differenza. Soprattutto in queste segnalazioni che divergono anche nella tipologia. Il ministero tedesco infatti sollecita le persone a farle direttamente, è la vittima dell’evento avverso che se ne dovrebbe occupare, mentre in Italia, stando sempre ai dati Aifa del 26 marzo, solo il 38% sono segnalazioni fatte dai diretti interessati, il restante 62% sono state inserite da un operatore sanitario.

Come mai questa differenza? Perché i cittadini italiani non segnalano e lasciano il compito agli specialisti? Perché, a quanto pare, compilare il modulo italiano è complicato, talmente complicato da non essere proprio alla portata di tutti. Ma c’è un altro problema.

Qui non tutti i medici segnalano. E questo ce lo racconta anche Cristina Aranda di soli 21 anni. Lei si è vaccinata a giugno dello scorso anno con la prima dose Pfizer e, a parte i soliti dolori, non è stata male. La seconda dose, sempre Pfizer, però, ricevuta il mese dopo, le ha provocato una pericardite. Peccato che il medico di base non abbia né voluto segnalarla, né rendere Cristina esente dalla terza dose. «Ho dovuto vaccinarmi di nuovo, nonostante la paura, nonostante il fatto che ero stata malissimo e il mio cuore non si era ancora ripreso. A 21 anni non si può vivere una cosa del genere». Quando Cristina ci racconta il suo calvario, gli occhi le diventano subito lucidi: «Dovevo fare gli ultimi esami per laurearmi, non potevo rimandare, sono stata costretta a fare la terza dose. Il medico vaccinatore mi ha detto che bastava cambiare vaccino per non avere problemi e così mi hanno somministrato una dose di Moderna». Purtroppo però la pericardite è tornata, più forte di prima. Cristina ballava in un gruppo di danze tradizionali, ora non potrà più farlo. Mai più, nonostante abbia solo 21 anni. Perché come le ha detto il cardiologo: «La pericardite è diventata cronica, il cuore non tornerà come prima perché ormai è compromesso». E la cosa peggiore è che il medico di base si è convinto a segnalare il danno grave da vaccino solo dopo la terza dose e questo referto, che non lascia spazio a dubbi.

Una storia che ha dell’assurdo, ma che mostra in maniera evidente l’enorme differenza con gli altri Paesi e l’abisso che ci separa dalla Germania.

Alla luce di tutto questo si può chiaramente capire come mai in Italia ci sono meno reazioni avverse (nonostante il numero di vaccinati superi quello della Germania), addirittura appena 18 eventi gravi ogni 100.000 dosi (dati dell’ultimo rapporto Aifa) o, più probabilmente, ne vengono segnalate molto meno, rispetto a quel caso su 5.000 dosi in terra tedesca.

Eppure i vaccini sono gli stessi, le persone anche, a cambiare sono solo gli strumenti per raccogliere i dati o, forse, anche la volontà di dargli valore e di considerare le persone e le vite distrutte che ci sono dietro tutti quei numeri.

https://www.laverita.info/  21/5/2022

 

 

 

GERMANIA, “TROPPI EFFETTI AVVERSI GRAVI”: DIETROFRONT SUI VACCINI

Difficile ormai guardare con ottimismo al futuro, ma l’aria sembra cambiare e si paventa ora una flebile luce in fondo al tunnel. Mentre i media sono focalizzati sul tramonto offuscato di Mario Draghi, nel Vecchio Continente si intravede un’inversione di tendenza per quanto concerne la vaccinazione anti-Covid. A prendere un’inedita posizione sugli effetti avversi della vaccinazione impulsiva è stato il ministero della Salute tedesco. Una persona su 5.000 è colpita da gravi effetti avversi dopo l’inoculazione di un vaccino anti-Covid, ha comunicatol’istituzione federale sul proprio profilo Twitter, corredando il post con tanto di link e invitando i cittadini a segnalare reazioni sospette al Paul Ehrlich Institut (PEI), l’equivalente dell’Aifa.

Il ministero della Salute tedesco rettifica: è ancora peggio

Poco dopo, un tweet di rettifica: “Il tasso di segnalazione di effetti avversi gravi corrisponde secondo il PEI a 0,2 segnalazioni ogni 1.000 dosi di vaccino”. Insomma, dosi e non persone. Ancora peggio, se si considera che con ogni dose somministrata aumenta la percentuale di rischio di incorrere in eventi gravi post-vaccinazione.

Il rischio di riscontrare conseguenze gravi non si assesterebbe quindi a 1 su 5.000. Per soggetti vaccinati con due dosi il rischio diventerebbe 1 su 2.500, dato che cala a 1 su 1.667 per chi ha ricevuto il booster. Il numero scende ulteriormente a 1 su 1.250 per coloro cui è stata somministrata la quarta dose. Dati preoccupanti, che confermano i dubbi emersi sin dall’inizio della campagna vaccinale. Il tweet è stato successivamente rimosso dal profilo istituzionale e sostituito con la nuova statistica.

Ma gli effetti avversi non erano fake news?

Un lapsus freudiano, oppure una strategia volutamente attuata dal ministero tedesco? Poco importa, ciò che conta è che il ministro della Salute in Germania, Karl Lauterbach, ha dovuto cedere alle pressioni esercitate dalla stampa tedesca nelle ultime settimane (come la nostra orribile e servile stampa, no?  GLR)“Malato dopo la vaccinazione anti-Covid”, ha titolato a inizio luglio la Bild in prima pagina, uno dei quotidiani a maggiore tiratura in Germania. Proprio Lauterbach, ministro espressione dei socialdemocratici, aveva più volte ribadito la totale sicurezza della vaccinazione, che sarebbe stata esente da effetti avversi, a suo dire, in ogni caso rarissimi. Ora la conferma dell’Aifa tedesca: gli effetti avversi esistono, sono gravi e tutt’altro che rari.

Quale rapporto rischio-beneficio?

Conseguenze che, in alcuni casi, hanno addirittura portato al decesso di persone completamente sane. Lecito chiedersi quanto sia attendibile il rapporto rischio-beneficio del vaccino anti-Covid stilato dagli enti regolatori del farmaco internazionali. Soprattutto se si considera il fatto che, in Italia, il tasso di mortalità per la Covid-19 rasenta lo 0% per le fasce d’età sotto i cinquant’anni. Questo quanto emerge dai dati aggiornati a luglio 2022 e diffusi dal portale Statista. Inoltre, va anche considerato che la farmacovigilanza passiva riporta soltanto segnalazioni spontanee, producendo un dato altamente sottovalutato, si stima  di circa dieci volte.

Dati italiani completamente diversi da quelli tedeschi

Farmacovigilanza che, in Italia, non è mai stata attuata con la dovuta trasparenza. I rapporti dell’Aifa sono infatti improvvisamente passati da mensili a trimestrali, intervalli di tempo che, spesso e volentieri, sono lievitati. L’ultimo rapporto dell’ente regolatore del farmaco italiano risale al lontano 26 marzo. I dati riportati dall’Aifa cozzano però con quelli rilevati dal PEI in Germania. 4,5 sono le segnalazioni gravi riportate da Aifa ogni 100.000 dosi somministrate, mentre per il PEI sono 20 su 100.000.

“Effetti avversi”: Pfizer sapeva tutto

Se si sommano tutte le incongruenze già emerse dai documenti interni di Pfizer che vengono periodicamente pubblicati grazie a una sentenza di un giudice federale statunitense, è un mistero come questi preparati non siano ancora stati ritirati dal mercato. Al contrario, gli Stati “pfizeromani” proseguono sulla strada di vaccinazioni a brevi intervalli, con sieri già scaduti e basati su una variante del virus ormai non più prevalente (eh si, il progetto Grande Reset deve andare avanti!  GLR).

Stando ai pfizerfiles, il colosso statunitense avrebbe mentito sulla reale efficacia del farmaco. Già a fine febbraio del 2021, Pfizer ha inoltre assunto oltre 1.800 dipendenti esclusivamente per seguire segnalazioni di effetti avversi, cercando fino all’ultimo di nascondere questo dato. La Germania si fa ora iniziatore di una repentina inversione a “U”, ma la domanda è: i responsabili di danni alla salute a decine di migliaia di persone verranno mai messi di fronte alle proprie colpe?

https://www.byoblu.com/   21/7/2022

 

 

 

MORTI  IMPROVVISE

Ma t’interessa? Ne sai qualcosa? Che fai?

Vedi attentamente il video

morti-improvvise


 

 

 

 

Il nostro unico commento all’ennesima schifezza di questo essere:

“Perciò aspettatemi – parola del Signore –  quando mi leverò per accusare,  perché ho decretato di adunare le genti,  di convocare i regni,  per riversare su di essi la mia collera,  tutta la mia ira ardente: poiché dal fuoco della mia gelosia  sarà consumata tutta la terra….”

(Bibbia, Libro di Sofonia, 3,8-9)

 

MANETTE PER CHI NON INDOSSA LA MASCHERINA? L’ULTIMA TROVATA DI SPERANZA

Il ministro della Salute Roberto Speranza starebbe sondando il terreno per riportare in auge le misure anti-Covid in vista del prossimo autunno.

Non si parla soltanto di quarte dosi di vaccino, ma anche della reintroduzione dell’obbligo di indossare la mascherina, per altro ancora in vigore sui mezzi di trasporto. A quanto si apprende, sarebbe in arrivo l’ennesima circolare di Speranza. Il documento prevederebbe un accorciamento della quarantena obbligatoria in caso di positività al Sars-Cov-2, e una ulteriore stretta sulle mascherine.

Sanzioni e… arresto?

Chi verrà “beccato” senza mascherina, va incontro a un’ammenda da 500 a 5000 euro, ma anche a possibili conseguenze penali. L’idea è quella di fare rientrare l’inadempienza all’obbligo di mascherina tra i motivi passibili di arresto. A quanto si apprende, per i soggetti risultati positivi, ma asintomatici. Non è chiaro quanto tale misura sia praticabile, soprattutto considerando il fatto che il ministro Speranza non si può pronunciare sul piano giudiziario. L’intenzione sarebbe inoltre quella di revocare l’isolamento per coloro che non hanno più sintomi da 48 ore e risultano negativi al tampone. Del resto, diversi Paesi europei, come Spagna e Regno Unito hanno già direttamente rimosso l’isolamento forzato per i positivi.

Mascherine: stesso copione anche in Germania

E anche la Germania procede sulla falsa riga dell’Italia. A metà luglio, il ministro della Giustizia Marco Buschmann ha annunciato che i tedeschi dovranno indossare la mascherina in autunno negli spazi al chiuso. Il ministro dei liberali dell’FDP ha fatto intendere che la misura perdurerà per tutto l’inverno. Un annuncio che viene fatto ancor prima di conoscere il quadro epidemiologico del Paese in quel momento, lasciando intuire come dietro all’imposizione dei dispositivi di protezione individuali si celi ben altro che la tutela della salute delle persone.

L’affaire mascherine: il business dei DPI

Proprio in Germania era infatti scoppiato lo scandalo dei milioni di mascherine acquistate dall’allora ministro della Salute Jens Spahn (CDU), senza la dovuta trasparenza. Con il cambio di Governo passato alla coalizione semaforo, a prender il posto di Spahn è stato Karl Lauterbach (SPD), calando un velo di omertà su una spesa di 6,4 miliardi di euro, mai chiarita del tutto. Una situazione analoga si è verificata anche in Italia, dove a finire nell’occhio del ciclone è stato l’ex Commissario straordinario in carica durante il Governo Conte II, Domenico Arcuri. Anche in questo caso erano spuntate incertezze sui flussi miliardari di fondi pubblici destinati alle mascherine, ritrovati poi in conti in paradisi fiscali come le isole Cayman. L’uscita di scena di Arcuri è stata seguita da un certo silenzio, mediatico e giudiziario, riguardo all’affaire mascherine.

Le mascherine servono?

Ma oltre al business della compravendita di mascherine, si celano grandi domande, rimaste tutt’ora senza risposta. Quanto incidono le mascherine sulla diffusione del virus? Indossare più volte mascherine destinate a uso singolo, può comportare problemi di salute? Stando a uno studio condotto a novembre del 2020 in Danimarca, non è stata riscontrata una “differenza significativa nei contagi tra chi ha indossato mascherine e chi no”.


Conseguenze sull’apprendimento dei bambini

Un altro studio tedesco portato avanti dalla TU di Dortmund, ha invece messo in luce i gravi problemi di apprendimento del linguaggio nei più piccoli. La bocca perennemente coperta degli adulti potrebbe infatti essere indicatore dei problemi di apprendimento crescenti nei bambini. Questo quanto si deduce dalla comparazione dei dati prima e dopo lo scoppio della pandemia.

 

 

Funghi e batteri sulle mascherine

Il 18 luglio 2022, nella sezione Scientific Reports della rivista scientifica Nature è stato invece pubblicato uno studio giapponese che ha osservato la presenza di funghi e batteri sulle mascherine in commercio. Secondo un campione di 109 volontari osservato dai ricercatori, un utilizzo frequente della stessa mascherina, senza corrette procedure di igienizzazione, comporterebbe un incremento di colonie fungine. Il consiglio degli scienziati è quello di evitare l’utilizzo prolungato di mascherine nei soggetti immunocompromessi, in modo da impedire infezioni microbiche.

Ma mentre la scienza prosegue il dibattitto sull’efficacia e le conseguenze delle mascherine, le amministrazioni tornano alla carica con le imposizioni. Se non ci si tappa la bocca, si rischierà il carcere?

https://www.byoblu.com/  19/7/2022

 


 

Zangrillo: «Bisogna piantarla di parlare di Covid. Tamponi? Paranoia ossessiva»

«Paranoia ossessiva». Torna a parlare di Covid e tamponi Alberto Zangrillo, prorettore dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele.

Lo specialista posta su Twitter uno screenshot di una notizia online che riassume un tema molto discusso in questi giorni in cui il Paese è alle prese con un’ondata estiva di contagi sostenuta da sottovarianti Omicron altamente trasmissibili, come Omicron 5: «Covid, ho i sintomi ma il tampone è negativo: perché?», questo il titolo. Zangrillo non ha dubbi nella risposta, bollando il dibattito con due parole: «Paranoia ossessiva».

Interpellato dall’Adnkronos Salute, chiarisce ulteriormente il senso del messaggio: «Bisogna piantarla di parlare di Covid – conclude – e ripristinare al più presto le regole del buon senso».

https://www.lapekoranera.it/  18/7/2022


 


 

 

Covid, Gismondo: «La gente è stanca dei vaccini. Basta allarmi». Crisanti: «In autunno vaccini aggiornati per modo di dire»

Gran parte delle virostar sono concordi nel fatto che gli allarmi in ambito virale sono eccessivi e ingiustificati. «Le quarte dosi di vaccino anti-Covid non decollano perché la gente è stanca». È l’analisi di Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, interpellata dall’Adnkronos Salute. «Da un lato nota che anche moltissimi anziani, in caso di contagio, in questa fase hanno delle forme assolutamente asintomatiche o paucisintomatiche, quindi questa necessità del secondo booster adesso la gente non la sente. E poi le persone vogliono aspettare un vaccino nuovo, per fare in autunno una vaccinazione coerente con il virus circolante».

«Con Covid, – fa notare Gismondo – per ogni variante di Sars-CoV-2 che spunta, prima ancora di conoscerla scatta il panico. Si è cercato di diffonderlo anche con le epatiti a eziologia sconosciuta, e non ci si è riusciti. Si è provato a scatenarlo poi con il vaiolo delle scimmie, che però pare non faccia morire nessuno. E adesso la West Nile. Spero davvero non si voglia strumentalizzare un’infezione che conosciamo ormai da tempo, che si è insediata nel bacino del Mediterraneo da almeno 30 anni e che sì, in pochi casi provoca una patologia seria, un’encefalite, ma che non rappresenta assolutamente una novità né un motivo di allarme».

Mentre il virologo Andrea Crisanti, intervenuto a TimeLine su Sky Tg24, gela le aspettative di un nuovo siero in tempi brevi. In autunno arriveranno «vaccini aggiornati per modo di dire. Il vaccino che verrà reso disponibile a ottobre-novembre è tarato contro la variante Omicron, che non esiste più, non circola più. Siamo arrivati a Omicron 5, e non sappiamo minimamente quale variante ci sarà a novembre».

https://www.lapekoranera.it/  19/7/2022

 

 

 

All’essere draghi ripetiamo la stessa cosa citata per speranzucolo:

“Perciò aspettatemi – parola del Signore –  quando mi leverò per accusare,  perché ho decretato di adunare le genti,  di convocare i regni,  per riversare su di essi la mia collera,  tutta la mia ira ardente: poiché dal fuoco della mia gelosia  sarà consumata tutta la terra….”

(Bibbia, Libro di Sofonia, 3,8-9)

Tra l’altro draghi si dichiara cattolico osservante e praticante per cui queste parole di Sofonia dovrebbero preoccuparlo…

 

Nessuna apocalisse, l’addio di Draghi regalerebbe un soffio di libertà

L’addio di Draghi significherebbe restituire all’Italia la dignità che merita, restituire agli italiani il diritto di scegliere. Democraticamente

Se mercoledì i 5 stelle decidessero di tenere duro dimostrando un insperato rigurgito di dignità e se Draghi dovesse confermare le dimissioni, il mondo e l’Italia sopravviverebbero benissimo.

A dispetto dei foschi scenari descritti in questi giorni dai principali quotidiani italiani e da molti partiti, non vi sarebbe nessuna apocalisse ( i soliti nostri giornali servili e squallidi, degni del Ventennio GLR). Le stelle continuerebbero a brillare in cielo, le aziende continuerebbero a lavorare, gli imprenditori lungimiranti a pagare il dovuto i propri dipendenti e quelli disonesti a sfruttarli.

I non vaccinati continuerebbero a vivere o morire più o meno come i vaccinati e la Russia continuerebbe la sua offensiva in Ucraina, più o meno come ora. I ladri continuerebbero a fare i ladri, le modelle ad ammiccare nelle foto social e i mendicanti a chiedere l’elemosina tra le mani biancastre e indifferenti di chi parla di giustizia sociale tra un aperitivo e l’altro.

Se mercoledì Draghi dovesse decidere di regalarsi la meritata pensione e di dedicarsi alla vita da nonno, il Belpaese non precipiterebbe in una voragine autodistruttiva. O almeno non cadrebbe in una voragine peggiore di quella nella quale già si trova.

Ormai appare abbastanza evidente che si troverà una mediazione per non andare al voto, ma il compromesso – sia chiaro – non è affatto finalizzato a salvare gli italiani dal mostro a tre teste che solo Mario il banchiere è capace di domare. Il compromesso che si raggiungerà sarà finalizzato unicamente a salvare la faccia ai partiti che hanno sostenuto questo governo del ‘tutti insieme appassionatamente’, a permettere loro di organizzarsi in vista del voto del 2023 sperando di avere il tempo di architettare un bis per sopravvivere. Dilettandosi, tra un trasformismo e l’altro, negli slogan di sempre, dalla ‘responsabilità’ alla ‘coerenza’…

Draghi è il commissario voluto dall’Europa, e gradito agli Usa, che serviva per essere garante di un Paese non ritenuto all’altezza di meritare la democrazia. L’addio di Draghi significherebbe restituire all’Italia la dignità che merita, restituire agli italiani il diritto di scegliere. Democraticamente.

Ormai è evidente che non succederà. L’Italia resterà commissariata in attesa di preparare per il prossimo anno un nuovo commissariamento nuovo nuovo, così bello da non apparire neppure tale. L’Italia resterà commissariata e continuerà a precipitare nel baratro economico e nella umiliazione neocoloniale nella quale è ridotta. Ma il governo festeggerà e dirà ‘pensate come sarebbe andata peggio se non ci fosse stato Draghi…’ Già pensate…

https://www.lapressa.it/   16/7/2022

 

 

 

IL SINDACATO FISI DENUNCIA LA TIRANNIA DEL GOVERNO DRAGHI

Comunicato stampa del sindacato FISI – Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali – riguardante gli arresti e i licenziamenti di sindacalisti che hanno osato svolgere il loro ruolo di contropotere rispetto al governo Draghi.

 

ARRESTI E LICENZIAMENTI DI SINDACALISTI: DRAGHI È IL GOVERNO DELLA MENZOGNA, DEL RICATTO, DELLE MANETTE, DELLA GUERRA.

Il licenziamento di Sindacalisti come i portuali di Trieste, come Anita Mariani nella ditta Cucinelli;

le pistole che spuntano misteriosamente in una perquisizione al sindacato USB, colpevole di opporsi alla guerra;

l’arresto a Piacenza dei sindacalisti Cobas; infine, e in principio, la mano di Draghi sulle spalle del suo cucciolo Landini.

Tutto questo è parte di una offensiva volta ad azzerare il sindacato come contropotere nel mondo del lavoro, nella società, nella cultura, e allevare, in spregio alle leggi, “sindacati di comodo” addestrati a pisciare dove vuole il padrone.

Tutto questo accade in un Paese venduto a poteri finanziari, militari e tecnocratici.

Questi poteri affidano al signor Draghi Mario il compito di condurre il Paese alla rovina umana ed economica, per imporre un controllo totalitario.

Il signor Draghi Mario è il governo della menzogna, del ricatto, delle manette e della guerra.

Un governo che non cadrà mai abbastanza.


In  https://comedonchisciotte.org/    19/7/2021


 

 

Tempio, reintegrata dottoressa no vax: è il primo caso nel Nord Sardegna

La giudice ha anche disposto che le vengano corrisposti gli stipendi maturati dal giorno della sospensione

Reintegrato il primo medico ospedaliero del nord Sardegna che non si era sottoposto alla vaccinazione contro il covid. A decretarlo oggi la giudice Eleonora Carsana del tribunale di Tempio Pausania, che ha accolto il ricorso della dottoressa M. L. B., sospesa dal servizio dell’ospedale della stessa città dal 26 aprile di quest’anno.

La misura era stata decisa dalla Azienda socio sanitaria n. 2 Gallura e dal Consiglio direttivo dell’Ordine dei medici chirurghi. Alla Asl il giudice ordina la riammissione in servizio della professionista e dispone che le vengano corrisposti gli stipendi maturati dal giorno della sospensione fino a quello di effettivo reintegro.

Il dirigente medico, difeso dall’avvocato Liliana Pintus, nella domanda di riammissione, ha denunciato l’illegittimità costituzionale dell’obbligo di vaccinazione sollevata da alcuni precedenti giuridici e chiesto il diritto all’assegno alimentare che le era stato tolto.

Ha inoltre dichiarato di avere maturato settanta giorni di ferie arretrate e duecento ore di permessi oltre ad aver contratto il virus quest’anno, da cui si è nel frattempo negativizzata.

https://www.unionesarda.it/    20/7/2022

 

E a Trento:

ALLARGA L'IMMAGINE

 

 

 

Ultimi articoli che vi raccomandiamo di leggere e rileggere:

Pericolo vaccino (35). Pericolo pecore.

Pericolo vaccino (33). Pericolo mascherina (7). Come pecore al macello!

Terza guerra mondiale e Grande Reset

Le tre piovre.

GLR-CONSIDERAZIONI 34. Dalla deterrenza nucleare a quella biologica.

 

 

Il sito di La PekoraNera riporta un prezioso elenco continuamente aggiornato di notizie su malori e morte improvvise, assolutamente in continuo aumento. I giornali citati nell’elenco quasi mai creano una correlazione tra vaccinazione e malori o morti improvvise.

Ma sappiamo ( o dovremmo sapere) che siamo sotto un regime sanitario, quindi… Comunque a voi leggere, sapere  e riflettere.

LEGGERE QUI

 

Raccolta di sospetti eventi avversi da “vaccini anti Covid-19”, in ordine cronologico, provenienti dalla stampa italiana e internazionale. Inseriti così come pubblicati in origine, anche in lingua originale non tradotta. Lista aggiornata continuamente.

Vedi QUI

 

Tante notizie sui danni delle mascherine, dei tamponi e degli pseudo-vaccini QUI

 

Leggi “GLR-NOTIZIE” e “ GLR-NOTIZIE FLASH” precedenti QUI

dove trovate altre notizie importanti su vaccini e tamponi

 

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