Articoli marcati con tag ‘Pasolini’

Ernesto Balducci:  1922- 25 aprile 1992

Davide Maria Turoldo: 1916- 6 febbraio 1992

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22 agosto 2012
21:00a23:00

 

vedi: 5 marzo 2012. Pasolini compie 90 anni.

 

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1 aprile 2012
17:00a20:00

vedi: 5 marzo 2012. Pasolini compie 90 anni.

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vedi: COS'E' QUESTO GOLPE. IO SO.

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Nella notte tra il 1 e il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia

 PIER PAOLO PASOLINI

veniva ucciso barbaramente dalle trame oscure del nostro Paese.

 

… sono come un gatto bruciato vivo,
pestato dal copertone di un autotreno,
impiccato da ragazzi a un fico,
 

ma ancora almeno con sei
delle sue sette vite,
come un serpe ridotto a poltiglia di sangue
un’anguilla mezza mangiata
 

le guance cave sotto gli occhi abbattuti,
i capelli orrendamente diradati sul cranio
le braccia dimagrite come quelle di un bambino
un gatto che non crepa…

… La morte non è
nel non poter comunicare
ma nel non poter più essere compresi.

 

(P.P. Pasolini   da  “ Poesie in forma di rosa”, 1964)

 

 

RIPROPOSTA  DELL’INCONTRO PROGRAMMATO PER IL 6 NOVEMBRE

E  SOSPESO A CAUSA DELLA PIOGGIA.

 

vedi: 5 novembre 2010. All'Idroscalo di Ostia

30 gennaio 2011. Un pomeriggio con un corsaro Stampa Articolo Stampa Articolo       Manda via Mail questo articolo Manda via Mail questo articolo

 

Memorie, pensieri, poesie, lettere per nutrire il nostro cammino di uomini/donne liberi e coscienti, per rafforzare la nostra resistenza alla banalità e alla volgarità. Letti nei luoghi legati agli autori.

 

Per informazioni e per possibili cambiamenti o aggiunte:   tel: 06 9300526

Gli incontri per strada  sono collegati ai nostri programmi di ricerca

e sono riservate solo ai soci.


A volte il senso di un’associazione è nel logo che la rappresenta. E’ così per la nostra “Associazione Culturale Gruppo Laico di Ricerca”. Il nostro logo principale rappresenta Pasolini, durante la lavorazione del film “ Il Vangelo secondo Matteo” del 1964, mentre dà delle indicazioni all’attore che interpreta la parte di Gesù. Il logo-testata che appare in tutte le pagine del nostro sito internet rappresenta la Repubblica Romana del 1849, unendo due immagini storiche che rappresentano la festa della nascita della Repubblica il 9 febbraio del 1849. Pasolini e la Repubblica Romana: credo che pochi, liberi dalla distrazione congenita che attanaglia i più, se ne siano accorti. Leggi il resto di questo articolo »

L’Italia vive a vari livelli economici, culturali, storici. Questa varietà di livelli si rifrange negli individui, facendone dei casi sempre in po’ impalpabili, sfuggenti, difficilmente definibili. D’altra parte ciò non li preserva dallo standard, dal conformismo, la standardizzazione si supera soltanto con la coscienza critica, con un alto, sviluppato, adulto, senso civile: e questo purtroppo non è il caso degli italiani, che sono dunque da una parte instabili, misteriosi, irrazionali – tendenti a sfuggire alle definizioni della media – d’altra parte sono elementarmente parificati e codificati, tendenti a rientrare sempre in un tipo medio meccanicamente fisso.

 

Pier Paolo Pasolini,  1971

 

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No. Non può essere solo una sera. Non si possono vivere certi momenti e poi passare ad altro come consumatori banali, vittime dell’ideologia consumistica. Non si può aprire una sera il mondo del pensiero di Pasolini, ascoltare come Gaber ha raccolto il suo grido e lo ha espresso in un meraviglioso brano e poi cercare altre novità, novità proprio come vittime di un’epoca che ha provocato in noi una “degenerazione antropologica”.

Dobbiamo riscoprire la bellezza del “ruminare”, dell’entrare in certi temi e ritornarci continuamente per scoprirne sempre nuovi aspetti, nuovi elementi per la nostra crescita. Crescita, si. Perché questa sera abbiamo ribadito che è saggezza parlare di “formazione permanente degli adulti” e non ritenere in maniera suicida che questo valeva per quando eravamo bambini, mentre ora… siamo adulti.

E proprio di ciò che Pasolini, il Pasolini Corsaro degli anni ’70, voleva avvertire: il Potere Consumistico ci sta devastando non solo nel borsellino ma soprattutto nell’animo presentandoci uno sviluppo che non è progredire umano ma un degradarci dentro e fuori di noi. Di fronte a questo e alla banalità di troppe persone che ci circondano, come resistere senza esserne schiacciati e banalizzati a nostra volta? Leggi il resto di questo articolo »

Pier Paolo Pasolini è stato forse l’intellettuale del Novecento che più d’ogni altro ha diviso l’opinione pubblica. C’è chi lo ha amato e chi lo ha avversato senza riserve. La destra lo detestava per le sue idee e soprattutto per la sua dichiarata omosessualità. La sinistra, che pur lo annoverava tra le sue file, non accettava molte delle sue analisi anticipatrici e ancor meno la sua irriducibile autonomia di pensiero. E anche il mondo cattolico, di fronte alle sue opere, si divideva tra estimatori e detrattori. Baldoni e Borgna, che pur da posizioni molto diverse ne riconobbero subito la grandezza artistica e l’originalità, ricostruiscono per la prima volta in questo volume la “lunga incomprensione” che caratterizzò i rapporti tra Pasolini e la cultura politica italiana, ma anche l’attenzione con cui molti giovani di tutto il mondo si confrontarono e si confrontano ancora con le sue idee e con il suo lavoro. Un ritratto su due fronti, dal punto di vista intimo e politico, tracciato dagli autori procedendo di pari passo – l’uno da Destra e l’altro da Sinistra – e raccogliendo sui due percorsi le fondamentali testimonianze inedite dei personaggi più influenti della scena politica. Un libro molto utile per conoscere il pensiero e l’opera di Pasolini.

 

di   Gianni Borgna e Adalberto Baldoni,   ed. Vallecchi  2010,   € 16,00

 

vedi: 30 gennaio 2011. Un pomeriggio con un corsaro

Per una sera abbiamo provato ad aprire una breccia nel muro del conformismo clericale, nella parete dell’indifferenza che ci circonda e parlare della Breccia di Porta Pia del 20 settembre del 1870 di cui, quest’anno, ricorre il 140° anniversario. Abbiamo provato a farlo in un incontro proposto oggi presso lo chalet della LIPU di Ostia, il Centro Habitat Mediterraneo, vicino al Porto Turistico. Ringraziamo la squisita ospitalità di questo Centro che si occupa di difendere, curare e far conoscere gli uccelli proprio accanto al Parco Letterario dedicato a Pier Paolo Pasolini, nel luogo dove venne barbaramente ucciso e dove siamo stati la sera del 5 novembre per celebrare i 35 anni della sua morte. Leggi il resto di questo articolo »

Lo sapevi, peccare non significa fare il male:
non fare il bene, questo significa peccare.
Quanto bene tu potevi fare! E non l’hai fatto:
non c’è stato un peccatore più grande di te.

Pier Paolo Pasolini,  da  ”A UN PAPA”   in La religione del mio tempo, Epigrammi, XII (1958)

 

Questi versi furono rivolti da Pasolini a Pio XII. Ma oggi li rivolgiamo a ciascuno di noi… per riflettere.

35 anni dopo Pasolini ci manca. Ci manca molto.  A tutti? Non credo: se fosse così vorrebbe dire che l’italiano medio ha riscoperto “la memoria” del passato e dei grandi uomini che hanno dato una testimonianza di libertà, pagandola con la vita.

35 anni dopo Pasolini ci manca, manca a molti ma sempre troppo pochi. Ci manca la sua lucida intelligenza che aiutava a capire il baratro verso cui andavamo ( la ” Nuova presistoria” la chiamava). Ora che in quel baratro di stupidità, incultura, volgarità e corruzione morale ci siamo pienamente dentro ci manca. Non a tutti, certo. Nel baratro c’è chi ci sta bene e chi ( la maggioranza) neanche se ne accorge, perchè troppo preso dal proprio egoistico sopravvivere senza orizzonti. Leggi il resto di questo articolo »

L’ultima intervista a Pier Paolo Pasolini in un piccolo volume che unisce il ricordo dell’amico Gian Carlo Ferretti e le domande di Furio Colombo il giorno prima della morte. È ‘L’ultima intervista di Pasolini’ rilasciata a Furio Colombo poche ore prima che ad Ostia se ne trovasse il corpo senza vita.

Il libro è diviso in due parti: nella prima Gian Carlo Ferretti, studioso della letteratura italiana novecentesca, ricostruisce le atmosfere umane e culturali degli ultimi giorni di Pasolini, nella seconda parte Furio Colombo, che all’epoca della morte di Pasolini era tra le firme del quotidiano “La Stampa“, raccoglie le ultime, profetiche, rabbiose e disperate parole di Pier Paolo Pasolini in quella che si può definire “l’ultima intervista”.

Alla domanda sul perché della chiarezza della sua visione delle cose, Pasolini replica a Colombo: ‘Non vorrei parlare più di me, forse ho detto fin troppo. Lo sanno tutti che io le mie esperienze le pago di persona. Ma ci sono anche i miei libri e i miei film. Forse sono io che sbaglio. Ma io continuo a dire che siamo tutti in pericolo”

di  Furio Colombo  e  GianCarlo Ferretti,   ed. Avagliano  2005,   €  7

 

vedi: 30 gennaio 2011. Un pomeriggio con un corsaro


Io credo, lo credo profondamente, che il vero fascismo sia quello che i sociologhi hanno troppo bonariamente chiamato «la società dei consumi». Una definizione che sembra innocua, puramente indicativa. Ed invece no. Se uno osserva bene la realtà, e soprattutto se uno sa leggere intorno negli oggetti, nel paesaggio, nell’urbanistica e, soprattutto, negli uomini, vede che i risultati di questa spensierata società dei consumi sono i risultati di una dittatura, di un vero e proprio fascismo. [...] Questo nuovo fascismo, questa società dei consumi, ha profondamente trasformato i giovani, li ha toccati nell’intimo, ha dato loro altri sentimenti, altri modi di pensare, di vivere, altri modelli culturali. Non si tratta più, come all’epoca mussoliniana, di una irreggimentazione superficiale, scenografica, ma di una irreggimentazione reale che ha rubato e cambiato loro l’anima. Il che significa, in definitiva, che questa «civiltà dei consumi» è una civiltà dittatoriale. Insomma se la parola fascismo significa la prepotenza del potere, la «società dei consumi» ha bene realizzato il fascismo.

Pier Paolo Pasolini   Scritti corsari 1974

Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato “golpe” (e che in realtà è una serie di “golpe” istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di “golpe”, sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l’aiuto della Cia (e in second’ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il ’68, e in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del “referendum”. Leggi il resto di questo articolo »

L’opera pasoliniana va letta come un tutt’uno, in cui le diverse fasi di un lavoro artistico complesso e articolato (dalla poesia alla narrativa, dal teatro al cinema, dal giornalismo alla critica letteraria) tendono a intersecarsi continuamente all’interno di un discorso creativo ‘aperto’ e mobile’. In altre parole quella di Pasolini è una grande opera ‘totale’, all’interno della quale è difficile scindere i diversi ‘generi’. A partire da questa premessa il libro di Roberto Carnero indaga l’opera pasoliniana senza scindere i diversi aspetti della sua produzione, ma anzi riportando le diverse esperienze e i diversi momenti del lavoro pasoliniano alla coerenza di un percorso artistico unico. Un’opera, quella di Pasolini, strettamente legata alla vicenda biografica del suo autore. Per questo “una vita letteraria’, che Carnero ci aiuta a riscoprire e a percorrere in capitoli a metà tra il ‘tematico’ e il ‘biografico’. Il volume si presenta come un profilo di Pasolini, agile e aggiornato: una monografia critica adatta sia per gli studenti (delle università e delle scuole secondarie) sia, più in generale, per tutti i lettori interessati ad avvicinarsi a Pasolini in maniera informata. In un’apposita appendice  si dà conto della controversa questione della morte di Pasolini, a partire dalle clamorose novità emerse negli ultimi mesi.

di  Roberto Carnero,  ed. Bompiani 2010,  €  10,50

 

 

vedi: 30 gennaio 2011. Un pomeriggio con un corsaro

“Dio mio, ma allora cos’ha lei all’attivo?…
“Io? (un balbettio, nefando non ho preso l’optalidon, mi trema la voce di ragazzo malato)
“Io? Una disperata vitalità”

Pier Paolo Pasolini, “Una disperata vitalità” da “Poesia in forma di rosa” – 1964



Pasolini è uno degli intellettuali italiani più brillanti del Novecento: poeta, scrittore, pittore, autore di testi teatrali, saggista, polemista e famosissimo come regista cinematografico: non c’è mezzo espressivo che non abbia usato per manifestare quella che lui chiamava la sua “disperata vitalità”. Leggi il resto di questo articolo »