GLR – CONSIDERAZIONI   (40)

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

Le altre “GRL-CONSIDERAZIONI ” le trovate  QUI

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scienziato e padre fondatore degli Stati Uniti (1706-1790)

 

La domanda, vera ed inquietante, è sempre la stessa: come è potuto accadere  ( leggi QUI)?  Come è potuto accadere di credere così ciecamente a tutta la propaganda di stato ( uno stato asservito al progetto criminale globale chiamato Grande Reset, gestito dall’aristocrazia finanziaria-usuraia  attraverso il deep state globale: vedi i tanti articoli QUI)?

Come è potuto accadere di svendere a basso prezzo a questo nostro tragico stato la propria libertà, i propri diritti costituzionali insieme alla Costituzione stessa, la propria dignità, il proprio corpo, farsi impaurire per uno scampolo di falsa “sicurezza”?

Forse in questo tempo, inutile e dannoso, di natale (leggi QUI) bisognerebbe porsi queste domande più che mai, soprattutto domande su noi stessi, se siamo tra quelli che “ci hanno creduto” e ancora forse “ci credono”, per cui continuiamo la “svendita”.

Forse bisognerebbe, invece di retoriche ed inutili riunioni di famiglia o ancor più di riti religiosi innominabili, appartarsi e leggere il primo degli articoli che oggi vi proponiamo, una preziosa riflessione del filosofo Agamben.

O leggere bene, molto bene ciò che segue:


Da  La Verità, 23/12/2022


 

Se la libertà, la dignità, il nostro corpo valgono così poco che un governicchio “granderesettiano” ce li può togliere con la nostra complicità allora umanamente e come cittadini repubblicani siamo messi male, molto male e non c’è natale o capodanno o epifania che possano coprire le nostre macerie. Forse sarebbe bene, quindi,  anche rileggere QUI e QUI.

Ma si, poniamoci una domanda di fondo: ma io, Io quanto valgo?  E un’altra domanda: voglio prendermi cura di me stesso? E poi un’altra domanda: si, ma quale cura?  E poi un’altra domanda: cos’è la dignità per me?

E poi tante altre domande, se siamo rimasti uomini/donne…. (GLR)

 


 

 

Se, purtroppo, farete cene di natale o capodanno o quant’altro, se farete, purtroppo, grandi o piccole riunioni familiari o amicali provate a leggere a tutti questo articolo che segue. Provate a far riflettere tra cibarie, panettoni e “buoni sentimenti”. Se avete coraggio… E se avrete reazioni di rifiuto allora capirete con chi avete a che fare e questo capire potrebbe essere un  vero”dono” di natale per voi, anche se doloroso. No?

 

LIBERTÀ E INSICUREZZA

John Barclay (poeta e scrittore scozzese, 1582- 1621), nel suo profetico romanzo Argenis (1621), ha definito in questi termini il paradigma della sicurezza che i governi europei avrebbero più tardi progressivamente adottatto: «O rendi agli uomini la loro libertà o dai ad essi la sicurezza, per la quale abbandoneranno la libertà».

Libertà e sicurezza sono cioè due paradigmi di governo antitetici, fra i quali lo Stato deve ogni volta operare la sua scelta. Se vuole promettere ai suoi sudditi sicurezza, il sovrano dovrà sacrificare la loro libertà e, viceversa, se vuole la libertà dovrà sacrificare la loro sicurezza.

Michel Foucault ( filosofo francese, 1926-1984) ha, però, mostrato come si debba intendere la sicurezza (la sureté publique) che i governi fisiocratici, a partire da Quesnay (Francois Quesnay, economista francese, 1694-1774), sono i primi a assumere esplicitamente fra i loro compiti nella Francia del XVIII secolo.

Non si trattava – allora come oggi – di prevenire le catastrofi, che nell’Europa di quegli anni erano essenzialmente le carestie, ma di lasciare che esse si producessero per poter poi subito intervenire per governarle nella direzione più utile. Governare riacquista qui il suo significato etimologico, cioè «cibernetico»: un buon pilota (kibernes) non può evitare le tempeste, ma, quando esse accadono, deve essere comunque in grado di governare la sua nave secondo i suoi interessi.


Essenziale, in questa prospettiva, era diffondere fra i cittadini un sentimento di sicurezza, attraverso la convinzione che il governo stava vegliando sulla loro tranquillità e sul loro futuro.

Ciò a cui stiamo oggi assistendo è un estremo svolgimento di questo paradigma e, insieme, il suo puntuale rovesciamento. Compito primario dei governi sembra diventata la diffusione capillare fra i cittadini di un sentimento di insicurezza e persino di panico, che coincide con un’estrema compressione delle loro libertà, che proprio in quell’insicurezza trova la sua giustificazione.


I paradigmi antitetici non sono più oggi la libertà e la sicurezza; piuttosto, nei termini di Barclay si dovrebbe oggi dire: «dà agli uomini l’insicurezza e essi rinunceranno alla libertà».

Non è più necessario, pertanto, che i governi si mostrino capaci di governare i problemi e le catastrofi: l’insicurezza e l’emergenza, che costituiscono ora il solo fondamento della loro legittimità, non possono in nessun caso essere eliminate, ma – come stiamo oggi vedendo con la sostituzione della guerra fra Russia e Ucraina a quella contro il virus – solo articolate secondo modalità convergenti, ma ogni volta diverse.

Un governo di questi tipo è essenzialmente anarchico, nel senso che non ha alcun principio a cui attenersi, se non l’emergenza che esso stesso produce e intrattiene.

È probabile, tuttavia, che la dialettica cibernetica fra l’anarchia e l’emergenza raggiunga una soglia, al di là della quale nessun pilota sarà in grado di governare la nave e gli uomini, nell’ormai inevitabile naufragio, dovranno tornare a interrogarsi sulla libertà che hanno così incautamente sacrificato.

Giorgio Agamben, filosofo       quodlibet.it  8/12/2022

Giorgio Agamben è un filosofo italiano famoso in tutto il mondo. Ha scritto diverse opere che spaziano dall’estetica alla filosofia politica, dalla linguistica alla storia dei concetti, proponendo interpretazioni originali di categorie come forma di vita, homo sacer, stato di eccezione e biopolitica.

 

 

 

 

SIAMO IN UNA “PERMACRISI”: L’AMMISSIONE DELLA LAGARDE

La signora Lagarde, vestale del neoliberismo delle brume di Bruxelles, ha apertamente sostenuto qualche giorno addietro in un suo intervento ufficiale che l’Unione Europea si trova nel bel mezzo di una “permacrisi”.

Questa goffa espressione di nuovo conio allude sostanzialmente a una crisi permanente, a un’emergenza perpetua, cioè all’idea per cui dobbiamo abituarci a non veder mai più tornare la normalità a cui eravamo avvezzi. E rappresenta una prova ulteriore a sostegno di ciò che andiamo sostenendo ormai da più di due anni: l’emergenza permanente è la nuova normalità.

Di più, la crisi ininterrotta, lungi dall’essere semplicemente un accidente perturbatore destinato a risolversi più o meno rapidamente, coincide nella sua essenza con un preciso metodo di governo delle cose e delle persone.

Una precisa ars regendi dichiara impronta neoliberale.

Come già rilevava Foucault, l’ordine neoliberale ha bisogno della crisi permanente per riprodursi: estremizzando, l’ordine neoliberale è la crisi permanente. Vivre dangereusement è il suo marchio di fabbrica.


Lo stato di emergenza, che si traduce poi – come sottolineato da Agamben – in stato di eccezione, permette al potere di trasformare l’inaccettabile in inevitabile, l’inammissibile in inaggirabile: e ciò proprio in ragione di una situazione, presunta o reale, di emergenza che, mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti di ciascuno, richiede interventi e dispositivi che nella normalità non sarebbero giustificati né accettati.


Detto altrimenti, l’emergenza richiede puntualmente che si baratti libertà per sicurezza. Riduzione di libertà e comprensione dei diritti sono tratti costanti della crisi come paradigma di governo.

Riorganizzazione autoritarie e verticistiche, sempre presentate come necessitate dalla crisi e non come scelte politiche precise.

Detto altrimenti, l’emergenza permette una politica dai chiari orientamenti verticistici nascosta dietro l’obbiettiva situazione critica. Come se appunto fosse la situazione stessa e non una chiara scelta politica a prevedere una riorganizzazione che, se letta in trasparenza, si mostra come chiaramente politica.

E poi l’emergenza permette di negare il senso delle alternative possibili, dacché la situazione critica richiede ogni volta un’unica scelta possibile, dolorosa ma comunque presentata come salvifica.

There is no alternative, dice il discorso unico neoliberale.


Insomma, inutile negarlo: la crisi rappresenta un fecondo strumento governamentale a beneficio dei gruppi dominanti. La normalità viene sospesa fintantoché dura una crisi che in realtà non viene mai meno perché permanente, cosicché la sospensione della normalità diviene essa stessa permanente come l’emergenza che l’ha prodotta. Detto diversamente: poiché la normalità non deve tornare, la crisi non può finire e deve farsi appunto permanente.


Per questo, diviene di vitale importanza analizzare la crisi non come situazione obiettiva ma come dispositivo politico.

In questa cornice ermeneutica possiamo leggere le tante emergenze già affiorate e anche quelle che in futuro emergeranno: tutte diverse tra loro, certo, ma tutte accomunate dalla presenza del dispositivo governamentale che abbiamo qui per sommi capi e impressionisticamente richiamato.

Diego Fusaro, filosofo,   Byoblu  16/12/2022

 

 

 

 

 

 

DALL’EMERGENZA PANDEMICA ALL’EMERGENZA PERMANENTE

L’Assemblea militante è una realtà nazionale di militanti che si sono ritrovati, al di là delle loro tradizioni politiche di appartenenza, nella comune battaglia contro i lockdown, l’obbligo “vaccinale” ed il green pass che hanno segregato ed emarginato centinaia di uomini e donne non disposti a sottoporsi a queste misure repressive dello Stato.

Compagni e compagne che hanno percepito che, con la “pandemia” si stava aprendo uno straordinario disegno di disciplinamento politico e sociale. Compagni e compagne che hanno fatto parte, a tutto titolo, di quel movimento internazionale contro il green pass che si è sviluppato da Delhi a Ottawa.

A distanza di più di due anni, con lo svilupparsi di altre crisi (guerra contro la Russia, emergenza alimentare, emergenza climatica, economie di guerra) che tutte riconduciamo all’azione del Capitalismo e della sua crisi sistemica, abbiamo voluto fare un bilancio politico che ci permetta di sviluppare ulteriormente la nostra battaglia ed opposizione alle sue dolose emergenze infinite.

Dunque il nostro secondo documento, entra nel merito di cosa e’ stata (e non e’ stata) la pandemia; di come gli Stati abbiano imposto trattamenti sanitari (e sociali ) obbligatori; di come abbiano tentato di presentarsi come i difensori della salute e delle comunità tutte, in nome del presunto “bene comune”….


Documento completo QUI

 

 

 

 

PAURA PAURA PAURA è il leitmotiv.

Continua il bombardamento mediatico basato sull’ideologia del catastrofismo. Il catastrofismo climatico monopolizza i principali mass media: alcuni esempi e l’opposta verità scientifica

Da troppo tempo siamo letteralmente bombardati da una dilagante ideologia ambientalista fondata sul catastrofismo. Bombardati da giornali, riviste, televisioni: “L’Uomo è la causa del riscaldamento climatico, se non si interverrà il nostro Pianeta è destinato alla scomparsa”.

Ecco alcuni esempi interessanti:

1989 Repubblica, 2 novembre – Dieci anni per salvare la Terra

2007 Corriere della Sera, 5 maggio – Le cure per guarire la Terra: ci sono solo 8 anni di tempo

2007 Repubblica, 16 dicembre – Ambiente: due anni per salvare il mondo

2008 Repubblica, 13 giugno – Entro l’Estate Polo senza ghiaccio

2013 Repubblica, 9 settembre – Dieci anni per salvare il pianeta. L’allarme degli scienziati dell’ONU (dal Quinto Rapporto IPCC)

Dello stesso tenore sono le previsioni sui ghiacciai del Polo Nord. Il 14 dicembre 2009, il Summit sul clima organizzato a Copenaghen dalle Nazioni Unite, si concluse dicendo “E’ altamente probabile che nel giro di cinque, al massimo sette anni, il Polo Nord sarà libero dai ghiacciai durante gran parte dei mesi estivi”. Era un convincimento espresso anche da Al Gore nel 2007 in occasione del conferimento del Premio Nobel per la Pace: il Polo Nord sarà completamente libero dai ghiacci nel giro di sette anni.


Credo che chiunque potrà dissentire da tali dichiarazioni sulla base della esperienza, e l’esperienza ci dice che tali profezie di sventura non si sono mai avverate. Eppure, le campagne catastrofiste continuano imperterrite, con i soloni depositari della verità indiscussa sempre protagonisti sulla scena mediatica. Sarebbe interessante conoscere cosa ne pensano i Giornali sopra ricordati che però continuano imperterriti a cavalcare il catastrofismo…


Continua la lettura QUI

 

 

 

I pochi uomini/donne rimasti intelligenti e con senso critico, in questo mare di covidiotismo, si sentono insicuri non per uno pseudo-virus o per il clima o per la guerra ma per l’esistenza di questi gestori criminali del progetto criminale chiamato Grande Reset. Sentono insicurezza perchè esiste un luogo a Davos, in Svizzera, dove si riunisce il WEF ( di cui parlano tanti articoli QUI), dove elaborano da anni piani di oppressione e di repressione per costruire la loro diabolica “nuova normalità“, la loro luciferina nuova “governance” globale.

Se proprio dobbiamo sentirci insicuri, di questo dobbiamo avere forte timore ma non per svendere la nostra libertà e dignità, come fanno i covidioti, ma per lottare ancora più convintamente per esse come uomini/donne in RIVOLTA.

 

Il WEF svela l’Agenda per Davos 2023. “Cooperazione in un mondo frammentato”. Innescare il caos economico, il debito, la povertà e la tirannia sociale in tutto il mondo…

Cosa posso dire? Sono entrato e uscito da varie sessioni quest’anno all’evento di Davos con molto interesse. Sfortunatamente, Davos 2023 si terrà tra pochi giorni. Potete crederci?

L’evento di quest’anno (Davos 2022) era intitolato ”La storia a un punto di svolta“ e tutti ricordiamo quando all’esercito svizzero fu ordinato di proteggere Schwab e le élite globali con 5.000 truppe. Schwab ha anche avvertito che coloro che hanno banalizzato o dirottato i messaggi chiave dell’evento, come il spesso citato Great Reset,  sarebbero stati trattati con disprezzo.


Intervento di apertura di Davos 2022

Ascolta e vedi QUI ( in lingua inglese)

 

Al discorso chiave Klaus Schwab ha detto:

Questa guerra è davvero un punto di svolta nella storia e ‘rimodellerà’ il nostro panorama politico ed economico nei prossimi anni“.

 

Davos 2023

“La cooperazione in un mondo frammentato” sarà il tema dell’incontro annuale 2023 a Davos, Klosters, dal 16 al 20 gennaio 2023 (vedi QUI)Parteciperanno oltre 2.500 leader del governo, delle imprese e della società civile.

Svolgendosi in un momento cruciale per il mondo, l’Annual Meeting 2023 riunirà più di 2.500 leader del governo, delle imprese e della società civile. La pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno innescato grandi cambiamenti. La promessa di un “decennio di azione” potrebbe trasformarsi in un decennio di incertezza e fragilità se non si affrontano i rischi sistemici. Per affrontare le attuali crisi a cascata ma, cosa più importante, per guidare un cambiamento tangibile e positivo per il sistema a lungo termine, il World Economic Forum terrà la sua 53a riunione annuale a gennaio per riaffermare il valore e l’imperativo del dialogo e della cooperazione pubblico-privata.


I temi principali per il 2023 includeranno:

1. Crisi Energetica e Alimentare nel contesto di un Nuovo Sistema per l’Energia, il Clima e la Natura

2. Alta inflazione, bassa crescita, economia ad alto debito nel contesto di un nuovo sistema per gli investimenti, il commercio e le infrastrutture

3. Venti contrari dell’industria nel contesto di un nuovo sistema per sfruttare le tecnologie di frontiera per l’innovazione e la resilienza del settore privato

4. Vulnerabilità sociali nel contesto di un nuovo sistema di lavoro, competenze e assistenza

5. Rischi geopolitici nel contesto di un nuovo sistema di dialogo e cooperazione in un mondo multipolare


Puoi aspettarti che Klaus Schwab e il suo entourage volino a Davos su aerei ad alto contenuto di carbonio e mangino filet mignon mentre ci indirizzano a “andare in bicicletta e mangiare insetti“.

L’anno scorso si sono tenute oltre 400 sessioni, tutte in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Stanno tutti lavorando per il governo globale e il controllo digitale tramite gli SDG delle Nazioni Unite.

Dicono che oggi siamo a un punto critico di svolta. L’enorme numero di crisi richiede un’azione coraggiosa.

All’incontro annuale, i leader del governo, delle imprese e della società civile discuteranno dello stato del mondo e delle priorità per l’anno. Attraverso la loro preziosa collaborazione pubblico-privato, fornirà una piattaforma per il cosiddetto “dialogo costruttivo e lungimirante“.


Stanno costruendo soluzioni ai problemi che hanno creato. I Davos Men sono stati addestrati a credere e sostenere una forma globalista di governo non eletto, dove il business è la forza trainante.


Non dimenticare inoltre che il WEF non è solo un negozio di chiacchiere come alcuni fact checker e i media mainstream vorrebbero farti credere. Il WEF ha lo stesso status formale di un’istituzione internazionale ufficiale come la Croce Rossa o il Comitato Olimpico Internazionale.


Quindi, sarà un altro giro di annunci globalisti, che causeranno scompiglio senza effettivamente aggiustare nulla. Guarda come decidono al di fuori della democrazia e introducono soluzioni predeterminate come identità digitale, CBDC e tracciamento del carbonio. Attraverso questo, possono controllare e schiavizzare governi e persone.


TruthTalk.UK, Sikh for Truth,  2/12/2022

Lo scrittore ed editore di TruthTalk.UK, Sikh for Truth, è un noto combattente per la libertà che studia la tecnologia di sorveglianza come i passaporti dei vaccini, l’identità digitale e le valute digitali della banca centrale

In https://www.globalresearch.ca/ 6/12/2022


 

 

Di questi mostri dobbiamo avere timore, paura e non di pseudo-virus. Questi sono il virus mortale! E la consapevolezza è il vero “vaccino” salvifico.

 

I POVERI? DATEGLI DA MANGIARE GLI INSETTI! LA PROPOSTA DI CECCHI PAONE STILE MARIA ANTONIETTA

Era il maggio del 2021 quando la Commissione europea dava il suo parere favorevole all’utilizzo di vermi della farina gialla essiccati come base per nuovi alimenti.

Chi, come noi, aveva denunciato la pericolosità di questa apertura è stato immediatamente bollato come complottista dai soliti sbufalatori, che, per uno strano scherzo del destino, si trovano sempre dalla stessa parte della barricata di chi detiene le redini del potere. Eppure a distanza di un anno e mezzo da quella data il dibattito su queste nuove pratiche alimentari sembra ormai essere sdoganato.

Il mainstream sdogana gli insetti

Sui canali mainstream un argomento così serio viene infatti affrontato con la consueta leggerezza della chiacchiera da bar, dove i difensori del cosiddetto cibo tradizionale vengono presentati come se fossero degli oggetti di antiquariato destinati al magazzino di un museo. Così programmi con visibilità nazionale riescono a far passare messaggi da fare invidia al peggior scenario distopico partorito dai romanzieri del ‘900.

Perché mai bisognerebbe diffondere l’abitudine di mangiare larve, insetti, grilli e carne sintetica? A dare la risposta più precisa è stato Alessandro Cecchi Paone (puah!!, glr) nel corso della trasmissione Dritto e Rovescio. Secondo l’ex conduttore televisivo, nonché maestro di terzo grado della Massoneria, questo cibo sarebbe da destinare ai poveri. Quindi la soluzione alla fame nel mondo, secondo Cecchi Paone, c’è ed è alla portata di tutti: basta che i poveri si accontentino di mangiare le larve.

I ricchi ingrassano e i poveri devono mangiare le larve


Così mentre 163 milioni di animali di ricchi cittadini americani potranno continuare a nutrirsi di carne, con un impatto sulla filiera internazionale pari al 30%, cittadini poveri di tutto il mondo dovranno rinunciare alle proprie pretese, virando sui consigli culinari proposti da Cecchi Paone. Questo quindi sembra essere l’obiettivo del grande reset culinario: ingrassare i maiali dei ricchi e mantenere sulla soglia di sopravvivenza i poveri con qualche insetto nel piatto.


Ricordiamo poi che i 10 uomini più ricchi al mondo possono comodamente continuare a detenere una ricchezza sei volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale, magari inquinando in un giorno con gli spostamenti sui jet privati quanto non riuscirebbe in un’intera vita un comune cittadino con la propria automobile.


Quindi quando si parla di impatto ambientale i primi a dover essere messi sul banco degli imputati dovrebbero essere i supermiliardari mondiali.


Milioni di euro per gli insetti a tavola

Eppure il pensiero di Cecchi Paone sembra aver trovato ormai concreta applicazione nella realtà e milioni di euro si stanno muovendo per sponsorizzare le nuove pratiche alimentari. Stanno sbucando come funghi nuove start up specializzate nell’allevamento degli insetti in funzione nutritiva.

Tra queste c’è la Nutrinsect, un’azienda di biotecnologie specializzata nell’allevamento e trasformazione del grillo domestico. “Nutrinsect nasce da un sogno: nutrire il pianeta in modo sostenibile e rispettando l’ambiente”. L’obiettivo è quindi chiaro: non si tratta di introdurre una semplice alternativa che possa, talvolta, sostituire il cibo tradizionale. No, l’obiettivo è “nutrire il pianeta intero”.

Quest’azienda può beneficiare poi di finanziamenti istituzionali. Da una parte c’è la Commissione europea che ha già finanziato il progetto Smart Green Insects, che ha l’obiettivo di dimostrare le opportunità dell’insetticoltura per produzioni alimentari alternative.

Nel mondo delle larve ha investito anche la Regione Marche che ha permesso la costruzione del primo impianto pilota in Italia di allevamento intensivo dei grilli. Tutto questo vogliono spacciarcelo come cibo del futuro, ma in realtà, nelle loro intenzioni, sarà solo il cibo dei poveri.

Byoblu,  22/12/2022

 

 

 

 

 

Scegliamo di farci curare solo da medici no-vax: anche questo è una scelta di Resistenza!

Da  La Verità, 22/11/2022

 


 

 

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

 

 


Tanti interventi e riflessioni fatte dai rappresentanti delle Liste Antisistema, che si sono presentate alle elezioni, li trovate nei sei GLR-NOTIZIE-VOTO,  QUI.

Pur se sconfitti, le loro analisi rimangono preziosissime per continuare la Resistenza.

 

 

Ultimi articoli che vi raccomandiamo di leggere e rileggere:

SOLSTIZIO D'INVERNO  2023: il vero Capodanno.

Pericolo vaccino (38). Colpire al cuore.

Dittatura sanitaria: il cappio dei vaccini.

Quei 15: la notte della Repubblica. Parte terza.

Quei 15: la notte della Repubblica. Parte seconda

Quei 15: la notte della Repubblica

Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (29). Vittime-complici che non vogliono sapere.

GLR-NOTIZIE-FLASH 51 – 4/12/2022. Controllo, controllo…

GLR-NOTIZIE  111 - 29/11/2022. Un 30 novembre molto pericoloso.

GLR-NOTIZIE  110 - 23/11/2022. Siamo tutti in pericolo.

GLR-CONSIDERAZIONI  39. Come è potuto accadere?

Il nodo scorsoio e il fritto.

 

 

Il sito di La PekoraNera riporta un prezioso elenco continuamente aggiornato di notizie su malori e morte improvvise, assolutamente in continuo aumento. I giornali citati nell’elenco quasi mai creano una correlazione tra vaccinazione e malori o morti improvvise.

Ma sappiamo ( o dovremmo sapere) che siamo sotto un regime sanitario, quindi… Comunque a voi leggere, sapere  e riflettere.

LEGGERE QUI

 

Raccolta di sospetti eventi avversi da “vaccini anti Covid-19”, in ordine cronologico, provenienti dalla stampa italiana e internazionale. Inseriti così come pubblicati in origine, anche in lingua originale non tradotta. Lista aggiornata continuamente.

Vedi QUI

 

Tante notizie sui danni delle mascherine, dei tamponi e degli pseudo-vaccini QUI

 

Leggi “GLR-NOTIZIE” e “ GLR-NOTIZIE FLASH” precedenti QUI

 

 

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