NOTIZIE  109  11/11/2022

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

 

Vedi “Notizie” precedenti QUI

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Film western italiano di Duccio Tessari ( 1969)

 

Il globalcapitalismo dell’aristocrazia finanziaria-usuraia ha inventato ( già da più di un secolo) e gestisce il progetto criminale globale chiamato Grande Reset. Lo sviluppo feroce del capitale deve “normalizzarci”per promuovere la onnimercificazione, vale a dire l’allargamento della forma merce a ogni spazio reale e simbolico, ad ogni singola persona.

Il ” nuovo ordine mondiale”, previsto dal Grande Reset e dalla sua Agenda 2030 attraverso dittature sanitario-ecologiche-digitali, non vuole vedere cittadine e cittadini liberi, comunità solide e solidali, stati sovrani: vuole vedere ovunque solo consumatori sradicati e spaventati, senza libertà di parola o di pensiero, in movimento continuo e senza radicamento comunitario, senza legami e senza identità ed iper-controllati

Vivi o preferibilmente morti… (GLR)

 

 

PAYPAL: RISCHIAMO LA “CENSURA FINANZIARIA”?

Dopo le critiche, PayPal ha ritrattato l’aggiornamento delle Regole sull’utilizzo consentito. Ma la multa da 2500 dollari per disinformazione era davvero una policy pubblicata per errore oppure è un assaggio di quello che potrebbe essere il futuro?

Siamo ormai abituati alla censura delle opinioni sui social, sono infatti bastati pochi anni per imporre e normalizzare le figure dei “fact-checker indipendenti” e del concetto di “deplatforming” ovvero essere bannati dai social, come successo anche all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

La frase “sono società private possono fare quello che vogliono” è molto discutibile considerato che queste società hanno una posizione di monopolio nella pubblica piazza di internet.

Ma immaginate se gli “Standard della Community” e politiche di moderazione faziose iniziassero ad essere applicate non solo più dai social, ma anche da fornitori di servizi. Immaginate se il mio fornitore di energia elettrica mi staccasse la luce perché io utilizzo la corrente che mi forniscono per creare video che non rispettano i loro “Standard morali”.

Vi piacerebbe vivere in un mondo così? Perché è esattamente quello che vorrebbero fare con i servizi di pagamento come PayPal.

A far scoppiare un caso è stato l’annuncio di modifica contrattuale di queste “Regole sull’utilizzo consentito” annunciate come “Stiamo espandendo la lista delle attività proibite per includere l’invio, la pubblicazione di post, contenuti, messaggi che rientrano in determinati criteri

E questi determinati criteri erano: “Attività proibite, non puoi usare i nostri servizi per attività che: […] comportano l’invio di messaggi, contenuti, materiali che A GIUDIZIO INSINDACABILE DI PAYPAL sono dannosi o discutibili” e soprattutto “promuovono la disinformazione.

Questo è molto significativo perché un conto sono attività illegali vietate dalla legge, un conto sono criteri soggettivi: chi stabilisce cosa è “discutibile” e cosa è “disinformazione“?

Inoltre già da tempo le Condizioni d’uso prevedono una sanzione di 2500 dollari come risarcimento danni per ogni violazione delle Regole sull’utilizzo consentito, ma l’annuncio di modificare queste regole aggiungendo criteri così tanto soggettivi e generici come “contenuti discutibili” e “disinformazione” ha fatto indignare milioni di persone in tutto il mondo che considerano queste modifiche come clausole vessatorie.

David Marcus, ex presidente di PayPal, su twitter ha scritto:

È difficile per me criticare apertamente un’azienda che amavo e a cui ho dato così tanto. Ma le sue nuove condizioni di @PayPal vanno contro tutto ciò in cui credo. Una società privata ora può decidere di prendere i tuoi soldi se dici qualcosa con cui loro non sono d’accordo. Follia.

PayPal nel tentativo di calmare l’indignazione dell’opinione pubblica ha cercato di far passare tutto come “un errore” dichiarando “questo linguaggio non è mai stato inteso per essere inserito nella nostra policy. I nostri team stanno lavorando per correggere le pagine. Siamo dispiaciuti per la confusione causata

Ma ben prima di queste modifiche, PayPal ha avviato una serie iniziative discutibili come l’alleanza con l’ADL (Anti-Defamation League) una potente organizzazione lobbistica molto schierata.

E PayPal solo questo anno ha già bannato svariate organizzazioni e giornalisti antisistema senza fornire troppe spiegazioni, per citarne alcuni: MintPress, l’associazione per la libertà di espressione Free Speech Union, associazioni di genitori contro i lockdown, gruppi politici, un dottore critico dell’ideologia gender, e manifestanti per la democrazia ad Hong Kong.

Tanto che alcuni legislatori del partito Conservatore nel Regno Unito, stanno iniziando a muoversi per impedire a compagnie come PayPal attuare quella che è a tutti gli effetti censura finanziaria. E hanno già scritto una proposta di legge per tutelare i cittadini inglesi in modo che non possano essere bannati dai servizi di pagamento in modo arbitrario.

Questo è un tema di cui anche i nostri legislatori dovrebbero iniziare ad occuparsi. Immaginate essere bannati da sistemi di pagamento per le vostre opinioni mentre viviamo in una società che è sempre più spinta verso la transizione digitale e l’abolizione del contante. È davvero questo il futuro che vogliamo?

https://www.byoblu.com/  10/11/2022

 

 

Glenn Greenwald: “La censura è una parte centrale del progetto politico dei Democratici”

Il giornalista indipendente Glenn Greenwald ha partecipato al programma “The Ingraham Angle” in onda su Fox News, per discutere della “censura” dei Democratici nei confronti della libertà di parola.

Greenwald ha affermato che alcune élite e i Democratici (Partito Democratico) negli Stati Uniti stanno cercando di ridefinire la libertà di parola e controllare ciò che le persone possono ascoltare perché è l’unico modo in cui possono ottenere e conservare il potere.

Libertà di parola significa accettare qualsiasi opinione, anche la più estranea a te, e non solo quelle con cui sei d’accordo, ha sottolineato il giornalista.

“Se la libertà di parola esiste solo per coloro con cui sei d’accordo o in cui credi, allora non ne hai bisogno!”, ha affermato Greenwald. Il quale ha poi aggiunto: “Cosa sta succedendo”. Dal 2016, i Democratici hanno effettivamente concluso che l’unico modo per vincere le elezioni è controllare il flusso di informazioni su Internet. E per fare questo cercano di ridefinire il significato del termine “libertà di parola”, per suggerire che le informazioni false nella loro concezione o secondo quanto stabilito dal governo possono essere legalmente limitate e coloro che le diffondono, possono essere puniti. Questo fa parte della loro strategia globale”.

Quindi la censura “è diventata una parte centrale del progetto politico” dei Democratici.

Il giornalista indipendente spiega: “Immaginate se prendessimo le loro parole alla lettera – in conformità con la Costituzione, tutti i corrispondenti del  New York Times i quali hanno affermato nel 2002 che c’erano armi di distruzione di massa in Iraq potrebbero essere arrestati! Sarebbe possibile citare in giudizio e persino mandare in prigione coloro che hanno affermato che il laptop di Biden faceva parte di una campagna di disinformazione russa. E, nonostante tutto il disprezzo che provo per coloro che hanno scritto e detto tutto questo, io, ovviamente, so che non possono essere puniti dalla legge. Lo Stato non può metterli in galera, anche se si trattava di disinformazione, perché sono protetti dalla Costituzione. Ma gli statunitensi sono portati a credere che il ruolo dello Stato stia diventando sempre più importante nel determinare cosa è vero e cosa è falso e, di conseguenza, cosa possono e cosa non possono ascoltare”.

Un fenomeno che vediamo in tutto il cosiddetto mondo libero occidentale. Come dimostra la richiesta della Francia alla piattaforma video Rumble di rimuovere tutti i video di RT, o la censura applicata nei confronti dei media russi.

“La cosa più inquietante di tutto questo, Laura – afferma Glenn Greenwald – è che con lo scoppio del conflitto in Ucraina, l’intera Unione Europea ha reso illegale trasmettere o ospitare media statali russi su varie piattaforme. Forse ami RT, forse  no, forse la guardi, forse no, è una tua scelta. Ma l’Ue ha detto: ‘Non devi scegliere! Se sei un cittadino dell’Unione Europea, non puoi accedere a questi organi di informazione, anche se vuoi sapere cosa si dice in Russia, perché l’abbiamo reso illegale’.

E ora hanno contattato aziende statunitensi come Rumble richiedendo loro di rimuovere i contenuti multimediali che non piacciono all’UE, altrimenti verrà loro negato l’accesso ai mercati europei. Quindi è significativo che Rumble, un’alternativa di libertà di parola a YouTube, abbia detto al governo francese che non si sarebbe conformata”.

https://www.lantidiplomatico.it/  9/11/2022

 

 

NORMA ANTI-RAVE-PARTY: ALCUNE POSSIBILI CONSEGUENZE PERICOLOSE

A una prima analisi, la norma contro i rave party pare giusta, perché limita episodi osceni come quelli appunto legati alle “feste del delirio”, come appunto andrebbe tradotta la locuzione rave party. Feste in cui si occupa impunemente e abusivamente lo spazio sia pubblico sia privato, feste in cui si usano stupefacenti e alcolici come se non vi fosse alcuna misura.

Tuttavia, l’aspetto inquietante di tale norma sta nella sua applicabilità forse possibile al di là dei singoli casi dei rave party: anche perché nel testo della norma non si fa riferimento ai rave party, cosicché la norma stessa potrebbe forse un domani – se non già oggi – essere facilmente applicata anche, supponiamo, a manifestazioni politiche, ad assemblee pubbliche e a molti altri luoghi di socialità magari non particolarmente gradita al potere egemonico.

Lo diciamo dacché siamo consapevoli delle tendenze imperanti dell’ordine neoliberale, che sta limitando sempre più gli spazi pubblici, i diritti fondamentali e le libertà costituzionali: e lo fa sempre mobilitando la categoria di sicurezza, come se in nome della sicurezza diventasse eo ipso legittimo e forse anzi doveroso limitare gli spazi delle libertà.

Due anni di emergenza epidemica e di annesse restrizioni in nome della sicurezza terapeutica dovrebbero pur averci insegnato qualcosa. L’ho chiamato paradigma securitario ed è una delle cifre dell’ordine neoliberale: il nostro sguardo viene calamitato da ciò che dicono esserci ora garantito, la sicurezza, e viene così distolto da ciò che invece ci stanno togliendo, libertà e diritti.

Diego Fusaro, filosofo    Byoblu 4/11/2022


 

 

L’AUTO ELETTRICA PROVOCA TUMORI MA LA CORRUZIONE NE IMPONE L’USO

Il nuovo governo è osservato speciale da parte dei cittadini contribuenti. La gente vuole vedere i fatti, soprattutto che cessino imposizioni in nome d’un mondialistico ambientalismo. Quindi che finisca la caccia a chi non si cambia l’auto con quella di nuova “categoria euro” o non aggiorna i propri elettrodomestici con l’ultima “classe energetica”. Non ci sono soldi, soprattutto per acquistare le costose e nocive auto elettriche.

E’ infatti emerso da studi e ricerche accademiche che le auto elettriche emettono radiazioni nocive. Ovviamente parliamo delle grosse auto, come Suv e vetture che dovrebbero permettere spostamenti extraurbani: l’auto elettrica va bene in città, per piccoli spostamenti, perché il lungo contatto con l’accumulatore provoca tumori.

Le pubblicazioni scientifiche divulgano come le auto elettriche siano un vettore di radiazioni nocive. Ma passiamo ai dati della ricerca. A questa domanda hanno risposto i ricercatori dell’JRC (Joint Research Center): struttura di supporto all’industria europea dell’auto con sede ad Ispra (Varese). L’JRC è il laboratorio incaricato dall’Unione Europea per lo studio dell’effetto nocivo sull’uomo da parte delle batterie di grandi dimensioni dalle auto elettriche: un danno teratogeno (tumorale) che colpisce l’ambiente (animali selvatici e domestici ed anche piante) e soprattutto le persone che viaggiano nelle vetture elettriche.

La ricerca era decollata nel 2016, quando le case automobilistiche iniziavano a pressare i vari ministeri dei trasporti per omologare nei vari paesi dell’Ue l’alimentazione elettrica delle auto: una pressione fatta con conferenze, aiutini lobbistici e corruzione di politici e dirigenti di stato.

Corruzione mirata a favorire sia l’auto elettrica che i vari incentivi ed obblighi d’aggiornamento tecnologico: un fiume di soldi investito in questa operazione dai colossi dell’auto, che hanno iniziato ad ungere i binari nel 2015 ed hanno perfezionato il progetto sotto pandemia.

La nocività del contatto con gli accumulatori elettrici emerge anche dai risultati della ricerca condotta dall’European Interoperability Centre for Electric Vehicles and Smart Grids ed anche dallo statunitense Argonne National Laboratory (ANL).

Anche negli Usa sarebbe stata forte la pressione da parte di gruppi industriali supportati dal Deep State, ma le class action hanno bloccato l’obbligo all’uso dell’elettrico nella mobilità quotidiana nella maggior parte degli stati.

La Pekoranera,  5/11/2022

 

 

 

TUMORI ED AUTO ELETTRICHE E’ IL BINOMIO CHE IL POTERE VUOLE IGNORARE

L’inchiesta pubblicata da “Radio Popolare” conferma i dati messi in rete da “La PekoraNera”, ovvero che l’esposizione a campi elettromagnetici provoca il cancro. Il campo magnetico che oggi attira maggiormente consumatori ed automobilisti è l’auto elettrica, seguita a ruota dalla domotica domestica (quella che piace tanto all’ex ministro Vittorio Colao).

“Radio Popolare” ha reso note le analisi mediche su macchinisti di elettrotreni e tassisti di auto elettriche, allargando lo spettro d’analisi a tutti coloro che vivono, lavorano o vanno a scuola nelle vicinanze di cavi dell’alta tensione, di linee elettriche e ferroviarie. Il responso dell’Istituto Ramazzini di Bologna è stato lapidario e deciso, definendo chi esposto ai campi elettromagnetici come “categorie potenzialmente a rischio”.

L’istituto di ricerca bolognese ha analizzato il classico campo magnetico da corrente elettrica a 50hz, dimostrando come possa inequivocabilmente promuovere l’insorgenza di tumori maligni, teratogensi, neoplasie e leucemie. I risultati sono stati pubblicati on line dalla rivista “International Journal of Radiation Biology”. Morando Soffritti, ricercatore che ha esaminato i campioni di tessuto animale esposti agli accumulatori elettrici (sul tipo di quelli delle auto), ha scritto: “Il campo magnetico attraversa alberi e muri: continuare a costruire elettrodotti senza tenere conto della possibile esposizione dei residenti è un comportamento non adeguato alle esigenze di protezione del cittadino”.

Lo studio è stato condotto su 650 ratti esposti ed allargando l’indagine a 1001 ratti di controllo: questo ha dimostrato come gli animali esposti a una singola dose di “radiazioni ionizzanti gamma” e a CM-50Hz per tutta la vita (dal periodo prenatale fino alla morte naturale) hanno sviluppato un significativo aumento dell’incidenza di tre tipi di tumore: cancro mammario, leucemia ed un raro tumore del cuore chiamato Schwannoma maligno.

“L’eccesso significativo di un tumore così raro come il cancro mammario nei ratti maschi è molto importante – ha spiegato Soffritti – in quanto potrebbe contribuire a ritenere plausibile anche nell’uomo il legame tra cancro mammario ed esposizione a campi elettromagnetici in alcune categorie di lavoratori, cosa tutt’oggi non riconosciuta”.

E mentre la ricerca circola in rete destando preoccupazione nei cittadini, le case automobilistiche investono in pubblicità per vendere auto elettriche, soprattutto operano una capillare corruzione di pubblici funzionari e politici europei affinché possa essere imposto per legge il passaggio a vetture e moto elettriche.

La moto elettrica intanto è considerata dalla ricerca come capace d’indurre tumori all’apparato genitale ed intestinale.

Tutti motivi che dovrebbero spingere il legislatore ad abbandonare la visione green elettrica, riconsiderando i motori tradizionali alimentabili a biocarburante.

La Pekoranera,  8/11/2022

 

 

 

Tumore da telefono cellulare, l’ennesima sentenza

Sconfessata ancora una volta la scienza negazionista del danno, cioè quella conflitta da interessi e vicina all’industria telefonica da cui attinge anche il Governo italiano: tumore intracranico causato dall’uso di telefono cellulare, schwannoma vestibolare, ovvero un tumore dell’VIII nervo cranico. Conseguenze? “Sordità sinistra, impianto cocleare a destra, paresi del nervo facciale, disturbo dell’equilibrio, sindrome depressiva e danno biologico permanente 57%”.

E’ scritto nell’ultimo verdetto shock, l’ennesima sentenza in favore di un danneggiato da elettrosmog, emessa pochi giorni fa dalla Corte d’Appello di Torino che, confermando in secondo grado la decisione del Tribunale di Aosta, ha dato ragione a Michele Nania, pensionato di 63enne a cui l’INAIL pagherà vita natural durante la malattia professionale per aver usato in servizio per 13 anni – per una media di tre ore al giorno – il telefono cellulare per un totale stimato tra le 12 e le 14.000 ore complessive di wireless sulla testa, tra il 1995 e il 2008.

“E’ una sentenza figlia del serrato confronto scientifico, il ruolo dei giuristi è stato marginale”, affermano gli avvocati della vittima. L’ennesima di una lunga e triste sequela imbarazzante per governanti e lobby: “La nostra attività wireless - mettendo le mani avanti dichiara Verizon, colosso americano del 5G - deve affrontare anche azioni legali per lesioni personali e omicidio colposo relative a presunti effetti sulla salute di telefoni wireless o trasmettitori di radiofrequenze.”

Infatti i precedenti hanno già tracciato il futuro. Sentite qua: 2021, la Corte d’appello di Firenze condanna l’Inail al risarcimento per la malattia professionale a tre ex dipendenti Enel della provincia di Lucca, uno però già morto, nel primo riconoscimento giurisprudenziale per malattie ematiche causate dall’esposizione a onde elettromagnetiche. 2020, la Corte d’Appello di Torino conferma integralmente la sentenza del Tribunale di Ivrea del 2017 in favore di Roberto Romeo, dipendente Telecom: è vero che il neurinoma dell’acustico è stato causato da uso lavorativo del cellulare, perché “esiste una legge scientifica di copertura che supporta l’affermazione del nesso causale secondo criteri probabilistici “più probabile che non”… ( Leggi anche l’articolo QUI)


Maurizio Martucci

Vedi e ascolta QUI

10/11/2022

 

 

 

“SEMPRE PIÙ VACCINATI SI AMMALERANNO DI COVID19 IN FORMA GRAVE”

Geert Vanden Bossche può essere considerato tra i maggiori esperti di vaccini al mondo (qui curriculum vitae). Dopo la laurea in veterinaria presso l’università di Ghent, in Belgio ha poi ottenuto il dottorato in virologia presso l’università di Hohenheim, in Germania. Dopo aver lavorato per alcuni anni presso l’università ha indirizzato la propria carriera all’interno di diverse aziende farmaceutiche con ruoli chiave nello sviluppo di vaccini.

Ha lavorato come “senior program office” presso la Bill e Melinda Gates Foundation e poi come program manager presso la Gavi per lo sviluppo del vaccino contro Ebola. Nel 2015 ha diretto l’ufficio per lo sviluppo dei vaccini presso German Center for Infection Research, con sede a Colonia.

Byoblu lo ha incontrato a Siena, in occasione del convegno “Il dubbio è l’inizio della conoscenza”. Riguardo alla recente dichiarazione di Janine Small, che ha ammesso la mancanza di studi sull’immunità sterilizzante del vaccino Pfizer, Vanden Bossche ha commentato che era un fatto noto:

“Ogni vaccinologo sa che questo tipo di vaccino o, del resto, uno qualsiasi dei vaccini COVID-19 attualmente in fase di sperimentazione sulla popolazione, o che sono ancora in fase di sperimentazione clinica, non sarà in grado di prevenirne la trasmissione semplicemente perché, come ho sempre detto, quando si utilizzano questi vaccini durante una pandemia, non saranno in grado di bloccare la trasmissione”.

Ma il fatto più grave, secondo Vanden Boscche, è che i vaccini attualmente in uso contro la Covid19 finiranno per aggravare il problema della pandemia Covid invece che risolverlo:

“Con il SARS-CoV-2, ma per il SARS-CoV-2, sempre più vaccinati si ammleranno a causa della malattia COVID”. (Leggi anche l’articolo QUI)

https://www.byoblu.com/   7/11/2022

 

 

 

MARIA RITA GISMONDO: “LA VACCINAZIONE CONTRO IL COVID È STATA UN’IDEOLOGIA”

“La vaccinazione contro il covid è stata un’ideologia e non un suggerimento per la tutela della salute”. Lo dice la virologa Maria Rita Gismondo in una intervista esclusiva per “1984”: Piano di fuga, il talk show di Byoblu condotto da Francesco Borgonovo.

Tra l’altro, l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità evidenzia l’incidenza del virus a seconda delle fasce d’età e del numero di vaccinazioni e mostrando, specie nella fasce tra 12 e 39 anni e tra 40 e 59 anni come i vaccinati con dose booster si contagiano di più rispetto agli altri. Insomma, numeri alla mano, solo gli over 80 non vaccinati si contagiano di più.

“Sono due anni e mezzo che dico di guardare le tabelle dell’Istituto superiore della sanità. Già nel 2020 mostravano come le morti si concentravano nelle fasce d’età più avanzate e tra persone che avevano altre tre o quattro patologie ma di questi dati non ne ha parlato nessuno” continua Gismondo.

“Quello che oggi è evidente e che non mi stupisce avendo studiato per più di trent’anni immunologia è che, se il nostro sistema immune viene continuamente stimolato con lo stesso antigene, finisce per addormentarsi e non reagisce più a quell’antigene. E non lo scopriamo oggi con il covid ma lo sappiamo da cinquant’anni” continua la virologa.

“C’è poi una mistificazione: si continuano a classificare come no vax tutti quelli che non si sono vaccinati. Io conosco diversi medici che non si sono vaccinati contro il covid perché sono rimasti scettici su questa tipologia di vaccini e perché la comunicazione è stata pessima ma che sono plurivaccinati.

La realtà è che questa vaccinazione è stata un’ideologia. Io credo che non sia deontologico un medico che sia contrario a tutte le vaccinazioni, ma – conclude Gismondo – non possiamo giudicare non deontologici colleghi che hanno rifiutato la vaccinazione contro il covid”.

https://www.byoblu.com/  10/11/2022

 

 

 

LA FOLLIA DEGLI UMANI E IL MICROCHIP

 

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microchip


 

 

 

 

SE NON VIGILIAMO E NON LOTTIAMO ORA NEL 2025…

 

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2025


 

 

 

 

AMO GLI ITALIANI…

 

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DALLA RETE

 

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ANNO III DEL REGIME SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

 

 

 

Tanti interventi e riflessioni fatte dai rappresentanti delle Liste Antisistema, che si sono presentate alle elezioni, li trovate nei sei GLR-NOTIZIE-VOTO,  QUI.

Pur se sconfitti, le loro analisi rimangono preziosissime per continuare la Resistenza.

 

Ultimi articoli che vi raccomandiamo di leggere e rileggere:

Biopolitica e biopotere: i nostri corpi proprietà dello stato.

Verso la dittatura digitale (13). Morte in 5g

Nessuna pacificazione!

Pericolo vaccino  (48). "Cure" micidiali.

Vaccino: un maledetto imbroglio

La strada verso l’inferno (3): il verminaio del Grande Reset.

La strada verso l’inferno (2): Deep State

GLR-CONSIDERAZIONI  38. “Istruitevi, perchè avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza”

Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (27). Il clima è ‘na eco-catena

Pericolo vaccino (37). Un’arma biologica contro di noi?


 

Il sito di La PekoraNera riporta un prezioso elenco continuamente aggiornato di notizie su malori e morte improvvise, assolutamente in continuo aumento. I giornali citati nell’elenco quasi mai creano una correlazione tra vaccinazione e malori o morti improvvise.

Ma sappiamo ( o dovremmo sapere) che siamo sotto un regime sanitario, quindi… Comunque a voi leggere, sapere  e riflettere.

LEGGERE QUI

 

Raccolta di sospetti eventi avversi da “vaccini anti Covid-19”, in ordine cronologico, provenienti dalla stampa italiana e internazionale. Inseriti così come pubblicati in origine, anche in lingua originale non tradotta. Lista aggiornata continuamente.

Vedi QUI

 

Tante notizie sui danni delle mascherine, dei tamponi e degli pseudo-vaccini QUI

 

Leggi “GLR-NOTIZIE” e “ GLR-NOTIZIE FLASH” precedenti QUI

 

 

INFORMAZIONI DI RESISTENZA

QUI

 

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